INFORMATIZZAZ. B. DURANTE

[Diego Velázquez, Ritratto di Innocenzo X, c. 1650, Galleria Doria Pamphilj di Roma ]
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Innocenzo X (Giovanni Battista Pamphili) [Roma 1574-1655], papa (1644-1655).
Ebbe solida preparazione giuridica e fece lunga esperienza di affari politici in curia (dove fu avvocato concistoriale e uditore di Rota), e all'estero come nunzio a Napoli e successivamente in Francia e in Spagna.
Diventato cardinale (1629), succedette a Urbano VIII nel 1644, nonostante l'opposizione del Mazzarino, il quale poi protesse i Barberini (che il papa aveva fatto processare) minacciando di togliere Avignone alla Santa Sede.
Innocenzo X lottò anche contro i Farnese, togliendo loro nel 1649 Castro che fece radere al suolo.
Rispetto alle potenze europee impegnate nell'ultima fase della guerra dei Trent'anni, mantenne una certa autonomia anche dagli Absburgo, cercando di rafforzare lo Stato Pontificio e di frenarne il decadimento amministrativo.
Con l'aiuto del Cardinale Benedetto Odescalchi (il futuro Innocenzo XI), pose le basi di una organizzazione amministrativa con il segretario di Stato che affiancò il “cardinale nepote” anche se la decadenza politica del papato fu confermata dai trattati di Vestfalia, contro cui il pontefice protestò con il breve Zelus domus meae.
Nel 1650 in occasione della celebrazione del giubileo Alessandro Algardi compose l'altorilievo che raffigura Papa Leone Magno che ferma Attila, posto in S. Pietro, e la statua bronzea di Innocenzo X in Campidoglio.
Con illuminato spirito di mecenatismo protesse scrittori (come Pietro Sforza Pallavicini, storiografo del concilio di Trento) e artisti, tra cui il Bernini (in un primo tempo avversato), l'Algardi, il Borromini (il Bernini scolpì l'estasi di S.Teresa, e il Borromini provvide fra l'altro al restauro di S. Giovanni in Laterano.
Vanno ricordati di Innocenzo X le riforme degli ordini religiosi, i suoi interventi nella “questione dei riti cinesi” (1645-1646) e contro il giansenismo (bolla Cum occasione del 1653).