L. Apulei Madaurensis philosophi platonici Opera, quae extant, omnia. Cum Philippi Beroaldi in Asinum auteum eruditissimis commentariis: recensque Godescalci Steuuechi Heusdani in L. Apuleij opera omnia quaestionibus & coniecturis, nec non aliorum doctorum virorum in eundem emendationibus adiectis. Postremae huic editioni accesserunt I. Casauboni in Apologiam doctissima castigationes. Ioannis Pyrrhi in libros quatuor Floridum scholia. F. Roaldi variae lectiones. Iani Gruteri suspiciones, & Gasparis Schoppij suspectae lectiones
Edizione: Noua editio emendatior, & variis lectionibus locupletior. Cum indice curae nouae elenchum auersa pagella habes
Pubblicazione: Lugduni : apud viduam Anthonii de Harsy ad insigne scuti Coloniensis, 1614
Descrizione fisica: 2 v. ; 8o
Nomi degli autori e curatori:
Apuleius
Steewech, Godescalc <1551-1586>
Casaubon, Isaac <1559-1614>
Roaldes, Francois <1519-1589>
Beroaldo, Filippo <1453-1505>
Gruytere, Jan <1560-1627>
Schoppe, Kaspar <1576-1649>
Pyrrhus, Johannes
E mentre in lei, da man nocente e ria,
tempesta di percosse aspra piovea,
quanti gigli sugli omeri abbattea
quella tempesta, tante rose apria.
Chi sa che, mosso Amor da' miei lamenti,
per punir di costei l'empio rigore,
la mia tormentatrice or non tormenti?
Ma qual gloria sperar potea maggiore?
Diranno ormai l'innamorate genti:
- Questa è la bella martire d'Amore
Fauno, Lucio
Giovanni Andrea Moniglia (clicca qui per approfondire sul personaggio) (a volte anche scritto Moneglia) nato a Firenze nel 1624 ed ivi scomparso nel 1700 fu medico e docente presso l'Università di Pisa e compose diversi trattati scientifici tra cui abbastanza celebre fu il De aquae usu medico in febribus, Firenze, per il Vangelisti, 1684.
Euripides poeta tragicorum princeps, in Latinum sermonem conuersus, adiecto eregione textu Graeco. Item, Ioannis Brodaei Turonensis Annotationes doctiss. nunquam antea in lucem editae. Ad haec, rerum ac uerborum toto opere praecipue memorabilium copiosus index. Cum annotationibus et praefationibus in omnes eius Tragoediaes. Accesserunt Iacobi xxxx De Euripidis uita, ex diuersis autoribus collecta: item, De tragedia & eius partibus prolegomena quaedam / autore Gasparo Stiblino, Basilea : per Ioannem Oporinum ; Basileae : ex officina Ioannis Oporini, 1562 mense Martio
Biondo, Flavio <1388-1463>, Roma ristaurata, et Italia illustrata di Biondo da Forli. Tradotte in buona lingua uolgare per Lucio Fauno, In Vinegia: Giglio, Domenico, 1558
Biondo, Flavio <1388-1463>, Le historie del Biondo, da la declinatione de l'imperio di Roma, insino a tempo suo (che vi corsero circha mille anni) ridotte in compendio da papa Pio 2. e tradotte per Lucio Fauno in lingua volgare parte seconda, In Venetia: Tramezzino, Michele <1.>, 1547
Biondo, Flavio <1388-1463>, Roma ristaurata, et Italia illustrata di Biondo da Forli. Tradotte in buona lingua uolgare per Lucio Fauno, In Vinegia: Tramezzino, Michele <1.>, 1542
Plutarchus, Alcuni opusculetti de le cose morali del diuino Plutarco. In questa nostra lingua tradotti, In Venetia: Giglio, Girolamo & C, 1559
Plutarchus, 2: Seconda parte de le cose morali di Plutarco; recate in questa nostra lingua, da m. Giouanni Tarchagnota ..., In Venetia: Giglio, Girolamo & C. Giglio, Girolamo, 1559
Fauno, Lucio
Biondo, Flavio <1388-1463>, Roma trionfante di Biondo da Forli, tradotta pur hora per Lucio Fauno di latino in buona lingua uolgare, In Venetia: Tramezzino, Michele <1.>
Platina <1421-1481>, Historia di Battista Platina Cremonese, delle vite de i sommi pontefici, dal saluator nostro insino a Paolo 2. Illustrata con l'annotationi del P.F.H. Onofrio Panuinio da Verona, & insieme dal medesimo supplita, con le vite de i seguenti pontefici fino a Pio Quarto. Nella volgar fauella da Lucio Fauno tradotta. Allaquale si sono anche aggiunte in questa vltima impressione, le vite de gli altri papi, sino a Clemente 8. scritte dal signor Antonio Ciccarelli da Fuligno. Ornata nuouamente..., In Venetia: Basa, Bernardo e Barezzi, Barezzo, 1592
Fauno, Lucio
Biondo, Flavio <1388-1463>, Roma ristaurata, et Italia illustrata di Biondo da Forli. Tradotte in buona lingua uolgare per Lucio Fauno, In Vinegia: Tramezzino, Michele <1.>, 1548
Plutarchus, Le vite di Plutarco, ridotte in compendio per m. Dario Tiberto da da Cesena. E tradotte alla commune utilita di ciascuno per L. Fauno, in buona lingua volgare, In Venetia: Tramezzino, Michele <1.>, 1543
Fauno, Lucio
Boehme, Johann
Biondo, Flavio <1388-1463>, Roma ristaurata, et Italia illustrata di Biondo da Forli. Tradotte in buona lingua uolgare per Lucio Fauno, In Vinegia: Tramezzino, Michele <1.>, 1543
Boehme, Johann
Boehme, Johann
Boehme, Johann
Boehme, Johann
Boehme, Johann
Fauno, Lucio
Ficino, Marsilio, Marsilio Ficino ... De le tre vite, cioe, a qual guisa si possono le persone letterate mantenere in sanita. Per qual guisa si possa l'huomo prolungare la uita. Con che arte, e mezzi ci possiamo questa sana, e lunga uita prolungare per uia del cielo. Recato tutto di latino in buona lingua uolgare / Lucio Fauno,
In Venetia: Tramezzino, Michele <1.>
Platina <1421-1481>, La Historia di Battista Platina delle vite de Pontefici sequenti sino a Pio 4. scritte dal P.F.H. Panuinio... e di uarie annotazioni del medesimo Panuinio illustrata...nella nostra uolgare fauella da L. Fauno tradotta, In Venetia: Tramezzino, Michele <1.>
Boehme, Johann
Biondo, Flavio <1388-1463>, Le historie del Biondo, da la declinatione de l'imperio di Roma, insino al tempo suo (che ui corsero circa mille anni). Ridotte in compendio da papa Pio, e tradotte per Lucio Fauno in buona lingua uolgare, In Venetia: Tramezzino, Michele <1.>
Boehme, Johann
Biondo, Flavio <1388-1463>, Roma trionfante di Biondo da Forli, tradotta pur hora per Lucio Fauno di latino in buona lingua volgare, In Venetia: Tramezzino, Michele <1.>
Biondo, Flavio <1388-1463>, La seconda parte de le historie del Biondo, ridotte in compendio per Lucio Fauno. Commentarii di Rafael Volaterrano delle cose d'Italia. Marc'Antonio Sabellico dell'antichita d'Aquileia, & del sito di Vinegia, In Venetia: Tramezzino, Michele <1.>
Biondo, Flavio <1388-1463>, Roma ristaurata, et Italia illustrata. Tradotte in buona lingua uolgare per Lucio Fauno, In Venetia: Tramezzino, Michele <1.>, 1542
Biondo, Flavio <1388-1463>, Roma trionfante di Biondo da Forli, tradotta pur hora per Lucio Fauno di latino in buona lingua uolgare, In Venetiis: Tramezzino, Michele <1.>
Boehme, Johann
Boehme, Johann
Biondo, Flavio <1388-1463>, Le historie del Biondo, da la declinatione de l'imperio di Roma, insino al tempo suo (che ui corsero circa mille anni). Ridotte in compendio da papa Pio; e tradotte per Lucio Fauno in buona lingua volgare, In Venetia: Tramezzino, Michele <1.>, 1543
Fauno, Lucio
Aprosio cita questo personaggio ne la Visiera Alzata alla pagina 75 per essersi dato lo pseudonimo di Lucido Ositeo in occasione della scrittura della
Censura dell'antisatira della signora Angelica Tarabotti fatta in risposta alla satira menippea contro il lusso donnesco. Del sig. Franc. Buoninsegni scherzo geniale di Lucido Ossiteo ...,
In Siena : per il Bonetti, nella stamp. del publico, 1656
- 183,1 p. ; 8
- [Pubblicato con] Satira menippea contro'l lusso donnesco ...
- [Pubblicato con] Antisatira della signora Angelica Tarabotti in risposta al Lusso donnesco satira menippea del signor Francesco Buoninsegni
Localizzazioni: Biblioteca nazionale centrale - Firenze
- Biblioteca civica - Padova
- Biblioteca nazionale Marciana - Venezia
- Biblioteca civica - Padova
Lodovico Sesti, domenicano lucchese di nobili natali compose anche:
1 - Vita del venerabile seruo di Dio F. Angelo Orsucci dell'ordine de' predicatori scritta dal padre maestro F. Lodouico Sesti. Dedicata all'eminentiss. e reuerendiss. sig. Cardinale Francesco Bonuisi,
In Lucca : appresso Iacinto Paci, 1682
[16], 194, [2] p. ; 4°
Localizzazioni: Biblioteca nazionale centrale - Firenze
- Biblioteca statale del Monumento nazionale di Casamari - Veroli - FR
- Biblioteca comunale Labronica Francesco Domenico Guerrazzi. Sezione dei Bottini dell'olio - Livorno
- Biblioteca nazionale centrale Vittorio Emanuele II - Roma
2 - Panegirici sacri del padre maestro f. Lodovico Sesti lucchese de' Predicatori...
...Seconda edizione,
In Venetia : presso Gio: Giacomo Hertz, 1679
- 306 p. ; 4°
-
Localizzazioni: Biblioteca nazionale centrale - Firenze
Alla Biblioteca Aprosiana si conserva il Discorso di Camillo Scaliggeri dalla Fratta, qual prova, che la favella naturale di Bologna precede, e eccede la toscana in prosa, et in rima. - Ristampato con nuova aggiunta di moralità, eleganze, favole, motti ... In Bologna : per Girolamo Mascheroni, 1626. - 152 p. ; 12°.
Camillo Scaliggeri dalla Fratta è pseudonimo del compositore bolognese Adriano Bianchieri (1568-1634) come evidenziato da Aprosio nella Visiera Alzata a pagina 23.
"Alla pag. 107 trovansi curiose e importanti notizie intorno all'Accademia Filomusa di Bologna. La prima edizione esistente nella biblioteca della nostra Università uscì dai torchi di Teodoro Mascheroni e Clemente Ferroni nel 1622; libercolo in 8 piccolo di sole 38 pagine, con otto carte non numerate al principio. È interessantissimo per la notizia dei due distinti Concerti palatini, d'otto trombe e due tamburi l'uno, di quattro cornetti e quattro tromboni l'altro, i quali suonavano in piazza a ore 22" = vedi:
Catalogo della Biblioteca del Liceo Musicale di Bologna: I, p. 4
Francesco Bracciolini era nativo di Pistoia (1566\1645), visse a Milano e Roma: fu segretario del cardinale Federico Borromeo e di Maffeo Barberini futuro papa Urbano VIII.
Fu autore di tragedie, di pastorali, di poemi di imitazione tassesca.
Con lo Scherno degli dèi, la cui prima parte in 14 libri fu edita nel 1618 (la seconda, in sei libri, nel 1626) contese a Tassoni la primogenitura sul poema eroicomico.
Bracciolini fu scrittore antibarocchista per indole e per educazione.
Nelle sue composizioni si insinua un gusto novellistico gradevole.
Vegetius Renatus, Flavius, Flavii Vegetii Renati, comitis, De re militari libri quinque cum selectis notis Godeschalchi Stevvechii, et Petri Scriverii, nec non ad codicum manuscriptorum fidem perpetuis criticis emendati, addita versione gallica, cura M. Nicolai Schwebelii illustris Carolini P.P. & R. ..., Norimbergae: Raspe, Gabriel Nikolaus, 1767
Praetorius, Godescalcus, Grammatices Ebraeae libri octo, Godescalco Praetorio autore. Ordinem librorum uersa pagella indicat, Basileae, 1568
Stewechius, Godescalcus <1551-1586>, [2]: Godeschalci Stewechii Commentarius ad Flaui Vegeti Renati de re militari libros, [Leida] ex officina Plantiniana, 1606
Stewechius, Godescalcus <1551-1586>, Godescalci StevvechI Heusdani In L. Apuleij opera omnia quaestiones et coniecturae. In queis praeter castigationes infinitas, ... explicati. Accesserunt quoque aliorum doctorum virorum in eundem scriptorem emendationes, Antuerpiae: Plantin, Christophe, 1586
Stewechius, Godescalcus <1551-1586>, Godescalci Stevvechii Husdani, De particulis linguae Latinae lib.1. In quo, de iis, quibus tanquam neruis, nodisque, orationis membra vinciuntur, & constringuntur. Adiecti sunt duo indices, .., Coloniae Agrippinae: Birckmann, Arnold Erben, 1580
Stewechius, Godescalcus <1551-1586>, [2]: God. Stewechii Commentarius, ad FlavI VegetI Renati libros, de re militari. Nunc primum figuris aeneis illustratus. Cui accedunt loca aliquot a Francisco Modio Brug. in Sexto Julio Frontino notata, Vesaliae, 1670
Vegetius Renatus, Flavius, Flavii Vegetii Renati comitis De re militari libri quinque ex recensione Nicolai Schwebelii cum integris eiusdem, et selectis Godeschalci Stewechii, Petri Scriverii, Francisci Oudendorpii, et Friderici Besselii notis accedunt indices, Argentorati: Societas Bipontina, 1806
Apuleius, Appuleii Opera omnia, cum notis integris Petri Colvii, Ioannis Wowerii, Godeschalci Stewechii, Geverharti Elmenhorstii, et aliorum, inprimis cum animadversionibus hucusque ineditis Francisci Oudendorpii, Lugduni Batavorum: Luchtmans, Samuel <3.> & Luchtmans, Johannes Eyk, Pieter : van der & Vygh, Daniel, 1786-1823
Apuleius, L. Apuleii Madaurensis philosophi platonici Opera, quae extant, omnia. Cum Philippi Beroaldi in Asinum aureum eruditissimis Commentariis: recensque Godescalci Stevvechi Heusdani in L. Apuleij opera omnia quaestionibus & coniecturis, nec non aliorum doctorum virorum, Lugduni :sumptibus Sib. a Porta: La Porte, Sibylle de, 1587
Apuleius, Appuleii Metamorphoseon libri 11. Cum notis integris Petri Colvii, Joannis Wowerii, Godeschalci Stewechii, Geverharti Elmenhorstii, & aliorum, imprimis cum animadversionibus hucusque ineditis Francisci Oudendorpii. Praefationem praemisit David Ruhnkenius, Lugduni Batavorum: Eyk, Pieter : van der & Vygh, Daniel, 1786
Arnobius, Arnobij Afri Aduersus gentes libri 7. Cum recensione viri celeberrimi, & integris omnium commentariis, Lugduni Batauorum: Maire, Joannes <1601-1657>, 1651
Marco Fabio Quintiliano
(Calahorra, Spagna 35 ca - Roma 95 ca d.C)
Vita.
Maestro di retorica pagato dal fisco imperiale. Giunto a Roma nel 68 d.C., ivi fu educato alla scuola di illustri maestri di eloquenza. Esercitò in Spagna l’insegnamento e l’avvocatura con notevole successo, finché fu richiamato a Roma da Galba, nel 68 d.C., dove esercitò l'avvocatura e (soprattutto) incominciò la sua attività di maestro di retorica, con tanto successo che nel 78 Vespasiano gli affidò quella che può ben dirsi la prima cattedra statale in assoluto: l'imperatore gli accordò un onorario annuo di 100.000 sesterzi, dando così riconoscimento all'importanza dell'arte retorica nella formazione della gioventù e soprattutto mostrando (discorso, questo, valido del resto per tutti i Flavi) d'aver ben capito l'importanza della retorica come strumento per la formazione del futuro "ceto dirigente" e per l'adesione delle coscienze (e quindi per la creazione del consenso).
Ma se la vita pubblica di Q. fu abbastanza agiata, quella privata fu turbata da gravi sventure domestiche: la morte della moglie giovanissima e di due figli che da lei aveva avuto. Fra i suoi numerosi allievi, ebbe Plinio il Giovane e, forse, Tacito; Domiziano lo incaricò dell’educazione dei suoi nipoti, cosa che gli valse gli "ornamenta consolatoria". Nell’88 si ritirò da tutto per darsi completamente agli studi, in specie al suo capolavoro.
Opere.
Opere minori. Di Q. è andato perduto un trattato "De causis corruptae eloquentiae", così come le "Artes rethoricae", sorta di dispense. Spurie le due raccolte di "declamazioni" ("maiores" e "minores"). Dovette, anche per la professione d'avvocato, scrivere anche delle orazioni, perdute: un peccato, perché - a sentire i suoi contemporanei - dovevano essere abbastanza belle e ben fatte.
Institutio oratoria. Ma il suo capolavoro - dedicato a Vittorio Marcello per l'educazione del figlio Geta - è ovviamente l’ "Institutio oratoria" (93-96 d.C.), "La formazione dell'oratore", che compendia l'esperienza di un insegnamento che durò vent'anni (dal 70 al 90 ca). Il titolo dell'opera proviene dallo stesso autore, da un'espressione contenuta in una lettera al suo editore Trifone, e posta a premessa dell'opera. Si tratta di un vero e proprio manuale sistematico di pedagogia e di retorica, in 12 libri e pervenutoci integro.
Il I libro fa parte a sé, e tratta di problemi vari di pedagogia relativi all'istruzione "elementare" (una novità assoluta nel panorama culturale antico): dalla scelta del maestro, al modo di insegnare i primi elementi di scrittura e lettura, dalla questione se sia più utile l'istruzione pubblica o privata, al modo di riconoscere e invogliare le capacità dei singoli discepoli, e così via. Il II, invece, chiarisce la didattica del rètore, consiglia la lettura di autori "optimi", né troppo antichi né troppo moderni, esorta gli scolari ad impostare le loro declamazioni attinenti alla vita reale (e che puntassero comunque alla "sostanza delle cose"), con un linguaggio semplice ed appropriato. I libri dal III al VII trattano dell’ "inventio" e della "dispositio", cioè lo studio degli argomenti da inserire nelle cause e l’arte di distribuirli; i libri dall’VIII al X, dell’ "elocutio", ovvero della scelta dello stile e dell’orazione. Il X libro insegna i modi di acquisire la "facilitas", cioè la disinvoltura nell’espressione (prendendo in esame gli autori da leggere e da imitare, Q. inserisce qui un famoso excursus storico-letterario sugli scrittori greci e latini - di uguali meriti - preziosa testimonianza sui canoni critici dell’antichità: ma i giudizi hanno un carattere esclusivamente retorico). L’XI libro parla della "memoria" e dell’ "actio", cioè dell’arte di tenere a mente i discorsi e di porgerli. Il XII (la parte "longe gravissimam", "di gran lunga più impegnativa" dell'opera) presenta, infine, la figura dell’oratore ideale: le sue qualità morali, i princìpi del suo agire, i criteri da osservare.
Il progetto educativo.
L' "Institutio oratoria" si delinea, dunque, come un programma complessivo di formazione culturale e morale, scolastica ed intellettuale, che il futuro oratore deve seguire scrupolosamente, dall’infanzia fino al momento in cui avrà acquistato qualità e mezzi per affrontare un uditorio (il termine "institutio" sta ad indicare, propriamente, "insegnamento, educazione, istruzione", tal che potremmo renderlo anche col profondo termine greco di "paidèia"): e ciò, in risposta alla corruzione contemporanea dell’eloquenza, che Q. vede in temi moralistici, e per la quale addita come rimedi il risanamento dei costumi e la rifondazione delle scuole. Ma, soprattutto, propugnò il criterio di ritornare all'antico, alle fonti della grande eloquenza romana, i cui onesti principi erano stati sanciti dall'oratoria di Catone e la cui perfezione era stata toccata da Cicerone. Le fonti dell'opera furono, quasi certamente, la "Retorica" d'Aristotele e proprio gli scritti retorici dell'Arpinate, anche se, a differenza di quest'ultimo, egli intende formare non tanto l'uomo di stato, guida del popolo, ma semplicemente e principalmente l' "uomo"; e, di conseguenza, mentre le analisi di quello s'incentravano nell'ambito strettamente letterario e larvatamente "politico", egli affronta le varie questioni con un'ampiezza tale di orizzonti culturali e di motivazioni "pedagogiche" - da proporsi decisamente come un unicum nella storia letteraria latina.
L'utopia dell'oratore "totale".
Pur nella nuova situazione politica, in un impero unitario e pacificato, Q. ripropone così il modello di oratore di età repubblicana, di stampo catoniano-ciceroniano; è nel recupero dell’oratoria per un nuovo spazio di missione civile il vero scopo di Q., in cui si risolve la problematica dei rapporti fra oratore e principe tracciata nel XII libro e tacciata - così ingiustamente - di servilismo: ma non si dimentichi, a tal proposito, che egli doveva effettivamente molto alla dinastia Flavia (in particolare a Domiziano, addirittura osannato come sommo poeta) e che poi apparteneva a quel mondo di "provinciali" che avevano un vero e proprio culto per l'imperatore, simbolo per loro dell'ordine e del benessere.
Insomma, l'oratore perfetto deve avere, secondo il nostro autore, una conoscenza a dir poco "enciclopedica" (filosofia, scienza, diritto, storia), ma dev'essere - oltre che un "tuttologo" - anche un uomo onesto, "optima sentiens optimeque dicens" [XII, 1, 25], o - come disse già Catone - "vir bonus dicendi peritus".
Tuttavia, nel predicare questo ritorno a Cicerone, Q. non realizzava che ciò esigeva anche il ritorno alle condizioni di libertà politica di quel tempo: in ciò, sta il segno più evidente del carattere antistorico (se non "utopistico") del classicismo vagheggiato dal nostro.
Stile.
Nel suo tentativo particolare di "recupero formale" della retorica, poi, Q. si oppone da un lato agli eccessi del "Nuovo Stile", cioè della nuova prosa di tipo senecano (Seneca è uno dei suoi bersagli preferiti) e allo stile acceso delle declamazioni (che mirano a "movere" più che a "docere"), dall’altro al troppo scarno gusto arcaico: e propone anche qui - come altrove - il modello di Cicerone (modello di sanità di espressione ch’è insieme sintomo di saldezza di costumi), reinterpretato ai fini di un’ideale equidistanza appunto fra asciuttezza e ampollosità, ovvero di un equilibrato contemperamento dei tre stili "subtile", "medium" e "grande". L’autore, però, sia in teoria, sia soprattutto nella pratica della sua prosa, testimonia concessioni al nuovo gusto per l’irregolarità e per il colore vivace.
Vincenzo Cartari (Reggio Emilia 1531- dopo il 1571):
le scarse notizie sulla vita di Cartari, noto esclusivamente per la sua opera più famosa, Le Imagini de gli dei de li antichi sono raccolte da Seznec e Palma, a cui si aggiungono i pochi accenni biografici contenuti nelle dedicatorie apposte alle sue opere. Nella prefazione alla traduzione dei Fasti di Ovidio (Modena 1551), Cartari ricorda che il legame della sua famiglia agli estensi risale ai tempi di Ercole I e a Luigi d'Este è dedicata la prima edizione delle Immagini del 1556. A Ferrara risiedette dunque stabilmente almeno fino al 1561 quando Bartolomeo Ricci da Lugo si congratula con l'umanista per essere entrato nella corte di Ippolito d'Este. Con il cardinale si recherà di li a poco in Francia (1561-1563), nel corso di una missione per conto di Paolo IV . Nel 1571 dovette recarsi a Venezia «per arricchire e abbellire» il suo testo di nuove immagini (prefazione all'edizione di Venezia del 1571) e qui entrò nella cerchia di Anton Francesco Doni e della sua fantomatica Accademia dei Pellegrini , secondo quanto afferma lo stesso Doni nella Libraria (Venezia 1557: 103). Le Immagini degli Dei restano l'opera principale del Cartari, il cui successo è attestato dalle ben quindici traduzioni che si succedettero dal 1556 al 1615, accanto ad esse, vanno ricordate, I Fasti di Ovidio tradotti dalla lingua volgare (Venezia 1551, F. Marcolini), Il Flavio, intorno ai Fasti volgari (Venezia 1555, G.Scotto) e il Compendio dell'historia di monsignor Paolo Giovio di Como fatto per M.Vincenzo Cartari (Venezia 1562, Giolito de'Ferrari).
L'opera di Cartari deve la sua notorietà soprattutto al carattere manualistico dato dall'autore alla sua trattazione mitografica; le fonti usate spaziano da Filostrato, Pausania , Omero , Virgilio , Ovidio, Catullo , Plinio, fino ad Apuleio e Macrobio , ma a ben vedere molti di questi autori non sono citati in modo diretto bensì attraverso il tramite di più noti umanisti della generazione precedente, i quali avevano studiato e composto le loro opere ai tempi assai più felici di Giulio II e Leone X : Celio Calcagnini , Pietro Appiano, Alessandro degli Alessandri, Pierio Valeriano , ma soprattutto Lilio Gregorio Giraldi a cui deriva la maggior parte del materiale, tanto che già Lessing considerava le Immagini come una sorta di edizione tascabile del Giraldi. Rispetto alle fonti Cartari si pone come traduttore e soprattutto sistematore di un materiale vastissimo, frutto dell'erudizione umanistica passata, con il proposito di «giovare non poco alli dipintori e agli scultori, dando loro argomento di mille belle inventioni da poter adornare le loro statue e le dipinte tavole» (Prefazione di F. Marcolini all'edizione di Venezia 1556). La seconda edizione, del 1571, risulta accresciuta e soprattutto arricchita di tavole incise da Bolognino Zaltieri, ma sorprende constatare come l'illustratore che pure doveva conoscere Pirro Ligorio e dunque l'ambiente di antiquari attivi a Roma presso gli estensi, non si sia dato la pena di controllare le fonti iconografiche classiche preferendo ricostruire le descrizioni del testo alla lettera o attingere agli stessi repertori usati dall'autore: le Inscriptiones sacrosanctae vetustatis di Appiano, gli Emblemata di Alciati, gli Hieroglyphica di Pierio Valeriano, la Theologia Mythologica di Georg Pictor e i compendi di medaglie di Agustin, Sebastiano Erizzo e Guillame Du Choul.
Ne risultarono immagini composite, prive di coerenza formale, a volte mostruose e inquietanti, e i cui effetti negativi sulla pittura della seconda metà del XVI secolo risultano evidenti soprattutto in artisti minori che non seppero reinterpretarle. Grazie anche ai consigli di teorici e trattatisti quali Armenini e Lomazzo che nel manuale videro la possibilità di dare una regola alla trasmissione e recezione delle iconografie pagane, l'influenza delle prime due edizioni fu comunque immediata e assai vasta: in area fiorentina le Immagini ricompaiono ad esempio nel programma di Vincenzo Borghini per l'apparato del 1565 in occasione del matrimonio di Francesco de' Medici e Giovanna d'Austria, nei disegni di Bernardo Buontalenti per il Primo intermezzo del 1589 (Firenze, Uffizi, Gabinetto dei Disegni e Stampe, nn. 26666-2945 e Biblioteca Nazionale) nella bronzinesca Allegoria della Felicità degli Uffizi.
In ambiente veneto ritroviamo gli dei di Cartari negli affreschi del Veronese per la Sala del Consiglio dei Dieci in Palazzo Ducale e per la Villa Barbaro Maser ed in quelli di Tintoretto per la Sala dell'Arcicollegio di Palazzo Ducale; in ambito romano sono ben noti gli esempi di Caprarola , con gli affreschi di Taddeo Zuccari per la Sala dell'Aurora e di Federico Zuccari per quella dell'Ermathena, nonché di Jacopo Zucchi a palazzo Rucellai . Infine a Bologna il testo venne usato da Bartolomeo Cesi per una decorazione in Palazzo Magnani (Arpocrate e Angerona e Eros e Anteros) e da Annibale Carracci (in collaborazione con Innocenzo Tacconi) per alcuni particolari della Galleria Farnese e per i camerini del cardinal Farnese nei dipinti raffiguranti la Notte e l'Aurora, oggi a Chantilly, Musée Condé. Nel 1615 vede la luce una nuova edizione delle Immagini, corredata di nuove illustrazioni, prefazione e apparato scientifico, ad opera dell'erudito antiquario Lorenzo Pignoria (Padova 1571, poi 1631) che prese l'occasione per inserire una nutrita serie di oggetti antichi: statue, statuette, monete, cammei, oggetti esotici, tratti dalla sua collezione e da quelle che aveva potuto osservare tra Padova, Roma e la Francia, ove risiedeva l'amico Peiresc. Al testo di Cartari l'erudito padovano aggiunse due sezioni, una dedicata al nuovo materiale antico, ed una alle immagini degli Dei indiani, trasformando così il manuale divulgativo in una sorta di strumento di ricerca ad uso degli studiosi dell'antico e contemporaneamente di promozione delle collezioni private dei suoi amici. La storia di questa edizione, documentata da scambi di lettere e disegni che vedono coinvolti Girolamo Aleandro, Peiresc, Paolo Gualdo, Pinelli e Welser, diventa così lo specchio di un mondo culturale nuovo che fa dello scambio epistolare e, soprattutto, della circolazione di immagini, uno strumento di indagine conoscitiva, tentando di aprire spiragli in quel sistema codificato di fonti e figure prestabilite che era stata la prerogativa del successo di Cartari. Questa operazione in un certo senso fallì, in quanto la diffusione del testo corretto da Pignoria fu incomparabilmente minore rispetto a quella ottenuta dall'edizione del 1571 e lo spazio lasciato vuoto fu invaso da un nuovo manuale che costituiva l'antitesi di quello del padovano: l' Iconologia (Roma 1593). Nel corso del XVII secolo, malgrado la concorrenza del Ripa, le Immagini di Cartari continuarono ad esercitare una certa influenza, anche se meno eclatante, ricomparendo ad esempio in Rubens (Borea e Orizia dell'Accademia di Vienna e gli Orrori della guerra di Firenze, Pitti) il quale prese spunti dall'edizione del 1615, pur unendola ad altre fonti quali Natale Conti; Poussin le tenne presenti per i suoi Baccanali Richelieu e persino Ribera nel Sileno ebbro eseguito per Gaspar Roomer e oggi a Napoli, Capodimonte, ripropose la rara iconografia di Pan con la conchiglia e la tartaruga quale è descritta e illustrata unicamente nel testo di Cartari.
[Caterina Volpi; Riferimenti bibliografici Alpers S., "Manner and meaning in some Rubens Mythologies", Journal of the Warburg and Courtauld Institutes, 30, 1967: 272 e sg Doni A.F., La libraria, Venezia 1571 Guasco G., Storia letteraria del Principio e progresso dell'Accademia di Belle Lettere in Reggio, Reggio Emilia 1711 Hope C., "Veronese and the Venetian Tradition of Allegory", Proceedings of the British Academy, vol. 71, 1985: 389-428 McGrath R., "The old and New illustrations for Cartari's Immagini", Gazette des Beaux-arts, LIX, 1962: 215 e seg Pacifici V., Ippolito secondo d'Este Cardinale di Ferrara, Tivoli 1920: 430 Palma M., s.v. Cartari Vincenzo, in Dizionario Biografico degli Italiani, 1970 vol. 20: 793-796 Savarese S.- Gareffi A., La letteratura delle immagini nel Cinquecento, Roma 1980 Scorza R., "Vincenzo Borghini Invenzione: the Florentine Apparato of 1565", Journal of the Warburg and Courtauld Institutes, 1981: 57-75 Seznec J., "Vincenzo Cartari et les corthèges mythologiques à la fin de la Renaissance", in Festschrift fur Walter Friedlander, Friburgo 1993 Seznec J., La Sourvivance des dieux antiques, Parigi 1980 Volpi C. (a), "Le vecchie e nuove illustrazioni delle Imagini degli Dei degli antichi di Vincenzo Cartari (1571 e 1615)", Storia dell'Arte 74, 1992: 48-80 Volpi C. (b), "Lorenzo Pignoria e i suoi corrispondenti", Nouvelles de la Republique des lettres, 1992, II: 71-127 Warburg A., "I costumi teatrali per gli intermezzi del 1589" in La Rinascita del paganesimo antico, Firenze 1980: 59-108 Zen Benetti F., "Per la biografia di Lorenzo Pignoria erudito padovano", Viridarium Floridum, studi di storia Veneta offerti dagli allievi a Paolo Salimbeni, Padova 1984 (Medioevo e Umanesimo 54) p. 319 e seg.]
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Pignoria, Lorenzo <1571-1631>, Laurentii Pignorii Patavini De servis, & eorum apud veteres ministeriis, commentarius. In quo familia, tum urbana, tum rustica, ordine producitur et illustratur, Amstelodami: Frisius, Andreas, 1672-1674
Pignoria, Lorenzo<1571-1631>, Laurentii Pignorii Patauini De seruis, et eorum apud veteres ministerijs, commentarius. In quo familia, tum urbana, tum rustica, ordine producitur & illustratur, Patauii: Frambotto, Paolo, 1656
Mussato, Albertino, 6.2: Albertini Mussati ... Historiae Augustae de gestis Henrici 7. Caesaris libri 16. De gestis italicorum post Henricum 7. libri 12. Ejusdem Ludovicus Bavarus ad filium. Haec omnia Laurentii Pignorii ... , nec non Felicis Osii, & Nicolai Villani castigationibus, collationibus & notis sunt illustrata, Lugduni Batavorum: Aa, Pieter van der <1. ; 1682-1730>
Cartari, Vincenzo
Alciati, Andrea <1492-1550> Andreae Alciati Emblemata cum commentariis Claudii Minois I. C. Francisci Sanctii Brocensis, & notis Laurentii Pignorii Patauini. Nouissima hac editione in continuam vnius commentarij seriem congestis, ... opera et vigiliis Ioannis Thuilii Mariaemontani ... Accesserunt in fine Federici Morelli professoris regij Corollaria & monita, ad eadem emblemata. Cum indice triplici, Patauij: Frambotto, Paolo, 1661
Pignoria, Lorenzo <1571-1631>, Laurentii Pignorii Symbolarum epistolicarum liber in quo nonnulla ex antiquitatis iuris ciuilis seu historiae penu depromuntur & illustrantur multaque auctorum loca emendantur & explicantur, Patauij: Martini, Giovanni Battista, 1630
In obitum Aldinae catellae. Lacrymae poeticae, Parisijs: Buon, Nicolas, 1622
Alciati, Andrea<1492-1550>, Andreae Alciati Emblemata cum commentarijs Claudii Minois I.C. Francisci Sa nctij Brocensis, & notis Laurentij Pignorij Patauini. Nouissima hac editione in continuam vnius commentarij seriem congestis, in certas quasdam quasi classes dispositis, & plusquam dimidia parte auctis. Opera et vigiliis Ioannis Thuilij Mariaemontani ... Opus copiosa sententiarum, apophthegmatum adagiorum ... Accesserunt in fine Federici Morelli ... corollaria & monita, ad eadem emblemata. Cum indice triplici, Patauij: Pasquato, Lorenzo Tozzi, Pietro Paolo, 1621
Mussato, Albertino , Albertini Mussati Historia augusta Henrici 7. caesaris & alia quae extant opera. Laurentii Pignorii vir. clar. spicilegio, necnon Foelicis Osii, & Nicolai Villani, castigationibus, collationibus, & notis illustrata. Quibus opportunitatis ... cum locupletissimis indicibus capitum, rerum, & verborum, Venetiis: Pinelli, Giovanni Pietro, 1636
Pignoria, Lorenzo <1571-1631>, L' Antenore di Lorenzo Pignoria, In Padoua: Tozzi, Pietro Paolo Martini, Giovanni Battista & Pasquati, Livio, 1625
Pignoria, Lorenzo <1571-1631>, Laurentij Pignorij Patauini Mensa Isiaca, qua sacrorum apud Aegyptios ratio & simulacra subjectis tabulis aeneis simul exhibentur & explicantur. Accessit ejusdem authoris de Magna Deum matre discursus, & sigillorum, gemmarum, amuletorum aliquot figurae & earundem ex Kirchero Chisletioque interpretatio. Nec non Jacobi Philippi Tomasini Manus Aenea, & de vita rebusque Pignorij dissertatio, Amstelodami: Frisius, Andreas, 1669
Pignoria, Lorenzo <1571-1631>, Laurentii Pignorii Patauini De seruis, & Eorum apud veteres ministeriis, commentarius. In quo familia, tum urbana, tum rustica, ordine producitur & illustratur, Amstelodami: Frisius, Andreas, 1674
Pignoria, Lorenzo <1571-1631>, Le origini di Padova / di Lorenzo Pignoria, [Padova], 1984
Cartari, Vincenzo
Pignoria, Lorenzo <1571-1631>, L' Antenore / di Lorenzo Pignoria, Padova, [1994]
Cavaccio, Giacomo <1567-1612> Illustrium anachoretarum elogia siue Religiosi viri musaeum auctore Iacobo Cauacio Patauino, monaco Congregationis Casinensis, Venetiis: Pinelli, 1625
Cartari, Vincenzo
Pignoria, Lorenzo <1571-1631>, Vita di s. Giustina vergine e proto-martire padouana scritta da Lorenzo Pignoria nella quale sommariamente si racconta la sua origine il suo martirio et il concetto che l'antichita ne ha formato. Il tutto aggiustato alle ragioni della vera historia, et della real cronologia, In Padoua: Martini, Giovanni Battista & Pasquati, Livio
Pignoria, Lorenzo <1571-1631>, Attestatione di Giulio Paolo giureconsulto solennizata ne i Campi Elisij il di delle none d'agosto. L'anno 1625. Riferita fedelmente da Menippo Filosofo, In Padova: Tozzi, Pietro Paolo
Pignoria, Lorenzo <1571-1631>, Gareggiamento vicendeuole di componimenti latini, e toscani, nel felicissimo magistrato sopra le biade dell'illustriss. signor Dominico Molino senatore amplissimo delli signori Lorenzo Pignoria, e Martino Sandelli, In Venetia: Tozzi, Pietro Paolo, 1624
Pignoria, Lorenzo <1571-1631>, Antiquissimae picturae quae Romae visitur typus a Laurentio Pignorio accurate explicatus, Patauii: Pasquardi, Donato
Alciati, Andrea <1492-1550>, Emblemata V.CL. Andreae Alciati cum imaginibus plerisque restitutis ad mentem Auctoris. Adiecta compendiosa explicatione Claudij Minois Diuionensis et notulis extemporarijs Laurentij Pignorij Patauini, Patauij: Tozzi, Pietro Paolo, 1618
Cavaccio, Giacomo <1567-1612>, Illustrium anachoretarum elogia siue religiosi viri musaeum auctore D. Iacobo Cauacio patauino, monaco benedictino congreg. Casinen, Romae: Dragondelli, Giacomo
Rutilio, Bernardino <1504-1538> Vitae tripartitae iurisconsultorum veterum a Bernardino Rutilio Ioanne Bertrando et Guilielmo Grotio conscriptae. Nunc primum in capita et paragraphos distinctas, summisque marginalibus perpetuis auctas iunctim et emendatiores edidit ac Biois nomikon Bertrandi vita ipsius auctore filio cum adnotationibus Friderici Iacobi Leickheri praemissa notas Aegidii Menagii, editoris lugdunensis et adhuc ineditas Thomae Reinesii cum Laurentii Pignorii epistola I. Paulum Romae patriae aduersus Betrand, Halae Magdeburgicae: Serre, Felix : du Gruner Schamberg, 1718
Pignoria, Lorenzo <1571-1631>, Laurentii Pignorii Symbolarum epistolicarum liber in quo nonnulla ex antiquitatis iuris ciuilis et historiae penu depromuntur & illustrantur multaque auctorum loca emendantur & explicantur, Patauii: Martini, Giovanni Battista, 1628
Pignoria, Lorenzo <1571-1631>, Laurentii Pignorii Patavini De servis. Et eorum apud veteres ministerijs commentarius. Accessit Symbolarum epistolicarum liber, Patavij: Frambotto, Pietro Maria, 1694
Pignoria, Lorenzo <1571-1631>, Vetustissimae tabulae Aeneae sacris Aegyptiorum simulachris coelatae accurata explicatio, in qua antiquissimarum superstitionum origines, progressiones, ritus ad barbaram, Graecam, Romanamque historiam illustrandam enarrantur, & multa scriptorum veterum loca qua explanantur, qua emendantur: auctore Laurentio Pignorio Patauino. Accessit ab eodem auctiarum, Venetijs : apud Io: Anto: Rampazettum. Sumptibus Iacobi Franco, 1605
Pignoria, Lorenzo<1571-1631> , Magnae deum matris Idaeae & Attidis initia. Ex vetustis monumentis nuper Tornaci erutis. Edente iterum & explicante accuratius ad veterum auctorum mentem Laurentio presb. Patauino, Venetiis: Tozzi, Pietro PaoloTypographia Misserina, 1624
Pignoria, Lorenzo <1571-1631>, Prosopopoeia Aldinae Catellae ad Dominicum Molinum senatorem amplissimum. Auctore Laurentio Pignorio patauino, Patauij: Pasquato, Lorenzo
Pignoria, Lorenzo <1571-1631>, Miscella elogiorum adclamationum adlocutionum conclamationum epitaphiorum et inscriptionum auctore Laurentio Pignorio Patauino. Io. Baptista Martinio collectore, Patauii: Tipografia Camerale
Pignoria, Lorenzo<1571-1631>, La principessa delle compositioni sfiorata Riotta del sig. Ludolfo Bravnio di Colonia, In Venetia: Pinelli, Antonio, 1625
Pignoria, Lorenzo <1571-1631>, Vetustissimae tabulae Aeneae sacris Aegyptiorum simulachris coelatae accurata explicatio, in qua antiquissimarum superstitionum origines, progressiones, ritus ad barbaram, Graecam, Romanamque historiam illustrandam enarrantur, & multa scriptorum veterum loca qua explanantur, qua emendantur: auctore Laurentio Pignorio Patauino. Accessit ab eodem auctiarum, .., Venetijs: Rampazetto, Giovanni Antonio Franco, Giacomo, 1605
Pignoria, Lorenzo <1571-1631>, Laurentii Pignorii Patauini De seruis, et eorum apud veteres ministerijs, commentarius. In quo familia, tum urbana, tum rustica, ordine producitur & illustratur, Augustae Vindelicorum: Schultes, Hans, 1613 [è questa l'edizione del trattato - spesso arricchito anche di tavole che ebbe tante edizioni che l'Aprosio di fatto possedeva e citava (n. 11, p. 408 del suo repertorio bibliografico)]
Cartari, Vincenzo
Pignoria, Lorenzo <1571-1631>, Laurentii Pignorii Patavini De servis, et eorum apud veteres ministerijs, commentarius. In quo familia, tum urbana, tum rustica, ordine producitur & illustratur, Augustae Vindelicorum, 1613
Pignoria, Lorenzo <1571-1631>, Le origini di Padova / Lorenzo Pignoria, Padova Rovigo, [1984]
Cartari, Vincenzo
Pignoria, Lorenzo <1571-1631>, Laurentij Pignorij Symbolarum epistolicarum liber primus. In quo nonnulla ex antiquitatis iuris ciuilis et historiae penu depromuntur & illustrantur multaque auctorum loca emendantur, & explicantur, Patauii: Pasquardi, Donato & C., 1629
Tasso, Torquato , La Gerusalemme liberata di Torquato Tasso conlavita di lui, con gli argomenti a ciascun canto di Bartolomeo Barbato con le annotationi di Scipio Gentile, e di Giulio Guastauino, & con le Notitie historiche di Lorenzo Pignoria, In Padoua: Tozzi, Pietro Paolo, 1628
Cartari, Vincenzo
Pignoria, Lorenzo <1571-1631>, Vita di S. Giustina vergine e proto-martire padovana scritta da Lorenzo Pignoria nella quale sommariamente si racconta la sua origine il suo martirio et il suo concetto concetto che l'antichita ne ha formato: il tutto aggiustato alle ragioni della vera historia, et della real cronologia, In Padoua: Martini, Giovanni Battista & Pasquati, Livio, 1627
Le vere e noue imagini de gli dei delli antichi di Vincenzo Cartari ... Cauate da' marmi, bronzi, medaglie, gioie, & altre memorie antiche ... da Lorenzo Pignoria padouano. Aggionteui le annotationi del medesimo ... & un discorso intorno le deità dell'Indie Orientali, & Occidentali ... Con le allegorie sopra le imagini di Cesare Malfatti padouano ... Et un catalogo del medesimo di cento pi ù famosi Dei della gentilità...,
In Padoua, appresso Pietro Paolo Tozzi, nella stampa del Pasquati, 1615.
[32], 576, [4], LXIII p., 2 tav. , ill., 4°.
Ill.: xilografie di Filippo Ferroverde (v. Prefatione )
Dedica del Tozzi a Francesco Drago; Prefatione al lettore ; Catalogo di cento e più famosi Dei de gli antichi; Tauola delle cose notabili. Segue : Annotationi di Lorenzo Pignoria al libro delle Imagini del Cartari; Seconda parte delle Imagini de gli dei indiani .
Edizione padovana curata dall'archeologo Lorenzo Pignoria , autore anche di una aggiunta di Annotationi critiche . Le incisioni di Filippo Ferroverde, di tratto piuttosto sommario e aumentate di numero rispetto alle edizioni precedenti , derivano in parte da quelle di Bolognino Zaltieri , in parte sono di soggetto nuovo e contengono anche immagini di reperti antichi . Lo schema compositivo, con didascalia sottoposta e fregio corrente, è analogo a quello della precedente edizione Tozzi 1608.
Graesse II, 56; Books on art p. 237; BNP 24, col.319
T imbro ovale: Biblioteca della R.a Università di Genova e timbro rotondo: Biblioteca Universitaria Genova nel v. del front .
Mascardi, Agostino <1591-1640>, Dell'arte historica d'Agostino Mascardi trattati cinque. Coi sommarii di tutta l'opera estratti dal sig. Girolamo Marcucci e coi priuilegi di S. Santita, e d'altri principi, In Roma : appresso Giacomo Facciotti, 1636 : [12], 676, [32] p., front. calcogr. ; Colophon a c. Y2v Marca editoriale: Speranza seduta che tiene in mano ancora. Motto: In te domine speravi non confundar in aeternum.
TURNEBUS, ADRIANUS [ ADRIEN TURNEBE = nel repertorio aprosiano è scritto scorrettamente TURACHI ma il frate intemelio rimedia alla lacuna del compositore nell'Errata Crrige ] (1512 - 1565) , erudito classico francese nacque a Les Andelys in Normandia. All'età di dodici fu mandato a studiarea Parigi dove fu attratto dalle linque classiche.
Divenuto professore e ottenuto di docente di letteratura nell'università di Toulouse, nel 1547 tornò a Parigi quale professore (o lettore reale) di
Greco
all'università reale.
Molto si dedicò alla stampa delle sue investigazioni filologiche e stremato forse dagli studi si spense abbastanza precocemente nel 1565.
Turnebe, Adrien, Adriani Turnebi Aduersariorum tomi 3., triginta libris distincti: in quibus variorum auctorum loca intricata explicantur, obscura dilucidantur & vitiosa restituuntur ... Additi praeterea indices tres copiosissimi, vnus rerum et verborum latinorum: alter Graecorum: tertius auctorum qui explicantur aut emendantur. Omnia vero in hac postrema editione summa fide ac diligentia recognita & emendata ... , Argentorati : sumptibus Lazari Zetzneri, 1604.
Altre sue opere rinvenute nelle biblioteche italiane:
Turnebe, Adrien <1512-1565>, Elegie au iesuite qui list gratis en l'Vniuersite a Paris. Prise du latin qui commence, Te gratis narras Soterice, velle docere, &c, 1565
Turnebe, Adrien <1512-1565>, Adriani Turnebi Aduersariorum libri 30. in quibus variorum auctorum loca intricata explicantur, obscura dilucidantur, & uitiosa restituuntur. Opus per quam utile ac necessarium ad infinitos pene nodos in humanioribus literis soluendos. Addidit indices tres copiosissimi, unus rerum & uerborum latonorum, alter graecorum, tertius auctorum qui corriguntur aut explanantur, Aureliopoli [i.e. Ginevra]: Quercetanus, Petrus, 1604
Plinius Secundus, Gaius, C. Plinij Secundi Historiae mundi libri 37. a Sigismundo Gelenio summa fide castigati, veterumque tum excusorum tum manuscriptorum codicum attentissima collatione restituti. Accessere ad marginem variae lectiones, ex Pintiani Turnebi, Lipsi, aliorumque doctissimorum qui pagina quarta indicantur scriptis fideliter exceptae. Opus tributum in tomos tres cum indice rerum omnium copiosissimo. Tomus primus - tertius, Ginevra: Stoer, Jacques, 1593
Philo : Alexandrinus, Philonis Iud aei Opera exegetica in libros Mosis, De mundi opificio, historicos, & legales. Quae partim ab Adriano Turnebo ... partim a Davide Hoeschelio ... edita & illustrata sunt. Accessere extra superiorum ordinem eiusdem Philonis sex opuscula ... Nunc graece & latine in lucem emissa ex accuratissima Sigismindi Gelenij interpretatione, cum rerum indice locupletissimo, Coloniae Allobrogorum: La Rouiere, Pierre : de, 1613
Varro, Marcus Terentius, M. Terentii Varronis opera quae supersunt. In lib. De ling. Lat. Coniectanea Iosephi Scaligeri. In lib. De re rust. notae eiusdem. Alia in eundem scriptorem, trium aliorum. Turn. Vict. August, Parisiis, 1585
Varro, Marcus Terentius, M. Terentii Varronis opera quae supersunt. In lib. De ling. Lat. Coniectanea Iosephi Scaligeri. In lib. De re rust. notae eiusdem. Alia in eundem scriptorem, trium aliorum, Turn. Vict. August, Parisiis: Gueffier, Francois, 1585
Turnebe, Adrien<1512-1565>,Adriani Turnebi Aduersariorum tomi 3., triginta libris distincti: in quibus variorum auctorum loca intricata explicantur, obscura dilucidantur & vitiosa restituuntur ... Additi praeterea indices tres copiosissimi, vnus rerum et verborum latinorum: alter Graecorum: tertius auctorum qui explicantur aut emendantur, Argentorati: Zetzner, Lazarus, 1604
Cicero, Marcus Tullius, M. Tullii Ciceronis Libri de divinatione et de fato. Recensuit, & suis animadversionibus illustravit ac emendavit Joannes Davisius ... ; Accedunt integrae notae Paulli Manucii, Petri Victorii, Joachimi Camerarii, Dionys. Lambini, et Fulv. Ursini, una cum Hadriani Turnebi Commentario in librum de fato, Cantabrigiae:: Crownfield, Cornelius Academia Cantabrigiensis Knapton, James & Knaplock, Robert & Vaillant, Paul, 1721
Turnebe, Adrien <1512-1565>, Adriani Turnebi V. C. Lucubrationes variae. C. Plinii Historiae naturalis praefatio emendata & annotationibus illustrata. In M. T. Ciceronis I. Academicas Quaestiones, II. De fato, III. De legibus libros tres, vna cum Apologia, IV. In Orationem pro C. Rabirio perduellionis reo. Commentarii eruditiss., [Heidelberg]: Commelinus, Hieronymus, 1597
Cicero, Marcus Tullius, M. T. Ciceronis De legibus lib. 3. In eosdem commentarij, Adr. Turnebo auctore, ParisiisParisiis: Morel Guillaume, 1557
Cicero, Marcus Tullius, Marci Tullii Ciceronis Academicarum quaestionum lib. 1. In eundem commentarius, Adriano Turnebo auctore, Parisiis Lutetiae: Turnebe, Adrien, 1553
Cicero, Marcus Tullius, M.T. Ciceronis Pro C. Rabirio perduellionis reo ad Quirites oratio. In eandem commentarius, Adr. Turnebo auctore, Parisiis: Turnebe, Adrien, 1553
Turnebe, Adrien <1512-1565>, Locus in quo tractantur ioci libr. 2. De oratore. Ab Adr. Turnebo explicatus, Parisiis: Morel Guillaume, 1555
Plutarchus, Ploutarchou Chaironeos Peri protou phrychou. Plutarchi Chaeronei De primo frigido, Parisiis: Turnebe, Adrien, 1552
Plutarchus , Plutarchi De procreatione animi in Timaeo Platonis Adriano Turnebo interprete, Parisiis: Turnebe, Adrien, 1552
Turnebe, Adrien <1512-1565>, Adriani Turnebi Aduersariorum tomi 3. Auctorum loci, qui in his sine certa nota appellabantur, suis locis inserti, auctoribusque suis adscripti sunt. Additi indices tres copiosissimi: vnus rerum & verborum, Basileae : Guarin, Thomas, 1581
Cyprianus, Caecilius Thascius<205 ca.-258 ; santo>, D. Caecilii Cypriani ... Opera, quotquot perquirentibus reperire Dei munere concessum est, omnia: veterum exemplarium collatione accurate repurgata: ... Gul. Morellii typographi regij diligentia ac labore. Cum indice rerum locupletissimo ..., Parisiis: Fremy, Claude, 1564
Philo : Alexandrinus, Opera Philonis Iudaei exegetica in libros Mosis, de numdi opificio, historicos, & legales, quae partim ab Adriano Turnebo, ... partim a Dauide Hoeschelio ... edita & illustrata sunt. Accessere extra superiorum ordinem eiusdem Philonis sex opuscula, ... nunc nouiter additis marginalibus in lucem emissa ex accu, Antuerpiae: Keerberghen, Jan van, 1614
Philo : Alexandrinus, PhilW1E0onos Ioudaiou Syngrammata. Philonis Iudaei, Omnia quae extant opera. Ex accuratissima Sigismundi Gelenii, & aliorum interpretatione, partim ab Adriano Turnebo, ... partim a Dauide Hoeschelio ex Augustana, edita & illustrata. Huic nouissimae editioni accessere variae lectiones & elegantissimus eiusdem Philonis, De septenario libellus, & De prouidentia Dei fragmenta, cum rerum indice locupletissimo, Lutetiae Parisiorum: Compagnie du Grand-Navire
Turnebe, Adrien<1512-1565>,Adriani Turnebi Libellj de vino, calore & methodo, nunc primum editi. Cum Aristotelis lib. De his quae auditu percipiuntur, ab eodem Turnebo latinitate donato., Parisi, Morel, Claude <1598-1626>
Plautus, Titus Maccius , M. Accii Plauti Comoediae viginti, olim a Ioachimo Camerario emendatae: nunc vero plus quam 200 versibus, qui passim desiderabantur, ex vv. 200 additis, suo quodammodo nitori restitutae; opera et diligentia Ioannis Sambuci Tirnauiensis Pannonij. Aliquot erudite C. Langij, Adr. Turnebi, Hadr. Iunij, & aliorum doctorum virorum, partim margini adscriptae, partim in calcem reiectae, obseruationes, Antuerpiae: Plantin, Christophe, 1566
Turnebe, Adrien <1512-1565>, De noua captandae vtilitatis e literis ratione epistola, ad Leoquernum / [Grunius Gatianus], Parisiis: Attaignant, Pierre veuve, 1559
Philo : Alexandrinus, Philonis Iudaei De vita Mosis lib. 3. Adr. Turnebo interprete, Parisiis: Turnebe, Adrien, 1554
Grynaeus, Johann Jakob <1540-1617>, Adagia, id est; proverbiorum, paroemiarum et parabolarum omnium, quae apud Graecos, latinos, hebraeos, arabes, &c. in usu fuerunt ... accurato ordine posita: Des. Errasmi Roterodami ... Hadriani Iunii ... Iohan. Alexandri ... Ioannis Ulpii ... Petri Godofredi ... Gulielmi Canteri ... Victoris Giselini ... Henrici Stephani ... Gilberti Cognati Nozareni ... M. Grunnii Corocottae ... Polydori Vergilii ... Caroli Bovilli ... Hadriani Turnebi & M. Antonii Mureti ... Gulielmi Gentii ... Melchioris Neipei Bredenani ... adjecti sunt indices tres ... / [Joan.Jacobus Grynaeus]., Francofurti : ex officina Johannis Petri Zubrodt : typis Johannis Andreae, 1670.
Cicero, Marcus Tullius, M. Tullii Ciceronis De legibus libri tres. Recensuit, ac Petri Victorii, Paulli Manucii, Joachimi Camerarii, Dionysii Lambini, et Fulvii Ursini notis suas adjecit Joannes Davisius, ... accedit Hadriani Turnebi commentarius, Cantabrigiae: Crownfield, Cornelius Academia Cantabrigiensis Knapton, James & Knapton, John & Knaplock Robert & Groenewegen J. & Prevost N., 1727
Adagia, id est: Prouerbiorum, paroemiarum et parabolarum omnium, quae apud Graecos, Latinos, Hebraeos, Arabas, &c. in vsu fuerunt, collectio absolutissima in locos communes digesta. In qua continentur ...: Des. Erasmi Roterodami Chiliades. Hadriani Iunii medici Adagia. Ioan. Alexandri Brassicani IC. Symmicta. Ioannis Vulpii IC. Epitome. Petri Godofredi Carcassonensis IC. Prouerbia. Gulielmi Canteri IC. Adagia iuridica. Victoris Giselini medici Specimen adagiorum. Henrici Stephani Animaduersiones in Erasmum. Gi, Francoforte: Schleich, Clemens & Zetter, Peter deWechel, 1629
Theophrastus,Theophrastou tou eresiou Apanta. Theophrasti Eresii Graece & Latine opera omnia. Daniel Heinsius textum graecum locis infinitis partim ex ingenio partim e libris emendauit: ... Cum indice locupletissimo, Lugduni Batauorum ex typographio Henrici ab Haestens: Orlers, Jan JanszCloucq, Andreas Haestens, Henrick van, 1613
Turnebe, Adrien <1512-1565>, Adriani Turnebi ... Opera ..., Argentorati, 1600
Turnebe, Adrien <1512-1565>, M.T. Ciceronis Pro Rabirio perduellionis reo ad Quirites oratio in eandem commentarius, Adr. Turnebo auctore, Parijs: apud Adr. Turnebum typographum regium, 1553
Philo : Alexandrinus, Philonos Ioudaiou Syngrammata. Philonis Iudaei omnia quae extant opera Ex accuratissima Sigismundi Celeni, & aliorum interpretatione, partim ab Adriano Turnebo... partim a Davide Hoeschelio... Huic novissima editioni accessere variae lectiones & elegantissimus ejusdem Philonis, De septenario libellus, & De providentia Dei fragmenta, cum rerum indice locupletissimo.., Francofurti: Schrey, Jeremias & Conrad, Johann Godfried,
Meibom, Johann Heinrich <1590-1655>, Joan. Henrici Meibomii De cervisiis potibusque et ebriaminibus extra vinum aliis commentarius, accedit Adr. Turnebi libellus de vino, Helmestadii: Heitmuller Johann, 1668
Horatius Flaccus, Quintus, Q. Horatius Flaccus, ex fide atque auctoritate complurium librorum manu-scriptorum, opera Dionysii Lambini Monstroliensis, literarum Graecarum professoris & interpretis regij emendatus, & cum diuersis exemplaribus antiquis comparatus, ..., Parisiis: Mace, Barthelemy, 1605
Aristoteles, Aristotelis Opera omnia graece et latine in tomos quatuor noua et expeditiori partitione distributa, & selectiorum interpretum, quos breuis index mox nominabit, studio, censura & notis longe emendatissima. Adiecta est synopsis anlytica, siue breuiarium doctrinae peripateticae, quasi succinctior, sed perpetuus in omnes, Parisiis: Morel, Gilles, 1639
Aristoteles, Aristotelis Opera omnia quae extant, Graece & Latine. Veterum ac recentiorum interpretum, vt Adriani Turnebi, Isaaci Casauboni, Iulij Pacij studio emendatissima. Cum Kyriaci Strozae patritii Florentini libris duobus Graecolatinis de republica in supplementum politicorum Aristotelis. Sed nouissimae huic editioni omnium quae hactenus prodierunt, ornatissimae accessit breuis ac perpetuus in omnes Aristotelis libros commentarius, siue synopsis analytica doctrinae peripateticae, non antehac visa; ..., Lutetiae Parisiorum, 1629
Turnebe, Adrien <1512-1565>, Adriani Turnebi ... Commentarius in librum primum carminum Horatij. Eiusdem Adriani Turnebi commentarius in locos obscuriores Horatij, ex eius Aduersariorum libris excerptus. M. Antonii Mureti et Aldi Manutij in eundem Horatium annotat, Parisiis: Julien, Guillaume, 1586
Turnebe, Adrien <1512-1565>, Adriani Turnebi ... Poemata .., Parisiis: Jeune, Martin Le, 1580
Aeschylus, Aeschyli Tragoediae superstites, Graeca in eas scholia, et deperditarum fragmenta; cum versione Latina et commentario Thomae Stanleii; et notis F. Robortelli, A. Turnebi, H. Stephani et G. Canteri. Curante Joanne Cornelio De Pauw cujus notae accedunt. Tomus primus -secundus, Hagae Comitum: Gosse, Pierre <2.> & compagnie, 1745
Aristoteles, Aristotelis libellus de his quae auditu percipiuntur / Adriano Turnebo interprete, Parisiis, 1600
Theophrastus,Theophrasti Libelli duo: vnus de igne, alter de odoribus, interprete Adriano Turnebo, Hardeuici Hardeuici: Officina Societatis Typographicae.
Theophrastus,Theophrasti De igne lib. Adr. Turnebo interprete. Eiusdem in eundem adnotatiunculae, Parisiis Lutetiae Parisiorum: Turnebe, Adrien, 1553
Varro, Marcus Terentius, De lingua latina libri qui supersunt cum fragmentis ejusdem accedunt notae Antonii Augustini, Adriani Turnebi, Josephi Scaligeri, et Ausonii Popmae, Biponti: Societas Bipontina, 1788
Varro, Marcus Terentius, M. Terentii Varronis opera omnia quae extant. Cum notis Iosephi Scaligeri, Adriani Turnebi, Petri Victorii, & Antonii Augustini. His accedunt Tabulae naufragii, seu Fragmenta ejusdem auctiora & meliora, .., Durdrechti: Berewout, Jan, 1619
Turnebe, Adrien <1512-1565>, Adriani Turnebi Aduersariorum tomi 3. Auctorum loci, qui in his sine certa nota appellabantur, suis locis inserti, auctoribusque suis ascripti sunt. Additi praeterea indices tres copiosissimi: vunus rerum & verborum Latinorum : alter Graecorum: tertius auctorum qui explicantur aut emendantur, Argentinae: Zetzner, Lazarus, 1599
Varro, Marcus Terentius, M. Terentii Varronis opera quae supersunt. In lib. De ling. Lat. coniectanea Iosephi Scaligeri. In lib. De re rust. notae eiusdem. Alia in eundem scriptorem, trium alio aliorum, Turn. Vict. August, Ginevra: Estienne, Henri <2.>, 1581
Turnebe, Adrien <1512-1565>, Adriani Turnebi ... Commentarius in librum primum [-quartum] carminum Horatij. Eiusdem Adriani Turnebi commentarius in locos obscuriores Horatij, ex eius aduersariorum libris excerptus. M. Antonij Mureti et Aldi Manutij in eundem Horatium annot., Parisiis: LeJeune, Martin, 1577
Marci Tullii Ciceronis Liber de fato. In eundem commentarius, Adriano Turnebo auctore, Parisiis: Turnebe, Adrien, 1552
Turnebe, Adrien <1512-1565>, Adriani Turnebi regij philosophiae graecae professoris Aduersariorum, tomus primus <-secundus> duodecim libros continens. Cum indice copiosissimo .., Parisiis: Buon, Gabriel, 1564-1565
Plinius Secundus, Gaius, C. Plinii Secundi ... In 36. libros Naturalis Historiae praefatio, ad ueterum codicum fidem per Adrianum Turnebum emendata, & annotationibus illustrata, Lutetia Impressum Lutetiae: Vascosan, Michel, 1556
Theophrastus,Theophrasti Libellus De odoribus, ab Adriano Turnebo latinitate donatus, & scholiis atque annotationibus illustratus, Lutetiae: Vascosan, Michel, 1556
Theophrastus,Theophrasti De lapidibus liber, ab Adriano Turnebo Latinitate donatus, Lutetiae: Morel, Federic <1.>, 1578
Philo : Alexandrinus, Philonos Ioudaiu Syngrammata. Philonis Judaei, omnia quae extant opera. Ex accuratissima Sigismundi Gelenii, & aliorum interpretatione, partim ab Adriano Turnebo, professore regio, e Christaianissimi Regis Bibliotheca, partim a Davide Hoeschelio ex Augustana, edita & illustrata, Francofurti: Schrey, Jeremias & Meyer, Heinrich Joann Erben, 1691
Turnebe, Adrien <1512-1565>, Adriani Turnebi Commentarii et emendationes in libros M. Varronis De lingua latina, Parisiis: Wechel, Andre, 1566
Cicero, Marcus Tullius, M. Tullii Ciceronis Academica. Recensuit variorum notis suas immiscuit, et Hadr. Turnebi Petrique Fabri commentarios adjunxit Joannes Davisius coll. regin. cantab. praeses, Cantabrigiae: Crownfield, Cornelius Hoguel, Charles Knapton, John & Knapton, Paul, 1736
Turnebe, Adrien <1512-1565>, Viri clariss. Adriani Turnebi ... Opera: nunc primum ex bibliotheca amplissimi viri: Stephani Adriani F. Turnebi senatoris regij, in vnum collecta, emendata, aucta & tributa in tomos 3. quorum elenchum lector post praefationem operum inueniet. Additi sunt singulis tomis indices rerum & verborum locupletissimi, Argentorati : Zetzner, Lazarus, 1600
Plutarchus, Plutarchi Chaeronei De oraculorum defectu liber, ab Adriano Turnebo latinitate donatus, et annotationibus quibusdam illustratus, Lutetiae: Vascosan, Michel, ad insigne Fonti
Turnebe, Adrien <1512-1565>, Adriani Turnebi ... Aduersariorum tomus tertius, libros sex continens. Additi sunt indices duo, .., Parisiis: Le Jeune, Martin, 1573
Turnebe, Adrien <1512-1565>, Adriani Turnebi ... Aduersariorum libri triginta, in tres tomos diuisi. Ascripti sunt in margine auctorum loci qui in his fine certa nota appellantur studio & labore Io. Furdini conquisiti. Additi indices tres copiosissimi ab eodem Furdino accuratissima diligentia collecti: ... Tomus primus (-tertius) .., Parisiis: Le Jeune, Martin, 1580
Turnebe, Adrien <1512-1565>, 2: Adriani Turnebi ... Aduersariorum tomus secundus. Ad C.V. Erricum Memmium suplicum libellorum in regia magistrum, Parisiis, 1580
Paracelsus, Theophrasti Eresii, Peripateticorum post Aristotelem Furlano Cretensi, Adriano Turnebo. Accesserunt, Liber de innato spiritu, Aristoteli attributus, & Danielis Furlani uberes ad onmnia commentarii. Ex Bibliotheca Ioan. Vincentii Pinelli, Hanouiae: Wechel, Andreas Erben & Marne, Claude & Aubry, Jean, 1605
Cicero, Marcus Tullius, M.T. Ciceronis De leg. lib.3. In eosdem Commentarij Adr. Turnebo auctore, ParisiisExcudebatur Parisiis: Turnebe, Adrien, 1552
Oppianus : Anazarbensis, Oppiani Anazarbei De piscatu libri 5. Laurentio Lippio interprete. De venatione libri 4. ita conuersi, vt singula verba singulis respondeant. In eorum gratiam qui Graeca cum Latinis coniungere volunt, Parisiis, Lutetiae Parisiorum: Morel Guillaume, 1555
Aristoteles, Aristotelous Ethikon Nikomacheion biblia deka. Aristotelis De moribus ad Nicomachum libri decem. Ita Graecis interpretatione recenti cum Latinis coniunctis, ut ferme singula sin, Basileae: Lucius, Ludwig
Turnebe, Adrien <1512-1565>, Epithalamium Francisci Valesii, iilustriss. Franciae Delphini & Mariae Stuartae, sereniss. Scotorum reginae, Adr. Turnebo auctore, Parisiis: Morel Guillaume, 1558
Turnebe, Adrien <1512-1565>, Adriani Tournebi In M.T. Ciceronis De legibus liber 3. scholia et castigationes, Parisiis: Loys, Jean, 1538
Horatius Flaccus, Quintus, Q. Horatius Flaccus, ex fide atque auctoritate complurium librorum, manu-scriptorum, opera Dionysii Lambini Monstroliensis, emendatus ... Accesserunt postrema huic editioni Adriani Turnebi ... commentarij. Insuper & Theodori Marcilii ... quotidiana, & emendatae lectiones. Cum duobus rerum & verborum indicibus amplissimis, Parisiis: Mace, Barthelemy, 1604
Philo : Alexandrinus, Phil onos Ioudaiou Eis ta tou Moseos Kosmopoietika, Istorika, Nomothetika. Tou autou monobibla. Philonis Iudaei In libros Mosis De mundi opificio, Historicos, De legibus. Eiusdem libri singulares. Ex bibliotheca regia, Parisiis ex officina Adriani Turnebi typographi regij. Regiis typisExcudebatur Lutetiae Parisiorum: Estienne, Robert <1.>Turnebe, Adrien, 1552
Turnebe, Adrien <1512-1565>, Ad. Turnebi Disputatio ad lib. Ciceronis De fato, aduersus quendam qui non solum logicus esse, uerumetiam dialecticus haberi uult, Lutetiae: Vascosan, Michel, 1556
Philo : Alexandrinus, Exegetica in libros Mosis, De mundi opificio, Historicos et Legales, quae partim ab Adriano Turnebo ... partim a Davide Hoeschelio ... illustrata sunt. Accessere extra... eiusdem Philonis sex opuscula ... ex accuratissima S. Gelenii interpretatione, cum rerum indice locupletissimo, Antverpiae: Keerberg, Johann, 1614
Cicero, Marcus Tullius, M. Tullii Ciceronis Libri de divinatione et de fato. Recensuit, & suis animadversionibus illustravit ac emendavit Joannes Davisius ... Accedunt integrae notae Paulli Manucii, Petri Victorii, Joach. Camerarii, Dion. Lambini, et Fulv. Ursini, una cum Hadriani Turnebi commentario in librum De fato, Cantabrigiae: Crownfield, Cornelius Knapton, James & Knapton, John & Knaplock, Robert & Crownfield, John & Prevost, N. & Vanden Hoeck, A., 1730
Turnebe, Adrien <1512-1565>, Adr. Turnebi Apologia aduersus quorundam calumnias, ad librum primum Ciceronis de Legibus, Parisiis: Turnebe, Adrien, 1554
Turnebe, Adrien <1512-1565>, M. T. Ciceronis De Legibus lib. 3. in eodem commentarij Adr. Turnebo auctore, Parisiis: Morel Guillaume, 1557
Varro, Marcus Terentius, M. Terrentii Varronis Opera omnia quae extant cum notis Iosephi Scaligeri, Adriani Turnebi, Petri Victorii, et Antonii Augustini. His accedunt tabulae naufragii, seu fragmenta ejusdem auctiora ..., Amstelodami : Jansson, Jan <1. ; 1608-1665>, 1623
Oronzio Fineo (in effetti Fine, Oronce, 1494 a Briancon; 1555 Parigi)
fu un cartografo che, celebre per il famoso suo Mappamondo, disegnò anche una mappa dell'Antardide di incredibile precisione.
Anch'egli rappresenta le zone costiere dell'Antartide senza la calotta di ghiaccio nell'anno 1531 o 1532, con la presenza di montagne, pianure, estuari, insenature e fiumi (questi ultimi dove adesso si trovano ghiacciai come il Beardmore e lo Scott, e che scorrono seguendo dei corsi che a prima vista sembrano essere reali e naturali) e con il polo Sud raffigurato nella corretta posizione, facendo supporre che l'uomo vi possa aver abitato prima che il ghiaccio la ricoprisse, mentre nell'interno del continente non sono raffigurati né fiumi, né montagne, deducendo che questa zona era ricoperta dalla calotta glaciale.
Tutti questi elementi, così come erano raffigurati, comparivano anche nello studio effettuato nel '49, col quale coincidevano.
E coincidevano anche con la descrizione fatta da Platone 2.000 anni prima.
Fine, Oronce <1494-1555>, Opere di Orontio Fineo del Delfinato : diuise in cinque parti; Aritmetica, Geometria, Cosmografia, & Oriuoli, tradotte da Cosimo Bartoli ... et gli Specchi, tradotti dal caualier Ercole Bottrigaro, .. Nuouamente poste in luce, In Venezia : presso Francesco Franceschi Senese, 1587.
La Suda / Suida è un lessico enciclopedico, compilato intorno al 1000 sulla base di fonti precedenti.
Si era pensato che suda fosse il nome dell'autore, ma oggi si ritiene sia il titolo dell'opera, nel significato di roccaforte (del sapere), tratto dal latino.
E' il più vasto lessico greco che ci sia pervenuto, una enciclopedia generale articolata in circa 30 mila voci, ordinate alfabeticamente, e attinenti a tutte le discipline: geografia, storia, letteratura, filosofia, scienze, grammatica, usi e costumi ecc.
Cominciò a essere citata nella forma Suida da Eustazio da Tessalonica (XIII secolo).
Fonte importantissima per la conoscenza dell'antica storia letteraria greca, conserva preziose notizie su opere andate perdute o conservate parzialmente.
Tra le sue fonti sono poeti antichi (Omero, Sofocle, Aristofane ecc.), ed eruditi (Esichio, Arpocrazione, Costantino Porfirogenito ecc.), attinti attraverso commenti e antologie.
Strabo, Strabonis De situ orbis libri 17. Editi quidem in eorum gratiam, qui geographiae studiosi sint olim (vt putatur) a Guarino Veronensi, & Gregorio Trifernate [|] latinitate donati: recens vero a doctissimis viris quorum in praefatione fit mentio, emendatiores quam antea prodeunt. Accessit index locupletissimus, Ludguni: Ogerolles, Jean de Cotier, Gabriel, 1577
Strabo, Strabonis De situ orbis libri 17. Editi quidem in eorum gratiam, qui geographiae studiosi sint olim (ut putatur) a Guarino Veronensi, & Gregorio Trifernate[|] donati: recens vero a doctissimis viris quorum in praefatione fit mentio, emendatiores quam antea prodeunt. Tomus primus [- secundus]. .., Amstelodami: Jansson, Jan <2.>, 1652
Strabo, Strabonis De situ orbis libri 17. Editi quidem in eorum gratiam, qui Geographiae studiosi sunt, olim (vt putatur) a Guarino Veronensi, & Gregorio Trifernate latinitate donati: recens vero a doctissimis viris quorum in praefatione sit mendio, emendatiores quam antea prodeunt. Tomus primus [-secundus]. Accesit index locupletissimus, Lugduni: Ogerolles, Jean de Cotier, Gabriel, 1559
Strabo, De situ orbis / Strabo, Venetiis: Pinzi, Filippo <1.>
Strabo, Valentinus Curio lectori, en tibi lectori studiose Strabonis Geographicorum commentarios, olim, ut putatur, a Guarino Veronense, & Gregorio Trifernate Latinitate donatos, iam uero denuo a Conrado Heresbachio ad fidem Graeci exemplaris auctorumque, qui huc facere uidebantur, nos aestimandis laboribus recognitos, Basileae: Curio, Valentin, 1523
Heresbach, Conrad <1496-1576>, Herodoti Halicarnassei historiographi Libri novem, musarum nominibus inscripti, interprete Lauren. Val. Accesserunt huic editioni plus minus nouem folia, quae in primo lib. a Laurentio exemplaris forte uitio praetermissa, iam primum a Conrado Heresbachio e graeco suis locis sunt adiecta, cum alia haudquaquam poenitenda in caeteris libris accessione castigationeque; ad graecum exemplar facta, ... Item De genere uitaque; Homeri libellus, iam primum ab eodem Heresbachio e graeco in latinum, Coloniae: Hittorp, Gottfried Cervicornus, Eucharius, 1526
Herodoti Alicarnassei Historiae libri 9. interprete Laurentio Valla. Eiusdem Herodoti Libellus de uita Homeri, interprete Conrado Heresbachio. Vtriusque translatio nunc denuo ad Graecum exemplar accuratius emendata, Basileae: Petri, Heinrich Curio, Hieronymus
Herodoti Halicarnassei historiographi libri 9. musarum nominibus inscripti. Eiusdem De genere uitaque Homeri libellus, eodem Heresbachio interprete, Lugduni: Gryphius, Sebastien, 1551
Herodoti Halicarnassei ... libri 9. musarum nominibus inscripti. Per Laurent. Vallam interpretati: castigati uero ac locupletati a Conrado Heresbachio ad fidem exemplaris Graeci. Eiusdem De genere uitaque Homeri libellus, eodem Heresbachio interprete, Lugduni: Gryphius, Sebastien, 1542
Homeri ... Ilias, Andrea Diuo Iustinopolitano interprete, ad verbum translata. Herodoti Halicarnassei libellus, Homeri vitam fidelissime continens, Conrado Heresbachio interprete. Cum indice copiosissimo, Venetiis: Pocatela, Giacomo, 1537
Herodoti Halicarnassei. Historiarum patris musae, Lau. Valla interprete: &Homeri vita nuper latio donata, doctissimorum virorum accuratione ad archetypos restituta, Parigi: Petit, Jean <1.> & Bade, Josse
Heresbach, Conrad <1496-1576>, Rei rusticae libri quatuor vniuersam agriculturae disciplinam continentes, a clarissimo viro D. Conrado Heresbachio ... : nunc ab innumeris mendis repurgati, & cum auctario editi. Quorum periochen & summam auersa pagina docebit. Cum indice locupletissimo, Spirae Nemetum: Smesmann, Abraham, 1594
Homeri ... Ilias, Andrea diuo Iustinopolitano interprete, ad uerbum translata. Herodoti Halicarnassei libellus, Homeri uitam fidelissime continens, Conrado Herestachio interprete. Cum indice copiosissimo, Venezia
Thucidydis Atheniensis historiographi De bello Peloponnensium Athenensiumque libri octo. Laurentio Valla interprete: et nunc a Conrardo Heresbachio ad Graecum exemplar diligentissime recogniti, Coloniae: Gennep, Jaspar von, ... 1550
Heresbach, Conrad <1496-1576>, Rei rusticae libri quatuor, vniuersam rusticam disciplinam complectentes, vna cum appendice oraculorum rusticorum Coronidis vice adiecta. Item, De venatione, aucupio piscatione compendium, ... Auctore D.D. Conrado Heresbachio .., Coloniae: Birckmann, Johann, 1571
Herodoti Alicarnassei Historiae libri 9. interprete L. Valla. Eiusdem Herodoti libellus de vita Homeri, interprete C. Heresbachio. Utriusque translationem emendavit S. Castalio, Basileae: Henricpetri
Herodoti Halicarnassei historiographi Libri nouem, musarum nominibus inscripti, interprete Laurentio Valla. Accesserunt huic editioni plus minus nouem folia, quae in primo libro a Laurentio exemplaris forte uitio praetermissa, iam primum a Conrado Heresbachio e Graeco suis locis sunt adiecta, cum alia haudquamquam poenitenda in caeteris libris accessione castigationeque ad Graecum exemplar facta, ... Item De genere uitaque Homeri libellus, iam primum ab eodem Heresbachio e Graeco in Latin, Coloniae: Hittorp, Gottfried Cervicornus, Eucharius, 1537
Herodoti Halicarnassei historiae lib. 9, & de vita Homeri libellus. Illi ex interpretatione Laur. Vallae adscripta, hic ex interpret. Conradi Heresbachii, vtraque ab Henr. Stephano recognita. Ex Ctesia excerptae historiae. Icones quarundam memorabilium structurarum. Apologia Henr. Stephani pro Herodoto. Eiusdem H. Steph. de hac sua editione distichos, Herodoti Latium possederat hactenus vmbram, nunc Latium corpus possidet Herodoti, Ginevra: Estienne, Henri <2.>Fugger, Ulrich, 1566
Heresbach, Conrad <1496-1576>, Rei rusticae libri quatuor, vniuersam rusticam disciplinam complectens, vna cum appendice oraculorum rusticorum Coronidis vice adiecta. Item de venatione, aucupio atque piscatione compendium ... auctore d.d. Conrado Heresbachio .., Coloniae: Birckmann, Johann, 1570
Heresbach, Conrad <1496-1576>, Strabonis Geographicorum lib. 17. Olim, ut putatur, a Guarino Veronensis ac Gregorio Trifernate Latinitate donati, iam denuo a Conrado Heresbachio ll. doctore, ... ad fidem Graeci exemplaris, authorumque, qui huc facere uidebantur, recogniti, ac plerisque locis deintegro uersi. Item, Epitomae eorundem decem & septem de geographia librorum, nunc primum de Graeco sermone, Basileae: Walder, Iohannes, 1539
Heresbach, Conrad <1496-1576>, De educandis erudiendisque principum liberis, reipublicae gubernandae destinatis, deque republica christiane administranda Epitome: libri duo. Accessit Diarium, seu quotidianae preces hebdomadis accomodatae. Item Celeuma exhortatorium ad praeparationem christiane moriendi. Auctore Conrado Heresbachio iureconsulto ... Cum indice nouo et locupletiss. .., Francofurti, ad Moenum Francoforti ad Moenum, apud Iohannem Feyerabend: Feyerabend, Johann Feyerabend, Sigmund Erben, 1592
Herodoti Halicarnassei De genere vitaque Homeri libellus, a Conrado Heresbachio Latinitate donatus, Parisijs: Colines, Simon de, 1528
Strabonos Peri tes geographias biblia 17. Strabonis de situ orbis libri 17. Graece & latine simul iam, ... gratiam editi: olim quidem, ut putatur, a Guarino Veronensi, & Gregorio Trifernate in latinum conuersi: ac deinde Conradi Heresbachij opera ad eius generis autorum fidem recogniti: nunc uero postremum, ... ab innumeris, quibus aeque & Graecum exemplar & Latina translatis scatebant, Basileae: Petri, Heinrich, 1549. Mense Augu.
Heresbach, Conrad <1496-1576>, De educandis erudiendisque principum liberis, reipublicae gubernandae destinatis, deque republica Christiana administranda: ... Auctore Conrado Heresbachio .., Francofurti ad Moenum 1570, Impressum Francofurti ad Moenum: Rabe, Georg Feyerabend, Hieronymus
Heresbach, Conrad <1496-1576>, Rei rusticae libri quatuor, vniuersam rusticam disciplinam complectentes, vna cum appendice oraculorum rusticorum, Coronidis vice adiecta. Accessit huic postremae editioni a pluribus mendis repurgatae, operum rusticorum per singulos menses digestio, & vocum sententiarumque tam Graecarum quam Latinarum explicatio perspicua. Item, De venatione, aucupio atque piscatione compendium, ... Auctore D.D. Conrado Heresbachio .., Coloniae Agrippinae: Birckmann, Johann Witwe, 1573
Thucydidis Atheniensis historiographi De bello Peloponnensium Atheniensiumque libri octo. Laurentio Valla interprete: et nunc a Conrado Heresbachio ad Graecum exemplar diligentissime recogniti, Colonia: Hittorp, Gottfried Cervicornus, Eucharius, 1543
Homeri ... Ilias, Andrea Diuo Iustinopolitano interprete, ad uerbum translata. Herodoti Halicarnassei libellus, Homeri uitam fidelissime continens, Conrado Heresbachio interprete. Cum indice copiosissimo, Venetiis: Sessa, Melchiorre <1.>
Herodotou Halikarnesseos Historion logoi 9. epigraphomenoi Mousai. Herodoti Halicarnassei Historiarum libri 9. Musarum nominibus inscripti gr. & lat. cum interpretatione Laurentii Vallae. ... Industria Jacobi Gronovii cuius accedunt notae. ... Eiusdem narratio De vita Homeri ... interprete Conr. Heresbachio ..., Lugduni Batavorum: Luchtmans, Samuel <1. ; 1709-1755>, 1715
Valentinus Curio lectori, en tibi lectori studiose Strabonis Geographicorum commentarios, olim, ut putatur, a Guarino Veronense, & Gregorio Trifernate Latinitate donatos, iam uero denuo a Conrado Heresbachio ad fidem Graeci exemplaris auctorumque, qui huc facere uidebantur, nos aestimandis laboribus recognitos, Basileae: Curio, Valentin, 1523
Guarino Guarini
era nato a Verona (per questo è conosciuto anche con il nome di Guarino Veronese) nel c.1370.
Allievo a Padova di Giovanni di Conversino da Ravenna, fu insieme a Crisolora a Costantinopoli.
Fu a Firenze, Venezia, Ferrara (dove morì nel 1460).
Qui ebbe come discepolo Lionello d'Este e tenne la sua celebre scuola.
Estraneo a ogni moralismo, propugnò una pedagogia tesa a realizzare concretamente l'ideale di un letterato onesto, socievole, che fa uso della propria dottrina per promuovere il benessere pubblico.
Guarini fu scrittore eruditissimo, tradusse dal greco molte vite di Plutarcoe tutto Strabone.
Il suo "Epistolario" è ricco di notizie sulla sua attività e su quella di altri umanisti.
Suoi volumi individuati:
Guarino : Veronese, Grammatice institutiones Guarini Veronensis exemplis et aliis rebus auctae, Venetiis Venetiis: Bindoni, Francesco <1.> & Pasini, Maffeo
Aristotelis opera omnia, Isengrin, Michael & Bebel, Johann
Alda Guarini Veronensis : carmen elegiacum / ex editione lipsiensi a. 1511 repetitum collatis tribus codd. mstis vindobonensi, leidensi et gothano correctum, et annotatione instructum edidit W.H.D. Suringar, [S. l.Leyden, 1865?]
Strabonis De situ orbis libri 17. Editi quidem in eorum gratiam, qui geographiae studiosi sint olim (vt putatur) a Guarino Veronensi, & Gregorio Trifernate [|] latinitate donati: recens vero a doctissimis viris quorum in praefatione fit mentio, emendatiores quam antea prodeunt. Accessit index locupletissimus, Ludguni: Ogerolles, Jean de Cotier, Gabriel, 1577
Guarini Veronensis ... Grammaticae. Regulae quam castigatissimae, Genuae: Pavoni, Giuseppe, 1619
Grammatica institutio, & in eam notae ampliores. Marcus Antonius Bonciarius postremum recensuit, Perusiae: Petrucci, Alessandro & Naccarini, Marco Tipografia Augusta
Chrysoloras, Manouel, Erotemata Guarini, Rhegii Lingobardiae: Dolcibelli, Benedetto Bertocchi, Dionigi Bombace, Simone Pontico Virunio, Ludovico
Chrysoloras, Manouel, Erotemata Guarini cum multis additamentis et cum commentariis Latinis nuper emendata, Venetiis: Ravani, Vittore & C., 1540
Chrysoloras, Manouel, Erotemata Guarini cum multis additamentis, Venetiisapud haeredes Petri Rauani et socios: Ravani, Pietro eredi & C., 1543
Chrysoloras, Manouel, Erotemata Guarini cum multis additamentis emendatiora quam unquam prodierint, Venetiisapud haeredes Petri Rauani, & socios: Ravani, Pietro eredi & C., 1550
Come distinguere l'adulatore dall'amico / Plutarco ; a cura di Alessandra Lukinovich e Madeleine Rousset ; con una nota di Luciano Canfora ; con De differentia veri amici et adulatoris, parafrasi latina di Guarino Veronese ; a cura di Vittore Nason, Palermo, [1991]
Come distinguere l'adulatore dall'amico / Plutarco ; a cura di Alessandra Lukinovich e Madeleine Rousset ; con una nota di Luciano Canfora ; con De differentia veri amici et adulatoris, parafrasi latina di Guarino Veronese, a cura di Vittore Nason, Palermo, [1991]
Guarinus siue Introductio ad Latinam linguam. A Marco Antonio Bonciario collecta, & ad puerorum vsum accomodata, Perusiae: Naccarini, Marco, 1609
Bonciari, Marco Antonio <1555-1616>, Donati et Guarini Grammatica Institutio. Marcus Antonius Bonciarius postremum recensuit, Perusiae: Naccarini, Marco, 1609
Donato, Elio, Bonciarus adultus, siue De vniuersa grammatica Latina libri duo, hoc est Donatus, et Guarinus exules restituti per Io. Baptistam Conradum Monsanctopolitanum, Roma: Moneta, Francesco, 1647
2: Guarini Veronensis restituti grammaticarum institutionum liber alter (qui est de Latina Syntaxi, siue de structura orationis) ab Io. Bapt. Conrado Monsanctopolitano auctore. Iam secundo auctus, & recensitus, Romae: Moneta, Francesco, 1647
Epistolario di Guarino Veronese / raccolto, ordinato, illustrato da Remigio Sabbadini, Venezia, 1915-1919
1: Testo / Guarino Veronese, Venezia, 1915
Guarino : Veronese, 1, Venezia, 1915
Guarino : Veronese, 2, Venezia, 1916
Guarino : Veronese, 3: Commento, Venezia, 1919
Guarino : Veronese, Epistolario di Guarino Veronese / raccolto ordinato illustrato da Remigio Sabbadini, Torino, 1967
Guarino : Veronese, Grammaticae institutiones Guarini Veronensis, suis exemplis & aliis rebus auctae. Et nouiter maxima cum diligentia correctae, Venetijs: Bindoni, Francesco <1.> & Pasini, Maffeo : 1546
Canfora, Davide,La controversia di Poggio Bracciolini e Guarino Veronese su Cesare e Scipione / Davide Canfora, Firenze, 2001
Otto in condotta : periodico semi-serio, piu semi che serio, del Guarino, San Bonifacio
Guarino : Veronese, Regulae Guarini nuperrime impressae & emendatae cum expositione versuum heteroclitorum & differentialium ..,, Impressum Venetiis: Tacuino, Giovanni
Donatus, Aelius, Aelli donati grammatici De octo partibus orationis libellus recens castigatus. Accedit carmen elegantissimum, quod Cato inscribitur, Genuae: Celle, Benedetto, 1669
Dati, Agostino<1420-1478>, In elegantiarum Augustini Dathi codice contenta. 1. Io. Badij Ascensij de epistolis componendis isagoge. 2. Ioannis Sulpitij Verulani de epistolarum compositione elegans opusculum, ab eodem Ascensio elucidatum. 3. Index in commentarijs Clichthoueanis adnotandorum. 4. Augustini Dathi elegantiae cum duplici commentario. 5. Regulae constructionis, ordinis, uenustatis & diuersitatis ab Ascensio collectae & insertae. 6. Regulae elegantiarum Francisci nigri cum explanatione Clichthoue. 7. Magistratum Rhomanorum diligens declaratio. 8. Item Io. Badij Ascensij de recte scribendi ratione compendiosa..9. Apex Ascensianus de graecis dictionibus ... 10. Eiusdem de orthographia cum arte diphthongandi Guarini Veronensis regulae commodissimae. 11. De eadem exactum Georgij Vallae compendium. 12. Item diuisiones praeceptorum & Augustini Dathi & Francisci Nigri nouissime superadditae per Ioannem Mediouillanum. 13. Addita praeterea sunt ... duo aurea eiusdem Dathi opuscula ..., Basilea [Basilea]: Petri, Adam, 1520
Guarino : Veronese, Dedica della geografia di Strabone a Iacopo Antonio Marcello / Guarino Veronese, Venezia, 1893
Guarino : Veronese, Guarini Regulae grammatices a Marco Antonio Bonciario correctae, et ad puerorum vsum accomodatae, Perusiae: Petrucci, Pietro Giacomo
Guarino : Veronese, Guarini Veronensis ... Regulae grammatices. Nunc denuo recognitae, & summa, ac diligenti curae excusae, & emendatae. Quibus adiecimus in fine alphabetum Graecum, Vincentiae: Amadio, Giacomo, 1657
Guarino : Veronese, Guarini Veronensis ... Regulae grammatices. Nunc denuo recognitae, & summa ac diligenti cura excusae, & emendatae. Quibus adiecimus in fine Alphabetum Graecum, Vincentiae: Perin, 1588
Plutarchi ... Opera moralia, quae in hunc usque diem latine extant, uniuersa. ... Cum amplissimo rerum & uerborum indice, Basileae: Isengrin, Michael, 1541
Due opuscoli del Guarino veronese che vengono a luce nel di delle nozze dei signori sposi Pietro Finato e Maria Antonietta Martinati, Verona, 1860
Vitae Graecorum romanorumque illustrium, authore Plutarcho Cheroneo, diligentius ex collatione repositae. Accessit index vtilis & copiosus, ParisiisParisiis, 1532
Donato construtto nouamente corretto. Et sonce adiunti edo, eo, fio, & memini, che in li altri si al presente impresse mancauano. Et Guarino che in molti loci era deprauato per negligentia de stampaturi., Venetijs: Guglielmo da Fontaneto, 1532
Guarini Veronensis ... Regulae grammatices. Nunc denuo recognitae, & summa, ac diligenti cura excusae, & emendata. Quibus adiecimus in fine Alphabetum Graecum, Vicetiae: Amadio, Giacomo eredi, 1674
Tre orazioni nunziali di Guarino Veronese e una Laus medicinae di Matteolo da Perugia, secondo la lezione inedita di un codice di Foligno pubblicato dal Sac. Angelo Messini in occasione delle fauste nozze del prof. dott. Mariano Messini con l'esimia signorina Maria Sabina Ercole : Roma 25 ottobre 1939-17 E. F, Roma, 1939
Una prolusione di Guarino Veronese sulle arti liberali / R. Sabbadini, Alba, stampa 1897
Capra, Luciano, Giunte all'epistolario di Guarino Veronese / Luciano Capra e Cesare Colombo, Padova, [1967?]
Guarino : Veronese, Nuovi carmi di Guarino Veronese / [a cura di] Donatella Manzoli ; premessa di Rino Avesani, Verona, 2000
Strabonis De situ orbis libri 17. Editi quidem in eorum gratiam, qui geographiae studiosi sint olim (ut putatur) a Guarino Veronensi, & Gregorio Trifernate[|] donati: recens vero a doctissimis viris quorum in praefatione fit mentio, emendatiores quam antea prodeunt. Tomus primus [- secundus]. .., Amstelodami: Jansson, Jan <2.>, 1652
Epistolario di Guarino Veronese / raccolto ordinato illustrato da Remigio Sabbadini, Torino
1: Testo / Guarino Veronese, Torino, 1967
Oratio de laudibus b. Joannis Tavelli / Guarini Veronensis, Imolae, [1882?]
Marrasio, Giovanni, Una mascherata mitologica a Ferrara / [a cura di Remigio Sabbadini],, Catania, 1895
Guarini Veronensis ... Regulae grammatices. Nunc denuo recognitae, & summa, ac diligenti cura excuse, & emendatae. Quibus adiecimus in fine Alphabetum Grecum, Vincentiae: apud haeredes Dominici Amadei: Amadio, Domenico eredi, 1636
Guarini Veronensis ... Regulae grammatices. Nunc denuo recognitae, & summa, ac diligenti cura excuse, & aemendatae. Quibus adiecimus in fine Alphabetum Graecum, Vincentiae: Giovannini, Giovanni Pietro Giovannini, Giovanni Pietro & Grossi Francesco, 1605
Guarini Veronensis ... Regulae grammatices; nunc denuo recognitae, & summa ac diligenti cura excusae, & emendatae: quibus adiecimus in fine alphabetum Graecum, Venetiis: Griffio, Giovanni <1.>, 1575
Bonciari, Marco Antonio <1555-1616>, Donatus et Guarinus emendati, aucti, illustrati a M. Antonio Bonciario Perusino, Perusiae: Petrucci, Pietro Giacomo, 1603
Guarini Veronensis carmina / a cura di Aldo Manetti, Bergamo, 1985
54: De significatione verborum / G. Veronensis. Liber paradoxorum / Cicerone. Belli troiani hystoria / Dictys cretensis. De arte grammatica / Papias, Bergamo, [2000?]
2.: Testo / Guarino Veronese, Venezia, 1916
2: Testo / Guarino Veronese, Torino, 1967
3: Commento / Guarino Veronese, Torino, 1967
Guarini Veronensis viri eruditissimi, Regulae grammatices. Nunc denuo recognitae, & summa, ac diligenti cura excussae, & emendatae. Quibus adiecimus orationem diui Thomae ante studium, & alphabaetum graecum, Taruisii: Da Ponte, Pasqualin & Da Ponte, Simone, 1648
Chrysoloras, Manouel, Erotemata tou Chrysolora. Peri anomalon rhematon. ... Erotemata Chrysolorae. De anomalis uerbis. De formatione temporum ex libro Chalcondylae. Quartus Gazae De constructione. De encleticis. Sententiae monostichi ex uarijs poetis. Cato. Erotemata Guarini, Venetiis: Nicolini da Sabbio, PietroSalvioni, Giovanni Marco
Corradi, Giovanni Battista
Chrysoloras, Manouel, Erotemata Guarini cum multis additamentis, et cum commentariis Latinis, FerraraFerrariae: Mazzocchi, Giovanni
Chrysoloras, Manouel, Erotemata Chrysolorae. Peri anomalon rhematon. Peri schematismou ton chtonon ek tou chalkondulou to tetarton tou gaxe, peri suntaxeos. Peri egkletikon. Gnomai monostichoi ek dia phoron poieton. Katon. Erotemata tou Guarinou. Erotemeta Chrysolorae. De anomalis uerbis. De formatione temporum ex libro Chalcondylae. Quartus Gazae De constructione. De ecleticis. Sententiae monostichi ex uarijs poetis. Cato. Erotemata Guarini, [Venezia/Venetiis: Manuzio, Aldo <1.> eredi & Torresano, Andrea <1.>]
Chrysoloras, Manouel, Erotemata tou Chrysalora. Peri anomalon rematon. Peri schematismou ton chronon ... Erotemata Chrysolorae. De anomalis uerbis. De formatione temporum ex libro Chalcondylae. Quartus Gazae De constructione. De encleticis. Sententiae monostichi ex varijs poetis. Cato. Erotemata Guarini, Venetiis: Farri, Giovanni & fratelli, 1544
Guarino : Veronese, Codici latini / posseduti, scoperti, illustrati da Guarino Veronese, Firenze, 1887
Strabonis De situ orbis libri 17. Editi quidem in eorum gratiam, qui Geographiae studiosi sunt, olim (vt putatur) a Guarino Veronensi, & Gregorio Trifernate latinitate donati: recens vero a doctissimis viris quorum in praefatione sit mendio, emendatiores quam antea prodeunt. Tomus primus [-secundus]. Accesit index locupletissimus, Lugduni: Ogerolles, Jean deCotier, Gabriel, 1559
Polybij historici de primo bello Punico Leonardo Aretino interprete. Libri tres. Leonardi Aretini de temporibus suis. Liber vnus. Plutarchi parallelia Guarino Veronensi Paraphraste opusculum aureum, Parigi: Bade, Josse & Petit, Jean
Guarini Veronensis ... Regulae grammatices. Nunc denuo recognitae, & summa ac diligenti cura excusae, & emendatae. Quibus adiecimus in fine alphabetum Graecum, Florentiae: Sermartelli, Antonio Sermartelli, Bartolomeo & fratelli, 1608
Guarini Veronensis ... Regulae grammatices pristinae lectioni restitutae, Maceratae: Gobbi, Curzio Pandaro, Giuseppe, 1645
Epistole / Guarino Veronese ; introduzione, versione e note a cura di Virginio Bertolini, Verona, 1957
Epistolario / raccolto, ordinato, illustrato da Remigio Sabbdini. Vol. 3., Commento, Venezia, 1919
Guarino : Veronese, L' invettiva contro Niccolo Niccoli / [pubblicata da] Remigio Sabbadini, Lonigo, 1901
3: Gasparino Barzizza, Guarino Veronese, Ludovico Carbone, Torino, [1977]
De situ orbis / Strabo, Venetiis: Pinzi, Filippo <1.>
Guarino : Veronese, Epistolario / raccolto, ordinato, illustrato da Remigio Sabbadini. Vol. 1., Testo, Venezia, 1915
Guarino : Veronese, Epistolario / raccolto, ordinato, illustrato da Remigio Sabbadini. Vol. 2., Testo, Venezia, 1916
Guarino : Veronese, Due epitalami inediti / [a cura di] Agostino Zanelli, Pistoia, 1896
Valentinus Curio lectori, en tibi lectori studiose Strabonis Geographicorum commentarios, olim, ut putatur, a Guarino Veronense, & Gregorio Trifernate Latinitate donatos, iam uero denuo a Conrado Heresbachio ad fidem Graeci exemplaris auctorumque, qui huc facere uidebantur, nos aestimandis laboribus recognitos, Basileae: Curio, Valentin, 1523
Guarino : Veronese, Pensieri sull'educazione, San Bonifacio, 1959
FERRARI, Ottavio (Milano 1607 - Padova 1682) erudito ed antiquario la cui opera forse più nota fu:
Octauii Ferrarii De re vestiaria libri septem. Quatuor postremi nunc primum prodeunt ...
Patauii, typis Pauli Frambotti, 1654 [
[20], 261, [16] , 213, [26] p., tav. e ill., 4° -
Antiporta f.ta: J. Ruphonus (figure allegor. in nicchia architett.). Illustr.: a bbigliamenti antichi, in parte da statue e monete; firme: Jo. Georg. sculps., Jac. Ruphonus f. (o scul .) -.
I parte: Dedica alla Repubblica di Venezia; Octauius Ferrarius lectori suo; Ode latina di G. Cruccolani; Index capitum . II parte: Dedica alla regina Cristina; Benevole lector; Index capitum . Segue: Index auctorum; Rerum, et verborum memorabilium index.-
Ponderoso trattato sull'abbigliamento antico greco - romano . Di carattere erudito, è basato su riscontri letterari e limitati riscontri archeologici con statue e monete, riprodotte in illustrazioni di J. Ruphon e G. Georg. Quest'opera fu pubblicata per la prima volta nel 1642 come polemica risposta a d un analogo trattato di Albert Rubens e questa ne è l'edizione ampliata e definitiva . Ottavio Ferrari fu docente di eloquenza al Collegio Ambrosiano e poi all'Università di Padova. I suoi studi eruditi, che oggi paiono settoriali ed occasionali , gli valsero tuttavia una notevole fama europea =
Books on art p. 550; BNP 51, col.112 - questo libro porta un
timbro ovale con la dicitura: Biblioteca della R.a Università di Genova nel v. del front. - Aprosio possedeva comunque un volume dello stessa edizione come apprendiamo dal suo repertorio, p. 408, n. 13].
Altri volumi individuati dello stesso autore o cui egli variamente contribuì:
Bossi, Girolamo
Ferrari, Ottavio <1602-1682>, Octauii Ferrarii De Germaniae laudibus. Prolusio 18, Patauii, 1654
Ferrari, Ottavio <1602-1682>, Octauii Ferrarii Pro Cornelio Tacito apologetica. Prolusio 17, Patauii, 1654
Glorie funebri composizioni in morte di s.e. il sig. Battista Nani caualiere, e procuratore di San Marco raccolte dal conte Lelio Piovene nob. ven. prencipe dell'Accademia Dodonea, In Venetia: Poletti, Andrea, 1679
Ferrari, Ottavio <1602-1682>, octauii Ferrarii Athenae Italicae, siue De Patauinae vrbis laudibus. Prolusio 16, Patauii, 1654
Ferrari, Ottavio <1602-1682>, Christina abdicans, Octauii Ferrarii Prolusio vndeuicesima, Patauii, 1654
Ferrari, Ottavio <1602-1682>, Apotheosis Lazari Mocenici Venetae classis imperatoris Prolusio 22. Octauio Ferrario auctore, Patauii: Frambotto, Paolo, 1658
Ferrari, Ottavio <1602-1682>, Ianus Clausus Octauii Ferrarii Prolusio 23, Patauii, 1659
Ferrari, Ottavio <1602-1682>, Octauii Ferrarii Variarum inscriptionum atque elogiorum liber vnus, Patauii: Frambotto, Paolo, 1647
Ferrari, Ottavio<1602-1682>, Octauii Ferrarii Panegyricus Ludouico 14. Francorum regi dictus anno 1666, Venetiis: Combi & La Nou, 1666
Demerson, M. L. , La botanica / insegnata in ventidue lezioni da M. L. Demerson ; versione dal francese per cura del P. Ottavio Ferrari, Milano, 1826
Ferrari, Ottavio <1602-1682>, Octauij Ferrarij Origines linguae italicae, Patavij: Frambotto, Pietro Maria, 1676
Ferrari, Ottavio <1602-1682>, Octauij Ferrarij Prolusiones vigintisex. Epistolae. Et Formulae ad capienda doctoris insignia. Item variae inscriptiones, Patauij: Frambotto, Paolo, 1668
Ferrari, Ottavio <1602-1682>, 2: Octauij Ferrarij Epistolarum item formularum ad capienda doctoris insignia & inscriptionum. Pars altera, Patauij, 1668
Ferrari, Ottavio <1602-1682>, Octauij Ferrarij Prolusionum & epistolarum pars tertia accessit Panegyricus Ludouico Magno Francorum regi dictus, Patauij: Frambotto, Pietro Maria, 1674
Ferrari, Ottavio <1602-1682>, Octauii Ferrarii De re vestiaria libri septem quatuor postremi nunc primum prodeunt: reliqui emendatiores & auctiores. Adiectis iconibus, quibus res tota oculis subiicitur, Patauii: Frambotto, Pietro Maria, 1685
La *Botanica insegnata in ventidue lezioni : ed adorna di rami / da M. L. Demerson Cavaliere dell'Ordine Reale della Legion d'onore ; versione dal francese per cura del P. Ottavio Ferrari Maestro di Scienze naturali nell'Istituto di S. Giovanni di Dio in Milano, Milano, 1826
Ferrari, Ottavio <1602-1682>, Octauij Ferrarij De re vestiaria libri septem quatuor postremi nunc primum prodeunt: reliqui emendatiores & auctiores. Adiectis iconibus, quibus res tota oculis subiicitur, Patavii: Frambotto, Paolo, 1654
Ferrari, Ottavio<1602-1682> Elogia septem Ecclesiae patrum primum edita / Octavio Ferrario auctore ; et Francisci Barbari epistolae tres ineditae, Venetiis, 1843
Ferrari, Ottavio <1602-1682>, Octauii Ferrari ... De re vestiaria libri septem. Quatuor postremi nunc primum prodeunt: reliqui emendatiores & auctiores. Adiectis iconibus, quibus res tota oculis subiicitur, Patauii, 1654
Ferrari, Ottavio<1602-1682> Octauii Ferrarii De re vestiaria libri septem. Quatuor postremi nunc primum prodeunt: reliqui emendatiores & auctiores. Adiectis iconibus, quibus res tota oculissubijcitur. Quibus in hac nostra tertia editione accesserunt Analecta de re vestiara, & Dissertatio de veterum lucernis sepulchralibus, Patauii: Frambotto, Pietro Maria, 1685
Ferrari, Ottavio <1602-1682>, Alexander Maximus Octauii Ferrarii prolusio vigesima, Patauii: Frambotto, Paolo, 1655
Ferrari, Ottavio <1602-1682>, Octauii Ferrarii Veneta munificentia prolusio 25, Patauii: Frambotto, Paolo, 1661
Ferrari, Ottavio <1602-1682>, Octauii Ferrarii Musarum secretum prolusio 24, Patauii: Frambotto, Paolo, 1660
Ferrari, Ottavio <1602-1682>, Octauii Ferrarii. Peplus Venetus. Prolusio 26, Patauii: Frambotto, Paolo eredi, 1667
Ferrari, Ottavio <1602-1682>, Octauii Ferrarii Analecta de re vestiaria siue Exercitationes ad Alberti Rubenii Commentarium de re vestiaria, & lato clauo. Accessit Dissertatio de veterum lucernis sepulchralibus, Patauii: Frambotto, Paolo, 1670
Ferrari, Ottavio <1602-1682>, Octavii Ferrarii patricii mediolanensis, equitis, ... opera varia prolusiones, epistolas, formulas ad capienda doctoris insignia, & varias inscriptiones complectentia. Omnia illa ex diversis auctoris libris collegit, in ordinem redegit, et singulari studio emendavit Ioannes Fabricius d. & prof. emeritus, .., Wolffenbuttelii: Freytag, Gothfried, 1711
Ferrari, Ottavio <1602-1682>, Octauii Ferrarii Electorum libri duo accesserunt epistolae & inscriptiones, Patauii: Frambotto, Pietro Maria, 1679
Botero, Giovanni <1540-1617>, Detti memorabili di personaggi illustri del signor Giouanni Botero, abbate di San Michele della Chiusa, &c, In Brescia : appresso Bartholomeo Fontana, 1610 [16, 442, 2p. ; 8o - La c. 2E6 e bianca Segn.: a8 A-2D8 2E6 - Impronta - e-er 8600 e.e, zequ (3) 1610 (A) - individuati esemplari anche alla Biblioteca della Fondazione Ugo da Como - Lonato - BS - alla Biblioteca nazionale centrale - Firenze - alla Biblioteca nazionale Braidense - Milano - MI - alla Biblioteca della Fondazione Luigi Firpo/Centro di studi sul pensiero politico - Torino]
EUSEBIO DI CESAREA:
nato a Cesarea di Palestina all’incirca nel 265 d.C., Eusebio fu allievo di Panfilo (a sua volta allievo di Origene), del quale amava chiamarsi "figlio": a lui spetta il titolo di storico ufficiale della Chiesa.
Divenuto vescovo a Cesarea di Cappadocia nel 315 circa, Eusebio non rimase immune da tendenze ariane, e in veste di seguace di tale eresia fu ricordato da altri storici della Chiesa, quali Socrate, Gerolamo e Teodoreto.
Probabilmente Eusebio, ottimo amico di Costantino oltre che suo fidato consigliere, operò attivamente per la convivenza dell’Arianesimo con l’ortodossia. Morì poco dopo il sovrano e, dunque, in una data sicuramente successiva al 337.
Eusebio operò in stretta relazione con il maestro Panfilo, che aveva fondato a Cesarea una scuola di studi cristiani; dopo la morte di quest’ultimo nel 309, durante la persecuzione di Diocleziano, lasciò Cesarea per tornarvi nel 313, assumendo la carica di vescovo e acquistando ben presto grande influenza. Condannato dal Concilio di Antiochia per aver seguito le tesi ariane (che differenziavano la sostanza del Figlio dal Padre e quindi negavano il dogma della Trinità), nel successivo Concilio di Nicea (giugno 325) si piegò all’ortodossia cattolica per compiacere il suo protettore Costantino, che del resto lo difese anche nelle polemiche contro Atanasio di Alessandria, che lo accusava di essere scampato alle persecuzioni perché aveva abbandonato la fede.
Proprio il rapporto con l’imperatore fu l’occasione di un viaggio a Costantinopoli intorno al 335, data in cui Eusebio tenne un discorso celebrativo dei trent’anni di regno del sovrano. Nonostante le accuse di arianesimo, dunque, orientamento cui non era estraneo lo stesso Costantino, Eusebio rimase tranquillamente a capo della diocesi di Cesarea fino alla morte.
Eusebio fu fecondo scrittore e si interesso di svariati argomenti (teologici, filosofici, apologetici, esegetici), benché la sua attività preferita fosse la ricerca storica e filologica. Tali studi erano del resto possibili perché gli era facile avvalersi delle ben fornite biblioteche di Cesarea e di Gerusalemme.
Frutto dei suoi interessi e delle sue ricerche fu in primo luogo la Cronaca, suddivisa in due parti: la prima conteneva una sintesi - basata su fonti bibliche - della storia orientale e greca, nonché di quella romana.
La seconda parte era invece costituita da una tavola sincronica su più colonne, la quale, a partire da Abramo (2016/15 a.C.), giungeva fino al 303 d.C., con una serie di brevi notizie; l’originale dell’opera è andato perduto, ma resta la traduzione armena e (limitatamente alla seconda parte) una versione latina. Già Giulio Africano, nativo di Gerusalemme e vissuto tra il II e il III secolo, aveva redatto un’opera intitolata Cronache , in cui tentava di sincronizzare la storia del mondo dalla creazione fino al 221d.C. Alla Cronaca di Eusebio è sotteso un intento apologetico, poiché in essa si evidenzia la maggiore antichità della religione giudaica e dunque la dipendenza del Cristianesimo da questa.
L’altra grande opera di Eusebio è la Storia ecclesiastica , in dieci libri, che tratta del periodo compreso fra la nascita della Chiesa e la sconfitta di Licinio per mano di Costantino (324). Probabilmente la redazione tramandata è l’ultima e la meglio aggiornata di molte altre ad essa precedenti. L’opera di Eusebio può essere fatta rientrare nel genere storiografico, benché in essa manchino un’interpretazione storica e coordinate generali (inoltre presenta carattere marcatamente apologetico, giacché volta a illustrare l’inarrestabile sviluppo del Cristianesimo nonostante le feroci persecuzioni cui esso andò incontro). Si tratta comunque di un’opera particolarmente preziosa, in quanto fonte di numerose notizie su diversi scrittori, delle cui opere ha trasmesso un numero cospicuo di estratti che, altrimenti, sarebbero caduti nell’oblio.
La Cronaca fu continuata fino al V secolo da storici poc’anzi menzionati (Socrate e Teodoreto), oltre che dall’ariano Filostorgio. Fra le opere specificamente apologetiche di Eusebio occupa un posto a sé l’importantissima Preparazione evangelica ( Praeparatio evangelica ), in 15 libri, in cui l’autore si sforza di dimostrare la superiorità della religione ebraica sul culto pagano: la prospettiva avanzata da Porfirio nel suo Contro i Cristiani , in cui l’allievo di Plotino metteva in luce la superiorità del mondo pagano, è da Eusebio rovesciata, giacchè egli mostra non solo come la religione ebraica sia superiore all’intero mondo pagano, ma anche come ogni singolo aspetto del mondo pagano (compresa la filosofia) non sia che una sorta di "preparazione" per l’avvento della religione ebraica. Sicché l’intero mondo greco - da Talete ad Aristotele, fino ad Epicuro - ha valore se e solo se inteso come preparazione al messaggio evangelico. Alla stessa esigenza apologetica risponde l’opera Dimostrazione evangelica in 20 libri (sopravvissuti solo per metà), in cui Eusebio si propone di dimostrare la superiorità del messaggio cristiano sulla legge mosaica. Di dubbia paternità eusebiana risulta l’opera panegiristica dal titolo Vita di Costantino , in quattro libri; assai interessante è, infine, l’opera sui Martiri di Palestina , che raccoglie fatti cui lo storico assistette di persona durante l’ultima persecuzione.
Eusebio ci mostra chiaramente, tramite la sua collaborazione con il potere politico, la raggiunta indipendenza politica del cristianesimo, che appare ora compiutamente definito non solo a livello interno e nei rapporti con l’Impero, ormai divenuto "cristiano", ma anche capace di creare una sua originale produzione letteraria. Eusebio appare in sostanza un seguace di Origene, in quanto ribadisce il tentativo di conciliare la dottrina cristiana con la filosofia greca (ancorché quest’ultima non abbia alcun valore se autonomamente presa), come appare dal fatto che applica ai testi sacri i metodi della filologia classica d espone le biografie dei personaggi ecclesiastici secondo lo stile e la metodologia delle biografie sui filosofi greci. Dunque è in questa cristianizzazione della metodologia che va cercata l’importanza di Eusebio, che fonda il genere della storiografia della Chiesa e del moderno metodo di interpretazione dei dati, riportati in originale, ed inoltre porta a compimento la cronologia, adottata dai cristiani in quanto pone davanti al lettore l’intero arco dei tempi per poterlo interpretare alla luce del compimento della salvezza umana, che Eusebio fa cominciare esplicitamente dal patto stretto tra Dio e Abramo. Eusebio, d’altronde, pecca nell’interpretazione dogmatica, che appare quantomeno falsata dalla prospettiva ariana e, di converso, dall’adesione di facciata all’ortodossia cattolica, o nello stile greve e sciatto che costituisce uno scotto pagato dal vescovo di Cesarea alle roventi discussioni dell’epoca. L'opera di Eusebio riveste un'importanza eccezionale anche riguardo il tema della successione apostolica.
Di fatto, la sua Storia ecclesiastica ha fra i suoi obiettivi quello di mostrare la realtà storica di quest'ultima, sebbene escluda nettamente il primato romano.
La Chiesa per Eusebio è una vergine madre che soltanto l'eresia ha infangato. Eusebio rifiuta qualsiasi legame del cristianesimo con il giudaismo, mostrando come in seno al cristianesimo non si rispetti il sabato né esista proibizione alcuna di mangiare certi alimenti, tutto ciò in armonia con le Scritture. In relazione al canone, l'informazione fornita da Eusebio è di enorme importanza. Considera la lettera di Giacomo e quella di Giuda non canoniche, benché ammetta che si leggono in quasi tutte le Chiese (HE, I, 23). In quanto alle lettere di Pietro, considera autentica la prima, rifiutando la seconda, benché ne riconosca l'utilità (II, 3). Allo stesso tempo non considera canonici il Vangelo, gli Atti e l'Apocalisse di Pietro. Di Paolo riconosce quattordici lettere, benché ammetta che la lettera agli Ebrei non sia universalmente accettata. Inoltre sottolinea la diversità di opinione in relazione al Pastore di Erma. In quanto alle lettere di Giovanni, la prima viene riconosciuta come canonica, ma le altre due sono oggetto di discussione. Le opinioni riguardo le apocalissi sono egualmente discordanti (HE, II, 24). In campo escatologico, ammette la credenza in un castigo eterno per i condannati (HE, IV, 18) e si professa nettamente anti-millenarista. In campo mariologico, sembra rifiutare, sebbene indirettamente, la verginità perpetua di Maria, in quanto considera i fratelli di Gesù come fratelli di carne (I, 20) e adduce a suo favore testimonianze storiche. Tuttavia, l'aspetto della teologia di Eusebio posto maggiormente in discussione è stato quello cristologico. In verità, il fondamento della sua posizione iniziale- ossia il desiderio che le categorie cristologiche fossero solo bibliche e il timore di scivolare nel sabellianismo se si fosse accettata la tesi omousica di Atanasio- risulta comprensibile, ma non è meno certo che la negazione dell'uguaglianza della natura fra il Padre e il Figlio collocava quest'ultimo in una posizione di creatura, il che risultava contrario al messaggio della Scrittura e alla credenza sostenuta dal cristianesimo fin dalle sue origini. Infine, tale tesi tendeva a fondersi con l'arianesimo, cosa che venne evidenziata dall'influenza che Eusebio ebbe sull'imperatore in favore dei seguaci di Ario danneggiando così gli ortodossi. Eusebio era convinto che l'alleanza con il potere imperiale si traduceva in qualcosa di benefico per la Chiesa. È certo che l'atteggiamento "costantiniano" di Eusebio portò soltanto al tragico cesaropapismo orientale e all'alleanza dei poteri civile e religioso contro l'ortodossia cristiana.
Opere
1. Esegesi biblica
Le opere di questo tipo sono quasi tutte perdute. Comprendevano i Canoni evangelici (in essi, secondo tabelle, l’autore registrava i numeri in cui aveva diviso il testo dei Vangeli), il trattato Sulla festività della Pasqua , Commenti ai Salmi e ai Profeti (solo frammenti), Onomasticon (repertorio dei nomi di luogo biblici, giuntoci nella traduzione di Girolamo).
2. Opere apologetiche
- Introduzione generale elementare: in 10 libri, era volta a spiegare ai neofiti le profezie sul Messia e le sue prove terrene. Di quest’opera, perduta, abbiamo le rielaborazioni dello stesso Eusebio:
a) Preparazione evangelica : in 15 libri, è l’opera a cui Eusebio dedicò le cure maggiori. L’autore si propone di dimostrare, con numerosissime citazioni dagli autori pagani, che la religione cristiana è radice e superamento delle false credenze politeiste. Il tema è in aperta polemica con lo scritto del neoplatonico Porfirio Contro i Cristiani (perduto, ma di cui l’opera eusebiana è una delle fonti di ricostruzione principale).
b) Dimostrazione evangelica : in 20 libri, di cui restano solo I-X. Prosecuzione dell’opera precedente, ne forma quasi la seconda parte, come Eusebio stesso afferma, e intende provare l’avverarsi, con la venuta di Cristo, delle profezie dell’Antico Testamento.
- Sulla teofania : opera che tratta del Logos e della sua azione redentrice, secondo l’esempio dell’inizio del Vangelo di Giovanni. Abbiamo frammenti dell’originale, ma ci è pervenuta integralmente in traduzione siriaca;
- Contro la difesa di Ierocle a favore di Apollonio di Tiana : Eusebio confuta l’esaltazione fatta dal neoplatonico Ierocle del santone pagano Apollonio, che i pagani ritenevano superiore al Cristo;
- Confutazione e apologia (perduta);
- Apologia di Origene (perduta, scritta con Panfilo).
3. Opere storiche
- Chronicon : si tratta di una cronologia universale divisa in più colonne (Ebrei, Persiani, Egizi, Romani, Greci ecc.) che partiva dalla nascita di Abramo (2016 a.C.) ed arrivava fino al 303 d.C. Essa ci è nota in una traduzione armena, integrale, e in quella, parziale, di Girolamo, che la continuò fino al 378 (morte dell’imperatore Valente ad Adrianopoli), aggiungendovi notizie di letteratura latina.
- Storia ecclesiastica : in 10 libri, elenca i successori degli apostoli e dunque le vicende della Chiesa fino all’editto di tolleranza del 313, per concludere con un’appendice (VIII-X) fino al 324, probabile indizio della pubblicazione di due edizioni poi accorpate.
Pur disorganica e superficiale, la Storia di Eusebio inaugura un nuovo filone storiografico, che fonda la metodologia pragmatica classica (Polibio, per il tema del trionfo di un’idea) con la necessità apologetica di riportare alla lettera, nell’originale, le fonti documentarie citate, senza alterarle retoricamente come negli storici classici, ed è quindi una fonte insostituibile di documentazione.
- Sui martiri della Palestina : si tratta di un opuscolo giuntoci in due redazioni: una più breve, in greco, dopo l’VIII libro della Storia ; l’altra, più estesa, in traduzione siriaca.
- Vita di Costantino : vera e propria biografia encomiastica in 4 libri, senza pretese di obiettività storica, in cui Eusebio esalta il sovrano, difensore della religione cristiana, senza soffermarsi sui suoi difetti e sugli elementi negativi della sua politica.
4. Orazioni
Le due orazioni eusebiane pervenute sono certamente un aspetto minore della sua attività letteraria: sono il Triaconteterico , tenuto a Costantinopoli in occasione dei Tricennalia di Costantino, e il Discorso regale .
Xenophontis Socratici Liber, qui Oeconomicus inscribitur. Bernardinus Donatus Veronensis vertit, Vitali, Bernardino
Donato, Bernardino
Aristotelis Stagiritae Oeconomicorum, seu de re familiari libri duo. Bernardino Donato Veronensi interprete, Venetiis: Scoto, Girolamo, 1540
Eusebii Caesariensis Euangelicae demonstrationis libri decem. Donatus Veronensis vertit, Venetiis: Pinzi, Aurelio
Galenus, Claudius, Conoscenza e cura delle malattie dell'animo, o perturbazioni secondo i latini / traduzione [dalla versione latina di Bernardino Donato] e note di Michele Vitale, Roma, 1955
Donato, Bernardino
Donato, Bernardino
Donato, Bernardino
5: Aristotelis Stagiritae Libri omnes, quibus tota moralis philosophia, quae ad formandos mores tum singulorum, tum familiae, tum ciuitatis, spectat, continetur. Omnia ad Graecum exemplar recognita: quorum seriem versa pagella indicabit. Tomus quintus, Lugduni: Giunta, Jeanne, 1579
Eusebii Caesariensis Euangelicae demonstrationis libri 10. Interprete Donato Veronensi. Cum indice locupletissimo, Coloniae: Neuss, Melchior, 1542
Exegeseis palaiai kai lianophelimoi brachulogian te sapheneian ... Expositiones antiquae ac valde vtiles breuitatem vna cum perspicuitate habentes mirabilem, ex diuersis sanctorum patrum commentariis ab Oecumenio & Aretha collectae in hosce noui testamenti tractatus. Oecumenii quidem In Acta Apostolorum. In septem epistolas quae Catholicae dicuntur. In Pauli omnes. Arethae vero In Ioannis Apocalypsim, Veronae: Nicolini da Sabbio, Stefano & fratelli, 1532
Aristotelis Stagiritae Libri Omnes, quibus tota Moralis Philosophia, quae ad formandos mores tum singulorum, tum familiae, tum ciuitatis, spectat, continetur. Quorum seriem versa pagella indicabit, Lugduni: Payen, Thibaud Giunta, Jacques heritiers, 1560
Prisciani grammatici Caesariensis Libri omnes. De octo partibus orationis, 16. deque earundem constructione 2. De duodecim primis Aneidos librorum carminibus. De accentibus. De ponderibus, & mensuris. De praeexercitamentis rhetoricae ex Hermogene. De uersibus comicis. Rufini item de metris comicis, et oratorijs numeris. ..., Venezia: Manuzio, Aldo <1.> eredi & Torresano, Andrea <1.>
Aristotelis Stagiritae Oeconomicorum, seu de re familiari libri duo. Bernardino Donato Veronensi interprete, Parisiis: Bogard, Jacques, 1541
Ioannou tou Damaskenou Ekdosis tes orthodoxou pisteos. Tou autou, peri ton en pistei kekoimemenon. Ioannis Damasceni Editio orthodoxae fidei. Eiusdem De iis, qui in fide dormierunt, Veronae: Nicolini da Sabbio, Stefano & fratelli, 1531
Donato, Bernardino
Bottrigari, Ercole <1531-1612>, Il Desiderio ouero, De' concerti di uarij strumenti musicali, dialogo, di Alemanno Benelli; nel quale anco si ragiona della participatione di essi stromenti, & di molte altre cose pertinenti alla musica, In Venetia: Amadino, Riccardo, 1594
Bottrigari, Ercole <1531-1612>, Il desiderio overo de' concerti di varii strumenti musicali : Venetia 1594 / Hercole Bottrigari ; mit Einleitung Anmerkungen herausgegeben von Kathi Meyer, Berlin, 1924
Bottrigari, Ercole <1531-16 12>,Il Melone e il Melone secondo / Ercole Bottrigari, Bologna, stampa 1969
Bottrigari, Ercole <1531-1612> Il desiderio, or, concerning the playing together of various musical instruments / Hercole Bottrigari ; Discorso sopra la musica / Vincenzo Giustiniani ; translated by Carol MacClintock, [S.l.], 1962
Ptolemaeus, Claudius, Descrizione della sfera celeste in piano : Bologna, 1572 / Claudio Tolomeo ; traduzione di Ercole Bottrigari, Sala Bolognese, 1990
Bottrigari, Ercole <1531-1612>, Il Trimerone : Edition und Kommentar / Dissertation von Ebherard Muller ; Dekan Hans Steiner ; 1. Gutachter Siegfried Schmalzriedt, 2. Gutachter Ulrich Michels, S. l., [1994?]
Ptolemaeus, Claudius, Descrizione della sfera celeste in piano / Claudio Tolomeo ; traduzione di Ercole Bottrigari, Sala Bolognese, 1990
Fine, Oronce <1494-1555>, Opere di Orontio Fineo del delfinato: diuise in cinque parti; aritmetica, geometria, cosmografia, e oriuoli, tradotte da Cosimo Bartoli, ... Et gli spechi, tradotti dal caualier Ercole Bottrigaro ..., Venetia: Hertz, Giovanni Giacomo, 1670
Ptolemaeus, Claudius, Trattato della descrittione della sfera celeste in piano di Cl. Tolomeo alessandrino dal sig. Hercole Bottrigaro tradotto in parlare italiano. Et molti luochi di quello corrotti, oscuri, & difficili alla sua integritate ridotti, & dichiarati. Aggiuntoui anche la ragioneuole confirmatione d'alcune demonstrazioni)>- In BolognaIn Bologna: Benacci, Alessandro, 1572
Bartolo : da Sassoferrato <1314-1357>,Tyberiadis, D. Bartoli de Saxoferrato, iurisconsultorum omnium facile principis, Tractatus de Fluminibus tripertitus; ab Hercule Buttrigario ... nunc demum restitutus in lucem prodit. Adsunt etiam additiones D. Thomae Diplouatatij I.V.D. vna cum notabilibus in legis verborum expositione contentis. .., Bononiae: Rossi, Giovanni
Fine, Oronce <1494-1555>, Opere di Orontio Fineo del Delfinato : diuise in cinque parti; Aritmetica, Geometria, Cosmografia, & Oriuoli, tradotte da Cosimo Bartoli ... et gli Specchi, tradotti dal caualier Ercole Bottrigaro, .., In Venezia: De Franceschi, Francesco
Bottrigari, Ercole <1531-1612>, Il patricio, ouero de' tetracordi armonici di Aristosseno. Parere, et vera dimonstratione dell'illustre signor caualiere Hercole Bottrigaro, In Bologna: Benacci, Vittorio, 1593
Bottrigari, Ercole <1531-1612>,Il Desiderio / Ercole Bottrigari, Bologna
Bottrigari, Ercole <1531-1612>,Il Patricio, overo De' tetracordi armonici / Ercole Bottrigari, Bologna, stampa 1969
Fine, Oronce <1494-1555>, Opere di Orontio Fineo del delfinato diuise in cinque parti; Aritmetica, Geometria, Cosmografia, e Oriuoli, tradotte da Cosimo Bartoli ... et gli Spechi, tradotti dal caualier Ercole Bottrigaro .., Venetia: Combi, Sebastiano
Bottrigari, Ercole <1531-1612>, Il desiderio, ouero De' concerti di varij strumenti musicali. Dialogo del m. ill. sig. cavaliere Hercole Bottrigari, In Bologna: Bellagamba, Giovanni Battista, 1599
Libro quarto delle rime di diuersi eccellentiss. autori nella lingua volgare. Nouamente raccolte, In Bologna: Giaccarelli, Anselmo, 1551
Stefano A.E. Leoni
La melanconia e i poteri della musica: affetti, spiriti, furori nell'immaginario musicale dell'Occidente
in "Nuova Civiltà delle Macchine", Rai-Eri, Roma,1-2, 1998
Nei trattati di filosofia così come di magia e di musica del Rinascimento, come nel De Triplici Vita di Marsilio Ficino, nel Magiae naturalis ... del Della Porta o nei testi di "Costantino Africano", di Franchino Gaffurio, di Gioseffo Zarlino, di Agrippa di Nettensheim, di Francesco Giorgi, di Robert Fludd, di Marin Mersenne e di tanti altri, il piacere sensibile nel percepire la consonanza è il risultato di un accordo, o di una "simpatia" tra i suoni musicali ed un particolare "spirito" umano. Le sensazioni interne ed esterne stimolano il meccanismo corporeo ad alterare lo status degli spiriti, dei vapori, degli umori presenti nell'organismo umano; questa attività è sentita come un "movimento affettivo" ed il risultante stato di disequilibrio, di sbilanciamento, è l'Affetto. Durante il XVI secolo, sulla scorta di una ricca tradizione classico-medievale, gli affetti e gli spiriti animali, cosi come i vapori e le influenze astrali e talismaniche in qualche modo legate ai suoni, divenendo la parte costitutiva del potere della musica ed il segno evidente di un mondo in continuo bilanciamento dinamico tra armonia e disarmonia, altro non vengono ad essere che referenti inconsci di una teoria che considera la stimolazione degli affetti come l'oggetto principale di poesia e musica. Nel passaggio da un immagine del mondo magico-simbolica, basata sul concetto forte di armonia del mondo, ad un universo "untuned", fuor di tempra, la musica acquista valenze "passionali" ancor maggiori e permette una riflessione sul problema della relazione mente/corpo che coinvolge una razionale e 'scientifica' spiegazione della fisiologia della passione, del furore poetico, delle alterazioni, melanconiche o meno, degli stati di coscienza.
Nel periodo umanistico il testo più interessante che connetta i poteri della musica con gli 'spiriti', gli affetti e le affezioni melanconiche è il De Triplici Vita di Marsilio Ficino.
Il solenne e misterioso aspetto della matematica, sarebbe potuto ora essere reso più definibile grazie a nuove indagini puramente empiriche, iniziate da Ficino.
Volendo infatti creare canti magicamente efficaci, l'incompatibilità di antiche tradizioni, che avevano necessariamente poggiate le loro verità su terreni esclusivamente metafisici, con le nuove tendenze, che nell'oggettività dei sensi fondavano la loro fede, sarebbe stata dignitosamente estinta, e l'arte avrebbe vissuto felicemente accanto alla nuova scienza.
La scoperta di effettive corrispondenze tra qualità sensibili immediatamente date e misure espresse da semplici rapporti numerici, avrebbero permesso una perfetta sovrapposizione delle proporzioni del mondo sensibile a quello musicale, valido così come ottimale mezzo che spiegasse l'universo fisico. Noi sappiamo ora che si trattava comunque di ipotesi, alle quali si prestò al meglio l'astrologia, campo dove più facilmente sarebbero state rintracciabili e confermate le novelle relazioni tra matematica e mondo fisico. Paragonando l'universo a un danzatore ( "Totus mundus est animal unum ratione musica saltans" ),un danzatore cui gli armoniosi movimenti nascono spontanei , perché mosso da una intrinseca armonia, che ora può riscontrare nelle rivoluzioni delle "membra del mondo" e nei loro riflessi sulle cose, ecco che musica e cosmo diventano inseparabilmente affratellati, le funzioni dell'una essendo necessarie a quelle dell'altro. L'universo è dunque un essere vivente: in esso vi è un principio vitale universale, l'Anima del Mondo, che infonde alle membra del corpo mondano una vita altamente organizzata, modulata da leggi aritmo-musicali. Ne risulta un generale vincolo di simpatia tra le membra del mondo e le forme di vita del mondo sensibile. La musica non è dunque più metafora di un universo matematico, ma una stupenda potenza cosmica, sottoponibile a qualsivoglia forma di empirismo. Attraverso la vis imaginativa il poeta-musico può 'catturare' le emanazioni dei pianeti imitando con appropriati ritmi l' 'ethos' divino, e indurne benefici per lo spirito umano fruitore. Ecco concepita la connessione tra teoria e pratica musicale e concezioni pratico-astrologiche che Ficino sfrutterà per spiegare in termini razionali ( come il secolo suo esigeva)gli 'antichi effetti' della musica sull'uomo.
L'insistenza di Ficino nel puntualizzare che la sua fosse specificamente magia naturale, voleva dire non far uso, non agire sulla natura praticando mera magia, bensì operare in una forma particolare di scienza. Ritenendo che i corpi celesti influissero sulla condotta umana, le osservazioni di Ficino sul movimento dei pianeti richiedevano l'applicazione di una sorta di metodo scientifico che stabilisse empiricamente e sistematicamente quale fosse la musica da adattare loro.
Ficino stabilisce tre regole per la composizione di questa musica astrologica, rimarcando prima che le sue intenzioni non mirano a venerare le stelle, ma semplicemente a farne buon uso, come all'uomo si addice, prendendone a modello determinati aspetti e captando le loro manifestazioni assolutamente naturali.
Le regole (regulae cantum sideribus accommodaturae) sono:
I. Trovare quali poteri e quali effetti ciascuna stella possiede, quali sono le sue posizioni e quali le caratteristiche, e che cosa sottraggano o generino. Inserire quindi questi dati nel significato del testo (che sarà da cantare), ripudiando ciò che esse indicano di evitare, approvando invece ciò che propongono.
II. Tenere conto quale sia la stella da riferirsi a ciascun luogo e a ciascun uomo. Quindi prestare attenzione a quali toni e canti questi luoghi e queste persone solitamente fanno uso, così da poterne adattare di simili, che verranno poi accoppiati a quei significati di cui si è detto sopra, le parole cioè che si ritiene siano più appropriate a quelle determinate stelle.
III. E' necessario prestare attenzione al quotidiano mutare posizione e aspetto delle stelle; quindi capire a quali discorsi, canti ('cantus', non 'cantiones'), movimenti, danze, condotte morali e atti gli uomini sono in special modo inclini, così da poter fare il possibile per imitare le stelle nel canto che da te composto, ti permetterà di accordarti alle disposizioni stellari e ti predisporrà nel ricevere i loro influssi.
Sugli influssi della musica e sulla musica e l'attitudine profetica ecco una limitata antologia di citazioni sparse.
"... se l'altre virtù [...] portano l'utile, e l'onesto, ed il necessario; la Musica oltre le tre accennate dona cinque altre prerogative, cioè pabolo alla mente, sollievo al core, diletto all'orecchie, utile, ed onesto trattenimento di mondo, e per fine, un pensiero di gloria" Della Porta, 1696
"... esorto tutti (e specialmente gl'Ecclesiastici) all'acquisto di questa eccellentissima, e famosissima scienza, non semplicemente necessaria, ma molto utile, & atta à far passare il tempo fruttuosamente, ad acquistare facilmente l'altre scienze, ad estirpar'i vitij, & acquistar le virtù..." Picerli, 1631
"... del Rè Agamennone si legge, che essendo per andar alla guerra Troiana, lasciò a casa un musico Dorico, il quale col piede spondeo conservasse in pudicizia, e in castità sua moglie, la quale non puoté mai da Egisto essere corrotta, finche egli non hebbe con inganno crudele ucciso il musico" Garzoni, 1665
"... tutti questi humori convengono anche ottimamente alla musica; percioche il Dorio è attribuito alla flemma, il Frigio alla colera, il Lidio al sangue, i Missolidi alla Malinconia" Marino, 1643
"Musica denique medicina excellentissima est, omnibus morbibus depellendis idonea; hac hisciaticos, melancholicos, furiosos, daemoniacos, venenatos curatos historiae sacrae, et profanae, affatim narrant" "Quin bruta etiam animalia musicis modulis delectari videntur; oves enim, atque armenta in pascuis oberrantia pascuntur avidius, et ut apparet, delectabilius, dum pastoritiae interea dulciter resonant sambucae" Kircher, 1643
"... l'armonia, che nasce dalle voci acute, e gravi, è bastante à sollevare l'animo da ogni confusione"; "per tanto utilmente ne gli Oratorij si fà musica per sollevare lo spirito indebolito e per purgare ogni confusione di mente" Uberti, 1630
"Quando Saul era tormentato dallo Spirito maligno, veniva David con la sua cetra, sonava, e Saul guariva" Steffani, 1695
e, passando al piano "profetico", di alterazione della coscienza:
"Quando Eliseo voleva prepararsi à Profetizare, faceva chiamar un Musico per elevarsi con la forza del Canto à ricevere gl'Ordini Celesti. [...] il profeta Michea [...] comandò [...] che si suonasse un Istrumento Musico & à quel suono fù occupato dallo Spirito di Dio, e profetizò" Steffani, 1695
"Semele instituì un Collegio d'Anonimi Religiosi, dove con soavi Cantilene, e Musicali strumenti di continuo lodavano il Sommo Creatore [...]; e col mezzo di simil Virtù della Musica, tutti eran fatti segno del dono della profezia" Casali, 1629
ma, per proseguire nell'ambito degli effetti meravigliosi che sconvolgono il regolare corso degli atti coscienziali:
"Platone [...] diffinì [...] che nelle note harmoniche, e tra i colori dipinti nascoso l'affetto [...] habbia furtivo l'ingresso. Non è egli suono, ò voce, di huomo quella, che piegata con arte musicale prude; e pizzica di chi l'ode il petto. Egli è affetto medesimo" Matranga, 1666
"La Musica dunque è ordinata à muovere, à correggere, à cangiare, à sedare le Passioni dell'Animo; Ma per qual forza? O questo è il Punto! Per forza dell'Harmonia" Steffani, 1695
"L'udito è un senso, per cui l'anima reiceve il suono, e ne rimane affetta" Mengoli, 1670
"An revera concentus harmonicus vim tantam habuerit; quantam authores asserunt. [...] considerandam esse naturam, dispositionem, temperies, atque mores auditorum, nec enim idem in omnium animis eodem cantu prestare valebit [...] Hactenus autem probatum est revera Musicae vim inesse, qua nostros animos ad hoc, vel illud pathema concitet" "...manifestum est omnes consonantias, imo et dissonantias aliqua proportione constare, adeo ut nobis superesse videatur, [...] quaenam sint illae proportiones, in quibus vis musicae nostros affectus commovens lateat, et quid nostris musicis desit, quominus ea preaestent, quae veteres fecisse dicuntur." "Quare consonantiae musicae vim in animum exerceant, et cur una consonantia gratior sit, quam alia [...]. Plurima sunt, quae musicae nostrae deesse videntur, quominus ea vi polleat, quam apud antiquos habuisse legimus, quae si restituantur, similes affectus expectare possumus, cum a similibus causis eodem modo se habentibus similis effectus oriatur" Meresenne, 1623
E così via.
Sul rapporto tra musica e malattia, specie se "mentale", ovvero la melancholia, leggiamo Costantino Africano, nel secondo libro del De Melancholia facente parte dell'Opera Medica pubblicata in Basilea nell'anno 1536. a pag 290, nel parlar di cura della Melancholia, si dice "cum diversa musica"; musiche differenti così come differenti devono essere i medicamenti, infatti non v'è univocità nell'affezione melanconica: "... Quia tamen melancholia est diversa, varia debent esse medicamina. Ma "...quae est cum febri, sicut phrenesis debet medicari". Così lo Stupor mentis può esser curato musicalmente: "Ante infirmum dulci sonitus fiat de musicorum generibus, sicut campanula, vidula, rota & similibus: his enim anima condelectatur, & ex delectatione excitatur natura.
Costantino Africano - se mai esistette in persona - due volte nel corso della sua opera ribadisce un concetto base: l'influenza della musica sull'animo delle persone. Il passo è pressoché identico e compare nel capitolo XX De Amore, e del già citato secondo libro del De Melancholia. Essendo comunque evidenti alcune varianti, preferiamo riportare antrambi i passi:
Costantino Africano parla dell'effetto del vino e quindi:
"...Quidam ergo philosophi dicunt, sonitum esse quasi spiritum, vinum quasi corpus, quorum alterum ab altero iuvatur. Dicunt alij quod Orpheus dixerit: Imperatores ad conivvia me invitant, ut ex me se delectentur, ergo condelector ex ipsis, cum quo velim animos eorum flectere possim, sicut de ira ad mansuetudinem, de tristitia ad letitiam, de avaritia ad largitatem, de timore in audaciam. Haec est ordinatio organorum musicorum, atque vini, circa sanitate animae.".
ecco l'altro brano analogo:
"Orpheus enim dixit qui tonos adiuverit: Imperatores me ad convivia invitant ut de me se delectent, & gaudeant, sed ego de ipsis delector animum mutando, de ira in pacem, de tristitia in laetitiam, de gravitate in lenitatem, de timore in audaciam. Si autem artificia opposita & tonorum mensura, in mutandis animae vitijs adeo sunt virtuosa, quanto magis vinum faciet in infirmitate sananda".
Johannes Tinctoris, nel Complexus effectuum musices elenca, tra i venti effetti della musica:
IX Diabolum fugare
X Extasim causare
XI Terrenam mentem elevare
XII Voluntatem malam revocare
XIV Egrotos sanare
e descrivendo quell'effetto che qui più ci preme, il decimo, scrive: La musica porta all'estasi. Così Davide, dopo aver cantato nel salmo 67:
"In testa venivano i principi con i suonatori di cetra, in mezzo alle fanciulle che percuotevano i cimbali",
poco più oltre aggiunge:
"Beniamino adolescente era in preda all'estasi". Conformemente il filosofo nell'ottavo della Politica afferma che le melodie di Olimpo portano l'anima al rapimento. A conferma di ciò, come riferisce Qunitiliano nel primo libro dell'Institutio oratoria, si racconta di un suonatore di flauto accusato di aver provocato con tutta evidenza la morte di uno che stava compiendo un sacrificio: portato alla pazzia dalla melodia frigia era finito in un dirupo.".
Tinctoris è considerato il più empirista dei trattatisti della fine del XV secolo, eppure non esita a riproporre alcuni temi 'forti' della tradizione 'affettiva' della musica riscontrabiliinaltri autori precedenti, da Guido d'Arezzo a Jerolamus de Moravia, da Walter Odington, a Simon Tunsstede ,da Joh Verulus de Anagnia al tal Aristotele ed al certo Monacus Carthusensis agli Anonimi XI e XII.
Tra la fine del XV ed i primi anni del XVI secolo troviamo ancora due teorici di notevole fama che ci parlano di meravigliosi effetti anche sull'animo della musica: sono Franchino Gaffurio e Pietro Aaron.
Gaffurio dedica ai problemi relativi agli effetti della musica, alle sue meraviglie ed al rapporto panarmonico che lega l'ordine cosmico e quello umano a simbolismi musicali tutto il IV Libro della sua De Harmonia Musicorum Instrumentorum Opus, data alle stampe in Milano nel 1512; tematiche del genere sono comunque presenti già nel suo primo lavoro, quel Theoricum opus musice discipline stampato a Napoli nel 1480 (che costituisce peraltro il primo esempio di opera a stampa di musica teorica) e nel rifacimento posteriore uscito a Milano nel 1492 col titolo Theorica musice.
Basti citare l'incipit dell'opera, anzi, il solo titolo del primo capitolo:
"De Musicis et Effectibus atque Comendatione Musice Discipline" ove Gaffurio impiega pagine e pagine a descrivere minuziosamente fatti più o meno meravigliosi e figure più o meno leggendarie che illustrano il potere e la dignità della Musica
Aaron, al capitolo I, "Laude de la Musica" del primo libro del suo Toscanello in Musica (citiamo dalla seconda edizione del 1539) scrive:
"[...] per essere lei [la Musica] fra laltre discipline non solo a la contemplatione utile (si come Boetio afferma) ma anchora a lo operare di grandissimi effetti necessaria: [...] Ma per lo adietro di tre età che successivamente succedettero, in stima grande ritrovossi. Per la prima in Orpheo, per laltra in Amphione, et per la terza in Harmonia moglie di Cadmo. Harmonia tanto seppe ben sonar la piva, che non mancono autori, gli quali dicono quella concordanza di differenti voci che noi chiamiamo harmonia da lei haver pigliato il nome. Amphione al dolce suono de la sua lyra edificio le mura di Thebe [...]. Orpheo [...] Hebbe la melodia del suono, et del canto così piena et perfetta, che non solo hebbe forza di muovere le genti humane che con ragione si governano, ma le fiere et gli uccegli, anchora che manchino di ogni ragionevole discorso: ma gli arbori et sassi, laque, et gli venti, che ragione non hanno, ne sentimento: ma esso inferno ove non è redentione: in tanta stima venne, che gli iddii immortali et celesti, godevano desser celebrati col suo canto." "Vediamo anchora molte volte che gli animi afflitti et mal contenti, se da qualche musicale suavita in qualche modo non si recreassero, agevolmente inanzi il tempo mancarebbono:" "Segue a linfinito piacere et diletto, che de la musica nasce una inestimabile utilita, che a lanimo, et al corpo sestende. Et che sia utile a lanimo, potrei adducere in mezzo molti essempi: come di Empedocle, che mutata una modulatione, temperò lira di un furioso giovane tauromenitano ebrio, incitato dal suono phrygio a volere ardere la casa, ove una sua amica corrivale era rinchiusa: col sostituito spondeo lo placo, et a miglior mente lo ridusse: come tutti gli Pythagorici e quali conmoveano et acchetavano gli animi, et a buoni costumi con la musica glindrizzavano: et allor imitatione Theophrasto che a tor via le passioni del lanimo, comandava apporsi le pive.".
Giovanni Maria Lanfranco da Terenzo, teorico e letterato parmense (che quindi appartiene ad una lunga schiera di intellettuali legati alla città emiliana e che mescolano conoscenze mediche a conoscenze musicali, come Anselmi e Burzio), nel suo Scintille di Musica, Brescia 1533 scrive:
Del primo tuono: ..."La natura del qual tono secondo che recita Franchino nella sua Harmonia, si accomoda a gli affetti gravi dell'animo & a i movimenti gravi del corpo.
del secondo tuono: "Ma questo per sentenza di Messer Pietro Aaron è atto a confortar il languente & afflitto spirito"
del terzo tuono: "ma di sua natura infiamma & accende l'animo ad ira"
del quarto tuono: "Or questo ha natura contraria del Phrygio [il terzo]: percioché riposo & quietudine vogliono che nell'animo porti."
del quinto tuono: "Et è di sua natura allegro. Però è tenuto atto a scacciare i fastidi dello animo."
del sesto tuono "Ma egli è di natura contraria al suo Autentico. Percioché questo invita & induce il core al lagrimare"
del settimo tuono "Ma secondo Franchino questo ha due nature cioè di incitazione lasciva & di modesta continenza"
del ottavo tuono: "Ma questo secondo detto Aaron, si conviene ne i luoghi allegri, ma di modesta contenenza pieni".
Meno raffinato nella determinazione dei diversi stati d'animo indotti dai modi cosiddetti ecclesiastici è Nicola Vicentino, che nel suo L'antica musica ridotta alla moderna prattica, 1555 scrive:
"Gl'otto Modi, che secondo la diversità de i semitoni produceranno varij effetti a gli Oditori. [...]Il primo Modo adunque sarà di natura piacevole et divoto et havrà più dell'onesto che del lascivo [...] Il secondo Modo è quasi della natura del primo, et non ha altra differenza, se non che il primo modo è alquanto più allegro; et il secondo [...] ha più modestia. [...]Hora il terzo Modo sarà di natura allegro [...] il quarto Modo, il quale sarà mesto, et più funebre [...] Hora mi occorre di dire la natura del Quinto Modo, il quale dimostra essere superbo et allegro [...] il sesto Modo ... habbia alquanto più del mesto del suo autentico, nondimeno questo sesto Modo ha dell'allegro, et del feroce [...] Il settimo Modo [...] sarà molto allegro, et havrà del superbo [...] Questo ottavo Modo è di natura molto allegro, et è Ecclesiastico."
Mentre Ercole Bottrigari (continua a scrivere l'autore di questo saggio), ne Il Melone, così si esprime:
"Così potressimo noi persuaderci, che quei tanto famosi Musici antichi facessero ad ogni lor voler i narrati maravigliosi e stupendi commovimenti de gli affetti ne gli ascoltanti animi altrui? "
Girolamo Cardano, al capitolo XVIII del suo De Musica rimasto manoscritto afferma che molte persone vengono curate della melanconia ed altre dalla pazzia. Nel libro De divinis furoribus Teofrasto riferisce che alcuni che non possono sopportare il suono degli oboi (tibiae) venivano riportati in salute dal suono del flauto (fistula). Di più, un rimedio per tutte le malattie, e perfino per l'epilessia, si può trovare nella musica.
Athanasius Kircher mette in relazione nel X libro della Musurgia Universalis gli influssi astrali con determinate parti del corpo e determinate patologie, l'armonia mundi si inserisce in questo cosmo in cui ciò che è Sopra è come ciò che è Sotto.
Troviamo in Kircher un riferimento al rapporto vino/musica anche in ambito proporzional-curativo che ritroviamo nella cura della melancholia di Costantino Africano.
Robert Fludd, nella Medicina Catholica, 1626 scrive:
"Nelle passioni tristi e melanconiche si debbono escludere tutte le cose che distruggano con cure e sollecitudini, e procurare che l'animo rifiorisca con gioie, delizie, voluttà oneste e sollazzi, e ricreare lo spirito con cibi, bevande, suffumigi, musica.".
Ed ancora, Johannes Kepler, nell'Harmonices Mundi Libri V (1619) afferma:
"Il fatto che ci dilettiamo delle armonie dei suoni è, all'apparenza, passionale, cioè consisterebbe nel lenire e accarezzare, per cui i filosofi chiamano così la simpatia fra gli animi ed il canto, da patire e passione; esiste peraltro un'operazione dell'anima, che agisce con moto naturale su se stessa, eccitandosi, cui essa è portata non da ragione, né da volontà, ma dall'istinto naturale; essa infatti ha idee nate da una comune origine e quasi confluite insieme, idee di armonie incorporate nei suoni, e rispondenti agli affetti dell'animo; talché l'idea dell'armonia è piantata in loro nella misura stessa in cui essa rallegra, è qualcosa di piacevole ed è intrecciata all'idea d'un movimento conforme..."
Musicalmente parlando la dottrina degli "affetti" ha una profonda radice nella struttura della percezione come 'affezione' ed al contrario come 'alacritas animi'; da qui una nuova dottrina dell'ethos. Dice bene Stefani quando afferma che "Se si domanda quale sia principalmente l'efficacia morale della musica, si risponderà indicando la virtù 'armonica' per eccellenza: la temperanza o moderazione; blando tranquillante e insieme leggero eccitante, il discorso sonoro "non mitiga egli tutte le passioni d'ira, & sdegno, ch'opprimono l'animo & la mente nostra miseramente?. [...] Ben più che nell'attività propriamente artistica, la funzione catartica della musica è radicata in un comportamento estetico elementare e, più in fondo, in strutture e funzioni quasi biologiche. L'affinità tra gli affetti, gli umori, gli 'spiriti' vitali, porta piuttosto a vedere la catarsi come terapia generale d'anima e corpo. Comporre i moti turbolenti del'animo, purgare la confusione della mente: ecco una prima funzione terapeutica, che si ricollega a quella morale della temperanza. Non facilmente distinguibile da questa è la funzione apotropaica, per cui la musica è atta a cacciare gli 'spiriti maligni', dunque anche i demoni ..."
Ecco ora le "moderne" ed aride affermazioni di Zaccaria Tevo che ne Il musico testore, edito nel 1706, guarda con patente e fors'anche esagerato scetticismo ai meravigliosi effetti della musica così come riportati degli auctores, ma è nel contempo fonte preziosa di riferimento proprio ad essi. Mi si consenta una lunga ma illuminante citazione nel:
"Cap. XV. Degl'Effetti della Musica.
Quanto sii degna, e cospicua la Musica dice Gaffurio lib. I della Teorica cap.I. che satis ea decet ratio quod Deos habeat Auctores. Et è tanto potente asserisce S.Tomaso di Villa Nova, che per essa fugatur diabolus, poiche ad cytharae sonitum tremefactus recedit, et quod nulla vis superat, superat harmonia. Onde non è meraviglia se era solito David al suono della sua Cetra scacciare da Saul lo spirito cattivo.
Le meravigliose operationi della Musica, e gl'effetti prodigiosi, che vengono attribuiti à quest'Arte, si rendono tal volta incredibili, parlando però sanamente, cert'è, che la Musica hà li suoi effetti, e move li sensi, non solo humani, mà pur anche opera efficacemente ne bruti, poiche li Cervi del suono degl'istrumenti tanto se ne compiacciono, che si scordano della natural timidità; gl'Elefanti divengono mansueti al suono de timpani; li Delfini al fischio de marinari, & al suono di qualche istrumento scherzano intorno le navi; e gl'Uccelli, che esercitano naturalmente il canto, ingannati dal fischiar de Cacciatori ne restano preda; li marinari si sollevano al Canto.
Hortatur remiges ad tolerandos quosque labores.
Li morsicati dalla Tarantola si sollevano con il suono; e le pecorelle, e gl'armenti pascono più allegri al suonar de Pastori. Ovidio.
Fessus ut incubuit baculo, saxoque resedit
Pastor arundineo carmine mulcet oves
Vengono però da tal'uno decantati certi effetti prodigiosi, che, sii detto con sua buona pace, hanno del favoloso, & in particolare Vincenzo Galilei nel suo dialogo della Musica antica, e moderna, stima tanto gl'effetti della Musica antica, che si adira con certi, che non credono à tali favolosi racconti, onde alle carte 80. li tassa da temerarii. Vedete, dice egli, quanto costoro siino temerari, che si ridono degli effetti, che faceva una cosa, la quale non sanno quale si fosse, ne conoscevano la natura, et proprietà di essa, nè come potesse ciò operare. Li potrebbe parò tal'uno rispondere, se noi biasimiamo una cosa, che non conosciamo, come lodate voi una cosa, che non si sà qual fosse, mentre asserite alle carte 82. che si perdè, e che la sua meravigliosa eccellenza vien stimata favola, e sogno, & alle carte 84. dite essendosi già perduta intieramente molti, e molti anni avanti per le guerre, ò per altro accidente quell'antica, e dotta maniera. Onde se noi biasimiamo à torto quello, che stimiamo favoloso, voi lodate quello, che non si sà come sii stato, & al presente non è; mà lasciando queste cose a parte, vediamo quali siino gl'effetti meravigliosi della Musica Antica: dice il precitato Auttore alle carte 80. qual maggiore argomento volete per convincergli, che i miracoli per cosi dirgli, che ella faceva? i quali ci sono raccontati da più degni, et famosi riscrittori. Stiamo à vedere, che haverà resuscitato qualche morto, e quali mai saranno questi sì grand'effetti? Li racconta alle carte 86. conservava la pudicitia, faceva mansueti i furiosi, inanimava i pusiccanimi, quietava gli spiriti perturbati, inacuiva gli ingegni, empiva gli animi di Divino furore, racchetava le discordie nate trà popoli, generava negl'huomini un habito di buini costumi, restituiva l'udito à sordi, ravvivava gli spiriti, scacciava la pestilenza, rendeva gli animi oppressi lieti, e giocondi, faceva casti i lussuriosi, racchetava i maligni spiriti, curava i morsi de serpenti, mitivaga gli infuriati, et ebrii, scacciava la noia presa per le gravi cure, et fatiche, e con l'essempio d'Arione possiamo ultimamente dire (lasciando da parte altri simili) che ella liberava gl'huomini dalla morte. Manco male, che non ha detto, che li habbi resuscitati.
Tutte queste cose sono belle, e buone, ma non si devono intendere tutte ad un senso, poiche, si come la musica è un arte di ben regolata Armonia, così il guarir l'infirmità, render casti, racchetar le discordie de popoli, far mansueti i furiosi, e fl'ebrii, & altre cose simili, sono tutti effetti considerati in ridurre le prefate cose alla loro debita concordia, come è proprio del Medico render concordi gl'humori peocanti, e ciò metaforicamente viene attribuito alla Musica, che nel resto di può sonare, e cantare quanto si vuole tanto alla moderna, quanto all'antica che mai si potrà esigere dalla Musica tali effetti; [...]. Ad incoraggire gl'animi succede pure diversamente negl'huomini, poiche à tal uno, che non haverà un cuore d'Alessandro, gli sarà il suono delle Tromba di spavento, e non d'incitamento al coraggio, che però cantò un Poeta moderno. P.M. Ignatio Tevo.
Tema ne vili, ardir ne forti innesta
Con le buccine sue l'atra Bellena.
Altre cose poi si devono intendere allegoricamente, come gl'effetti d'Orfeo in tirar le selve, e di Anfione nel mover i sassi à fabricar le mura di Tebe, ciò è significato per gl'huomini rozzi, e silvestri tirati al consortio, e vivere sociabile; che perciò à questo proposito ben disse Giovan Boccaccio lib. 5 de genealog. Deorum cap.12. Hac Orfeus moves selvas radices habentes firmissimas, et fixas solo, idest obstinatae opinionis homines, qui nisi per eloquentiae vires queunt à sua pervicacia removeri. E già che vien detto, che questa Musica era atta à mitigar i furiosi, e liberare quasi dalla morte, mi si dica, perche fù trucidato Orfeo dalle Bacchanti? La cetra sua, che penetrò l'inferno, perche non fù atta a salvarlo? Eh che questo si deve considerare non litteralmente, mà per allegoria (come si disse dell'altre cose) cioè, che il vitio supera tal'hora la virtù, e stempera la ben'accordata, & Armonica ragione; onde sii detto con buona pace di chi che sia, la Musica è solo atta à sollevare l'animo, e disporlo all'allegria, ò pure alla mestitia, conforme la qualità dell'Armonia accompagnata da narrativa approposito, e tessuta studiosamente dal dotto Contrapuntista; onde soggiungiamo con Giovan Spangerbech, che Musica Deum ipsum placat, animos hominum mira suavitate demulcet, curas eximit, et ut ait Potta, miscet utile dulci. Cioè placa Iddio ne canti Ecclesiastici, e devoti, è all'huomo dolce, e suave delettandolo, e sollevendolo dalla tristezza, e non opera niente di più."
La questione degli effetti della musica per lungo tempo s'è quasi confusa con una questione più particolare, ma non per questo meno eclatante e meno indagata: il problema del tarantismo. A questo proposito, senza volermi addentrare in questioni squisitamente antropologiche o etnologiche, mi limito, da studioso dell'immaginario musicale, a metter nell'immediato sul tappeto alcune citazioni d'epoca, quasi estemporaneamente accostate.
Scrive Pedro Cerone ne El Melopeo (Napoli,1613) al cap XXIII del II Libro, "Exemplos verdaderos de las virtudes de la Musica"
"Explicados los effectos fingidos de los inventivos Poetas, es bien que ahora vengamos à las historias y relaciones verdaderas... Sabemos que oyendia con la Musica se sana la mordedura de la tarantula. El modo se tiene, veanlo en el cap. 2. de la 3. par. de la Syl. de var.lic. de Pedro Messia [ o Mesfia...]" (a latere: Ped. Messia Sevillano)
Così Agrippa, al cap XXIV del De occulta philosophia:
"Si trova anche scritto che coloro che sieno stati morsicati dalla tarantola in Puglia, cadano in sopore, da cui vengono tratti mercè determinati suoni che li sospingono a ballare in cadenza."
e Zaccaria Tevo, al Cap. XV de Il musico testore: Degl'Effetti della Musica.
"Li morsicati dalla Tarantola si sollevano con il suono;"
Ancora: il già citato Gerolamo Cardano, che si occupa della tarantola anche nel De subtilitate rerum libri XXI (Basilea, 1560), in uno dei suoi De Musica, quello rimasto manoscritto, parlando dei meravigliosi, miracolistici effetti della musica, afferma:
"Una traccia di ciò permane ancora ai nostri tempi riguardo a coloro che vengon morsi da una tarantola e vengon liberati dalla morte dalla musica soltanto. La tarantola è un piccolo animale informe, della taglia tra un topo e un ragno; il suo morso provoca la morte. Ritengo che il suo nome derivi dalla città italiana di Taranto."
La questione del morso della tarantola e dell'utilizzazione della musica nella cura del tarantolismo ha accompagnato per secoli la musicografia europea; non si intende qui ripercorrere la tradizione trattatistico-musicale in merito, quanto focalizzare alcuni momenti di essa cercando di restare il più possibile all'interno della saggistica musicale e quindi evitando i riferimenti di altro genere che oggi considereremmo come di stretta pertinenza antropologica. Malgrado ciò le citazioni potrebbero esser moltissime, da Arbeau a Kircher, da Gruber, a Muller, al Rousseau dell'Encyclopédie, al Burney del Viaggiomusicale in Italia.
Il tema del tarantolismo è stato a lungo dibattuto dalla trattatistica di interesse musicale che ne ha evidenziato di volta in volta aspetti diversi così come ha espresso posizioni differenti intorono alla credibilità che poteva esser assegnata non solo alla cura meloterapeutica del morso della tarantola, bensì agli stessi effetti del morso.
Una parola in qualche maniera definitiva vien detta dal Trattato dell'influenza della musica sul corpo umano di Pietro Lichtenthal, tradotto dal tedesco dall'autore e pubblicato in Milano nel 1811:
"Il tarantismo
Troviamo negli scritti dell'accademia reale svedese delle scienze un trattato del sig. Dottor Martino Kähler, il quale stato il 1756 nella Puglia, osservò esattissimamente questa malattia; egli prova che essa non deriva già dal morso della tarantola, ma da una specie d'ipocondria ed isteria propria degli abitanti del golfo di Taranto.
Il suddetto Dottore ci dà la storia di tal malattia della seguente maniera. L'uomo divinee più taciturno, va speculando sopra ogni cosa; è inquieto, perde l'appetito, si fa debole e inerte, e tutte le sue membra gli pajono gravi. Inoltre comincia a sentire una grande oppressione intorno al cuore, l'inquietudine aumenta e diviene ansietà, la sua faccia ingiallisce; finalmente appare affatto melanconico, ha in aversione tutto quello che vede, i suoi denti gli si fanno malfermi, orina frequentemente d'un colore bianchiccio, ha un polso ora lento ora rapido.
Il malato rimane spesse volte in simile stato due e anche tre anni o più: in questo frattempo non delira mai, se non che in una data stagione, e principalmente nel giugno risente un'oppressione più forte, e per lo più intorno al cuore, e sotto il petto. Cade allora nell'animo suo ch'egli sia stato morso dalla tarantola, ed è opinione comune non potersi questo male guarire se non colla musica . Viene dunque un sonatore: il malato comincia a far le battute, poi v'aggiunge ural e strida, e si fa rosso nel viso, e finalmente si mette a ballare. Quanto più inveterata e grave è la malattia, tanto più dura il ballo, e delle volte per due ore continue. Sarebbe impossibile all'amalato (sic!) di arrestarsi prima che sia passato quel sua accesso; ed è sentimento di molti ch'egli morrebbe, se la musica cessasse prima.
Non è da dirsi che ballando egli sia in delirio; ha soltanto il viso turbato; di quanto in quanto fa un grido; e si stringe la mano al petto. Ma se il musico fallisce un tuono, il bAllatore manda un grido fierissimo ed assume un aspetto orrendo. Qualche volta l'oppressione di cuore e l'affanno crescono ballando; egli s'appiglia allora a una tavola, o a una sedia, vi si appoggia, e non cessa di fare regolarmente le battute coi piedi. Al finire del ballo e del parossismo prorompe tutto in sudore: gli offrono allora un bicchiere d'acqua pura o con vino, e lo lasciano quieto per un'ora.
D'indi in poi l'ammalato deve per tre giorni ballare ogni dopo pranzo, e a ciò lo muove una certa musica particolare. Se finiti i tre giorni non sente più sì fatto bisogno, egli è libero d'ogni incomodo, e sta benissimo di salute per un anno intiero: tornata poi la stagione, ricomincia la stessa pratica.
Sono codesti musici per lo più medici giurati, che nascondono l'infermità dei loro malati; onde questo ballo potrebbe anche durate venti anni. Terminando la malattia suole seguire un tumore a qualche giuntura, che poi si guarisce con alcune foglie conosciute.
Soggiornando il Dottor Kähler a Taranto fece venire a se due del paese onde imparare tal musica. Una fanciulla, la quale non si seppe mai che fosse ammalata, passò a caso per quella stanza, e tosto sentiti quei suoni si diede a ballare tre interi quarti d'ora.
Ci prova quindi il sig. Kähler non essere altro questa malattia, che una specia particolare d'ipocondria e d'isteria, e dà queste ragioni. 1° Che simile malattia domina a Taranto sopra una sponda del mare Adriatico, la quale grande e popolata città è la più sudiccia e più impura di tutto il regno di Napoli. 2° Che il nutrimento degli abitanti consiste in poche erbe, e molti legumi, principalmente fave e piselli. 3° Che le donne so muovono poco di casa, mentre gli uomini hanno per lo più i loro affari in villa, onde fra mille donne appena trovasi un maschio, che abbia tal malattia. 4° Che se l'ha un uomo è certo ch'egli menò pure una vita sedentaria. 5° Che forestieri o viaggiatori non vengono mai attaccati da tale malattia. 6° Non esservi mai provato che la tarantola mordesse: pregiudizio questo del popolo. 7° La tarantola non soggiorna nelle case, ma nella campagne e sulla terra. 8° Si danno anche tarantole in Toscana, Romagna, e parte di Lombardia, nè si ode parlare di tarantismo. 9° Sogliono gli ammalati ballare a una stessa stagione cioè dal fine di giugno a tutto luglio.
Tali sono i motivi allegati dal sig. Kähler; chiunque può verificarli.[...]"
Con Lichtenthal il tarantismo passa dall'essere considerato un caso eclatante di meloterapia a qualcosa di più complesso, di più vicino alla possessione, alla crisi, alla trance. Una tesi sposata, ampiamente dibattuta e circostanziata, in tempi più recenti, da Gilbert Rouget.
Come la mitica Argia sarda, variante del modello pugliese tale da rappresentare un rituale del tutto autonomo, la Tarantola si collega strettamente ad un'impresa esorcistica divenendo un animale simbolico se non mitico. Malgrado prese di posizione quali quella di Lichtenthal, autori ottocenteschi mescolano positivismo di bassa lega e tradizione millenaria relativa ai "poteri" della musica per collegare ragni, o insetti in generale, e musica. Guy Cadogan Rothery in The power of music and the healing art, afferma:
"With regard to the peculiar impressionability of lower animals to music, though readers may not care to accept alla that has been written on the subject, there is no reason, indeed, no room, for betraying an inclination to sweeping scepticism. Many curious facts have been repeatedly observed and recorded by trustworthy authors. Its effect on lizards, spiders, and some other small creatures, is noteworthy....".
Disquisendo peraltro su varî accidenti, compresi avvelenamenti da morso, lenibili con la musica:
"Dr. David Campbell advocates music, more especially for nervous and cerebral diseases as it helps to calm and also accelerates the circulation of the blood, thus removing any over-pressure on th brain [Disquisitio inauguralis de Musices effectu in doloribus leniendis aut fugandis", per David Campbell, M.D. Edinburgh, 1777]; in which recommendation Dr. Bourdelot of Paris had preceded him ["Traité de Musique" par le Docteur Bourdelot, Paris]. For thede same reasons music has been recommended for apoplexy [David Campbell]; for fevers (nervous intermittent, and contagious) [Brocklesby and Steinbeck]; hydrophobia [Campbell and Steinbeck]; venomous insect and serpent bites[Campbell, Mead, Steinbeck, Grube, Baglavil, Hoffman, etc.]...".
Particolarmente interessante è un passo tratto da A general history of the Science and practice of Music di Sir John Hawkins (1776) laddove commenta il IX libro della Musurgia di Kircher:
"Seeing how particular Kircher is in his relation of the effects of music on the human mind, it can hardly be supposed he would omit to mention that instance of the wonderful efficacy of it in the cure of the frenzy, which is said to be occasioned by the bite of the Tarantula; and accordingly he describes the various symptoms that are brought on by the bite of that insect, and refers to histories where an absolute cure had been wrought by the sole power of music.* The account which he, and indeed other writers, gives of the process, is in short this: the symptoms of the disorder appearing, which in general are violent sickness, difficulty of breathing, and universal faintness; a musician in brought, who tries a variety of airs, till at last he hits upon one that rouses the patient from his stupor, and urges him to dance, the violence of which exercise produces a proportionable agitation of the vital spirits, attended with a consequent degree of perspiration, the certain presage of a cure.
in nota: * Kircher has illustrated his account of the Tarantula by histories of cases; and first he speaks of a girl, who being bitten by this insect, could only be cured by the music of a drum. He then proceeds to relate that a certain Spaniard, trusting to the efficacy of music in the cure of the frenzy occasioned by the bite of the Tarantula, submitted to be bitten on the hand by two of these creatures, of different colours, and possessed of different qualities; the venom was no sooner diffused about his body, than the symptoms of the disorder began to appear; upon which harpers, pipers, and other musicians were sent for, who by various kinds of music endeavoured to rouse him for that stupor into which he was fallen: but here it was observed that the bites of the two insects had produced contrary effects, for by one he was incited to dance, and by the other he was restrained therefrom: and in this conflict of nature the patient expired. The same account of the Tarantula is given in the Phonurgia nova of Kircher, with the addition of a cut representing the insect in two positions, the patient in the action of dancing, together with the musical notes of the tune or air, by which in one instance the cure was effected. In the Musurgia Kircher attemps mechanically to account for the cure of the bite of the Tarantula by music: he says of the poison, that it is sharp, gnawing, and bilious, and that it is received and incorporated into the medullary substance of the fibres. With respect to the music, he says that the sounds of chords have a power to rarify the air to a certain harmonical pitch: and that the air thus rarified, penetrating the pores of the patient's body, affects the muscles, arteries, and minute fibres, and incites him to dance, which exercise begets a perspiration, in which the poison evaporates.
Unsatisfactory as this theory appears, the belief of this strange phenomenon has prevailed among the ablest of modern physicians. Sir Thomas Brown, so far from disputing it, says that since many attest the fact from experience, and that the learned Kircherius hath positively averred it, and set down the songs and tunes solemnly used for the cure of the disease; and since some also affirm that the Tarantula itself will dance at the sound of music, he shall not at all question it. Enquiries into Vulgar Errors, book III, XXVIII.
Farther, that eminent Italian physician of the last century, Baglivi, a native of Apulia, the country where the Tarantula is produced, has written a dissertation "De anatomia morsu et effectibus Tarantulae". In this he describes the region of Apulia, where the Tarantula is produced, with the anatomy and figure of the insect and its eggs, illustrated by an engraving; he mentions particularly the symptoms that follow from the bite, and the cure of the disease by music, with a variety of histories of cures thus wrought, many of the communicated by persons who were eye-witnesses of the process.
Ludovicus Veletta, a Celestine monk of Apulia, published at Naples in the year 1706, a tratise upon this Spider, in wich he not only answers the objections of those who deny the whole thing, but gives, from his own knowledge, several instances of persons who had suffered this way, some of whom were of great families, and so far from being dissemblers, that they would at any rate, to avoid shame, have concealed the misfortune which had befallen them.
The honourable Mr. Robert Boyle, in his treatise of languid and unheeded Motions, speaking of the bite of the Tarantula, and the cure of the disease which follows it, by means of music, says that having himself had some doubts about the matter, he was, after strict enquiry, convinced that the relations in the main were true.
Lastly, Dr. Mead, in his Mechanical Account of Poison, Lond. 1747, has given an essay on the Tarantula containing the substance of the above relations, which he endeavours to confirm by his own reasoning thereon.
Notwithstanding the number and weight of these authorities, and the general acquiescence of learned and ingenious men in the opinion the the bite of the Tarantula is poisonous, and that the cure ofthe disorder occasioned by it is effected by music, we have reason to apprehend that the whole is a mistake.
In the Philosophical Transaction for the year 1672, page 4066, is an extract of a letter from Dr. Thomas Cornelio, a Neapolitan physician, to John Doddington, Esq. his majesty's resident at Venice, communicated by the latter, in which, speaking of his intention to send to Mr. Doddington some Tarantulas, he says, "Mean while I shall not omit to impart to you what was related to me a few days since by a judicious and unprejudicate person; which is, that being in the country of Otranto, where those insects are in great numbers, there was a man, who thinking himself stung by a Tarantula shewed in his neck a small speck, about which in a very short time there arose some pimples full of a serous humour; and that in a few hours after thet poor man was sorely afflicted with very violent symptoms, as syncopes, very great agitations, giddiness of head, and vomiting; but that without any inclination at all to dance, and without all desire of having any musical instruments, he miserably died within two days.
Thez same person affirmed to me that all those who think themselves bitten by Tarantulas, except such as for evil ends feign themselves to be so, are for the most part young wanton girls, whom the Italian writer calls Dolce di Sale; who, by some particular indisposition falling into this melancholy madness, persuade themselves, according to the vulgar prejudice, to have been stung by a Tarantula. And I remember to have observed in Calabria some women, who, seized on by some such accidents, were counted to be possessed with the Devil, it being the common belief in that province that the greatest part of the evils which afflict mankind proceed from evil spirits."
He mentions also a particular kind of tumour to which the people of Calabria are subject, called in their language Coccia Maligno; and which, if attended with certain symptoms, brings on death. He says thet the common opinion of this distemper is, that it befalls those only who have eaten the flesh of animals that have died a natural death; which notion he affirms to be false, with a remark, that of many strange effects we daily meet with, the true cause not being known, some one is assigned upon no better ground than vulgar prejudice, which he believes to be the only foundation for the common opinion touching the cause of that distemper, which appears in those that think themselves stung by the Tarantula.
Dr. Serao, an Italian physician, as it seems has written an ingenious book, in which he has effectually exploded this opinion as a popular error; and in the Philosophical Transactions, No. LX. for the year 1770, pag. 236, is a letter from Dominico Cirillo, M.D. professor of natural history in the university of Naples, wherein taking notice of Serao's book, he says that having had an opportunity of examinig the effects of this animal in the province of Taranto, where it is found in great abuncande, he finds that the surprizing cure of the bite of the Tarantula by music, has not the least truth in it; and that it is only an invention of the people, who want to get a little money by dancing when they say the Tarantism begins. He adds, "I make no doubt but sometimes the heat of the climate contributes very much to warm their imaginations, And throw them into a delirium, which may be in some measure cured by music; but several experiments have been tried with the Tarantula, and neither men nor animals after the bite have had any other complaint than a very trfling [sic] inflammation upon the part, like those produced by the bite of a scorpion, which go off by themselves without any danger at all. In Sicily, where the summer is still warmer than in any part of the kingdom of Naples, the Tarantula is never dangerous. And music is never employed for the cure of the pretended Tarantism.".
Anche senza affrontare autori e testimonianze più vicine a noi, come quelle fondamentali di E. De Martino e dei ricercatori a lui collegati che, a partire dalla fine degli anni '50 operarono una serie di rilevazioni sul posto, possiamo comunque affermare, con Rouget, che il tarantismo può essere assimilato ad una forma di possessione ed in questo senso e solo in questo senso può esser collegato ad una ritualità musicale; non iatromusica, quindi, ma musica "sciamanica", musica collegabile alla trance. Il caso continentale più noto in fatto di trance e di unione trance-musica che, come s'è visto, seppur per brevi cenni, annovera una tradizione descrittiva assai vasta a diacronicamente disseminata nella trattatistica musicale (per non parlare di altri versanti: si tratta di centinaia e centinaia di testimonianze). Rouget avanza l'ipotesi, avvalorata dalle tesi di H.E. Sigerist, che fondamentalmente il tarantismo "non è dunque altro che un culto di possessione che non osa dichiararsi tale". E' pur vero che, pur essendo nella maggior parte dei casi del tutto immaginario, il morso del ragno può talvolta esser reale e può provocare disturbi che "invitano alla danza", danza che ha come scopo quello di agire da centrigufa ed "espellere" il veleno, veicolo della possessione.
Non ci si addentra qui in questioni spinose relative all'interpretazione del fenomeno, rimandando per questo alla sterminata bibliografia in materia, solamente si vuol sottolineare la ricchezza di testimonianze e la loro sottigliezza, a volte inquietante. Come nel caso del Castiglione:
"... Ché, come si dice che in Puglia circa gli atarantati s'adoprano molti instrumenti di musica e con varii suoni si va investigando fin che quello umore che fa la infirmità, per una certa convenienzia ch'egli ha con alcuno di que' suoni, sentendolo, subito si move e tanto agita lo infermo che per quella agitazion si riduce a sanità, così noi, quando abbiamo sentito qualche nascosta virtù di pazzia, tanto sottilmente e con tante varie persuasioni l'abbiamo stimulata e con sì diversi modi che pur al fin inteso abbiamo dove tendeva; poi, conosciuto lo umore, così ben l'abbiam agitato che sempre s'è ridutto a perfezion di publica pazzia...".
Cornazzano, Antonio,Antonii Cornazani placentini novi poetae facetissimi Quod de prouerbiorum origine inscribitur, Mediolani: Mantegazza, Pietro Martire, 1503
Cornazzano, Antonio,Sonetti e canzone del preclarissimo poeta messere Antonio Cornazano placentino, Bonelli, Manfredo
Cornazzano, Antonio,Cornazano De re militari, In Venetia: Bindoni, Alessandro, 1515 adi XXVI Se
Cornazzano, Antonio,Sonetti e canzone del preclarissimo poeta misser Antonio Cornazano placentino, (Marca sul front: Da Legnano, Giovanni Giacomo & Da Legnano, Giovanni Antonio & Da Legnano, Bernardino Pellizzoni, Alessandro, 1561
Cornazzano, Antonio,Sonetti e canzone del preclarissimo poeta messere antonio cornazano placentino, Stampata in la inclita citta di Vinetia: Bonelli, Manfredo
Cornazzano, Antonio,De re militaria / Cornazano, In Pesaro: Soncino, Girolamo
Cornazzano, Antonio,Sonetti e canzone de misser Antonio Cornazano, In Vinetia: Bonelli, Manfredo, 1508 adi XXX Set
Cornazzano, Antonio,Antonii Cornazani placentini noui poetae facetissimi. Quod de prouerbiorum origine inscribitur, In Milano: Da Ponte, Gottardo,
Cornazzano, Antonio,Opera nona [sic] de miser Antonio Cornazano in terza rima: la qual tratta. De modo regendi. De motu fortune. De integritate rei militaris: & qui in re militari excelluerint, Impressa in Venetia: Rusconi, GiorgioZoppino, Niccolo & Vincenzo di Paolo
Cornazzano, Antonio,Vita della gloriosa vergine Maria composta per misser Antonio Cornazano in terza rima historiata, Impressa in Venetia: Rusconi, GiorgioZoppino, Niccolo & Vincenzo di Paolo
Cornazzano, Antonio,La vita & passione de Christo: composta per miser Antonio Cornazano in terza rima: nouamente impressa & hystoriata, Stampata in Venetia: Rusconi, GiorgioZoppino, Niccolo & Vincenzo di Paolo
Cornazzano, Antonio,Sonetti e canzone del preclarissimo poeta misser Antonio Cornazano placentino, In Milano: Da Legnano, Giovanni Giacomo & fratelliDa Ponte, Gottardo, 1519
Cornazzano, Antonio,Cornazano De re militari nuovamente con summa diligentia impresso, In Vineggia: Sessa, Melchiorre <1.>
Cornazzano, Antonio,Prouerbij de m. Antonio Cornazano in facetie: ristampati di nuouo: & con tre Prouerbij agiunti: & dui Dialoghi nuoui in disputa: cose sententiose & de piacere: istoriati, Stampati in Venetia: Zoppino, Niccolo, 1525
Cornazzano, Antonio,Prouerbij di messer Antonio Cornazano in facetie, In Vinetia: Bindoni, Francesco <1.> & Pasini, Maffeo, 1538 del mese di...
Cornazzano, Antonio,La vita del s. Pietro Avogadro bresciano, composta da m. Antonio Cornazzano, In Venetia: Portonari, Francesco, 1560
Cornazzano, Antonio,De re militari nuouamente con somma diligentia impresso / Cornazano, Impresso in Firenze: Giunta, Filippo <1.> eredi
Cornazzano, Antonio,De re militari / Cornazano, In Vinegia: Nicolini da Sabbio, Pietro
Cornazzano, Antonio,Cornazano De re militaria, per Hieronymo Soncino nouamente impresso., (In Pesaro : per Hieronymo Soncino impressa, 1507. a di vii magio)
Cornazzano, Antonio,Cornazano Dellarte [!] militare nouamente impresso, In Venetia: Bindoni, Benedetto, 1521
Cornazzano, Antonio,La vita de Christo composta per miser Antonio Cornazano, [Venezia: Rusconi, Giorgio, 1517?]
Cornazzano, Antonio,[Vita della gloriosa vergine Maria.], Venetia: Zoppino, Niccolo, 1520
Cornazzano, Antonio,Vita della Gloriosa Vergine Maria: e di Iesu Christo: e di santo Giouanni batista con molti suoi miracoli. Nouamente ristampata: et corretta, Stampata nella inclita citta di Vinegia: Bindoni, Francesco <1.> & Pasini, Maffeo
Cornazzano, Antonio,Las reglas militares de Antonio Cornazano; traduzidas en romance castellano, por Lorenco Suarez de Figueroa, ..., En VeneciaImprimiosse en Venetia: Rossi, Giovanni
Cornazzano, Antonio,Cornazano De re militari nouamente impresso, Stampato in Venetia: Bindoni, Alessandro
Cornazzano, Antonio,De re militaria / Cornazano, \Ortona!In Orthona ad mare: Soncino, Girolamo
Cornazzano, Antonio,Opera noua de Antonio Cornazano, In Venetia: Zoppino, Niccolo & Vincenzo di Paolo, 1518
Cornazzano, Antonio,Vita de la Madonna composta per il nobile misser Antonio Cornazano, Impressa in Venesia: Sessa, Giovanni Battista <1.>
Cornazzano, Antonio,Vita de la Madona composta per il nobile misser Antonio Cornazano, \VeneziaImpressa in Venesia: Sessa, Giovanni Battista <1.>
Cornazzano, Antonio,Vita della gloriosa vergine Maria composta per misser Antonio Cornazano in terza rima historiata, Impressa in Venetia: Zoppino, Niccolo & Vincenzo di Paolo
Cornazzano, Antonio,La vita & passione de Christo: composta per misser Antonio Cornazano in terza rima, Stampata in Venetia: Zoppino, Niccolo & Vincenzo di Paolo
Cornazzano, Antonio,Vita de la gloriosa vergine Maria composta per ... Antonio Cornazano, In Venetia: Zoppino, Niccolo & Vincenzo di Paolo, 1519 adi XX de s.
Cornazzano, Antonio,La vita et passione de Christo composta per misser Antonio Cornazano, In Venetia: Zoppino, Niccolo & Vincenzo di Paolo, 1519
Cornazzano, Antonio,Prouerbij de m. Antonio Cornazano in facetie, Vinegia: Bindoni, Francesco <1.> & Pasini, Maffeo, 1526
Cornazzano, Antonio,Prouerbi di m. Antonio Cornazano in facetie, In Vinegia: Zoppino, Niccolo, 1526
Cornazzano, Antonio,Prouerbii de m. Antonio Cornazano in facetie, Brixie: Britannico, Lodovico <1.>, 1530. Del mese di...
Cornazzano, Antonio,Cornazano De re militari, In Venetia: Zani, Agostino
Cornazzano, Antonio,Prouerbij di m. Antonio Cornazano in facetie, In Venegia: Bindoni, Francesco <1.> & Pasini, Maffeo, 1530. del mese di...
Cornazzano, Antonio,Vita della gloriosa Vergine Maria composta per M. Antonio Cornazano, In Vinegia: Zoppino, Niccolo, 1531
Cornazzano, Antonio,La vita et passione di Christo composta per messer Antonio Cornazzano, In Vinegia: Zoppino, Niccolo, 1531
Cornazzano, Antonio,Proverbi di messer Antonio Cornazano in facetie, In Vinegia: Bindoni, Francesco <1.> & Pasini, Maffeo, 1546
Cornazzano, Antonio,Prouerbii di messer Antonio Cornazano in facetie, In Vinegia: Bindoni, Agostino, 1550
Cornazzano, Antonio,Prouerbij di messer Antonio Cornazano in facetie, In Vinegia: Bindoni, Agostino, 1555
Cornazzano, Antonio,Proverbii di m. Antonio Cornazano, in facetie, In Venetia: Bindoni, Agostino, 1558
Cornazzano, Antonio,Vita diuotissima della gloriosa, & sempre vergine Maria composta ... dall'eccellentiss. poeta m. Antonio Cornazzano, ..., In Treuigi: Reghettini, Aurelio, 1591
Cornazzano, Antonio,De re militari nuouamente con somma diligentia impresso. / Cornazano, In Vinegia: Nicolini da Sabbio, Pietro
Cornazzano, Antonio,Prouerbii di Messer Antonio Cornazano in facetie. Cose sententiose et belle per assotigliar l'ingegno & di gran piacere, historiati, In VinegiaIn Vinegia: Bindoni, Agostino, 1550
Cornazzano, Antonio,Vita della gloriosa vergine Maria: & de Iesu Christo: & de S. Ioan. Bap. Con molti miracoli in prosa qual de infiniti errori era confusa. Nouamente con diligentia reuista: et in meglior parlare ridotta. Aggiontoui le rubriche & figure alli capitoli appropriati quale nella precedente impressione non erano, Stampato nella inclita citta di Venetia: Zoppino, Niccolo
Cornazzano, Antonio,Prouerbii di m. Antonio Cornazano in facetie, [Venezia, 15..]
Cornazzano, Antonio,Prouerbii di messer Antonio Cornazano in facecie, [Venezia, 15..]
Cornazzano, Antonio,[La reprensione del Cornazano contra Manganello], [Roma?]: Bertocco, [152.]
Cornazzano, Antonio,De re militari. / Cornazano, In Vineggia: Sessa, Melchiorre <1.>
Cornazzano, Antonio,Prouerbi di messer Antonio Cornazano in facetie: di nouo ristampati: con tre prouerbii aggiunti: & dui dialoghi noui in disputa. Cose sententiose & belle per assottigliar l'ingegno: & di gran piacere, historiati, & nouamente corretti, Vinegia: Bindoni, Francesco <1.> & Pasini, Maffeo, 1546
A fianco degli studi professionali si occupò però, alla moda del tempo, anche di letteratura ed in particolare di teatro divenendo poi membro dell'Accademia della Crusca.
Tra le sue numerose composizioni si possono ascrivere il dramma civile Il conte di Cutro, Firenze, Vangelisti, 1682, drammi in musica quali Giocasta Regina d'Armenia (Ibid. 1682) ed Enea in Italia (Venezia, per il Nicolini, 1677), i libretti Ercole in Tebe, Firenze, All'Insegna della Stella, 1651), l'Hipermestra, Firenze, Stamperia di S.A.S., 1658, la commedia messa in musica da J. Melani intitolata Il potestà di Colognole, Firenze, per il Bonardi, 1657.
Presso l'intemelia biblioteca aprosiana si trovano tre sue opere:
1 - Ercole in Tebe festa teatrale rappresentata in Firenze per le reali nozze de' Serenissimi sposi Cosimo terzo principe di Toscana e Margherita Aloisa principessa d'Orleans, [Giovanni Andrea Moniglia]. - Impressione seconda. - In Fiorenza
2 - Risposte del Dottor Gio. Andrea Moneglia alle repliche voarcadumiche del Sig. dottore Innocenzio Valentini In Firenze : alle scale di Badia, 1663. - 116 p. ; 4°.
3 - Tacere et amare, dramma civile musicale rappresentato nell'Accademia degl'Infuocati ..., In Firenze : nella stamp. di S.A.S. per il Vangelisti e Matini, 1674. - 70 p. ; 8°: modernamente vien scritto
che il nome dell'autore, Giovanni Andrea Moniglia, è ricavato dal National Union Catalogue della British Library.
Questa opera quale autonoma pubblicazione risulta di estrema rarità ed in pratica la si studia nella raccolta postuma Delle poesie drammatiche (parte prima, Vangelisti, Firenze, 1689; parte seconda, Bindi, Firenze, 1690).
L'edizione del 1674 al momento delle investigazioni del SERVIZIO BIBLIOTECARIO NAZIONALE risulta ingressata solo all'Aprosiana: occorre tuttavia dire che Angelico Aprosio, pur risultando anonima dai testimoni a stampa, ne aveva attribuita la paternità al Moniglia come lui stesso scrive nella Visiera Alzata precisamente alle pagine 61 - 62.
Data la rarità dell'esemplare si è pensato qui di riprodurre integralmente digitalizzata l'opera teatrale nell'edizione originaria
Brodeau, Jean <1500 - 1563>, Ioannis Brodaei Turonensis Annotationes in Oppiani Cynegeticon libros 4. Quinti Calabri Paralipomenon Homeri lib. 14. Coluthi Thebani De Helenae raptu lib. unum , Basileae: Herwagen, Johann <1.>
Brodeau, Jean <1500 - 1563>, Ioannis Brodaei Turonensis Miscellaneorum libri sex. In quibus, praeter alia scitu dignissima, plurimi optimorum autorum tam Latinorum quam Graecorum loci, uel deprauati hactenus restituuntur, uel multo quam antea a quo quam est factum rectius explicantur. Accessit rerum & uerborum memorabilium copiosus index, Basileae: Oporinus, Johann
Euripides poeta tragicorum princeps, in Latinum sermonem conuersus, adiecto eregione textu Graeco: cum annotationibus et praefationibus in omnes eius tragoedias: autore Gasparo Stiblino. Accesserunt, Iacobi Micylli, De Euripidis uita, ex diuersis autoribus collecta: item, De tragoedia, ... Item, Ioannis Brodaei Turonensis annotationes doctiss. nunquam antea in lucem editae. Ad haec, rerum & uerborum toto opere praecipue memorabilium copiosus index, Basileae: Oporinus, Johann
Epigrammatum Graecorum libri 7. annotationibus Ioannis Brodaei Turonensis illustrati, quibus additus est in calce operis rerum ac uocum explicatarum index conscriptus, Basileae: Froben, Hieronymus & Episcopius, Nikolaus <1.>, 1549
Euripides poeta tragicorum princeps, in Latinum sermonem conuersus, adiecto eregione textu Graeco. Item, ioannis Brodaei TUronensis Annotationes doctiss. nunquam antea in lucem editae. Ad haec, rerum ac uerborum toto opere praecipue memorabilium copiosus index. Cum annotationibus et praefationibus in omnes eius Tragoediaes. Accesserunt Iacobi xxxx De Euripidis uita, ex diuersis autoribus collecta: item, De tragedia & eius partibus prolegomena quaedam / autore Gasparo Stiblino, Basileae, 1562 mense Marti
Brodeau, Jean <1500 - 1563>, Epigrammatum Graecorum annotationibus Ioannis Brodaei Turonensis, nec non Vincentii Obsopoei, & Graecis in pleraque epigrammata scholiis illustratorum libri 7. Accesserunt Henrici Stephani in quosdam anthologiae epigrammatum locos annotationes. Additi sunt indices tres, pernecessarij, Francofurti: Wechel, Andreas Erben & Marne, Claude & Aubry, Jean, 1600
Euripidou tragodion osa sozontai. Euripidis tragoediae quae extant. Cum Latina Gulielmi Canteri interpretatione. ... Scholia doctorum virorum in septem Euripidis tragoedias, ex antiquis exemplaribus ab Arsenio Monenbasiae archiepiscopo, collecta. Accesserunt doctae Iohannis Brodaei, Gulielmi Canteri, Gasparis Stiblini, Aemilii Porti, in Euripidem annotationes. ..., Ginevra, 1602
Brodeau, Jean <1500 - 1563>, Ioannis Broda ei Turonensis In omnia omnia Xenophontis opera tam Graece quam latine annotationes longe doctissimae, nunc primum in lucem editae, Basilea: Brylinger, Nikolaus, 1559
Jakob Moltzer (o Micyllus, 1503-58), fu umanista e professore di Greco a Heidelberg. È stato conosciuto come uno degli eruditi più eruditi della sua epoca:
Luciani Samosatensis Opera, quae quidem extant, omnia, e Graeco sermone in Latinum, partim iam olim diuersis authoribus, partim nunc per Iacobum Micyllum, translata ..., Lugduni : apud Ioannem Frellonium, 1549 (Lugduni : excudebat Ioannes Frellonius, 1549)
Poieseis Homerou ampho hete Ilias kai he Odysseia, hypo te Iakobou tou Mikyllou kai Ioacheimou Kamerariou, ... Opus vtrumque Homerii Iliados et Odysseae, diligenti opera Iacobi Micylli & Ioachimi Camerarii recognitum. ... Porphyirij philosophi Homericarum quaestionum liber. Eiusdem De nympharum antro in Odyssaea opusculum, Basilea: Herwagen, Johann <1.>
Luciani Samosatensis Opera, quae quidem extant, omnia, a Graeco sermone in Latinum conuersa, nunc postremum multo diligentius & melius quam ante, ad Graecum exemplar correcta & emendata, Parisiis[ Parigi]: Vascosan, Michel, 1546
Euripides poeta tragicorum princeps, in Latinum sermonem conuersus, adiecto eregione textu Graeco: cum annotationibus et praefationibus in omnes eius tragoedias: autore Gasparo Stiblino. Accesserunt, Iacobi Micylli, De Euripidis uita, ex diuersis autoribus collecta: item, De tragoedia, ... Item, Ioannis Brodaei Turonensis annotationes doctiss. nunquam antea in lucem editae. Ad haec, rerum & uerborum toto opere praecipue memorabilium copiosus index, Basileae: Oporinus, Johann
P. Ouidii Nasonis poetae Sulmonensis Opera quae vocantur Amatoria, cum doctorum virorum commentarijs partim hucusque etiam alibi editis, partim iam primum adiectis: ... His accesserunt Iacobi Micylli annotationes longe doctissimae ... Eiusdem Iacobi Micylli locorum aliquot ex Ouidiana Metamorphosi Retractatio. Cum locuplete rerum & uerborum in hisce omnibus memorabilium indice, Basileae: Herwagen, Johann <1.>, 1549 mense Marti
M. Annei Lucani, De bello ciuili, libri decem. Cum scholijs, integris quidem Ioannis Sulpitij Verulani, certis autem locis etiam Omniboni, vna cum Annotationibus quibusdam adiectis Iacobi Mycilli, Franc.Franc.: Egenolff, Christian
Iacobi Micylli Argentoratensis Syluarum libri quinque. Quibus accessit Apelles Aegyptius, seu calumnia, antehac, ut & caetera pleraque, nondum edita. .., [Francoforte s. M.]: Brubach, Peter, 1564
Luciani Samosatensis opera, quae quidem extant, omnia, a Graeco sermone in Latinum conuersa, nunc postremum multo diligentius & melius quam ante, ad Graecum exemplar correcta & emendata, Parisiis [Parigi]: Vascosan, Michel & Roigny, Jean, 1546
Pub. Ouidii Nasonis Fastorum lib. 6. Tristium lib. 5. De Ponto lib. 4. Ex postrema Iacobi Micylli recognitione, Francofurti ad Moenum, Impressum Francofurti ad Moenum: Rabe, Georg Gallus, Wigand
Luciani Samosatensis Opera, quae quidem extant, omnia, e Graeco sermone in Latinum, partim iam olim diuersis autoribus, partim nunc demum per Iacobum Micyllum, reliqua fuere, translata. Cum argumentis & annotationibus eiusdem, passim adiectis, Francoforti: Egenolf, Christian
Moltzer, Jakob <1503-1558>, De re metrica, libri tres, Iacobi Micylli Argentoratensis , Francoforti [Francoforte: Egenolff, Christian
P. Ouidii Nasonis ... Fastorum libri 6. Tristium 5. De Ponto 4. In Ibin. Cum commentariis doctiss. virorum, Ant. Costantij Fanensis, Pauli Marsi, Barth. Merulae, Domitij Calderini, Zarotti: multo quam hactenus usquam, & elegantius & emendatius excusis. His accesserunt enarrationes viti Amerpachij, Iacobi Micylli & Philippi Melanchthonis annotationes, longe doctissimae: ... Cum locuplete rerum & verborum in his memorabilium indice, Basileae: Herwagen, Johann <1.>, 1550 mense Marti
Metamorphoseon Pub. Ouidii Nasonis libri 15. Raphaelis Regii Volterrani luculentissima explanatio, cum nouis Iacobi Micylli ... additionibus. Lactantii Placidi in singulas fabulas argumenta. .., Venetiis: Ravani, Pietro eredi & C., 1548
C. Iulii Hygini, ... Fabularum liber, ad omnium poetarum lectionem mire' necessarius, & nunc denuo excusus. Eiusdem Poeticon astronomicon libri quatuor. ... Index rerum & fabularum, in his omnibus scitu dignarum, copiosissimus, Basileae: Episcopius, Eusebius, Officina Herwagiana, 1570
P. Ouidii Nasonis Metamorphoseos libri quindecim, cum commentariis Raphaelis Regii. Adiectis etiam annotationibus Iacobi Micylli nunc primum in lucem editis ... , Basileae: Herwagen, Johann <1.>, 1543
Pub. Ouidii Nasonis Metamorphoseon libri 15. In singulas quasque fabulas argumenta. Ex postrema Iacobi Micylli recognitione , Francofurti ad Moenum, apud Iohannem Feyrabend: Feyerabend, Sigmund & Tack, Heinrich & Fischer, Peter Feyrabend, Ioannes, 1587
C. Iulij Hygini ... Fabularum liber, ad omnium poetarum lectionem mire necessarius, & nunc denuo excusus. Eiusdem Poeticon astronomicon libri quatuor. Quibus accesserunt similis argumentis, Palaephati De fabulosis narrationibus, liber 1. F. Fulgentij Placiadis ... Mythologiarum libri 3. Eiusdem De uocum antiquarum interpretatione, liber 1. Phurnuti De natura deorum, siue poeticarum fabularum allegorijs, speculatio. Albrici philosophi De deorum imaginibus liber. Arati Phainomenon fragmentum, Germanico Caesare interprete. Eiusdem Phaenomena graece, cum interpretatione latina. Procli De sphaer& Latine. Index rerum & fabularum in his omnibus scitu dignarum copiosissimus, Basileae: Herwagen, Johann <1.>, 1549 mense Marti
Homeri poetarum omnium seculorum longe principis, Ilias, hoc est, de rebus ad Troiam gestis descriptio, Latino carmine reddita, Helio Eobano Hesso interprete. In singulos libros argumenta, & Eiusdem Lemnisci poemation, Iach. Camerario interprete, Parisiis Lutetiae: Roigny, Jean, 1550
P. Ouidij Nasonis Metamorphoseon libri 15. Raphaelis Regii Volaterrani luculentissima explanatio, cum nouis Iacobi Micylli ... additionibus. Lactantij Placiti in singulas fabulas argumenta. Eruditissimorum virorum Coelii Rhodigini, Ioan. Baptistae Egnatii, Henrici Glareani, Gilberti Longolii, & Iacobi Fanensis, in pleraque omnia loca difficiliora annotationes. Index omnium ... figuras etiam nouiter apposuimus, Venetiis: Griffio, Giovanni <1.>, 1565
Poieseis Homerou ampho hete Ilias kai he Odysseia, ypo te Iacobou tou Mikyllou kai Ioacheimou Kamerariou, ... Opus vtrumque Homeri Iliados et Odysseae, diligenti opera Iacobi Micylli & Ioachimi Camerarii recognitum. Adiecta etiam est eiusdem Batrachomyomachia. Porphyriou philosophou Homerika zetemata. Tou autou Porphyriou, Peri tou en Odysseiai ton nymphon antrou. Porphyrij philosophi Homericarum quaestionum liber. Eiusdem, De nympharum antro in Odyssea, opusculum, Basileae: Herwagen, Johann <1.>, 1551
Luciani Samosatensis Opera, quae quidem extant, omnia, e Graeco sermone in Latinum, partim iam olim diuersis authoribus, partim nunc per Iacobum Micyllum, translata ... , Lugduni: Frellon, Jean <2.>, 1549
Ioannis Bocatii Peri genealogias deorum, libri quindecim, cum annotationibus Iacobi Micylli. Eiusdem De montium, syluarum, fontium, lacuum, fluuiorum, stagnorum, & marium nominibus. Liber 1. Huc accessit rerum, & fabularum scitu dignarum copiosus index, Basileae: Herwagen, Johann <1.>, mense Septembri
P. Ouidii Nasonis ... Fastorum libri 6. Tristium 5. De Ponto 4. In Ibin. Cum commentariis doctiss. virorum, Ant. Costantij Fanensis, Pauli Marsi, Barth. Merulae, Calderini, Zarotti: multo quam hactenus usquam, & elegantius & emendatius excusis. His accesserunt enarrationes viti Amerpachij, Iacobi Micylli & Philippi Melanchthonis annotationes, longe doctissimae: ... Cum locuplete rerum & uerborum in his memorabilium indice, Basileae: Herwagen, Johann <1.>, 1550 mense Marti
Icones imperatorum, et breues uitae, atque rerum cuiusque gestarum indicationes: Ausonio, Iacobo Mycillo, Vrsino Velio authoribus , Strasburgo/Argentorati: Muller, Kraft, 1544
Moltzer, Jakob <1503-1558>, De re metrica libri tres, per Iacobum Micyllum Argentoratensem. Iam multo castigatius quam ante hac in lucem editi. Cum praefatione Philippi Melan , Franc. [Francoforte s. M.]: Egenolff, Christian Erben, 1561
Metamorphoseon Pub. Ouidii Nasonis Sulmonensis libri 15. Raphaelis Regii Volterrani luculentissima explanatio, cum nouis Iacobi Micylli viri eruditissimi additionibus. Lactantii Placidi in singulas fabulas argumenta. Allegoriae quibus singularum fabularum sensa declarantur ... Eruditissimorum virorum Iacobi Phanensis. Coelij Rhodigini, Ioan. Baptistae Egnatij, Henrici Glareani, & Giberti Longolii in pleraque..., Venetiis: Scoto, Girolamo, 1553
Metamorphoseon Pub. Ouidii Nasonis lib. 15. Raphaelis Regii Volterrani luculentissima explanatio, cum nouis Iacobi Micylli viri eruditissimi additionibus. Lactantii Placidi in singulas fabulas argumenta. Allegoriae quibus singularum fabularum sensa declarantur ... Eruditissimorum virorum Iacobi Phanensis, Coelij Rhodigini, Ioan. Baptistae Egnatij, Henrici Glareani, & Giberti Longolij in pleraque omnia loca difficiliora annotationes nuper editae. Index omnium fabularum, .., Venetiis: Ravani, Pietro eredi & C., 1549
C. Iulii Hygini ... Fabularum liber, ad omnium poetarum lectionem mire necessarius & antehac nunquam excusus. Eiusdem Poeticon astronomicon, libri quatuor. Quibus accesserunt similis argumenti. Palaephati De fabulosis narrationibus, liber 1. F. Fulgentii Placiadis ... Mythologiarum, libri 3. Eiusdem De uocum antiquarum interpretatione, liber 1. Arati Phainomenon fragmentum, Germanico Caesare interprete. Eiusdem Phaenomena Graece, cum interpretatione latina. Procli De sphera libellus, Graece & Latine. Index rerum & fabularum in his omnibus scitu dignarum copiosissimus, Basileae: Herwagen, Johann <1.>, 1535. Mense Mart
Moltzer, Jakob <1503-1558>, Arithmeticae logisticae libri duo, ex diuersis eius artis scriptoribus collecti et exemplis plurimis ... nuper illustrati per Iacobum Micyllum...., Basileae : Per Ioannem Oporinum (Ex officina Ioannis Oporini, 1555 mense martio)
P. Ouidij Nasonis Metamorphoseon libri 15. Raphaelis Regii Volaterrani luculentissima explanatio, cum nouis Iacobi Micylli uiri eruditissimi, additionibus. Lactantij Placiti in singulas fabulas argumenta. Eruditissimorum uirorum Coelii Rhodigini, Ioan. Baptistae Egnatij, Henrici Glareani, Giberti Longolij, & Iacobi Fanensis, in pleraque omnia loca difficiliora, annotationes. Index omnium rerum memorabilium atque fabularum, .., Venetijs: Griffio, Giovanni <1.>, 1574
Pompinij Melae De orbis situ libri tres, accuratissime emendati, vna cum Commenta ris Ioachimi Vadiani Heluetij castigatoribus, et multis in locis auctioribus factis: ... Adiecta sunt praeterea loca aliquot ex Vadiani commetarijs summatim repetita, et obiter explicata: in quibus aestimandis censendisq; ... Ioanni Camerti ordinis Minorum Theologo, cum Ioachimo Vadiano non admodum..., Lutetia Parisiorum : [Chretien Wechel], 1530 (mense unio)
Vadianus, Joachimus, Epitome trium terrae partium, Asiae, Africae et Europae compendiariam locorum descriptionem continens, praecipue autem quorum in Actis Lucas, passim autem Euangelistae & Apostoli meminere. Cum addito in fine elencho regionum, urbium, amnium, ... per Ioachimum Vadianum medicum, Tiguri: Froschouer, Christoph, 1534
Goldast, Melchior <1578-1635>, 3: Alamannicarum rerum scriptores aliquot recentiores cumprimis Ioachini Vadiani antiquitates. Tomus tertius & ultimus, ex bibliotheca Melchioris Haiminsfeldii Goldasti, cum indice absolutissimo, Francofordiae impensis Iohannis Martini Porsii: Porss, Johann Martin Kempffer, Matthaus, 1661
Vadianus, Joachimus, Epitome topographica totius orbis, conferens ad ea potissimum loca, quorum passim Euangelistae & Apostoli meminere. Cum elencho aucto. Per Ioachimum Vadianum medicum. Accessit Peregrinatio Petri et Pauli apostolorum cum ratione temporum per Erasmum Roterod, [Anversa] Antuerpiae: Grapheus, Iohannes, 1535
Vadianus, Joachimus, De poetica et carminis ratione : kritische Ausgabe mit deutscher Ubersetzung und Kommentar / Joachim Vadianus ; von Peter Schaffer , Munchen
Pompinij Melae De orbis situ libri tres, accuratissime emendati, vna cum Commenta ris Ioachimi Vadiani Heluetij castigatoribus, et multis in locis auctioribus factis: ... Adiecta sunt praeterea loca aliquot ex Vadiani commetarijs summatim repetita, et obiter explicata: in quibus aestimandis censendisq; ... Ioanni Camerti ordinis Minorum Theologo, cum Ioachimo Vadiano non admodum conuen, Lutetia Parisiorum mense unio: Wechel, Chrestien, 1530
Vadianus, Joachimus, De veteri et novicio Deo, de veteri et nova fide doctrinaque, sive, origo idololatriae. , Wittenberg : [Melchior Lotter Iun., 1522]
Commentaria in C. Iulii Solini Polyhistora, et Lucii Flori De Romanorum rebus gestis, libros, ac Tabulam Cebetis, omnibus et res ecclesiasticas et ciuiles administrantibus, ... utilissima, Ioanne Camerte autore ... Praeterea Pomponii Melae De orbis situ libri tres, cum commentarijs Ioachimi Vadiani philosophi, medici & poetae, praemissa eiusdem rudimentaria de geographia catechesi. Item alia ex Ioachimi Vadiani lucubrationibus ... opuscula, cui generis sunt: De Vadianae familiae insignibus exegesis. Locorum ..., Basileae: Petri, Heinrich
Vadianus, Joachimus, Ioachimi Vadiani Heluetii Mythicum syntagma, cui titulus Gallus pugnans. Res tota in disceptatione posita est. ... , Viennae Austriae: Vietor, Hieronymus & Singriener, Johann
Vadianus, Joachimus, 3: Kommentar / Joachim Vadianus ; kritische Ausgabe mit deutscher Ubersetzung und Kommentar von Peter Schaffer , Munchen, 1977
Vadianus, Joachimus, 2: Deutsche Ubersetzung / Joachim Vadianus ; kritische Ausgabe mit deutscher Ubersetzung und Kommentar von Peter Schaffer, Munchen, 1976
Vadianus, Joachimus, 1: Kritische Ausgabe / Joachim Vadianus ; kritische Ausgabe mit deutscher Ubersetzung und Kommentar von Peter Schaffer, Munchen, 1973
Goldast, Melchior <1578-1635>, 3: Tomus tertius & vltimus, in quo primas tenent Ioachimi Vadiani, ... antiquitates, ex synodorum decretis, et monumentis tam Francicis quam Alamanicis conscriptae: ..., Francoforte: Saur, Johann <1591-1636>, 1606
Pomponii Melae De orbis situ libri tres, accuratissime emendati, vna cum commentariis Ioachimi Vadiani Heluetii ... Adiecta sunt praeterea loca aliquot ex Vadiani commentarijs summatim repetita, & obiter explicata: in quibus aestimandis censendisque doctissimo uiro Ioanni Camerti ... cum Ioachimo Vadiano non admodum conuenit. Rursum epistola Vadiani .., Parisiis Lutetiae Parisiorum: Wechel, Chrestien Roigny, Jean, 1540
Pomponii Melae Hispani, Libri de situ orbis tres, adiectis Ioachimi Vadiani Heluetii in eosdem scholiis : addita quoque in geographiam catechesi : & epistola Vadiani ad Agricolam digna lectu. Cum indice summatim omnia complectente, Impressus est Pomponius Viennae Pannoniae: Singriener, Johann Alantsee, Lucas
Vadianus, Joachimus, Vom Monch-und Nonnenstand und seiner Reformation 1548 : Manuskript 138 der Burgerbibliothek Bern / Joachim Vadian ; herausgegeben von Ernst Gerhard Rusch , St. Gallen, 1988
Vadianus, Joachimus, Judas Nazarei : Vom alten und neuen Gott : Glauben und Lehre (1521) / Mit Abhandlung und Kommentar hrsg. von Eduard Kurck , Halle a.S., 1896
Pomponij Melae De orbis situ libri tres, accuratissime emendati, vna cum commentarijs Ioachimi Vadiani Heluetijs castigatioribus, & ... auctioribus factis ... Adiecta sunt praeterea loca aliquot ex Vadiani commentarijs summatis repetita, & obiter explicata ... Rursum Epistola Vadiani ... ad Rudolphum Agricolam iuniorem scripta .., Parisijs apud Christianum Wechelum sub scuto Basiliensi in vico Iacobeo Lutetiae Parisiorum: Wechel, Chrestien, 1540
Pomponii Mellae De orbis situ libri tres, accuratissime emendati, una cum commentariis Ioachimi Vadiani Heluetii castigationibus ... Adiecta sunt praeterea loca aliquot ex Vadiant commentarijs summatim repetita, & obiter explicata ... doctissimo uiro Ioanni Camerti ... cum Ioachimo Vadiano ... Rursum, epistola, Basileae, anno 1522
Ziegler, Jacob <1480 -1549>, Iacobi Ziegleri, Landaui, Bauari, In C. Plinii De naturali historia librum secundum commentarius, quo difficultates Plinianae, praesertim astronomicae, omnes tolluntur. Item, Organum quo catholica syderum, vt apud Plinium est, mira arte docetur. Item, Georgi Collimitii, et Ioachimi Vadiani, in eundem secundum Plinij scholia quaedam. Ad haec index rerum quae hic disputantur praecipuarum, utilis, Basileae: Petri, Heinrich, 1531
Vadianus, Joachimus, Brevis indicatura symbolorum / Joachim Vadian ; herausgegeben von Conradin Bonorand ; Textbereinigung und deutsche Ubersetzung von Konrad Muller, St. Gallen, 1954
Antonio Caracciolo religioso teatino, autore delle seguenti opere:
Constitutiones clericorum regularium. Et ad eas ab antiquitate firmandas, Antonii Caraccioli clerici regularis notae, hoc est, religiosarum prisci aeui legum rituumque compendium, Romae: Zannetti, Bartolomeo <1607-1621>, 1610
Caracciolo, Antonio <1565-1642>, Patris Antonii Caracioli, ordinis clericorum regularium ... de scopo institutae psalmodiae apologiae - Madrid: Madrigal, Pedro, 1604
Erchempertus, Antiqui chronologi quatuor Herempertus Langobardus Lupus Protospata Anonymus Cassinensis Falco Beneuentanus cum appendicibus historicis. Ab his variae exterarum gentium in Neapolitanum Regnum irruptiones, praelia, ... veridico stylo describuntur. Nunc primum e MM.SS. codicibus aspiciunt lucem, opera, ac studio Antonii Caraccioli .., Neapoli: Scoriggio, Lazzaro, 1626
Caracciolo, Antonio <1565-1642>, Synopsis veterum religiosorum rituum atque legum. Notis ad constitutiones clericorum regularium comprehensa. Opera et studio Antonij Caraccioli, ... - Parisijs - 1628
Caracciolo, Antonio<1565-1642>, Synopsis veterum religiosorum rituum atque legum. Antonius Caracciolus cler. reg. Ex antiquitate eruit, notisq. ad sui ordinis constitutiones comprehendit ... - RomaeRomae: Zanetti, Bartolomeo <1514-1543>, 1612
Caracciolo, Antonio <1565-1642>, Synopsis veterum religiosorum rituum atque legum notis ad constitutiones Clericorum Regularium vulgo Theatinorum comprehensa. Opera et studio Antonii Caraccioli, eiusdem ordinis presbyteri, Parisiis: Boullard, Jean, 1661
Bartoli, Cosimo <1503ca.-1572ca.>: Storico nato a Firenze nel 1503 e morto nella stessa città nel 1572. Figlio di Matteo e Cassandra Carnesecchi, si stabilì a Roma nel 1530, dove prese gli Ordini minori. Tornò a Firenze quando i Medici si instaurarono soppiantando la Repubblica, e frequentò l’ambiente dell’Accademia degli Umidi , poi Accademia fiorentina . Nella questione della lingua aderì alla posizione fiorentinista e nel 1556 curò la pubblicazione della Difesa della lingua fiorentina e di Dante del Lenzoni. Nel 1560 fu nominato segretario del giovane Giovanni de’ Medici. Nel 1562 Cosimo de’ Medici lo volle con sé a Venezia. Scrisse i Discorsi historici universali (Venezia, 1569) e la versione in volgare della vita di Leone X di Paolo Giovio
Sue opere individuate:
Bartoli, Cosimo, Discorsi historici vniuersali, di Cosimo Bartoli gentilhuomo, et accademico fiorentino, In Venetia: De Franceschi, Francesco
Giambullari, Pier Francesco <1495-1555>,Historia dell'Europa di m. Pierfrancesco Giambullari gentil'huomo ... fiorentino, nella quale ordinatamente si trattano le cose successe in questa parte del mondo dall'anno 800. fino al 913. ... Nuouamente..., In Venetia: De Franceschi, Francesco
Alberti, Leon Battista, Della architettura di Leon Battista Alberti libri 10. Della pittura libri 3 e della statua libro 1. Tradotti in lingua italiana da Cosimo Bartoli. Tomo 1. <-3.>, In Londra: Edlin, Thomas, 1726
Fine, Oronce Opere di Orontio Fineo del delfinato: diuise in cinque parti; aritmetica, geometria, cosmografia, e oriuoli, tradotte da Cosimo Bartoli, ... Et gli spechi, tradotti dal caualier Ercole Bottrigaro ..., Venetia: Hertz, Giovanni Giacomo, 1670
Bartoli, Cosimo, Vita di Federigo Barbarossa imperatore romano per M. Cosimo Bartoli con note di G.B.D.C, Milano: Ferrario, Vincenzo, 1829
Lenzoni, Carlo<1551m.>, In difesa della lingua fiorentina, et di Dante. Con le regole da far bella et numerosa la prosa / Carlo Lenzoni, In Fiorenza, Stampata in Fiorenza: Torrentino, Lorenzo, 1556
Alberti, Leon Battista, Della pittura e della statua di Leonbatista Alberti, Milano: Societa tipografica de' classici italiani, Giusti, Ferrario & C., n.o 1118
Alberti, Leon Battista, L' Architettura di Leon Batista Alberti, tradotta in lingua fiorentina da Cosimo Bartoli gentil'huomo & accademico fiorentino. Con la aggiunta de disegni. Et altri diuersi trattati del medesimo auttore, Nel Monte Regale: Torrentino, Leonardo, 1565
Alberti, Leon Battista, Opuscoli morali di Leon Batista Alberti gentil'huomo firentino \|! ne' quali si contengono molti ammaestramenti necessarij al viuer de' l'huomo, cosi posto in dignita, come priuato. Tradotti, & parte corretti da M. Cosimo Bartoli, In Venetia: De Franceschi, Francesco
Bartoli, Cosimo, Cosimo Bartoli ... Del modo di misurare le distantie, le superficie, i corpi, le piante, le prouincie, le prospettiue, & tutte le altre cose terrene , che possono occorrere a gli huomini, secondo le vere regole d\'Euckide, & de gli altri piu lodati scrittori, In VenetiaIn Venetia: De Franceschi, Francesco
Bartoli, Cosimo, La vita di Federigo Barbarossa, imperator romano. Di M. Cosimo Bartoli. ..., In FirenzeIn Firenze: Torrentino, Lorenzo, 1559
Alberti, Leon Battista, Della architettura della pittura e della statua di Leonbatista Alberti Traduzione di Cosimo Bartoli gentiluomo ed accademico fiorentino, In Bologna: Dalla Volpe, Petronio, Istituto delle scienze, 1782
Alberti, Leon Battista, L' architettura di Leonbatista Alberti tradotta in lingua fiorentina da Cosimo Bartoli gentil'huomo & accademico fiorentino. Con la aggiunta de disegni, In Firenze: Torrentino, Lorenzo, 1550
Boethius, Anicius Manlius Torquatus Severinus, Della consolatione de la filosofia tradotto da Cosimo Bartoli gentil'huomo fiorentino / Manlio Seuerino Boetio senatore et gia consolo romano, In Fiorenza, Stampato in Fiorenza: Torrentino, Lorenzo, 1551
Bartoli, Cosimo, Ragionamenti accademici di Cosimo Bartoli gentil'huomo et Accademico Fiorentino, sopra alcuni luoghi difficili di Dante. Con alcune inuentioni et significati, & la Tauola di piu cose notabili, In Uenetia: DeFranceschi, Francesco
Bartoli, Cosimo, Del modo di misurare le distantie, le superficie, i corpi, le piante, le prouincie, le prospettiue, & tutte le altre cose terrene, che possono occorrere a gli huomini, secondo le uere regole d\'Euclide, & de gli altri piu lodati scrittori. / Cosimo Bartoli ..., In Venetia: De Franceschi, Francesco
Bartoli, Cosimo, Discorsi historici vniuersali, di Cosimo Bartoli gentil'huomo, et accademico Fiorentino ..., In Genoua: Roccatagliata, Antonio, 1582
Bartoli, Cosimo, Ragionamenti accademici di Cosimo Bartoli ... sopra alcuni luoghi difficili di Dante. Con alcune inuentioni & significati, & la tauola di piu cose notabili, In Venetia [Venezia]: De Franceschi, Francesco
Fine, Oronce, Opere di Orontio Fineo del Delfinato : diuise in cinque parti; Aritmetica, Geometria, Cosmografia, & Oriuoli, tradotte da Cosimo Bartoli ... et gli Specchi, tradotti dal caualier Ercole Bottrigaro, .., In Venezia: De Franceschi, Francesco
Alberti, Leon Battista, L' Architettura di Leonbatista Alberti tradotta in lingua fiorentina da Cosimo Bartoli, gentilhuomo, & academico fiorentino. Con la aggiunta de' disegni, In Venetia: De Franceschi, Francesco
Giambullari, Pier Francesco<1495-1555>, De la lingua che si parla & scriue in Firenze. / Pierfrancesco Giambullari fiorentino, Et vno Dialogo di Giouan Batista Gelli sopra la difficulta dello ordinare detta lingua, In Firenze: Torrentino, Lorenzo
Bartoli, Cosimo, Del modo di misurare le distantie, le superficie, i corpi, le piante, le prouincie, le prospettiue, & tutte le altre cose terrene ... secondo le vere regole di Euclide, & degli altri piu lodati scrittori. ... / Cosimo Bartoli, In Venetia: Combi, Sebastiano, 1614
Lettioni d'Academici fiorentini sopra Dante, libro primo, In Fiorenza, Stampate in Fiorenza: Doni, Anton Francesco, 1547
Bartoli, Cosimo, Ragionamenti accademici sopra alcuni luoghi difficili di Dante, [Venezia: De Franceschi, Francesco
Alberti, Leon Battista, I dieci libri di architettura di Leon Battista Alberti tradotti in italiano da Cosimo Bartoli nuova edizione diligentemente corretta e confrontata coll'originale latino, ed arricchita di nuovi rami ricavati dalle misure medesime assegnate dall\'autore, In Roma: Zempel, Giovanni, 1784
Fine, Oronce, Opere di Orontio Fineo del delfinato diuise in cinque parti; Aritmetica, Geometria, Cosmografia, e Oriuoli, tradotte da Cosimo Bartoli ... et gli Spechi, tradotti dal caualier Ercole Bottrigaro .., Venetia: Combi, Sebastiano
Bartoli, Cosimo, Discorsi historici vniuersali, di Cosimo Bartoli gentilhuomo, et accademico fiorentino, In Venetia: De Franceschi, Francesco
Lomeier, Johannes <1636-1699>, De bibliothecis liber singularis. Auctore Johanne Lomeiero, ecclesiae Deutechomiensis pastore, Prostat Zutphaniae : apud Henricum Beerren, 1669 (Daventriae : typis Johannis Columbii, 1669) = [16], 341, [3] p. ; 15 cm. - Ill. xilogr. sul front. - Impronta - onc- s.e- ato- brfu (3) 1669 (R) esemplari riscontrati in Biblioteca nazionale centrale - Firenze - FI (1 esemplare) e Biblioteca dell'Accademia delle scienze - Torino - TO
Dieterich, Johann Konrad (1612-1667): fu professore di filologia classica all'università di Giessen.
Tra le opere curate da lui si son individuate:
Dieterich, Johann Conrad ,Analysis evangeliorum dominicalium, vna cum observationibus et doctrinis ex SS. Scripturae fundamentis, Sanctorum Patrum testimoniis, & virorum doctorum sententiis, studiose conscripta a Cunrado Dieterico ss. theologiae doctore, ... Editio omnium postrema, denuo revisa & castigatissima ... Cui insuper etiam accessit praefatio D.D. Iohannis Hulsemanni, theologi celeberrimi. Pars prima -tertia,, Francofurti ad Moenum: Schurer erben Gotze, Matthias Humm, Anton, 1657
Dieterich, Johann Conrad ,1: Pars prima. Continens Evangelia ab Adventu usque ad festum Paschatos, Francofurti ad Moenum, 1657
Dieterich, Johann Conrad ,3: Analysis Evangeliorum, quae diebus festis dd. apostolorum, aliorum item sanctorum, in ecclesia Christi proponi solent, una cum observationibus et doctrinis ex SS. Scripturae fundamentis, ... studiose conscripta a Cunrado Dieterico, ... Editio post ultimam ultima, castigatissima, & indice quadruplici, ... auctior. Pars tertia,- Francofurti ad Moenum: Schurer, Thomas Erben, 1657
Dieterich, Johann Conrad ,2: Pars secunda. Continens Evangelia a festo Paschatos usque ad finem, Francofurti ad Moenum, 1657
Dieterich, Johann Conrad ,Institutiones oratoriae, sive de conscribendis orationibus, e veterum ac recentiorum oratorum praeceptis, methodica introductio; in usum juventutis scholasticae illustratae, a Cunrado Dieterico, ...,- Amstelaedami: Ravesteyn, Johannes van, 1654
Dieterich, Conrad <1575-1639>, D. Cunr. Dieterich Institutiones catecheticae, depromptae E.B. Lutheri catechesi, & variis notis illustratae; annexis quatuor symbolis oecumenicis, & augustana confessione,- Lipsiae: Schurer, Zacharias <2.> erben Gotze, Matthias erben, 1663
Dieterich, Johann Conrad ,Discursus politicus de munitionibus et propugnaculis: cujus assertiones, divina aspirante gratia, praeside M. Cunrado Theodorico philosophiae moralis in academia Giessena professore publico, exercitii ordinarii gratia publice pro viribus defendet Hector Wilhelmus a Guntheroht, Hessus,- Giessae Hessorum: Chemlin, Kaspar <1604-1643>, 1608
Dieterich, Johann Conrad ,Historia Augusti et Tiberii, edente Iohan. Cunrado Dieterichio, professore Giesseno, Giessae Hassorum
Boineburg, Johann Christian : von, Illustrissimi domini Jo. Christiani L. baronis de Boineburg ... Epistolae ad virum clarissimum Jo. Conradum Dietericum cum viueret professorem historiarum ... exaratae, nunc primum ex autographis editae et praefatione auctae a Rodolpho Martino Meelfuhrero ...,- Noribergae: Michahel, W. & Adolph, J., 1703
Dieterich, Johann Conrad ,Joh. Cunradi Dietherici, ... Breviarium historicum, breviter & summatim per capita exhibens historiam Reipubl. Judaicae et 4. regnorum catholicorum, .., Giessae Hassorum sumptibus Alberti Othonis Fabri: Faber, Albert OttoPetri, Johann Eberhard Liebenstein, Christian, 1679
Dieterich, Johann Conrad ,Joh. Cunradi Dietherici ... Breviarium historicum, breviter & summatim exhibens per capita historiam reipubbl. Judaicae et 4. regnorum catholicorum, quae monarchiae titulo clarent,- Giessae: Faber, Albert Otto Muller, Henning
Dieterich, Johann Conrad ,Diatribe de usu, abusu et neglectu lectionis scriptorum secularium et antiquitatis, ex variis autoribus, mediocri industria concinnata opera Johannis Cunradi Dieterichi ..,- Hafniae Danorum, 1638
Boussard, Geoffroy <1439-1524>.
Opere individuate nelle biblioteche italiane:
Boussard, Geoffroy <1439-1524> , De diuinissimo Misse sacrificio per Gaufridum Boussardum Cenomanum ... olim Cancell. Parrhisiensis .., Impressum est Lugduni: Simon, Vincent Du Ry, Antoine, 1525
Biel, Gabriel<1495m.> , Gabriel Biel Sup. canone misse cum additioni ... additis marginalibus adnotamentis ex opusculo doctissimi viri Gaufredi Bouffardi ..., Lugduni: Crispin, Jean, 1528
Eusebius : Caesariensis , Historia ecclesiastica (Eusebij Caesariensis ... per magistrum Goffredum boussardum ... correcta)., Venundatur parisius : a Francisco Regnault ... sub signo diui Claudii, (c. 1520) (Parisius impressa : expensis ... Francisci Regnault ... in intersignio diui Claudij)., 131, (25) c. ; 8o ((I nomi dell'A. e del curatore figurano nell'esplicit., Marca (R939) sul front., Per la presunta data di pubbl. cfr: H.M. Adams, Catalogue of books printed_on the Continent of Europe, 1501-1600, 1.v.), Regnault, Francois
Eusebius : Caesariensis , Hystoria ecclesiastica Eusebij Cesariensis per magistrum Goffredum boussardum sacre pagine dctorem [|] eximium: exactissime correcta et emendata: ac Parisius nouiter impressa, Venundatur Parisius: Regnault, Francois
Biel, Gabriel <1495m.> , Gabriel Biel super canone misse cum additioni. Profundissimi viri Gabrielis Biel ... literalis ac mystica expositio sacri canonis misse ... nouissime (perspectis exemplaribus) maxima cum diligentia semel atque iterum recognita & emendata: additis marginalibus adnotamentis ex opusculo doctissimi viri Gauffredi Boussardi ... Accessitque huic operi ipsius Gabrielis Biel vita ex libro Ioannis Trittenhemij abbatis Sphanhemensis qui intitulatur De scriptoribus ecclesiasticis, Lugduni: Giunta, Jacques Boulle, Guillaume Crespin, Jean, 1527
Eusebius : Caesariensis , Hystoria ecclesiastica. Ecclesiastica hystoria Eusebij Cesariensis viri de vita ac literis optime meriti: ... summa fide recognita: pristineque integritati restituta in in lucem educta est cum indice principalium sententiarum ..., Impressa Lugduni: Bonyn, Benoit Giunta, Jacques & C.
Eusebius : Caesariensis , Hystoria ecclesiastica / Eusebij cesariensis, Venundatur Parisius impressa: Regnault, Francois
Biel, Gabriel <1495 m.> , Gabriel Biel super canone misse. 1524. Eruditissimi viri Gabrielis biel sacre theosophie licentiati: nostre tempestatis profundissimi: sacri canonis misse: & omnium mysteriorum que de ritu ecclesie catholice in missa fiunt tum mystica: tum literalis expositio ... adiectis marginalibus adnotamentis ex opusculo prestantissimi viri Gaufridi Boussardi ... Habeas etiam ... copiosus indicem ... Accessit huic operis ex eo Ioannis Crittenhemij abbatis Sphanhemensis libro: cui titulo est De scriptoribus ecclesiasticis ipsius Gabrielis Biel vita, Lione: Vincent, Simon Crespin, Jean
Biel, Gabriel <1495 m.> , Gabriel Biel super canone misse cum additionibus. Eruditissimi viri Gabrielis Biel sacre theosophie licentiati: ... sacri canonis misse, et omnium mysteriorum que de ritu ecclesie catholice in missa fiunt tum mystica, tum literalis expositio, ... reuisa, et castigata: adiectis marginalibus adnotamentis ex opusculo prestantissimi viri Gaufridi Boussardi ... excerptis ... Additas etiam videbis hac editione non paucas adnotationes: quibus ... hec vox ADDITIO preposita est. Habes etiam ..., Lione: Simon Vincent, excusa Lugduni: Vincent, Simon Blanchard, Antoine, 1527
Eusebius : Caesariensis , Historia ecclesiastica. Eusebij Caesariensis viri de vita ac literis optime meriti Ecclesiastica historia: quae tum iniuria temporum, tum incuria calcographorum penitus obsolescebat, summa fide recognita, pristinaeque integritati restituta in lucem educta est, cum indice principalium sententiarum ... Habes amice lector ... Epistolam huiusce praeclari operis summam vtilitatem abunde complectentem, quam dominus Gaufridus Boussardus sacrae theologiae doctor huic operi praeponi curauit, Impressa lugduni: Bonyn, Benoit Giunta, Jacques & C., 1533
Libanius , Libaniou sophistou Progymnasmata kai Meletai. Libanii sophistae Praeludia oratoria 72. Declamationes 45 et Dissertationes morales. Federicus Morellus regius interpres e mss. maxime reg. bibliothecae nunc primum edidit: idemque Latine vertit. Adiectae sunt notae & variae lectiones, cum duplici indice locupletissimo. Ad Henricum 4. regem christianissimum, Parisiis: Morel, Claude <1598-1626>, 1606-1627
Dictys : Cretensis , Ditte Candiano Della guerra Troiana. Darete Frigio Della rouina Troiana. Declamatione di Libanio Sofista. Mirsilio Lesbio Dell'origine d'Italia, e de Tirreni. Archiloco De tempi. Beroso Babilonio Dell'antichita. Manethone De i re d'Egitto. Metasthene Persiamo Del giudicio de tempi, & annuali historie de Persiani. Quinto Fabio Pittore dell'Aurea eta, e dell\'origine di Roma. Caio Sempronio Della diuisione d'Italia, & origine di Roma, In Vinegia appresso Vincenzo Vaugris al segno d'Erasmo, 1543 [Venezia: Valgrisi, Vincenzo]
Demosthenes , Demosthenis et Aeschinis ... Opera, cum vtriusque autoris vita & Vlpiani commentariis, nouisque scholiis, ex quarta eaque postrema recognitione, Graecolatina: sex codicum impressorum, ... duorum manuscriptorum, ... variis lectionibus adaucta, annotationibus illustrata: per Hieronymum Wolfium Oetingensem, ... His recens accedit vita Demosthenis ex Parallelis Andreae Schotti Societatis Iesu. ..., Francofurti: Marne, Claude & Aubry, Jean erben, 1604
Dictys Cretensis, et Daretis Phrygii, De bello Troiano historia. Declamationes tres Libanij Sophistae, eiusdem fere argumenti, Lugduni: Gryphius, Antoine, 1569
Aeschines , Ton tes Ellados exochon rhetoron aischinou kai demosthenous, logoi antipaloi. Graeciae excellentium Aeschinis & Demosthenis, orationes aduersariae, Venetiis per Petrum de Nicolinis de Sabio: Sessa, Melchiorre <1.>Nicolini da Sabbio, Pietro
Libanius , Eine Rede des Libanius. Zum erstenmale aus einer Handschrift der Churfl. Bibliothek zu Munchen abgedruckt, Leipzig: Sommer, Wilhelm Gottlob <1765-1794>, 1775
Negri, Francesco , Francisci Nigri De conscribendis epistolis tractatio. Libanii sophistae eiusdem generis libellus e graeco in latinum conuersus. Omnia denuo, ad fidem castigatissimorum exemplarium, quam diligentissime restituta, VenetiisVenetiis, 1573
Libanius , Libanii Sophistae ... Oratio aduersus adsessores magistratuum. Graece nunc primum prodit e Mss. Cod. Bibl. Bauaricae. Fed. Morellus interpres regius recensuit, publicauit, latine vertit ac notis illustrauit, Parisiis: Morel, Federic <1.>, 1590
Libanius , Libanii sophistou, seu oratoris Antiocheni, Orationes quatuor, consitutionum imperatoriarum, quales vtroque Codice, (Theodosiano & Iustinianeo) occurrunt, magistratuum officio, suaroriae, sub Theodosio M. ante 1300 ferme annos conscriptae, Coloniae Allobrogum, 1631
Dictys : Cretensis , Ditte Candiotto e Darete Frigio Della guerra troiana, tradotti per Tomaso Porcacchi da Castiglione Arretino: il quale v'ha aggiunto l'ordine che s'ha da tener nella concatenazion dell'istorie e le vite di tutti quegl'istorici antichi greci de' quali e formata la sua collana. E questo, secondo l'ordine da lui posto, e il primo anello d'essa collana istorica greca. .., In Verona: Ramanzini, Dionisio, 1734
Theon, Aelius , The onos Sophistou Progymnasmata. Theonis Sophistae Primae apud rhetorem exercitationes, innumeris quibus scatebant antea mendis Ioachimi Camerarii Pabergensis opera purgatae, & in sermonem latinum conuersae. Adiectus est quoque rerum & verborum in ijsdem memorabilium locupletiss. index, BasileaeBasileae sumptu et cura Ioannis Oporini: Winter, Robert Oporinus, Johann
Aristides, Publius Aelius <117-129 ca.-185-189 ca. d. C., retore> , Aristidis Oratio adversus Leptinem, Libanii Declamatio pro Socrate, Aristoxeni Rhythmicorum elementorum fragmenta. Ex bibliotheca Veneta D. Marci nunc primum edit Jacobus Morellius .., Venetiis Veneunt apud Laurentium Basilium: Baseggio, Lorenzo Palese, Carlo, 1785
Aeschines , Aischinou tou r etoros kai Demosthenous Logoi, kata Ktesiphontos, kai peri stephanou. Aeschinis et Demosthenis Orationes inter se contrariae, longe omnium optimae, Patauii: Fabriano, Giacomo, 1549
Libanius , Libanoiou sophistou Paraskeue eis tous tou Demosthenous logous, en e sunopticos kai tou autou bion parechetai. Libanij sophistae Praeparatio in Demosthenis orationes, in qua etiam eiusdem vita paucis exhibetur: Latine versa per Renatum Guillonium, Parisiis, 1543
Negri, Francesco
Negri, Francesco
Demosthenes , DW1E0emosthenous Logoi duo kai exekonta. Habes lector Demosthenis Graecorum oratorum ... principis orationes duas & sexaginta, & in easdem Vlpiani commentarios ... Libanii argumenta: Tum collectas a studioso quodam ex Des. Erasmi Rot. Guilhelmi Budaei atque aliorum lucubrationibus annotationes. Ad haec ipsius, Plutarcho Libanioque authoribus, uitam. ..., Basileae: Herwagen, Johann <1.>, mense septembri
Negri, Francesco
Libanius , Epistolarum conscribendarum methodus, una cum exemplis, incerti autoris, Graece & Latine, in utriusque linguae studiosorum gratiam nunc multo quam antea & emendatior, & locupletior edita Ioanne Sambuco ... interprete ..., Basileae
Ditte Candiotto et Darete Frigio Della guerra troiana, tradotti per Thomaso Porcacchi da Castiglione Arretino: il quale v'ha aggiunto l'ordine, che s'ha da tener nella concatenation dell'historie, & le Vite di tutti quelli historici antichi greci, de' quali e formata la sua collana. .., In Vinetia: Giolito de Ferrari, Gabriele, 1570
Morel, Federic<1552-1630>, In Papinii Surculi Statii Syluas, Fed. Morelli profess. regii commentationes et coniectanea. In his plerique Graeci et Latini auctores emendati & illustrati; Libanius praesertim, cuius hic anekdota multa vulgantur ex bibliotheca reg. Corollarium obseruationum Frid. Tiliobrogae G. ad easdem Syluas. Accesserunt indices ..., Lutetiae: Morel, Claude <1598-1626>, 1602
Libanius, Libaniou sophistou Progymnasmata kai Meletai. Libanii sophistae Praeludia oratoria 72. Declamationes 45 et Dissertationes morales. Federicus Morellus regius interpres e mss. maxime reg. bibliothecae nunc primum edidit: idemque Latine vertit. Adiectae sunt notae & variae lectiones, cum duplici indice locupletissimo. Ad Henricum 4. regem christianissimum, Parisiis: Morel, Claude <1598-1626>, 1606-1627
Gregorius : Nazianzenus
Gregorius : Nazianzenus
Philostratus, Flavius , Philostrate De la vie d'Apollonius Thyaneen en 8. livres. De la traduction de B. de Vigenere, Bourbonnois. Reueue & exactement corrigee sur l'original grec par Fed. Morel, lecteur & interprete du Roy. Et enrichie d\'amples commentaires par Artus Thomas sieur d\'Embry, parisien, A Paris: Guillemot, Matthieu veuve, 1611
Alciati, Andrea<1492-1550>, Omnia Andreae Alciati V. C. emblemata cum commentariis, quibus emblematum detecta origine, dubia omnia, et obscura illustrantur. Adiecta noua appendices nusquam antea edita. Per Claud. Minoem juriscon, Parisiis: Gueffier, Francois Richer, Jean, 1608
Georgius : Pisida, ... Opus sex dierum, seu, mundi opificium: Georgii Pisidae diaconi & referendarij Constantinopolitanae ecclesiae, poema. Eiusdem senarij de vanitate vitae. Omnia nunc primum graece in lucem edita, & latinis versibus eiusdem generis expressa, per Fed. Morellum Federici f. cum fragmentis ex Suida & aliis, Lutetiae, 1585
Gregorius : Nyssenus
Georgius : Pisida, Exaemeron e toi, Kosmogurgia, Georgiou tou Pisidou diakonou ... Tou autou Iambeia eis ton mataion bion. Opus sex dierum, seu, mundi opificium: Georgii Pisidae diaconi ... poema. Eiusdem senarij de vanitate vitae. Omnia nunc primum Graece in lucem edita, & Latinis versibus eiusdem generis expressa, per Fed. Morellum Federici f. cum fragmentis ex Suida & aliis, Lutetiae: Morel, Federic <2.>, 1584
Hieronymus : Hierosolymitanus, D. Hieronymi theologi Graeci Dialogus de s. Trinitate. Graeca ex Bibliotheca Friderici Lindebrogii primus anno 1612 Lutetiae edidit ac Latine vertit Fed. Morellius, interpres & architypographus regius. Huic accesserunt hac editione Gennadii Scholarii patriarchae Constantinopolitani Dialogus de via salutis humanae inscriptus. Ejusd. Confessio de fidei nostrae articulis. Item Oratio ad unum & trium personarum Deum. Omnia Graecolatina. B. Martini Sabariensis Pannonii, episcopi Turonensis professio fidei de Trinitate. Denuo in lucem edita cura ac studio Christiani..., Cygneae: Ebel, Samuel, 1677
Dictionariolum latino-graeco-gallicum. Iam recens post omnium editiones excusum, necnon infinitis pene dictionibus cum graecis, tum latinis, adiuncta interpretatione adauctum ... His addita sunt notae, quibus longae aut breues syllaba dignoscuntur. Avec les mots francois, selon l'ordre des lettres, ainsi qu'il les faut ecrire, tournez en latin ... Postremae huic editioni permulta accessere ... Fed. Morelli profess. & interpret. reg. opera & industria ..., A Lyon: Denoually, Hugues, 1673
Philo : Alexandrinus, *Philonis Iudaei, De septenario, liber singularis. In hoc, praeter mystici huius Numeri arcana pleraque, feriarum etiam maxime solemnium ceremoniae in lege olim obseruata accurate exponuntur. Federicus Morellus professorum Reg. decanus, nunc primum Latine vertit notisque illustrauit, Lutetiae: Morel, Federic <2.>, 1614
Carmen Gr. iambographi In divam Barbaram virginem et martyrem. Fed. Morellus profess. & interpres Reg. Graecos trimetros e Bibliotheca Regia eruit, recensuit, & senariis Latinis expressit. His accesserunt M. Ant. Mureti Hymni, et senatoris Tolosani Epigr. in eandem diuam, cum Graeca eiusdem F. Morelli Metaphrasi, Parisiis: Morel, Federic <2.>, 1614
Constantinus
Estienne, Charles<1504-1564>, Lexicon historicum geographicum, poeticum. Authore Carolo Stephano. Gentium, hominum, deorum gentilium, regionum, locorum, ciuitatum, ... quo decet ordine complectens. Accessit praeterea collium, syluarum, desertorum, ... magna cum historiarum insignium, ac rerum copia, fideliter excerptus. Hanc postremam editionem Fed. Morellus ... recensuit ac recognouit ... deinde de sexcentis insignibus authorum Latinorum & Graecorum, etiam ineditorum locis locupletauit, Parisiis: Libert, Jean, 1644
Dio : Chrysostomus , Louange de la loy. Traduite sur l'original grec de Dion Bouchedor par Fed. Morel interprete du roy. Dediee aux cours souueraines de ce royaume, & aux nourrissons de madame Eunomie, A Paris: Morel, Federic <2.>, 1598
Aldhelmus : Schireburnensis
Seneca, Lucius Annaeus, L. Annaei Senecae philosophi: et M. Annaei Senecae rhetoris Quae extant opera; ad veterum exemplarium fidem castigata; graecis lacunis, quibus superiores editiones scatebant, expletis: ac illustrata Commentariis selectioribus & Locis communibus ex vtroque Seneca factis; ..., Parisiis: Chevalier, Pierre <1.>, 1613
Dio : Chrysostomus , DiW1E0onos tou Chrysostomou logoi 80. Dionis Chrysostomi orationes 80. Cum vetustis codd. mss. reg. bibliothecae, sedulo collatae, eoruque ope ab innumeris mendis liberatae, restitutae, auctae. Photii excerptis, Sinesiiq. censura illustratae. Ex interpretatione Thomae Nageorgi, accurate recognita, recentata, & emendata Fed. Morelli prof. reg. opera. Cum Is. Casauboni Diatriba, & eiusdem Morelli scholiis, animaduersionibus & coniectaneis. ..., Lutetiae: Morel, Claude <1598-1626>, 1604
Hierocles <4. saec.>, Hieroclis philosophi Alexand. De prouidentia et fato, deque liberi arbitrij cum diuina gubernatione conuenientia: commentarius, in compendium redactus, & nunc primum luce & latinitate donatus; ex fide Graeci codicis vetusti, e Bibliothecae Medicaeae penu eruti: interprete Fed. Morello ..., Lutetiae: Morel, Federic <2.>, 1593
Philostratus, Flavius , Philostrati Lemnii Opera quae exstant. Philostrati iunioris imagines, et Callistrati ecphrases. Item Eusebii Caesariensis episcopi liber contra Hieroclem, ... Graeca Latinis e regione posita; Fed. Morellus professor et interpres regius cum mnss. contulit, recensuit: et hactenus nondum Latinitate donata, vertit. ..., Parisiis: Orry, Marc, 1608
Martialis, Marcus Valerius, M. Valerii Martialis Epigrammatum libri 14. Domitii Calderini Commentarijsperpetuis, & Georgii Merulae obseruationibus, illustrati. Eiusdem Mart. Ep igrammata selecta Graece expressa a Fed. Morello ... Theodori Marcilii Commentarius recentatus & actus ad Amphitheatrum. Desiderii Heraldi Animaduersiones ... Nicolai Rigaltii Notae ... Cum indice omnium verborum Iosephi Langii ..., Parisiis: Morel, Claude <1598-1626>, 1601
Libanius, 2: Libaniou retoros Logon tmema 2. Libanii sophistae Operum tomus 2. Orationes 36 quae historiae Augustae a Constantino Magno vsque ad Theodosium ... continent. His accedunt Monodiae. Inuectiuae, Ecphrases ... Graeca omnia nunc primum prodeunt ... Fed. Morellus ... recensuit ..., Lutetiae: Morel, Claude <1598-1626>, 1627
Gregorius : Nazianzenus
Alciati, Andrea<1492-1550>, Omnia Andreae Alciari V.C. emblemata cum commentariis; quibus emblematum detecta origine dubia omnia, et obscura illustrantur. Per Claudium Minoem I.C. Accesserunt huic editioni Fed. Morelli profess. reg. decani Corollaria et monita, Parisiis: Gueffier, Francois Richer, Jean, 1618
Gregorius : Nazianzenus
Libanius, Libaniou sophistou pros Theodosion logoi. Libanii sophistae ad Theodosioum imp. orationes, pro Antiochenis, ob deiectas impp. imagines. Graece nunc primum prodeunt e bibliotheca reg. Fed. Morellus recensuit, latine vertit, notis illustrauit. Ad Henricum 4. Franc. et Navarr. regem christianiss., Parisiis: Morel, Federic <1.>, 1610
Philostratus, Flavius , Philostrate De la vie d'Apollonius Thyaneen en 8. livres. De la traduction de B. de Vigenere, Bourbonnois. Reueue & exactement corrigee sur l'original grec par Fed. Morel ... Et enrichie d'amples commentaires par Artus Thomas ..., A Paris: Langelier, Abel
Basilius : Magnus
Libanius, Libaniou sophistou Parasitos epi deipnon kletheis. Libanii sophistae Parasitus ob coenam occisam se ipsum deferens. Ex bibliotheca Regia. Interprete Fed. Morello. profess. reg, Lutetiae: Morel, Claude <1598-1626>, 1601
Philo : Alexandrinus, Philonis Iudaei Liber singularis, quare quorundam in Scripturis sacris mutata sint nomina. Ex interpretatione Fed. Morelli ... cum eiusdem notationibus, & indice accurato. Opus nunc primum Romana ciuitate donatum, ..., Lutetiae: Morel, Federic <2.>, MMXCIII \i.e. 15
Philo : Alexandrinus, Philonis Iudaei Liber singularis, quare quorumdam in Scripturis sacris mutata sint nomina. Ex interpretatione Fed. Morelli Par. ... cum eiusdem notationibus, & indice accurato. Opus nunc primum Romana ciuitate donatum, in Sapientiae ac Theologiae studiosorum gratiam. Ad S.D.N. Clementem 8. Pont. Max, Lutetiae: Morel, Federic <2.>, MMXCIII \i. e. 1
Dictionariolum Latino-Graeco-Gallicum. Iam recens post omnium editiones\|! excusum, necnon infinitis pene dictionibus cum Graecis, tum Latinis, adiuncta Gallica interpretatione adauctum. ... Auec les mots francois, selon l\'ordre des lettres, ... tournez en latin. Item, Ciceroniana epitheta, antitheta, & aduerbia verbis adiuncta, per Horatium Tuscanellam collecta, ..., A Lyon: Bailly, Pierre <1.>, 1645
Ioannes : Chrysostomus
Seneca, Lucius Annaeus, L. Annaei Senecae philosophi: et M. Annaei Senecae rhetoris quae extant opera; ad veterum exemplarium fidem castigata: Graecis lacunis, quibus superiores editiones scatebant, expletis: ac illustrata commentarijs selectioribus & locis communibus ex vtroque Seneca factis; quorum auctores citantur pagina sequenti, Parisijs: Chevalier, Pierre <1.>, 1613
Ioannes : Chrysostomus
Pindarus, Pindari *Opera omnia videlicet, Olympia, Pythia, Nemea, Isthmia, latino carmine reddita per Nicolaum Sudorium in curia Parisiensi inquisitionum praesidem. Eiusdem commentarius in Nemea., Parisiis : sumptibus C. Morelli, typographi regij, via Iacobaea, ad insigne Fontis, 1623., 3 pt. ([8], 36; 50; 77, [3] c.) ; 8 ((Cfr. BNP, col. 833 cit. 24., Altra emissione con front. di insieme con indicazione editoriale: Lutetiae, ex off. F. Morelli 1582., Comprende: Pythia Pindari, ex officina Fed>- Morel, Federic <1552-1630>Morel, Claude <1598-1626>
Ioannes : Chrysostomus
Georgius : Pisida, Hexaemeron etoi Kosmourgia, Georgiou tou Pisidou ... Opus sex dierum seu mundi opificum, Georgii Pisidae ... Eiusdem Senarii de vanitate vitae. Omnia Graece edita, & Latinis versibus eiusdem generis expressa per Fed. Morellum Federici F. cum fragmentis ex Suida & aliis, Heidelberg: e typographeo H. Commelini: Commelinus, Hieronymus, 1596
Dio : Chrysostomus , Di_W1E0onos tou Chrysostomi Logoi p. Dionis Chrysostomi orationes 80. Cum vetustis codd. mss. reg. bibliothecae, sedulo collatae, eorumque ope ab innumeris mendis liberatae, restitutae, auctae: Photii excerptis, Synesiique censura illustratae. Ex interpretatione Thomae Nageorgi, accurate recognita, recentata, & emendata Fed. Morelli ... Cum Is. Casauboni diatriba, & eiusdem Morelli scholiis, animaduersionibus & coniectaneis ..., Lutetiae: Morel, Claude <1598-1626>, 1623
Gregorius : Nazianzenus
Gregorius : Nazianzenus
Visconte, Giovanni Maria, Alcune memorie delle virtu del padre Anton Giulio Brignole genouese della Compagnia di Giesu. Raccolte dal p. Gio. Maria Visconte della medesima compagnia .. , In Milano : appresso Lodouico Monza, 1666 : [4], 257, [3] p. ; 12o - Emblema dei Gesuiti sul front. - Segn.: pp A-Kpp Lp0 Testate, fregi e iniz. xilogr - Impronta - s.t. di.E a-e- sees (3) 1666 (A) - oltre agli esemplari presenti alla Biblioteca Reale - Torino - TO - ed alla Biblioteca del Centro teologico - Torino - TO se ne trova uno alla biblioteca intemelia ma lascia perplessi il fatto che Aprosio sbagli il nome dell'autore in "Francesco Maria Visconti" (p. 491, fine) ed erri anche in merito al titolo (p. 492, inizio)
GIUGLARIS LUIGI (Nizza 1607 - Messina 1653): vide la luce nello stesso anno di Angelico Aprosio (col quale però non sembra avur avuto contatti particolari) nella vicina Nizza, allora dominio sabaudo.
Entrato nell'ordine dei Gesuiti per un decennio fu docente di retorica, giungendo al punto di diventare educatore di Carlo Emanuele I di Savoia.
Divenne oratore e predicatore di grande rinomanza, rivelandosi particolarmente abile nella tecnica virtuosa del concettismo.
Vedi anche: C. Sensi, P. Elia
Per una biografia di Luigi Giuglaris, in "Studi Piemontesi", 1978, 2, pp. 367-376.
Qui di seguito si propone l'elenco delle sue opere individuate nelle biblioteche italiane:
Giuglaris, Luigi, Infulatae virtutes in sanctissimis. vtriusque ecclesiae patribus expressae, et in aduentu illustrissimi archiepiscopi Antonii Prouanae rhetorum opera expositae in Taurinensi Societatis Iesu, Taurini: Meruli, Benvenuto, 1632
Giuglaris, Luigi, Aloysij Iuglaris Niciensis e Societate Iesu Christus Iesus hoc est Dei hominis elogia, Lugduni: Du Creux, Jacques, 1642
Giuglaris, Luigi, Ariadne rhetorum Manuducens ad eloquentiam Adolescentes, ex ijs eruta obseruationibus, quas circa praxim oratoriae facultatis. Excepit olim in Collegio Taurin. Societ. Iesu Antonius Britius ... Aloysio Iuglaris ..., Bononiae: Ducci eredi, 1660
Giuglaris, Luigi, Aloyisii Iuglaris Niciensis e Societate Iesu, Christus Iesus, hoc est elogiorum pars prima [-seconda] .., Mediolani: Marelli, Giuseppe <1. >, 1668
Giuglaris, Luigi, Teatro dell'eloquenza del padre Luigi Giuglaris della Compagnia di Giesu'. Nel quale si contengono diuersi panegirici, discorsi sacri, sermoni, e lettioni sopra la Passione di N.S. ne' venerdi di Quaresima. Dedicato al m. reu. padre fra Massimo di Monza min. osser. del P. S. Francesco, .., In Milano: Monza, Lodovico, 1672
Giuglaris, Luigi, La scuola della verita aperta a'Prencipi. / Dal p. Luigi Giuglaris, della Compagnia di Giesu. Con occasione della regia educatione data al serenissimo Carlo Emanuele II duca di Sauoia, Prencipe di Piemonte, & da madama reale Christina di Francia sua madre, Venezia, 1677
Giuglaris, Luigi, Auuento del padre Luigi Giuglaris della Compagnia di Giesu', et altre prediche insigni. Con due tauole. In Venetia : presso Paolo Baglioni, 1672, Baglioni, Paolo
Giuglaris, Luigi, Panegirici del padre Luigi Giuglaris della Compagnia di Giesu. All'illustriss. signor, il sig. Luca Giustiniano .., Venetia: Turrini, 1648
Giuglaris, Luigi, La Scuola della verita aperta a' prencipi. Dal p. Luigi Giuglaris, della compagnia di Giesu. Con occasione della regia educatione data dal serenissimo Carlo Emanuele 2. duca di Savoia, prencipe di Piemonte, & c., In Venetia: Curti, Stefano, 1681
Giuglaris, Luigi, Auuento del padre Luigi Giuglaris della Compagnia di Giesu', et altre prediche insigni. Con due indici, uno delle prediche, e titoli, e l'altro delle cose piu notabili, In Bologna: Longhi, Giuseppe <1.>, 1679
Giuglaris, Luigi, Panegirici del padre Luigi Giuglaris della Compagnia di Giesu, Venetia: Turrini, 1662
Giuglaris, Luigi, Aloysij Iuglaris Niciensis e Societate Iesu Christus Iesus, hoc est Elogiorum, pars prima, secunda! diuina continens, Venetijs: Pezzana, Nicolo, 1672
Tesauro, Emanuele, Elogia patriarcharum, & Christi Jesu Dei hominis. Emanuelis Thesauris patritii Taurinensis & Aloysii Juglaris e Societate Jesu. ..., Moguntiae: Schonwetter, Johann Baptist, 1665
Giuglaris, Luigi, Aloysii Iuglaris niciensis e Societate Iesu Christus Iesus, hoc est elogiorum pars prima (-secunda), Genuae: Guaschi, Benedetto, 1653
Giuglaris, Luigi, 1: Divina continens, Genuae, 1653
Giuglaris, Luigi, 2: Humana continens. Genethliaca, funebria. Eucharistica panegirica. Dedicationes, inscriptiones, Genuae, 1653
Giuglaris, Luigi, Aloysii Iuglaris Niciensis e Societate Iesu Christus Iesus, hoc est elogiorum, pars prima (-secunda), Venetiis: Pezzani, Niccolo, 1658
Giuglaris, Luigi, 1: Pars prima. Diuina continens, Venetiis: Pezzani, Niccolo, 1658
Giuglaris, Luigi, 2: Pars secunda Humana continens . Genethliaca, funebria. Eucharistica panegirica. Dedicationes, inscriptiones, Venetiis: Pezzani, Niccolo, 1658
Giuglaris, Luigi, Ludouici Iusti Galliae, et Nauarrae regis inuictissimi vita, et virtutes quadraginta elogiis explicatae, occasione funeris eidem decreti ... Auctore Aloysio Iuglaris, e Societate Iesu, Lugduni, et Bononiae: Tebaldini, Nicolo, 1645
Giuglaris, Luigi, 2: Aloysij Iuglaris ... Elogiorum pars secunda humana continens. Genethliaca, funebria. Eucharistica panegirica. Dedicationes, incriptiones, Venetijs: Pezzana, Nicolo, 1672 (IT\ICCU\CAGE\016765) (22/85) Giuglaris, Luigi, Avvento del padre Luigi Giuglaris della Compagnia di Giesu, con altre prediche insigni. .., In Milano: Monza, Lodovico, 1668
Giuglaris, Luigi, Panegirici / del padre Luigi Giuglaris della Compagnia di Giesu. All'illustrissimo Sig. Padron Colend. il Sig. Conte Ferdinando D'Adda, Bologna, 1670
Giuglaris, Luigi, Quaresimale del padre Luigi Giuglaris della compagnia di Giesu.., In Venetia: Guerigli, 1666
Giuglaris, Luigi, Panegirici del padre Luigi Giuglaris della Compagnia di Giesu. All'Illustrissimo sig. padron colend. il sig. conte Ferdinando d'Adda, In Bologna: Recaldini, Giovanni, 1670
Giuglaris, Luigi, La scuola della verita aperta a prencipi dal p. Luigi Giuglaris della Compagnia di Giesu,.., In BolognaIn Bologna: Zenero, Carlo, 1651
Giuglaris, Ludovico, Ludovicus Giuglaris nicaeensis ut juris utriusque doctor renuncietur die 5. Augusti 1752, Augustae Taurinorum: Stamperia reale
Giuglaris, Luigi, Aloysij Iuglaris Niciensis e Societate Iesu Christus Iesus, hoc est Elogiorum, pars prima [- secunda] diuina continens. Adm. R.P. ac patrono colendiss. P. Teodoro de de Vincentia, .., Venetijs: Pezzana, Nicolo, 1658
Giuglaris, Luigi, 2: Aloysij Iuglaris ... Elogiorum pars secunda humana continens. Genethliaca, funebria. Eucharistica panegirica. Dedicationes, incriptiones, Venetijs, 1658
Giuglaris, Luigi, Panegirici del padre Luigi Giuglaris della Compagnia di Giesu', Venetia: Guerigli, 1674
Tesauro, Emanuele, Elogia patriarcharum, & Christi Jesu Dei hominis. Emanuelis Thesauris patritii Taurinensis & Aloysii Juglaris e Societate Jesu. ..., Moguntiae, 1665
Giuglaris, Luigi, Aloysii Iuglaris Niciensis e Societate Iesu Christus Iesus, hoc est elogiorum pars prima, divina continens, Venezia, 1680
Giuglaris, Luigi, Avvento del padre Luigi Giuglaris della Compagnia di Giesu, et altre prediche insigni con due tavole, In Venetia: Baglioni, Paolo, 1672
Giuglaris, Luigi, La scola della verita' aperta a' prencipi, dal P. Luigi Giuglaris, della Compagnia di Giesu, con occasione della regia educatione data al serenissimo Carlo Emanuelle 2. duca di Sauoia prencipe di Piemonte, &c. da madama reale Christiana di Francia sua madre, In Bologna: Longhi, Giuseppe <1.>, 1677
Giuglaris, Luigi, Aloysii Iuglaris Niciencis ... Christus Iesus, hoc est elogiorum. Pars prima (-secunda], diuina continens, Venetiis: Pezzana, Nicolo, 1680
Giuglaris, Luigi, 2: Aloysii Iuglaris Niciencis ... Elogiorum. Pars secunda, humana continens, genethliaca, funebria, eucharistica, panegyrica, dedicationes, inscriptiones, Venetiis: Pezzana, Nicolo, 1680
Giuglaris, Luigi, La scuola della verita' aperta a' prencipi, dal P. Luigi Giuglaris.., In Venetia: Storti, Francesco eredi, 1662
Giuglaris, Luigi, Quaresimale del Padre Luigi Giuglaris della Compagnia di Giesu.., In Venetia [Francesco Marcolini]: Miloco, Benedetto, 1678
Giuglaris, Luigi, Quaresimale del padre Luigi Giuglaris della compagnia di Giesu. Con due copiose tauole, l'vna delle cose piu notabili, l'altra degl'argomenti delle prediche. Consecrato al reuerendissimo signor Don Christofolo Stoppa .., In Venetia: Prodocimo, Iseppo, 1692
Giuglaris, Luigi, Auuento del padre Luigi Giuglaris della Compagnia di Giesu, con altre prediche insigni. .., In Milano: Monza, Lodovico, 1668
Giuglaris, Luigi, Panegirici del padre Luigi Giuglaris della Compagnia di Giesu. ..., Venetia: Turrini, 1648
Giuglaris, Luigi, Quaresimale del padre Luigi Giuglaris della Compagnia di Giesu .., In Milano: Monza, Lodovico, 1665
Giuglaris, Luigi, Quaresimale del padre Luigi Giuglaris della Compagnia di Giesu al molto rev. padre maestro padron col.mo ..., In Milano: Monza, Lodovico, 1679
Giuglaris, Luigi, Teatro dell'eloquenza del padre Luigi Giuglaris della Compagnia di Giesu'. Nel quale si contengono diuersi panegirici, discorsi sacri, sermoni e lettioni sopra la Passione di N.S. ne' venerdi di quaresima, In Bologna: Longhi, Giuseppe <1.>, 1676 (IT\ICCU\TO0E\002928) (45/85) Giuglaris, Luigi, Auuanzi pretiosi della sacra eloquenza del padre Luigi Giuglaris della Compagnia di Giesu, che contengono alcune prediche morali e panegiriche, con quattro sermoni dell'autore .., In Milano, et in Palermo: Coppola, Pietro & Adamo, Carlo, 1692
Giuglaris, Luigi, Aloysii Iuglaris Niciensis e Societate Iesu Christus Iesus hoc est Dei hominis elogia, GenuaeGenuae: Farroni, Giovanni Maria & Pesagno, Nicolo & Barbieri, Pier Francesco, 1641
Giuglaris, Luigi, La scuola della verita aperta a' prencipi, dal p. Luigi Giuglaris della Compagnia di Giesu, con occasione della regia educatione data al sereniss. Carlo Emanuele 2. di Savoia, prencipe di Piemonte, re di Cipro, &. da madama reale Christiana di Francia sua madre, In Bologna: Vaglierino, Giovanni Battista, 1655
Giuglaris, Luigi, Quaresimale del padre Luigi Giuglaris della Compagnia di Giesu. Al rev.mo padre maestro padron col.mo il p. Giulio Mercori da Cremona .., In Milano: Monza, Lodovico, 1669
Giuglaris, Luigi, Christus Jesus hoc est Dei hominis elogia. Aloysii Juglaris, Niciensis e Societate Jesu, W0 201640?!
Giuglaris, Luigi, Quaresimale del padre Luigi Giuglaris della compagnia di Gesu. Con due copiose tauole, l'vna delle cose piu notabili, l'altra degli argomenti delle prediche .., In Venetia: Prodocimo, Iseppo, 1685
Giuglaris, Luigi, La scuola della verita aperta a' prencipi. Dal p. Luigi Giuglaris, della Compagnia di Giesu. Con occasione della regia educatione data al serenissimo Carlo Emanuele 2. duca di Sauoia, prencipe di Piemonte, &c. da Madama reale Christina di Francia sua madre, In Venetia: Miloco, 1668
Giuglaris, Luigi, La scuola della verita. Aperta a' prencipi, dal p. Luigi Giuglaris, della Compagnia di Giesu con occasione della regia educatione data al serenissimo Carlo Emanuele 2. duca di Sauoia prencipe di Piemonte, &c. da Madama reale Christiana di Francia sua madre, In Venetia: Storti, Francesco eredi, 1665
Giuglaris, Luigi, Panegirici del padre Luigi Giuglaris della Compagnia di Giesu, Venetia: Turrini, 1654
Tesauro, Emanuele, Emanuelis Thesauri ... Elogia omnia, in quibus habentur patriarchae, caesares, & patres, vna cum carminibus, nunc primum in vnum collecta volumen. Ad illustrissimum, et excellentissimum D. Petrum Basadonnam ..., Venetiis: Baglioni, Paolo, 1654
Giuglaris, Luigi, La scuola della verita' aperta a' prencipi, dal P. Luigi Giuglaris, della Compagnia di Giesu', in occasione della regia educatione data al serenissimo Carlo Emanuele 2. duca di Sauoia prencipe di Piemonte, .., In Venetia: Storti, Francesco eredi, & Pancirutti, Giovanni Maria, 1670
Giuglaris, Luigi, La scuola della verita aperta a' prencipi dal P. Luigi Giuglaris della compagnia di Giesu, con occasione della regia educatione data al serenissimo Carlo Emanuele 2. .., In Bologna: senza nome
Giuglaris, Luigi, La scuola della verita' aperta a' prencipi dal P. Luigi Giuglaris della compagnia di Giesu, con occasione della regia educatione data al sereniss. Carlo Emanuele 2. .., In BolognaIn Bologna: Zenero, Carlo, 1652
Giuglaris, Luigi, Elogia inscriptiones, et epitaphia Aloysii Iuglaris Societatis Iesu, Bononiae: Dozza eredi, 1648
Giuglaris, Luigi, *Avvento : et altre prediche insigni. Con due tavole / Del padre Luigi Giuglaris della Compagnia di Giesu, Venezia, 1672
Giuglaris, Luigi, Aloysii Iuglaris Niciensis e soc. Iesu Christus Iesus seu Dei hominis elogia, Genuae primum edita deinde, 1643
Giuglaris, Luigi, L' academie de la verite, ouverte aux princes, par le r.p. Louys Giuglaris, de la compagnie de Iesus; pour la royale education de serenissime Charles Emanuel 2. ... receve de madame royale chrestienne de France, sa mere. Traduite de l\'italien, par le sieur D.F.F, A Lyon: Coral, Benoit, 1672
Giuglaris, Luigi, Aloysii Iuglaris Niciensis e Societate Iesu Christus Iesus, hoc est elogiorum pars prima [-secunda] diuina continens, Venetiis: Pezzana, Nicolo, 1664
Giuglaris, Luigi, 1
Giuglaris, Luigi, 2
Giuglaris, Luigi, Aloysii Iuglaris Niciensis e societate Iesu Christus Iesus hoc est elogiorum pars prima (-secunda), Venetiis: Cagnolini, Giovanni, 1684
Giuglaris, Luigi, 1: Pars prima. Diuina continens, Venetiis, 1684
Giuglaris, Luigi, 2: Pars secunda. Humana continens genethliaca, funebria. Eucharistica panegirica, dedicationes, inscriptiones, Venetiis: Curti, Stefano, 1684
Giuglaris, Luigi, Ludouici Iusti Galliae, et Nauarrae regis inuictissimi vita, et virtutes quadraginta elogiis explicatae, occasione funeris eidem decreti a sorore amantissima, Christiana ... Auctore Aloysio Iuglaris .., Lugduni: Barbier, Guillaume, 1644
Giuglaris, Luigi, Auuento del padre Luigi Giuglaris della Compagnia di Giesu, et altre prediche insigni ..., In Venetia: Baglioni, Paolo, 1668
Giuglaris, Luigi, Auuento del padre Luigi Giuglaris della Compagnia di Giesu, et altre prediche insigni. Con due tauole, In Bologna: Recaldini, Giovanni, 1678
Giuglaris, Luigi, La scuola della verita aperta a prencipi dal p. Luigi Giuglaris della Compagnia di Giesu, con occasione della regia educatione data al serenissimo Carlo Emanuele 2. duca di Sauoia, ... da madama reale Christiana di Francia sua madre, Taurini: Ferrofino, Giovanni Battista, 1650
Giuglaris, Luigi, Aloysii Iuglaris ... Christus Iesus, hoc est elogiorum pars prima (-secunda] .., Genuae: Guaschi, Benedetto, 1653
Giuglaris, Luigi, Quaresimale del padre Luigi Giuglaris della Compagnia di Giesu, In Bologna: Longhi, Giuseppe <1.>, 1676
Giuglaris, Luigi, Auuanzi pretiosi della sacra eloquenza del padre Luigi Giuglaris della Compagnia di Giesu, che contengono alcune prediche morali e panegiriche, con quattro sermoni del\'autore non piu dati alle stampe .., In Milano: Agnelli, 1712
Giuglaris, Luigi, Quaresimale del padre Luigi Giuglaris della Compagnia di Giesu, In Venetia, 1671
Giuglaris, Luigi, Funerale fatto nel duomo di Torino alla gloriosa memoria dell'inuittissimo, e potentissimo prencipe Vittorio Amedeo ... dalle altezze reali di madama Christiana di di Francia sua moglie, e del serenissimo duca Francesco Giacinto suo primogenito alli 18. di decembre 1637. Composto, e descritto d'ordine delle medesime altezze dal p. Luigi Giuglaris della Compagnia di Giesu, In Torino: Tarino, Giovanni Domenico eredi, 1638
Giuglaris, Luigi, Quaresimale con due copiose tauole, l'una delle cose piu notabili, l'altra de gl'argomenti delle prediche. Al Reverendissimo Padre Antonio Maria Bianchi / delPadre Giuglaris della Compagnia di Giesu, Venezia, 1675
Giuglaris, Luigi, Ariadne rhetorum manuducens ad eloquentiam adolescentes, ex iis eruta obseruationibus, quas circa praxim oratoriae facultatiis. Excepit olim in Collegio Taurin Societ. Iesu Antonius Britius ... a p. Aloysio Iuglaris ..., Bononiae, & Perusiae: Zecchini, Sebastiano, 1655
Origini del pensiero Rinascimentale e Grecia Bizantina
Giorgio Di Cintio
Quando alle nostre orecchie risuonano termini come "Rinascimento" e "Umanesimo" riemergono dalla memoria una quantità di concetti complessi e diversi, che dobbiamo come disseppellire dalla polvere obliterativa della soffocante informazione del nostro tempo, ripercorrendo un personale iter mentale per porci, da un moderno punto di vista, il problema dell’esatto significato di quelle espressioni.
L’Umanesimo secondo l’opinione dominante, dalla quale giova ripartire, è definito anche dalla Treccani: "un periodo letterario, iniziatosi verso la metà del XIV secolo e culminato nel XV, durante il quale si ebbe un più ricco e consapevole fiorire degli studi sulle lingue e letterature classiche, considerati (udite!) come strumento di elevazione spirituale per l’uomo e perciò chiamati, secondo un’espressione ciceroniana, studia umanitatis". L’Umanesimo, dunque, altro non sarebbe se non l’aspetto essenziale della spiritualità del Rinascimento, che ne è il logico corollario e il cui concetto è correlativo a quello di Medioevo.
Dopo la lenta e faticosa rimonta medievale, seguita alla caduta dell’Impero Romano d’Occidente e alla conseguente barbarie, l’Italia rinasce finalmente alla civiltà piena, mediante il recupero dell’essenza del pensiero classico, operata appunto, come si è detto, attraverso la riscoperta e la rilettura critica degli antichi testi.
Questi concetti non possono però essere sentiti profondamente e non possono, di conseguenza, essere capiti appieno, se non si rivive, almeno in parte, l’esperienza coinvolgente e straordinaria degli uomini di punta di quell’epoca eccezionale.
Dopo aver riletto alcuni loro scritti e dopo aver conosciute le loro significative esperienze, sembra quasi svilupparsi in noi una straordinaria capacità evocativa, che fa rivivere questi personaggi, che ci divengono quasi familiari e sembrano comunicarci, con una immediatezza che sconvolge, le loro ansie, la loro spirituale tensione, il loro impegno civile, certamente, il loro sorprendente impegno civile!
Nel mondo d’oggi così inaridito da un consumismo sempre più vuoto e materialistico, nel quale i più, purtroppo, riducono la propria funzione ad un volgare procacciamento d’affari, l’esempio di questi colossi del pensiero, che segnarono in caratteri d’oro una stagione irripetibile della storia, prodigandosi non per ricevere una semplice mercede, ma per lasciarci una testimonianza per l’Eternità, è veramente un esempio, che non solo ci stupisce, ma ci intimidisce e ci stimola ad essere migliori e diversi e a recuperare quei valori perduti, dei quali sentiamo una lancinante nostalgia.
L’esperienza del primo umanesimo di Petrarca e Boccaccio consegnò all’Italia e all’Europa, in particolare, due essenziali insegnamenti:
il primo fu quello d’aver sentito l’esigenza di sostituire all’ingenuo medievale vagheggiamento dei valori insuperati dell’antica Roma, immaginati con contorni favolosi e imprecisi, una conoscenza invece diretta e critica di essi, attraverso le testimonianze dei classici, rigorosamente controllate e comparate tra loro. L’Umanesimo filologico che culminò nel XV secolo, ha quindi inizio in questo periodo;
il secondo è quell’ansia d’assoluto, soprattutto petrarchesca, è il senso del relativo anche nel mito d’amore d’origine stilnovistiche, angustiato tuttavia dal senso doloroso della labilità e caducità delle cose umane; ne scaturisce un conflitto tra religione e ragione, che si compone nel miracolo d’un intelletto sempre cristianamente vigile nel controllare e registrare il sentimento e l’istinto, placandosi nella ferma armonia platonica delle lucidissime forme, che non sono soltanto eleganza classica, ma un sostanziale valore dello spirito.
Da tutto ciò nasce quel senso di libertà laica e classica, che non rinunzia ai superiori valori della fede, consentendo tuttavia, a differenza di un bigotto pietismo, un’autonomia di ricerca scientifica non più soffocata dall’incombente terrore del peccato. La riscoperta di una umanitas piena, capace di restare in armonico equilibrio tra opposte tensioni è il nuovo valore.
Le riscoperte petrarchesche di antichi testi come il "pro archia", le lettere ciceroniane: ad Atticum, ad Quintum e ad Brutum e tanti altri dettero la stura ad un’ansia di ricerca, che, sin dall’alba del 400 permeerà tutto il nuovo secolo.
Allorché Petrarca, giunto ormai alla vecchiezza, inviò in dono al fiorentino e agostiniano Luigi Marsili quell’esemplare consunto delle Confessioni di Sant’Agostino, che i suoi occhi stanchi non decifravano più, quel gesto emblematico sembrò assumere vari significati.
Da un lato il porgere quel testo, sacro all’esperienza cristiana e dal quale tante riflessioni del poeta avevano preso l’avvio, aveva il valore di proporre il passaggio del testimone nella continuazione di una missione, che non doveva e non poteva interrompersi;
dall’altro quel gesto era come una nobile retitutio dagli Studi del Nord, non più sostenuti dalla declinante e autoritaria potenza viscontea, alla riottosa, ma libera Firenze di quel primato di pensiero, che non l’avrebbe più abbandonata.
Gli sviluppi della consegna a Luigi Marsili di quella eredità morale furono infiniti. Scrivono il Cecchi e il Sapegno nella loro Storia della Letteratura che: "L’Umanesimo, che con Petrarca aveva svelato la sua rilevanza europea, e si era alimentato di cultura settentrionale, ritrovando i floridi centri del Veneto e della Lombardia, tornava ora, attraverso il Marsili, a quella terra ingrata e rissosa che, lungo il secolo XIV si era a lungo mostrata avversa ai grandi della cultura: tornava in Toscana, tornava a Firenze".
Il Marsili, spirito libero e schietto, nel quale fede sincera e passione civile si legavano al sapere antico, senza che mai la poesia dei classici potesse fargli dimenticare quella dei moderni, riuscì a trasferire in Firenze l’eredità petrarchesca, trasmettendo all’indomito amico, il grande Coluccio Salutati, cancelliere fiorentino, la stessa fiaccola e le stesse passioni. Questi due uomini, legati da profonda amicizia, furono il preziosissimo anello di congiunzione tra il petrarchismo e il secondo grande momento dell’Umanesimo, che trasse anche da loro alcuni dei caratteri distintivi della vita fiorentina di quell’epoca.
Tra il cadere del secolo XIV e l’inizio del XV, Firenze, libera città di imprenditori, dediti con rigore al lavoro e ai propri ideali di vita (come per la borghesia luterana avverrà un secolo dopo nell’Europa del Nord) è un ambiente cittadino nel quale cultura, religione e politica si saldano meravigliosamente in un unico straordinario impegno civile.
Luigi Marsili, che appoggiò e consigliò la Signoria e la cui nomina a Vescovo, ripetutamente (nel 1385 e nel 1390) pur eloquentemente richiesta e appoggiata dal Cancelliere Salutati a nome della Signoria, fu costantemente rifiutata dalle supreme autorità della Chiesa, in nome di una tradizione estremamente sospettosa di questo strano rinnovamento umanistico che "lottava contro i moderni in nome degli antichi". In un crudo sonetto Angelo Torini, piissimo conservatore, giunse ad accusare il Marsili di leggerezza e mondanità per aver osato insegnar scienza persino a donne.
Coluccio Salutati, comunque, ancor più del Marsili fece propria la causa di quella grande rivoluzione morale, oltre che culturale, che fu l’Umanesimo facendone l’oggetto fondamentale della sua stessa azione politica.
In Messer Coluccio era così viva la convinzione che la vita mondana potesse avere un senso, soltanto se intesa come impegno morale e civile, che dovendo scrivere all’amico Andrea Giusti da Volterra, che aveva avuto la sventura di perdere, in una pestilenza, figli e nipoti, giunge a ricordargli l’inutilità del fuggire il mondo a causa delle disgrazie e il dovere che ciascun saggio ha di darsi alla vita politica, per testimoniare in essa le proprie convinzioni morali.
Nella lettera Messer Coluccio usa le parole di Platone e scrive:
"Platonicum, imo ipsius philosophiae oraculum est,
dice Platone, anzi è la filosofia stessa ad insegnarlo,
sapientibus necessariam causam esse capessende rei publicae,
che i sapienti debbono occuparsi della repubblica,
ne improbis flagitiocisque civibus urbium relicta gubernacula,
perché i malvagi e i disonesti non s’impadroniscano del timone abbandonato,
pestem bonis ac perniciem ferant
con danno e rovina degli onesti, ecc."
E ancora, sempre traducendo dall’elegantissimo latino del suo prezioso epistolario, troviamo scritto:
"Io so che sono varie le vie per giungere al Signore Iddio;
gli uni scelgono una vita segregata e solitaria, come si legge di eremiti, anacoreti e cenobiti; ma so bene che molti sono arrivati alla gloria celeste anche conducendo una vita attiva e socievole. Le molte ricchezze non corruppero Abramo, né il figlio Isacco, né il nipote suo Giacobbe; la dignità non fuorviò Mosé, non Aronne, non il suo successore Giosué, né gli altri molti che il testamento vecchio e il nuovo proclamano santi.
Infatti sebbene si sia soliti ritenere più sicura la vita solitaria, non per questo lo è davvero; occuparsi onestamente di attività oneste, se non è santo, è tuttavia più santo che oziare in solitudine.
Et honestis et honeste vacare negociis, nisi sanctum, forte est sanctius quam solitarium ociari.
Come dice San Girolamo, la santa rusticità giova soltanto a sé ;
un’attiva santità invece è di edificazione per molti, perché a molti si mostra; e molti guida per la via del cielo, perché a molti è d’esempio".
Negociosa vero sanctitas multos aedificat, quia multis patet, pluresque secum ducit in caelorum aditum, quia pluribus prebet exemplum.
L’insegnamento di Coluccio Salutati come quello degli umanisti di quell’epoca, consiste quindi principalmente in due essenziali principi:
il primo è quello della inscindibilità tra attività culturale e attività pratica, tra ideale di vita e programma politico e la conseguente concezione della cultura legata ad un altissimo contenuto etico e morale, che deve tradursi in una regola di rigore stoico, nell’esercizio pratico dell’attività civica e politica.
Il secondo consiste nel recupero di questi valori, mediante la riacquisizione critica delle opere del mondo classico, contenenti l’insuperato insegnamento morale, oltre che estetico, dei grandi dell’antichità, consistente in quegli essenziali principî, che soli possono reggere le umane società, nonostante le deviazioni inevitabili di periodi, che sono, comunque, di decadenza.
Riguardo a questo secondo punto c’è da dire che anche in Italia queste idee si scontrarono con un integralismo cattolico di stampo pietistico che dette luogo anche ad orribili esempi di intolleranza. È da citare quello di Carlo Malatesta, generale antivisconteo, che nel 1397, dopo la battaglia di Governolo, entrò in Mantova e giunse a far abbattere la statua di Virgilio soltanto perché, nella tradizione popolare, si narrava che lo stesso San Paolo, giunto a quella statua l’avrebbe pianta e omaggiata; sono da citare in proposito i versi latini dell’antica canzone popolare
"ad Maronis mausoleum
ductus, fudit super eum
piae rorem lacrymae"
Episodi di questo tipo ci ricordano l’intolleranza dei talebani o quella dei fanatici primi cristiani.
Altra forma di ostilità alle nuove idee fu espressa in maniera diversa, ma non meno astiosa, da dottrinaristi di un certo rango come il camaldolese Giovanni da San Miniato, che, nel 1356, esaltando il misticismo e l’amor coniugale di una certa Bartolomea, sposa di Antonio degli Alberti, affermava di diffidare degli studi classici, considerandoli fonte di corruzione morale.
In questi casi si riproduceva anche in Italia, sia pure in forma più larvata, la ostilità tra conservatori aristotelici e rinnovatori neoplatonici, che da tempo esisteva, in forma assai più vivace e aspra, nell’Impero Bizantino e che i dotti greci riportarono anche nel nostro paese.
Nella concezione umanistica, invece, il carattere non ozioso dello studio delle opere dei classici si fa evidente nelle pagine del Salutati. Non un’astratta erudizione egli postula, ma una ideologia efficace, capace di trasformarsi in impegno morale. Scrive il Sapegno:
"Il mito di Firenze e della democratica libertà repubblicana, in certo modo simmetrico a quello di Venezia aristocratica, e in contrapposizione ai temi della propaganda viscontea, scaturisce originale dalla riflessione sui modelli romani e greci, mediati attraverso l’eredità del cristianesimo comunale, traversato da impeti di ribellione e insofferente di chiusure".
Da queste convinzioni e da queste esigenze non poteva non scaturire nel Circolo fiorentino del Salutati, se non l’organizzazione razionale della operazione di recupero sistematico di tutti i capolavori del passato (nel precedente Medioevo talvolta ignorati o mutilati con pavida pudicizia chiesastica) al fine di riassorbirne pienamente l’antica cultura.
È a questo proposito che viene rinvigorita la collaborazione determinante con gli studiosi greci del morente Impero Bizantino. Da alcuni anni erano già iniziati i contatti con costoro, ma sarà in particolare, proprio l’infaticabile cancelliere Coluccio Salutati ad organizzare nuovi rapporti con questi studiosi. Vennero in Italia dotti come Crisolora, Cidone, Gaza, il Trapezunzio, Gemisto Pletone e Vissarione; umanisti come Jacopo Angeli e il Guarino ed altri si recarono a Costantinopoli e questi fortunati scambi, culminati nel Concilio di Ferrara e Firenze del 1437-39 per la riunione delle due Chiese ortodossa e cattolica, dettero un impulso più vigoroso e diverso all’Umanesimo e al Rinascimento italiano.
La tensione morale, che animava questi studi, doveva tuttavia alimentarsi di una concezione ideologica. Si è detto che già il Petrarca aveva mostrato predilezione per il platonismo, quasi in antitesi alle sottigliezze della Scolastica aristotelizzante ed in sintonia con la stessa visione oltremondana espressa nella Divina Commedia; lo stesso Salutati in più occasioni aveva mostrato di aderire al Neoplatonismo, ma fu soprattutto con l’apporto del pensiero dei dotti greci che si concretò definitivamente il rifiuto della vecchia tomistica in nome di un nuovo neoplatonismo cristiano, approfondito e reso fulcro di un pensiero autenticamente nuovo, in nome di riconquistati principi e di valori antichissimi. Le polemiche antiaristoteliche greche furono anche, per merito del Salutati, recepite in Italia e contribuirono all’acquisizione di quella libertà di pensiero umanistica, che diventerà il fulcro della futura cultura europea.
Il mondo greco romano bizantino stava in quel momento attraversando un periodo drammatico.
I colpi sferrati dai turchi ad un impero antico ed esausto, che l’Occidente aveva fino allora depredato e mai sostenuto, divenivano mortali e lo scrigno meraviglioso, che conteneva ancora l’essenza della civiltà, rischiava di andare infranto insieme ai tesori in esso contenuti, se non si provvedeva con urgenza, in qualche modo. La superiorità della tecnica militare romana aveva ancora il sopravvento sulla brutalità barbarica degli aggressori, ma i difensori erano sempre più rari e l’erario era esausto.
In quel tramonto infuocato, che aveva i bagliori del sangue e dell’oro, resisteva ancora l’assurda speranza che il peggio non potesse accadere, ma gli ingegni più vigili ugualmente lo presentivano.
Per questo, insieme ad altri, il Magister Crisolora sapiente bizantino della nobile famiglia dei Paleologo, oltre che portare in Italia, doni apprezzatissimi, antichi testi greci e latini, aveva iniziato sin dal 1390 insieme a Demetrio Cidone e ad altri, in Venezia, a tenere lezioni ai dotti italiani, per reinsegnare loro il modo di reinterpretare i classici. Oltre a ciò aveva lanciato la moda di ospitare in Bisanzio studiosi italiani, per insegnar loro a conoscere quei luoghi meravigliosi e per abituarli a riappropriarsi della lingua greca strumento indispensabile per la comprensione di molti documenti. Già inviato, proprio dal Salutati, Jacopo Angeli si era recato a Costantinopoli, dopo che nel 1390, in Venezia, aveva già conosciuto sia il Crisolora che Demetrio Cidone. Ne seguì nel 1396, un invito ufficiale della Signoria fiorentina al Crisolora, dallo stesso Salutati, affinché venisse in Firenze per tenervi lezioni di greco. Fu l’inizio di una fruttuosissima osmosi di pensiero.
Da tempo nel mondo bizantino divampava la polemica tra neoplatonici rinnovatori e aristotelici conservatori.
Come l'Italia di quell'epoca riceveva studiosi e testi greci preziosissimi, così anche Casa Crisolora in Bisanzio ospitava, come si è detto, umanisti italiani, che divenivano partecipi di quelle tematiche. Intensissimo era lo scambio di studiosi e di libri, di pensiero e di opere.
A conferma di ciò desidero riportare almeno un piccolo brano della traduzione italiana della lettera che l'umanista Guarino di ritorno in Italia da Costantinopoli scrisse appunto al Crisolora e che resta uno dei tanti documenti emblematici dei rapporti d'affetto oltreché culturali, che intercorrevano tra gli studiosi di quell'unico popolo, che sono i Greci e gli Italiani:
"Non mediocre frutto traggo dalla lettura, perché non solo mi sembra di ascoltarti, ma mi sembra di percorrere in tua compagnia Bisanzio, per me così dolce spettacolo, e tutto ritrovo nelle tue parole, e godo non meno della ricchezza della tua eloquenza, che della bella architettura degli edifici; rivedo le chiese splendide, i palazzi regali, i circhi, gli acquedotti, le colonne, gli obelischi, il porto, l'ampienza della città, i tuoi cipressi e il giardino pensile in cui uscivo a riposarmi dal mio piccolo studio. Ed ecco il Bosforo tracio, confine d' Asia e d' Europa, e l'ampia Propontide, fra cui giace, anzi comanda, la città regale ! ..... ".
Non meno significativo, anzi più importante è il saluto che Coluccio Salutati rivolge al Crisolora nell' invitarlo a Firenze. E' questo un testo solenne per il quale Firenze, erede di Roma, ne ricompone la tradizione culturale, offrendosi quale nuova Patria per i dotti greci: "Majores nostri semper eruditionen et scientiam veneratione maxima coluerunt.... Nos autem, sine invidia dictum sit, satim credimus, et Graecos Latinis et Latinos Graecis additis litteris semper eruditiones evasisse....." .
In questa fervida atmosfera nella quale la tensione per la temuta imminente catastrofe dell'Impero Romano d'Oriente faceva temere agli studiosi di non disporre di tempo sufficiente per porre in salvo i preziosi tesori dell'antica sapienza al di qua del mare, insegnandone agli italiani i significati più riposti, affinché quella cultura potesse sopravvivere in Occidente, i saggi greci trasmisero il loro pensiero e i contenuti delle loro stesse dispute, che furono poi in gran parte ereditate dalla cultura italiana ed europea.
E' il caso di citare [si legge ancora in questo vigoroso saggio] quanto meno Giorgio da Trapezunte, detto in Italia Trapezunzio, il suo antagonista Gemisto Pletone e, da ultimi, il Gaza e il Vissarione.
Il primo, religioso e letterato rigorosissimo, di carattere spigoloso e litigioso, difese con puntiglio l'esigenza di redigere traduzioni massimamente fedeli al testo, piuttosto che eleganti nella forma. Difese inoltre, in dottrina, la formulazione cristallizzata del pensiero aristotelico medievale cristiano, temendo l'inquinamento della purezza della Fede, poiché considerava pericoloso il ritorno all'ellenismo estetizzante, attraverso il veicolo, per lui inaffidabile, del pensiero Platonico.
Ingegno aguzzo, ma preoccupato del nuovo, fu utile alla cultura italiana soprattutto per le sue doti di traduttore fecondo, ma rispettosissimo della lettera del testo, seppe educare gli allievi al rigore nelle molteplici versioni. Meno apprezzato fu il suo pensiero tendente all'intolleranza e alle dispute dottrinarie e quindi non del tutto idoneo a recepire quel sentito bisogno d'intesa tra cattolici e ortodossi, quanto mai attuale, in presenza dell'incalzante pericolo Turco. La spigolosità dei suoi atteggiamenti intolleranti fu invece determinante per far trionfare la tesi opposta e il Salutati.
Su posizioni del tutto opposto fu invece quel Giorgio Gemisto, che, non a caso, s'era scelto lo pseudonimo di Pletone. Nato intorno al 1360 a Costantinopoli, nella sua formazione si riscontrano, accanto a influenze ebraiche, forse cabalistiche, lo studio di Zoroastro e degli oracoli caldaici. Nelle sue orazioni e nei suoi scritti, si rinviene quell'atmosfera insieme Platonica ed Orientale, che caratterizzò in modo inconfondibile una parte dei gruppi fiorentini della fine del quattrocento. La curiosità viva per la civiltà ellenica dei padri, era accompagnata da un approfondimento del significato degli antichi miti, comportante l'idea di una saggezza riposta,da recuperare e da diffondere tra iniziati, celebrando nell'essenza le convergenze e l'unità di tutte le fedi. Si trattava in fondo di un ritorno a quell'universalismo ellenistico ed adrianeo, che, nei secoli precedenti, aveva consentito l' unificazione culturale di tutto l' antico immenso impero. Questi atteggiamenti gli procurarono apertamente l'accusa di apostasia da parte del suo avversario più diretto, il rigoroso e combattivo Giorgio Scholarios.
Quasi certamente, invece, nel Gemisto Pletone non c'era un'autentica intenzione di apostasia, ma piuttosto il desiderio di poter inglobare nella sapienza cristiana quanto di valido potesse rinvenirsi nell'antico pensiero classico, assumendo una posizione aperta per acquisire, senza grettezza e senza remore, i giusti apporti culturali dell'antica sapienza.
Questa esigenza si diffuse poi in tutto il Rinascimento senza mai identificarsi in un superficiale sincretismo, ma esprimendo piuttosto il bisogno di superare l'intolleranza ideologica e le guerre di religione senza lasciarsi eccessivamente suggestionare né dal formalismo medievale, né dal fondamentalismo islamico dei Turchi, naturalmente considerato barbarico.
Il nuovo spirito del Rinascimentoera così nato ed era lo spirito del mondo moderno, ma era anche un fatale ritorno all'universalismo autentico del mondo romano ellenizzante.
Occorreva però che le polemiche fossero stemperate e che tutto confluisse in un pacifico superamento degli steccati, in una superiore visione di quel che unisce e non di quel che divide le diverse fedi, riscoprendo la matrice comune di una civiltà dà tramandare.
In questo clima emersero e si affermarono sia il Gaza, che il Cardinal Vissarione, personaggi straordinari, che riuscirono ad individuare un fine comune ed un significato più alto alle dispute, che stavano dividendo gli studiosi.
Il primo dei due, greco di Salonicco, è stato l'opposto del Trapezunzio; uomo discreto e probo, traduttore accurato, maltrattato dalla fortuna. Venuto in Italia nel 1440, fu ospite a Pavia, a Mantova con Vittorino da Feltre, dove ricoprì la cattedra di greco, poi a Ferrara dove esaltò Leonello d'Este come un nuovo Tito e infine a Roma con i dolci amici, tra cui il Valla, protetto dal Papa umanista Niccolò V, succeduto a Eugenio IV, autore del Concilio di Ferrara, per l'unione tra cattolici e ortodossi.
Il Gaza, caro al Vissarione, confutò con garbo, ma anche con corretto rigore le accuse rivolte al Neoplatonismo e allo stesso Gemisto Pletone e con le sue traduzioni dei testi iniziò a dimostrare non soltanto l'antica amicizia, che aveva legato Aristotele a Platone, ma anche il rapporto dialogico di non necessaria contrapposizione del pensiero dei due grandi. Sulla stessa linea con ben maggior abilità e autorità si collocò l'insuperato Cardinal Vissarione.
Il Vissarione, nato anch'egli a Trebisonda nel 1403, monaco basiliano, arcivescovo di Nicea, abile politico e fervido sostenitore dell' unione delle chiese, creato cardinale, anche di S. Romana Chiesa, da Eugenio IV, espresse forse meglio di ogni altro, non soltanto l'ansia conciliatrice e un programma di pace religiosa e di incontro, ma soprattutto l'aspirazione profonda a salvare e a far rivivere in Italia e nel mondo occidentale l'eredità della cultura greco-romano-bizantina. Tre furono i momenti fondamentali dell' opera sua:
- l'impegno per l'unione delle Chiese;
-la risoluzione della polemica fra Platonici e Aristotelici in una concordia, che superasse l'urto tra la mentalità scolastica e le esigenze nuove;
-la raccolta in una grande biblioteca di autori greci, che impedisse il naufragio della sapienza ellenica.
Tutti e tre questi obiettivi furono perseguiti con intelligenza e determinazione e sostanzialmente raggiunti. La polemica tra Aristotelici e Platonici assunse toni più moderati e si placò. Il concilio di Ferrara (1437), poi trasferito a Firenze (1439) sancì la riunione tra Chiesa Occidentale e Orientale e vi aderirono gli Armeni (1439) e i Giacobiti (1444). Più di una grande biblioteca di testi greci si costituì in Italia, a cominciare dal primo nucleo della Vaticana. La sapienza greco-bizantina soprevvisse in Italia, alimentò il Rinascimento e tutta la cultura europea. Quando l'ombra dell'eccessivo rigone dogmatico del concilio di Trento rafforzò l'intolleranza, rianimò l'inquisizione e soffocò la libertà nei Paesi latini, il Rinascimento emigrò oltralpe e in Italia restarono la vuota Arcadia e le dolci ariette del Metastasio, insieme alla decadenza della grande Venezia, erede di Roma e novella Bisanzio.
Soltanto il recupero di quel grande filone di pensiero, che dall'opera dei maestri dell'Ellade, attraverso l'ellenismo adrianeo, filtrato dai dotti bizantini, giunse fino al nostro Rinascimento, producendo la civiltà Occidentale, può essere garanzia di un degno futuro....