IL RARO TESTO ALCHEMICO SOPRA PROPOSTO AFFRONTA ALCUNI TRA GLI ARGOMENTI PIU' SIGNIFICATIVI DELLE TERAPIE DELLA MAGIA NATURALE:
CAPITOLO XV
LA POLVERE SIMPATETICA, CUI RISULTA PREPOSTA UNA TRATTAZIONE DELLO SCOZZESE (DI GLASGOW) SILVESTRO RATTRAY IN MERITO ALLA
TEORIA COSMICA DELLE SIMPATIE - ANTIPATIE
GIA' SVILUPPATA NEL CAPITOLO XV (LA SOMIGLIANZA) E NEL CAPITOLO XV (DELLE INCLINAZIONI CONTRARIE) DEL DE OCCULTA PHILOSOPHIA DI HEINRICH AGRIPPA VON NETTENSHEIM = STRANAMENTE APROSIO NEL SUO GRILLO VIII PARE NON AVERE ALCUNA APPARENTE CONOSCENZA DI QUANTO NE SCRISSE L'ITALIANISSIMO E CELEBERRIMO FRACASTORO ) E QUINDI L'
UNGUENTO ARMARIO.
ANCORA NEL GRILLO VIII SUL TEMA DELLA POLVERE SIMPATETICA APROSIO NON DENOTA CONOSCENZE PARI A QUELLE CHE POSSIEDE SULL'UNGUENTO ARMARIO: PERO' QUANDO PARLA DI UNA "POLVERE PROVENIENTE DALLA FRANCIA" PARE QUASI CONSEQUENZIALE CHE SI RIFERISCA AL BEN NOTO MEDICO VULNERARIO BELGA ERIC MOHY NOTO SOPRATTUTTO A GENOVA PER AVER CURATO UN GENERALE D'ARMATA PARENTE DI GIOVANNI II DORIA CUI DEDICO' L'OPERA CHE TRATTAVA DELLA SUA IMPRESA TERAPEUTICA.
PUO' STUPIRE CHE APROSIO NULLA DICA DI CHI ERA REPUTATO L'INVENTORE DELLA POLVERE SIMPATETICA SIR KENELM DIGBY (PER IL QUALE PERO' ESSA SAREBBE STATA PIUTTOSTO INVENZIONE DI UN CARMELITANO ITALIANO):
MA, SALVA OGNI ALTRA IPOTESI, IL FRATE POTREBBE NON AVERNE PARLATO ESPLICITAMENTE SPECIE PER LA SINISTRA FAMA CREATASI IN AMBITO CATTOLICO DAL DIGBY, SCIENZIATO, ALCHIMISTA MA SOPRATTUTTO CORSARO INIMICISSIMO DEL GRAN PROTETTORE DELLA CHIESA, IL SOVRANO SPAGNOLO ED ANCOR PIU' DELLA SUA OPULENTA FLOTTA, DA LUI PIU' VOLTE SACCHEGGIATA.
IN CHE MODO DOBBIAMO RICERCARE E SPERIMENTARE
POTERI DELLE COSE, TRAMITE LA SOMIGLIANZA.
E' manifesto, dunque, che nelle cose le proprietà occulte non derivano dalla natura elementare, ma, occulte ai nostri sensi, a stento note persino alla ragione, vi sono state impresse in modo divino: esse traggono origine dalla vita e dallo spirito del mondo tramite i raggi delle stelle, e non possono essere da noi conosciute che con l'esperienza e le congetture .
Perciò tu che, avido, desideri dedicarti a questa ricerca, devi considerare che ogni cosa si muove e si rivolge verso il suo simile, inclinando verso se stessa con tutte le sue forze, tanto in proprietà, cioè in potere occulto, quanto in qualità, ossia in potere elementare, e talvolta anche nella stessa sostanza, come vediamo nel caso del sale. Infatti, tutto ciò che sta a lungo con il sale diviene sale: ogni agente, quando comincia ad agire, non si muove verso ciò che gli è inferiore, ma, in un certo modo e per quanto è possibile, verso il suo pari, e ciò che gli è conforme. E questo lo si vede chiaramente negli animali dotati di senso, nei quali la virtù nutritiva non trasforma il cibo in erba, o in pianta, ma in carne sensibile.
Dunque, quelle cose in cui si trova qualche qualità o proprietà in grado eccessivo, come il caldo, il freddo, l'audacia, il timore, la tristezza, l'iracondia, l'amore, l'odio o qualsiasi altra passione o virtù, sia insita in esse per natura, sia, qualche volta, anche per arte o per caso, come la spudoratezza nella meretrice, queste cose spingono e incitano moltissimo alla qualità, passione o virtù che posseggono. Così il fuoco eccita al fuoco, l'acqua all'acqua, e l'audace all' audacia.
Dai medici è risaputo che il cervello giova al cervello, e il polmone a un altro polmone: cosi si dice che l'occhio destro di una rana, sospeso al collo in un panno bianco, guarisce l'infiammazione dell'occhio destro; se invece l'occhio malato è il sinistro, si userà l'occhio sinistro della rana. La stessa cosa si dice degli occhi del granchio. Le zampe della tartaruga sono impiegate nella cura dei gottosi, legate in modo tale che il piede è appeso al piede, la mano alla mano, il destro al destro, il sinistro al sinistro.
In tal modo si racconta che ogni animale sterile provochi sterilità, e di esso soprattutto i testicoli, l'utero e l'urina: perciò la donna che prende ogni mese urina di mulo, o qualcosa in essa infuso, pare che non possa concepire.
Se dunque vogliamo adoperarci a produrre qualche proprietà o virtù, cerchiamo gli animali, o le altre cose, che maggiormente possiedono tale proprietà, e di questi prendiamo la parte, in cui tale proprietà o virtù è vigorosa al massimo grado. Ad esempio, se si vuole ottenere l'amore, ci si procuri qualche animale che ama più degli altri, come la colomba, la tortora, il passero, la rondine, la cutrettola, e di questi si prendano le membra, o le parti in cui è piu forte il desiderio venereo, che sono il cuore, i testicoli, l'utero, il membro virile, lo sperma, il mestruo. Tutto questo bisogna poi farlo in quella stagione, in cui gli animali sono maggiormente in preda a questa passione: allora, infatti, apportano e provocano molto amore.
In modo analogo, per accrescere il coraggio si vada in cerca di un leone, o di un gallo, e di questi si usino il cuore, gli occhi e la fronte. Così, dunque, si deve intendere ciò che dice Psello Platonico, che i cani, i corvi e i galli aiutano a vegliare, ed anche l'usignolo, il pipistrello e la nottola, soprattutto con il capo, il cuore e gli occhi. Perciò si dice che se qualcuno porterà su di sé il cuore del corvo o del pipistrello, non potrà prendere sonno fintantoché non l'avrà deposto. La stessa cosa provoca il teschio del pipistrello, legato al braccio destro di colui che veglia: se però verrà posto sopra un dormiente, questi non potrà svegliarsi finché il teschio non sarà stato allontanato da lui.
Nello stesso modo, la rana e il gufo rendono loquaci, soprattutto la loro lingua e il loro cuore. La lingua di una rana acquatica, messa sotto la testa, fa parlare nel sonno; e il cuore di un barbagianni, posto sulla mammella sinistra di una donna addormentata, è in grado di farle rivelare ogni segreto: la stessa cosa si dice che possa compiere il cuore della civetta, e il grasso di lepre applicato sul petto della dormiente.
Similmente, tutti gli animali longevi contribuiscono ad una vita lunga, e tutti quelli che possiedono il potere di rinnovarsi concorrono a rinnovare e a ringiovanire il nostro corpo (i medici hanno mostrato più volte di essere a conoscenza di questa virtù): questo è manifesto nel caso della vipera e dei serpenti. E' noto che i cervi ringiovaniscono mangiando serpenti; ugualmente la fenice
rinasce dalle proprie ceneri, e il pellicano possiede un potere simile: se s'immerge la sua zampa destra nel letame caldo, dopo tre mesi da essa si genera un nuovo pellicano. Perciò certi medici promettono di restituire la giovinezza con misture di vipera cd elleboro, o preparate con le carni di alcuni animali, e talvolta ci riescono, come Medea riuscì a restituirlo al vecchio Pelia.
Si ritiene anche che bere il sangue di un orso, scaturito da una ferita recente, accresca la forza corporea: poiché quell'animale é assai robusto. [...]