cultura barocca
Digitalizzazione di B. E. Durante Assediato dagli Aztechi, con pochissime vettovaglie, Cortés optò per abbandonare la città orami perduta. I ponti su quattro delle otto strade rialzate che entravano in città erano stati rimossi, perciò si ebbe la necessità di realizzare un ponte mobile. L'avidità non impedì che si procedesse ad una frettolosa distribuzione di oro provvedendo a distribuire il restante bottino entro dei pacchi. Ma la sete di ricchezze non sempre paga e molti Spagnoli oneratisi di quanto più oro fosse possibile, risultarono quasi subito estremamente impacciati ed impediti. Onde evitare d'attrarre l'attenzione del nemico gli zoccoli dei cavalli furono avvolti in panni onde attutirne il rumore. Così Nella notte del 1º luglio, 1520 il suo piccolo esercito spagnuolo prese a muoversi in direzione ovest, alla olta di Tlacopan che, a prima vista, pareva incustodita: gli Spagnoli riuscirono a transitare restando inosservati. Tuttavia poco prima di raggiungere la strada furono sorpresi da guerrieri Aztechi, che diedero l'allarme. Ne seguì una battaglia fu feroce e, al momento in cui speranzosi Spagnoli ed raggiunsero il ponte, di colpo come emerse dal nulla centinaia di canoe apparvero nelle acque. Gli Spagnoli coi loro alleati si fecero strada combattendo sotto la pioggia battente, talora usando il ponte mobile per coprire i fossati. Ma con l'acuirsi dello scontro alcuni fossati si colmarono di macerie e corpi sì che i fuggitivi riuscivano a camminarci sopra. L'oro e l'equipaggiamento appesantivano i "conquistadores" di maniera che molti fra loro persero la vita affogati. Cortés citò la perdita di appena 150 Spagnoli con a 2 000 alleati nativi. Thoan Cano, primaria fonte di informazioni, eleva al contrario a 1150 il numero di morti tra gli spagnoli (esagerando, all'opposto, in quanto questa era forse cifra superiore al loro numero complessivo) mentre Francisco López de Gómara, il cappellano di Cortes, citò la morte di 450 spagnoli e grossomodo di 4000 alleati. Le fonti riportano che nessuno degli uomini coinvolti nella battaglia ne uscì illeso: comunque, per quanto segnati da fatica e ferite, Cortés, Alvarado e gli altri soldati più abili riuscirono ad aprirsi la strada fuori da Tenochtitlán e quindi a fuggire. Si narra che quella notte, avendo Marina l'interprete accanto a sè, Cortés si sia assiso sfinito sotto un grande albero di kapok [Il kapok (Ceiba pentandra (L.) Gaertn., 1791) è una pianta della famiglia delle Bombacaceae (Malvaceae secondo la classificazione APG)] e abbia pianto per la perdita dei propri uomini e della gran parte di quello che aveva fino ad allora conquistato. [Il kapok (Ceiba pentandra (L.) Gaertn., 1791) è una pianta della famiglia delle Bombacaceae (Malvaceae secondo la classificazione APG)]

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