cultura barocca
"Toffétti, Vincenzo, conte. - Patriota italiano (Venezia 1796 - Firenze 1866). Esule a Parigi dopo aver partecipato ai moti in Lombardia del 1821, fu inviato (1848) dal governo provvisorio milanese a Napoli per indurre Ferdinando II a partecipare alla guerra d'indipendenza" = così si legge in "Treccani, on line" a cui integrazione vale la pena di proporre da Wikipedia, l'enciclopedia libera on line qualche ulteriore notizia sulle ragioni della sua presenza nell'entroterra di San Remo/Sanremo. In merito alla storia del casato nobilire di cui fu l'ultimo esponente si può invece proporre quanto segue = " Toffetti di San Giovanni o San Giovanni Toffetti spesso abbreviati in Sangiantoffetti (anche San Gian Toffetti, Sangiantofetti o, più semplicemente, Toffetti) furono una famiglia aristocratica cremasca, ascritta al patriziato veneziano e annoverata fra le cosiddette case fatte per soldo. La famiglia risiedeva a Crema, nella cui nobiltà figurava sin da epoca antica. Vi era giunta dopo essere stata bandita da Genova. Trasferitasi a Venezia, vi continuò con grande successo l'attività della mercatura, senza tuttavia tagliare i legami con la terra natia (estese le sue proprietà nel Veronese e nel Vicentino, pur mantenendo quelle nel Cremasco). Nel 1639, in vista di un conflitto contro i Turchi, Gasparo Sangiantoffetti allestì a sue spese dieci vascelli armati di duecento fanti ciascuno, offrendo inoltre mille ducati all'anno per sette anni. Nel 1649, al culmine della guerra di Candia, fu il nipote Carlo a rimpinguare le finanze della Serenissima con un'offerta di argento e denari, mentre lo stesso Gasparo offriva i centomila ducati richiesti per l'accesso al patriziato, venendovi finalmente iscritta il 27 giugno 1649. Questo casato, inoltre, era insignito della dignità di Grande di Spagna di seconda classe. Dopo la caduta della Serenissima, il governo imperiale austriaco confermò la nobiltà di questa famiglia con Sovrana Risoluzione del 16 dicembre 1817, fregiandola successivamente del titolo comitale con Sovrana Risoluzione del 14 novembre 1819. Si estinsero con la morte del conte Vincenzo Toffetti (1796-1866), distintosi come patriota risorgimentale. La famiglia ha lasciato traccia nella toponomastica veneziana con una fondamenta Toffetti di San Trovaso (Dorsoduro), presso la quale sorge palazzo Marcello-Sangiantoffetti, più comunemente noto come Ca' Bembo. Bibliografia = Dizionario storico-portatile di tutte le venete patrizie famiglie, Giuseppe Bettinelli, 1780 - Giuseppe Tassini, Curiosità Veneziane, note integrative e revisione a cura di Marina Crivellari Bizio, Franco Filippi, Andrea Perego, Vol. 2, Venezia, Filippi Editore, 2009 [1863], ISBN 978-88-6495-063-1 - Francesco Schröeder, Repertorio genealogico delle famiglie confermate nobili e dei titolati nobili esistenti nelle Provincie Venete, Venezia, Tipografia di Alvisopoli, 1830 - Matteo Benvenuti, Facoltosi e nobili lombardi aggregati al Libro d'oro della Repubblica di Venezia, in "Archivio Storico Lombardo. Giornale della società storica lombarda", vol. 10, nº 4, dicembre 1883, pp. 647-665 - John Temple-Leader, Libro dei nobili veneti ora per la prima volta messo in luce, Firenze, Tipografia delle Murate, 1866, p. 78.
Inf. di B. E. Durante

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