INDICE IN ORDINE ALFABETICO
1-DISCUSSIONE STORICA SUI RIMEDI CONTRO LA MAGIA NERA
2-RIMEDI VARI SECONDO L'ANTICA SCUOLA INQUISITORIALE DIPENDENTE DAL MAGLIO DELLE STREGHE
3-LECITI RIMEDI CONTRO LA MAGIA NERA E LE POSSESSIONI SECONDO LE INTERPRETAZIONI DI M. DELRIO
4-ELENCO GENERALE DEI VARI TIPI DI RIMEDI
****************************************************************************************************************************
-ELENCO ALFABETICO DEI "RIMEDI"
****************************************************************************************************************************
-NECESSARIO RICONOSCIMENTO DI PRESENZE DI DEMONI: ABILITA' DI INQUISITORI E ESORCISTI
-"PAROLE MAGICHE" CONTRO SFORTUNA E DEMONI
-PREGHIERE APOTROPAICHE E SCARAMANTICHE
-RIMEDI DI "MAGIA NERA" ACCETTATI DA ALCUNI ESORCISTI, TRA CUI IL "GRILLANDUS"
-RIMEDI DELL'ABLUZIONE MATTUTINA CON L'ACQUA
-RIMEDI "MAGICI" ATTRIBUITI AGLI EBREI
-RIMEDI "MAGICI" CON L'USO DI NOMI PROFANI E PAGANI
-RIMEDI "MAGICI" CONTRO CHI FA "MAGIE" CON STATUETTE DI CERA
-RIMEDI "MAGICI" CONTRO L'INGESTIONE PER "FATTURE" DI OGGETTI ACUMINATI
-(I) RIMEDI "MAGICO-ALCHEMICI" DI PARACELSO
-RIMEDI "MAGICI" TRAMITE L'USO DI NOMI DI "DEMONI"
-RIMEDI "PAGANI E SUPERSTIZIOSI" CONTRO I MALEFICI
-RIMEDI NATURALI E "MAGICI" CONTRO LA MAGIA
NERA
-RIMEDI SUPERSTIZIOSI DEI LAVAGGI CON L'URINA
-RIMEDI DEGLI SCONGIURI, DEL SANGUE DI IENA, DI CANE NERO, DI DONNA MESTRUATA ECC.
-RIMEDI "DEI CANI", "DEI CAVALLI", "DELLE ARMI DA TAGLIO" CONTRO I FANTASMI
-RIMEDI DEI LAVAGGI DI "VERBENA" E DELLA SCOPERTA O NO, NEI RESIDUI, DI "SETOLE DI MAIALE"
-RIMEDI DELLA CONVOCAZIONE IN GIUDIZIO DEI MAGHI
-RIMEDI DELLA DIVINAZIONE E DELLE FORMULE PROFANE
-RIMEDI DELLA FUGA DAL LUOGO DEGLI INCANTAMENTI MALEFICI
-RIMEDI DELLA "SCOPA CHE IMPRIGIONA IN CASA LA STREGA": DI SUOI "CAPELLI", "SCARPE", "AGHI" GETTATI NELL'ACQUA BOLLENTE CHE LA COSTRINGONO A DICHIARARSI COLPEVOLE
-RIMEDI DELLA STREGA INCATENATA
-RIMEDI DELLE RACCOLTA DELLE "RADICI DI CICORIA" E DEL LORO USO
-RIMEDI DELLE SCRITTE PROFANE IN SUPPLICA DI DETERMINATI SANTI
-RIMEDI DELL'USO MAGICO DELLA "COLOMBA NERA", DELL' "OSTIA CONSACRATA", DELL'"OLIO SANTO"
-RIMEDI DELL'USO DELLA FORZA BRUTA
-RIMEDI DEL PIOMBO LIQUEFATTO E SOLIDIFICATOSI NELL'ACQUA
-RIMEDI DEL SALE
-RIMEDI DI MAGIA NERA CONTRO MAGIA NERA, "DELLE SCARPE", "DEGLI ABITI", "DEI FRAMMENTI DI UNGHIE"
-RIMEDI DI MEDICI E MEDICINE
-RIMEDI POSTUMI
RIMEDI CONTRO SORTILEGI DI MAGIA NERA E RELATIVA "DISCUSSIONE CRITICO-STORICA E TEOLOGICO-FILOSOFICA :
La DISCUSSIONE dipende da varie ragioni, non escluse le diverse tappe della CACCIA ALLE STREGHE conseguente all'evoluzione storica dell'INQUISIZIONE.
Così a postazioni integraliste che si rifanno esclusivamente all'ortodossia cristiano-cattolica ed escludono forme investigativo-difensive tacciabili di connivenze con ogni forma di magia (comunque sempre messa in relazione alla condannata CULTURA PAGANA E CLASSICA) si CONTRAPPONGONO diverse valutazioni critiche di più ampia interpretazione critica e semmai ancora legate allo smisurato campo di indagine e di strumenti difensivi contro i Malefici espresso nel '400 dal MAGLIO DELLE STREGHE.
La citata DISCUSSIONE dipende quindi dal modo di presupporre i RIMEDI:
UNO più ampio (anche più pregno di credulità) quanto maggiormente aperto alle influenze della CULTURA CLASSICA quanto della tradizione investigativo-giuridica di ascendenza germanica registrata dal MAGLIO DELLE STREGHE indubbiamente influenzato dalla CULTURA GIURIDICO LEGISLATIVA DEI POPOLI BARBARICI e delle ORDALIE
IL SECONDO E PIU' RESTRITTIVO modo di interpretare la gamma dei RIMEDI, legato -come detto- all'esigenza di attenersi ai principi dell'ORTODOSSIA CATTOLICO/ ROMANA, non dipende tanto come si potrebbe credere ad una più meditata interpretazione CRITICA ed alla convinzione scientifica della banalità di certi rimedi: dipende semmai dalla volontà di EVITARE CONNESSIONI CON LA CULTURA PAGANA esponendosi quindi al RISCHIO DI ERESIE, SCISMI O PECCATI CONTRO LA RELIGIONE DI CRISTO.
Per la precisione gli Inquisitori che, come M. DELRIO, rifiutano i RIMEDI PROFANI accettando solo i RIMEDI SANTI E LECITI, fanno ciò non tanto perchè in assoluto credano alla loro INEFFICACIA [quasi fossero degli anticipatori della MODERNA INVESTIGAZIONE SCIENTIFICA (anzi ben leggendo M. DELRIO si intende che non parlano tanto di INEFFICACIA quanto di EFFICACIA DIABOLICA e quindi SUPERSTIZIOSA in quanto ERETICA)] ma SOPRATTUTTO perchè non accettano coinvolgimenti con la CULTURA PAGANA, con la discussa MEDICINA POPOLARE e con le DOTTRINE MAGICHE DI ASCENDENZA GRECO-ROMANA E BARBARICA temendo per conseguenza di essere considerati degli IDOLATRI e quindi dei SUPERSTIZIOSI (ecco per loro il vero senso della parola SUPERSTIZIONE), sì da CADERE, RIMEDIANDO ALLA MAGIA CON ALTRI STRUMENTI DI MAGIA, NELLA COLPA DI SUPERSTIZIONE, CIOE' DI ADESIONE A CREDENZE E CULTURE CONDANNATE DALLA CHIESA, E DIVENTARE ESSI STESSI CONDANNABILI PER SUPERSTIZIONE ED ERESIA E QUINDI ESSER PERSEGUITI DALLA LEGGE DEI CANONI ECCLESIASTICI.
Accanto ai RIMEDI SANTI (quelli cioè sanciti dai CANONI DELLA CHIESA e messi in atto dalle pratiche ESORCISTICHE RICONOSCIUTE (SIA ORDINARIE CHE STRAORDINARIE) contro i MALEFICI e le POSSESSIONI DIABOLICHE, parecchi INQUISITORI si erano serviti e continuavano a farlo a fine '500 di ESPEDIENTI PROFANI o RIMEDI NATURALI perlopiù derivati dalla MAGIA BIANCA: essi, in definitiva, riprendevano, TRADIZIONI CULTUALI E LUSTRALI PAGANE rifacendosi in qualche modo ad una TRADIZIONE POPOLARE che affondava nel mondo pagano e di cui aveva conservato parecchie credenze, sin al punto che , per ASSIMILAZIONE, il credo cristiano aveva dovuto assorbirle nel contesto di un suo ciclo spirituale: fu il caso soprattutto dell'ABLUZIONE TERAPEUTICA DAI MALI DEL CORPO E DELLO SPIRITO, nell'occidente italiano (come si nota a Pigna in alta Val Nervia nel sito delle ACQUE TERMALI CURATIVE DI LAGO PIGO) derivato dalla sopravvivenza del CULTO DELLE DEE MADRI in genere inglobato entro quello delle TRE MARIE O DELLE TRE DONNE DEL CALVARIO.
Molti Inquisitori erano peraltro pregni di questa cultura che, in parte provenendo da quella romana si era in qualche modo consolidata anche a "livello scientifico" entro i PARAMETRI DELLA MEDICINA UFFICIALE: così la CULTURA DEL SANGUE BENEFICO e quella del SANGUE MALEFICO [connesse all'arcaica figura del VAMPIRO] finirono per entrare nella cultura dei RIMEDI sia contro i MALI DEL NATURALE che dei MALI DEL SOPRANNATURALE.
Per molti, avvalersi di conoscenze consolidate dagli scritti di autori classici di medicina come CELSO o GALENO o di eruditi accettati dalla cultura cristiana come PLINIO SENIORE, non era affatto espressione di SUPERSTIZIONE, visto anche che proprio su un pilastro classico, come ARISTOTELE, era stato costruita gran parte della teologia cristiana e cattolica.
Naturalmente non tutti i punti di vista degli Inquisitori, soprattutto a seconda dei Canonisti, dei Dottori della Chiesa ed anche degli Autori di scritti di Esorcismo, collimavano.
Così alcuni inquisitori ecclesiastici si rifacevano volentieri al loro vastissimo bagaglio culturale e accanto ai RIMEDI SANTI E LECITI (garantiti dall'uso dei Sacramenti, da un formulario sancito dai Canoni, dall'ostensione della Croce, dall'aspersione con l'acqua benedetta o col sale consacrato od ancora dall'uso della sola ostia consacrata) non disdegnavano i RIMEDI PROFANI DELLA MEDICINA E/O CULTURA CLASSICA come della MAGIA BIANCA: del resto le discussioni critiche sull'ALCHIMIA non avevano vanificato certe fantasie e neppure certe reali conquiste di conoscenza sì che se per alcuni CARDANO era un pericoloso MAGO per altri era un FILOSOFO, nel senso moderno di SCIENZIATO ed alla stessa maniera se parecchi dubitavano del celebre PARACELSO, accusandolo di ERESIA, altri stravedevano per le sue conclusioni medico/ scientifiche e percorrevano viaggi lunghissimi per farsene discepoli
.
All'opposto altri Inquisitori, sulla base di autori più ponderati, critici o solo timorosi, soprattutto più attenti alle contaminazioni con la medicina popolare e le sue conclusioni si fermavano sulla soglia dei soli RIMEDI SANTI E LECITI bollando di superstizione quelli della MAGIA BIANCA e, pur senza mai giungere ad un'aperta condanna (che avrebbe contraddetto con molte accettazioni espresse dagli autori del vecchio ma celeberrimo MAGLIO DELLE STREGHE) dubitando apertamente della LEGGITIMITA' CATTOLICA e dell'assenza di ERESIA della maggior parte dei RIMEDI proposti dalla cultura pagana e conseguentemente dalla sua MEDICINA.
E' questo il caso di M. DELRIO, che crede LECITI i soli RIMEDI SPIRITUALI (quelli "SANTI E LECITI") contro la MAGIA (VI,c.II,sez.III), dubitando dei RIMEDI NATURALI come POTENZIALMENTE PECCAMINOSI PER SUPERSTIZIONE E QUINDI ERESIA e non IN QUANTO INEFFICACI (tra questi il RIMEDIO POSTUMO CONTRO MAGHI, STREGHE, VAMPIRI ECC. caratterizzato dal disseppellimento del corpo, dal suo rogo post mortem, dalla dispersione delle ceneri, dalla distruzione del corpo e dalla dispersione delle varie parti in luoghi lontani e sconsacrati..., espediente da ascrivere alla sterminata serie dei RIMEDI SACRI E/O NATURALI CONTRO LA MAGIA E LE FORZE PRETERNATURALI: lo stesso Delrio riporta un RIMEDIO PROFANO EFFICACE -proposto dal canonista GRILLANDUS ma secondo lui tacciabile di MAGIA NERA): in dettaglio le erbe medicamentose, per DELRIO sarebbero utili solo ad individuare la presenza di un MALEFICIO ma non ad estirparlo (VI,c.II,sez.II: evidente timore dei coinvolgimenti con le sempre discusse ALCHIMIA ed ERBORISTERIA) e soprattutto sarebbe da CONDANNARE IN QUANTO TACCIABILE DI MAGIA NERA l'uso, comune tra popolo e ciarlatani, di "Rimedi illeciti e superstiziosi contro i malefici" (quelli appunto della discussa cultura medica popolare (VI,c.II,sez.I).
L'utilità di servirsi dell'opera di DELRIO qui non consiste solo nel registrare notizie altrimenti vaghe e disperse eppure testimoniate variamente, seppur talora in modo confuso, nel folklore italiano ed Europeo ma, vista l'enormità delle sue DISSERTAZIONI SULLA MAGIA (non a caso definite all'epoca come un MIRACOLO D'ERUDIZIONE), l'attenta consultazione di questo monumentale lavoro rappresenta un modo per documentare quasi tutte le postazioni sui RIMEDI LECITI E NO CONTRO LA MAGIA partendo dal non trascurabile vantaggio che, data la serietà dell'autore e nonostante alcune sue intransigenze di troppo che talora finiscono pericolosamente per giustapporre fanatica superstizione a superstizione popolare annullando quindi una vera disanima critica e giuridica sui casi di possessione, si possono registrare quasi tutte le interpretazioni e le postazioni sui RIMEDI LECITI e SANTI (peraltro ben noti, essendo costituiti dal sistema sacramentale della Chiesa romana) e soprattutto sugli interessantissimi RIMEDI NATURALI, vera miniera di notizie.
La lettura, in traduzione, di quanto DELRIO dedica alla QUESTIONE è quindi di estrema utilità> ed ecco quantoscrive, dopo aver naturalmente esaltato la valenza dei soli SANTI E LECITI RIMEDI:
" - 1 'E' consuetudine presso noi Ebrei tedeschi disegnare, colla creta od un pezzo di carbone, un gran cerchio entro la camera in cui giace una donna mentre partorisce: poi sopra le pareti scriviamo i nomi HADAM, HAVAH, CHUTZ, LILITH e, quindi, sull'interno della porta, riportiamo quelli dei tre angeli, cioè SENOI, SANSENOI, SAMANGELOPH, nella maniera che li nominò LILITEA mentre questi volevano annegarla nelle acque del mare'....mi vergogno però di far menzione a queste ed altre consimili formule pregne di superstizione.
Vengono altresì espletatete ulteriori pratiche di scongiuro contro la magia nera e tra queste si ricorre ad espedienti vari contro quelle statuette di cera delle vittime su cui i maghi vogliono far ricadere malefici e sortilegi: al riguardo PARACELSO ha lasciato scritto 'Anche il medico costruisca con la cera una statuetta dalle sembianze e dal nome del maleficato oppure si limiti a riprodurre in cera quella parte di corpo che sia stata colpita dal maleficio e quindi, senza mai perdere di fiducia e col massimo vigore mentale, scagli nelle fiamme quell'immaginetta. Se però si teme per la vita della presunta vittima, il medico, pronunciando opportune formule, scelga invece di dar fuoco all'immagine sì da guarire l'ammalato'.
A dire il vero PARACELSO, in altro punto dei suoi scritti, segue una via diversa e consiglia piuttosto di dare alla statuetta le fattezze del mago o della strega rei del sortilegio in maniera che il morbo da essi scatenato si rivolga proprio contro di loro. Si tratta però di espedienti di magia nera, che comportano un accordo col Demonio essendo fatti non tanto per togliere le malie ma semmai per scatenarle al modo stesso dei maghi e delle streghe...
- 2: Un altro rimedio chiaramente superstizioso si applica talora contro le vittime dei Malefici basati sull' ingestione di oggetti acuminati come aghi e spine: PARACELSO consiglia di non estrarre per via chrurgica i vari aculei ma preferisce che tutta la materia venga lasciata spontaneamente sgorgare dal corpo afflitto e che poi sia gettata per un foro dentro un albero di sambuco o di quercia volto verso il sole sorgente, provvedendo a serrare il buco fatto nella pianta con un saldo cuneo....ma anche questo mi sembra davvero espediente degno di arti diaboliche...
- 3: a pari superstiziosi artifici appartiene la cura di colui che, ritenuto malato per via di incantamenti, veniva un tempo esposto sulla pubblica piazza portando appesa sopra il corpo una carta in cui, a vari colori, erano trascritti i nomi dei diavoli Bulsar, Narthin, Oleasar, Bilech, Mamon, Oriens...
- 4: Cure quasi identiche, ricorrendo magari al nome d'Efesia, han proposto alcuni autori classici tra cui Plutarco ed Apollonio. Ma anche l'apostata Lutero ritenne di sperdere la possanza malefica dei demoni con identiche superstiziose procedure, di cui io neppure intendo discutere per non sporcarmi oltre misura...
- 5: per suo conto PARACELSO ha teorizzato rimedi efficaci contro i morbi dei Malefici ricorrendo a due 'ESAGONI', su un dei quali si dovrebbe riportare il termine 'adonai' e sull'altro il termine 'Iehova' o, in alternativa 'Tetragammaton': altrimenti lo stesso PARACELSO, contro il Maleficio matrimoniale, fatto cioè per distruggere il sacro vincolo degli sponsali, propone di ricorrere all'iscrizione 'Avigazirtor' su una pergamena nuova esposta al sole sorgente per un certo numero di giorni...
- 6: a terapie grossomodo simili fa riferimento il Grillandus parlando di un tizio della Sabina, in Italia, reso impotente dal Maleficio matrimoniale. Costui consultò un mago della sua terra che gli ordinò di prendere una certo filtro mentre sua moglie dormiva e quindi di mettersi anche lui a letto...fatto ciò, verso la quinta ora della notte cominciò a scrosciare la pioggia, a scatenarsi il temporale, ad esplodere tuoni e fulmini, ad esplodere un terremoto che parve svellere dalle fondamenta l'edificio ed ogni altra cosa, con gran terrore di tutta la gente. L'uomo, svegliato di soprassalto e sbarrati gli occhi, ebbe allora una spaventosa visione di cui ci parla lo stesso Grillandus '...vide egli un'infinità di fantasmi in lotta fra loro, che si piagavano il corpo ed il volto e tra essi riconobbe una donna d'una città non lontana la quale gli gridava d'essere una strega e sulla quale l'uomo aveva avuto dei gran sospetti per il maleficio patito.
Costei più di ogni altra visione si lamentava paurosamente squartandosi il volto colle unghie e strappandosi i capelli.
Di fronte ad immagini sì paurose il poveraccio ebbe timore per la sua stessa vita ma poi, ricordando le parole di chi l'aveva consigliato e facendo leva su tutte le sue forze, ebbe l'energia di resistere e tener ben nascosta la propria moglie sotto le coltri, perchè non potesse vedere tanto orrore.
Dopo che quei fantasmi ebbero lottato fra loro per una buona mezz'ora, repentinamente, entrò nella camera il mago che aveva consigliato quel pover'uomo: era circa la metà della notte ed appena apparve costui tutte quelle orribili figure, compresa quella della temibile donna, sparvero entro il nulla.
Il mago allora s'accostò all'uomo colpito dal Maleficio del matrimonio, gli afferrò le spalle e prese a massaggiarlo per le braccia, sussurrandogli alla fine di non dover più temere, perchè era stato alla fine liberato'.
Dopo questa straordinaria vicenda quello sposo guarì dalla propria impotenza e generò dei figli: tuttavia dalla narrazione del Grillandus si intende bene che il rimedio si ebbe PER MEZZO DI MAGIA NERA, usando cioè il potere di un mago che, invocati i demoni, scagliò forze oscure contro la strega che aveva perpetrato il Maleficio
- 7:....I pagani ricorrono a tanti magici espedienti quali rimedi contro i Malefici ma questi non s'addicono certo ai fedeli del Cristo ...il Frois per esempio rammenta una cura superstiziosa in auge tra i Lapponi dicendo che 'questi, quando un uomo risulta ossesso, pensano bene di aizzargli contro una volpe e di poter intendere per mezzo dell'animale le caratteristiche del demone che impadronitosi di quel misero corpo. Per disperdere quel diavolo si servono allora di specifiche e bizzarre formule di incantamento' ...pensare che degli animali possano demolire le forze del male è una chiara forma di superstizione, simile a quella, pur in voga nel mondo cristiano, che il canto del gallo abbia il potere di annullare determinati Malefici
- 8: Ed è superstizione credere che si possa tener lontani i Malefici praticando delle abluzioni mattutine...il Diavolo ha terrore della pulizia dell'anima ma non certo di quella del corpo...il Maligno anzi insinua in uomini e donne la smania di pulirsi oltre misura e di sempre abbellirsi onde indurli al peccato della libidine [il tema delle abluzioni attutine, cioè del lavaggio del corpo a scopo profilattico e terapeutico proveniva dal mondo classico e soprattutto dal "culto" romano per l'igiene, esemplificato ovunque dall'erezione di strutture termali: la sua efficacia si dimostrò elevata e l'igiene pubblica, troppo trascurata nell'età intermedia, per svariati secoli della romanità, prima della condanna cristiana delle abluzioni come momento di vanità, lussuria e libidine, specie se fatte nei ritrovi termali costituì un formidabile antemurale contro l'insorgere di manifestazioni epidemiche poi divenute diffusissime, nell'epoca della sporcizia pubblica, tanto che dal 1500 si cominciò a sentire sempre più l'esigenza di una miglior cura della pulizia delle città e degli spazi non privati: come anche si evince dagli STATUTI GENOVESI DEL 1556, al libro II, cap.88]
- 9: [il DELRIO si preoccupa di confutare una superstizione pagana, secondo cui pulirsi gli occhi con l'urina renderebbe fattibile prevedere l'opposizione di forze oscure: il rimedio è solo apparentemente puerile e certamente inutile in tema del soprannaturale: a livello di costumanze pagane e poi di medicina popolare l'uso dell'urina, viste le proprietà disinfettanti, non era del tutto improprio> gradualmente finì però per entrare nel soprannaturale costituendo a ragione occasione di aspre critiche]
- 10: [il DELRIO critica altre forme di magia bianca come espressioni di superstizione: quelle alimentate da quanti trarrebbero gli auspici dallo studio delle nuvole per individuare ed annullare i Malefici e quelle proprie di quanti si credevano in grado di esorcizzare i morbi malèfici coll'uso di particolari formule profane]
- 11: [per il DELRIO è superstizione attribuire poteri salvifici contro le magie ad iscrizioni profane riguardanti determinati Santi]
- 12: Non è nemmeno da credere immune dal male della superstizione quanto riferisce Plinio per il quale il sangue delle iene avrebbe il potere di sconfiggere le arti dei Maghi o che identica cosa possa accadere servendosi, come difesa della casa contro i malefici, di un cane nero od ancora di una pietra d'amianto oppure macchiando col sangue di donna mestruata gli stipiti dell'uscio di casa. Stesse sciocchezze pregne di superstiziosi errori valgono contro quanti si servono, per proteggere le loro abitazioni, del sangue d'un cane nero sparso sulle pareti o di quello dei suoi organi genitali, celato sotto la soglia della porta d'ingresso [il DELRIO continua con una consistente serie di esempi di scongiuri vari recuperati dal mondo classico o pagano] ...
- 13:...una forma di rimedio pregno di superstizione è quello ahe qi fonda sull'uso delle radici di cicoria che alcuni, inginocchiatisi, poco prima dell'aurora del giorno di S.Giovanni Battista, dapprima toccano con pezzi d'argento, d'oro e di ferro e che quindi, esorcizzatala per via di strani riti, raccolgono da terra al fine di portarla con sè quale arma contro varie, magiche contrarietà...[si allude anche alla notizia di Sammonico Sereno che gli antichi usavano portare la formula Abracadabra variamente leggibile appesa al collo]
- 14: per quanto il Remigio ne sia convinto, non penso che ilDemonio abbia tanto in odio le aspersioni di sale profano [ a differenza naturalmente del sale benedetto] da dover abbandonare i suoi incantamenti...se ciò mai avvenisse sarebbe perchè in tale rimedio sono concorsi espedienti superstiziosi parimenti carichi di magia e sanciti da altri patti infernali...
- 15:...la mutazione del luogo, come sostiene Anania, è sospettabile come la mutazione del nome....comunque il cambio del luogo ed in particolare la salubrità di posto e sito possono giovare come avviene in occasione di certe malattie naturali: l'immaginazione esaltata da malinconia e disturbi della mente può essere davvero medicata e per conseguire tal guarigione è spesso consigliabile mutare la residenza...a null'altro però serve simile espediente, specialmente contro i Malefici
- 16: E' superstizione immensa quella di ritenere che se qualcuno sarà riuscito a portar via furtivamente qualche cosa dall'abitazione di un mago o di una strega cesserano di colpo tutti i Malefici: ben giustamente il Remigio biasima questa folle credenza. Ed è altresì superstiosa insania credere che si possa lecitamente sanare un Maleficio con altra forma di magia nera: follia pari a quella di quanti, sulla scorta di vari scrittori antichi, pensano di ottenere tali risultati di guarigione da stregherie servendosi delle scarpe, di frammenti di abiti o di pezzetti d'unghia delle persone che amano e vogliono salvare...
- 17: questa superstizione è pari a quelli di coloro che ritengono di potersi servire, contro i fantasmi, di cani, di cavalli o addirittura di armi da taglio per tempo sguainate contro le vane forme...
< name=19>- 18 [si tratta di una serie di sospetti avverso quei medici che attribuiscono poteri sovrannaturali alle loro medicine]
- 19: è superstizioso credere che una strega non sia capace di togliere un suo incantamento se non è stata sciolta dalle catene e rimessa in libertà...
- 20: Sono sciocchezze estreme ma anche prove di patti demoniaci le fantasie per cui con delle scope collocate davanti all'uscio di casa sua si possa tener prigioniera una strega o costringerla a denunziarsi buttando in un'anfora piena d'acqua bollente i suoi sandali, un ricciolo di capelli o degli aghi da lei posseduti...
- 21: Il Remigio rammenta che con minacce, percosse o con l'uso della forza bruta si possono obbligare i maghi a rendere vani i loro incantesimi. La cosa può esser lecita solo nell'evenienza che ci si trovi di fronte a qualcuno che, provatamente, abbia perpetrato dei Malefici: non sussiste la possibilità di intervenire in siffatta maniera nei confronti di quanti siano stati solo sospettati di pratiche magiche...
- 22:...secondo qualche interprete esisterebbe un espediente efficace contro quanti abbiano commesso Malefici che procurino malattie o piaghe: per dissolvere il potere di questa malizia basterebbe, cosa invece degna dell'accusa di superstizione, che i rei vengano convocati in giudizio da qualcuno e che successivamente, confessata la propria colpa, siano obbligati ad annullare il Maleficio
- 23: Altra forma di superstizione riscontriamo nel rito di cui alcuni si servono per distruggere il Maleficio dell'amore: si tratterebbe di consacrare in base ad un rito arcano, o forse meglio sarebbe dire di sconsacrare, una colomba nera e, divisala in due parti, darla da mangiare agli amanti. Altresì capita che contro il Maleficio dell'odio ci si valga di quello dell'amore: tenendo in bocca un'ostia consacrata, o con le labbra unte dell'olio santo, si fa in modo che le persone interessate bacino la donna che intendono far innamorare di sè liberandola dalla schiavitù dell'odio magico...sciocche forme di superstizione pure queste...
- 24: ...si possono poi rammentare illeciti rimedi fatti entrare nella procedura inquisitoriale: come si rammenta nel 'Maglio delle Streghe'... molti fra essi sono tacciabili di superstizione ed in particolare quello per cui si dovrebbe far uso di piombo liquefatto da rovesciarsi entro una scodella piena d'acqua. Su questo argomento si è soffermato il Codronchius parlando di un certo mercante il quale se ne stava passeggiando, in Isvezia, fuori di città per un campo del suburbio, accompagnato da due servitori, quando uno dei domestici s'avvide che una strega procedeva contro di loro. Il padrone fu subito esortato a segnarsi con la croce perchè si sarebbe trattato della strega più potente del luogo, capace di far malefizi con un semplice cenno del capo. Il mercante però, non dando peso a tale avviso ed affermando di non aver affatto paura, fu presto vittima delle parole arcane della maga e subito s'accorse di una ferita apertaglisi senza ragione nel piede sinistro: lo sventurato si trovò presto nella condizione di non potersi muovere e di gridare per il lancinante dolore della piaga. Lo si dovette allora trasportare in città a dorso d'un cavallo e per ben tre giorni rimase infermo mentre gli spasmi diventavano di volta in volta più intollerabili: finalmente giunse sul posto un villano, famoso per saper curare quel genere di magiche ferite.
Si racconta che costui abbia versato del piombo liquefatto in un vaso colmo d'acqua e che successivamente abbia travasato il tutto sul piede martoriato del mercante: lo avrebbe assistito ancora per tre giorni applicandogli le mani sull'arto offeso e nello stesso tempo pronunciando delle formule magiche, sin al punto d'ottenerne una completa guarigione...per quanto ne so, secondo questo sistema, per indagare su un presunto Maleficio, si prende un vaso colmo d'acqua pura e lo si pone sulla parte del corpo afflitta da qualche piaga: in seguito viene gettato nel vaso del iombo liquefatto, avendo cura di recitare delle parole misteriose. Osservando poi la conformazione assunta dal piombo di nuovo coagulatosi, in merito particolarmente alla disposizione in gocce dello stesso, si sarebbe in grado di stabilire se ci si trovi di fronte ad una manifestazione di magia nera oppure no, ma anche questa è forma di superstizione...Lo stesso, a quanto narra il Condronchius, vale per altri rimedi.
Fra altri sorprendenti rimedi l'autore [intendi il canonista Codronchius] ricorda il caso del malato che viene lavato con un decotto di verbena, quella pianta che è anche detta erba di S.Giovanni: allorquando nei residui del bagno non si trovino tracce strane, di qualsiasi genere, o che l'acqua del decotto non sia cambiata di colore si ricaverebbe che la persona sotto esame risulterebbe malata per cause naturali e non per influssi magici. Nel caso invece che nell'acqua si rinvenga una gran quantità di peli, soprattutto se di maiale, ci si troverebbe di fronte ad una prova estrema di Maleficio di avvelenamento, tanto grave da esser però senza rimedio: qualora peli e setole sian di numero limitato, il M. sarebbe al contrario di media e lieve entità, sì da poter esser rimosso. Se però il decotto avrà mutato colore al punto di diventare nerissimo ci si troverebbe senza dubbio di fronte ad un segno tangibile di presenza del Demonio in persona: gli esperti potrebbero poi ricavare altre e diverse indicazioni qualora la trasmutazione avvenga in colori diversi da quello nero. Ognuno può comunque intendere che, con questo genere di rimedio, si ha certamente a che fare con qualche forma di superstizione visto che nè la pianta di verbena nè alcun tipo di bagno hanno la capacità di genereare e tantomeno di svellere peli e setole di siffatto tipo..."
ABRACADABRA (form. deriv. forse dall'ebraico ha-berakhah = "la benedizione", invocazione forse da accostare ai nomi sacri che gli Ebrei incidevano su amuleti)>nota da sempre qual "verbo" di medicina popolare ellenistico-romana per talismani contro malattie si usò in scongiuri medievali per magica difesa contro malattie. Dalla Controriforma, la formula prese valore negativo per il suo magismo (Superstizione): il rito diventò sospetto di eresia come i libri in cui era scritto: la formula dell'Abracadabra si trascriveva su un foglio di carta, ripetendola in linee successive ma ogni volta con una lettera in meno sì da farla scomparire del tutto alla fine: con la parola, cui veniva dato potere apotropaico, sarebbe scomparsa anche le malattia (Quinto Sereno Sammonico, erudito dell'età romana dei Severi, forse medico ed autore d'un testo di medicina o Liber medicinalis, fra giuste considerazioni e positive terapie, alla ricetta LI del suo lavoro, proponendo una "magica cura" della febbre semiterzana, diceva:"...Si scriva su un foglio/ il detto abracadabra, lo si ripeta assai/ sovente e muovendo in basso si detragga/ di volta in volta per ogni riga, senza/ omissioni, la lettera finale riscrivendo/ le restanti fino a risultare una unica/ lettera terminale in figura verbale/ a cono acuto: memento di appendere/ il foglio al collo con un filo di lino...".
E' questa solo una fra le parole magiche utilizzate.
Nel suo Opus tertium il filosofo Ruggero Bacone insisteva sul teorema della magia della parola: contestualmente sono da ricordare almeno due altri giochi linguistici del tipo abracadabra quali per esempio una formula curativa contro la dissenteria ed un quadrato magico contro altre patologie di cui si è anche rilevata una variante interpretativa ligure occidentale in un regesto notarile redatto quasi integralmente a Ventimiglia a metà del XIII secolo
.
"Tutti i miracoli fatti dalla Creazione in poi sono avvenuti per mezzo della parola. Essa è il carattere precipuo dell'anima razionale, quello di cui essa maggiormente si compiace. E grande virtù hanno le parole quando sono proferite con profonda riflessione, grande volontà, giusto intendimento, forte fede".
(Ruggero Bacone, Opus tertium, ed. Brewer, London 1859, pp. 95-96)
"Chiunque, uomo o animale, sia stato morso da un cane idrofobo, può essere salvato in questo modo, come più volte si è sperimentato: si scriva le parole qui sotto riportate su un pezzo di pane o su un pane intero e si dia poi il pane a mangiare a
colui che ha ricevuto i1 morso:
"SATOR
AREPO
TENET
OPERA
ROTAS"
(Protocollo notarile di Rubino di Giacomo di Niccolò, in Il notariato a Perugia, a c. di R. Abbondanza, Roma 1973, pp. 314-315).
A conclusione del cartulario 57, verisimilmente dopo l'aprile del 1264, il notaio Giovanni di Amandolesio, a Ventimiglia, trascrisse il misterioso quadrato magico che unisce l'anagramma alla frase palindroma (leggibile su due direzioni):
S A T O R
A R E P O
T E N E T
O P E R A
R O T A S
Anche secondo Gustav Hocke (Il manierismo nella letteratura, trad., Milano, 1965) avrebbe un significato letterale: Il seminatore Arepo guida con il suo lavoro l'aratro che nasconderebbe un messaggio religioso [=Dio (sator) governa (tenet) il creato (rotas), le opere degli uomini (opera) e i prodotti della terra (arepo = aratro) ].
Tutte le parole si leggono quattro volte orizzontalmente e verticalmente: poi dalle lettere si formano 13 frasi anagrammatiche, mentre i due versi tenet formano una croce.
Poi, secondo il movimento degli scacchi, si ottengono le parole Pater noster e il monogramma di Cristo AO.
Il quadrato costituiva un magismo terapeutico-curativo (e il notaio consigliava di legare la formula sulla coscia destra di una donna gravida per favorirne il parto = testo da Albintimilium..., cit., p. 109 -110).