VEDI IL PERCORSO PER RAGGIUNGERE L'EREMO DELLA CHIESA DI S. MARIA MADDALENA E IN DIDASCALIA DELLA RIPRODUZIONE DEL SUO INTERNO LEGGINE LA VICENDA STORICO SPIRITUALE
A proposito di questo SANTUARIO il sempre documentato Antonio Zencovich ipotizza con prudenza la persistenza di forme di CULTURA SCIAMANICA (derivato linguistico di SCIAMANO = l'individuo che, presso alcune religioni, si attribuisce la capacità di comunicare, per via estatica soprattutto, con le potenze superiori) e scrive: "Le espressioni di matrice sciamanica, come si è detto, avevano quasi sempre come interpreti degli UOMINI.
"In altri posti, invece, le cose andarono peggio per gli STREGONI e, in generale, per tutti gli individui, di entrambi i sessi, accusati di collusione col maligno.
Al carattere maschile, infatti, si confacevano le imprese valorose delle battaglie per la fertilità e delle discese negli inferi.
Ma non mancavano esempi di DONNE che praticavano il rito secondo modalità analoghe: la tradizione dei Benandanti annovera alcuni casi del genere.
C'erano poi delle DONNE SCIAMANO che eseguivano riti pubblici in occasione della PENTECOSTE (altra ricorrenza di origine pagana, legata in qualche modo all'idea dell'incontro con gli spiriti dei defunti e cristianizzata sotto l'immagine della discesa dello Spirito Santo), per comunicare con Dio e con i morti, riferendo i loro desideri.
In un villaggio della Serbia orientale avevano luogo in quel giorno, anche in tempi piuttosto recenti, ESIBIZIONI ESTATICHE DI DONNE, cui si associava una festa popolare durante la quale gli uomini danzavano senza fermarsi per tutto il tempo che durava il sonno delle veggenti.
Per risvegliarle si spruzzava loro acqua sul volto, o si facevano annusare erbe aromatiche.
Questa usanza ci offre lo spunto per ritornare alla LIGURIA OCCIDENTALE, proponendo - sia pur con tutte le necessarie cautele - una interpretazione della festa che ha luogo in valle Oxentina, nel territorio di Taggia, presso il SANTUARIO DI S. MARIA MADDALENA DEL BOSCO.
Qui, ogni anno, verso la fine di luglio, ha luogo il così detto BALLO DELLA MORTE, di cui sono protagonisti due giovani: il MASCHIO e la LENA (diminutivo di Maddalena), che interpretano un duetto amoroso, al momento culminante del quale la donna si accascia a terra.
L' UOMO si dispera, ma la gente raccolta intorno intona una canzone per annunciare come la RAGAZZA NON SIA MORTA, MA SOLTANTO ASSOPITA.
Infatti, nel momento in cui le viene accostato al volto un RAMO DI LAVANDA, si riprende e si lancia in un ballo vorticoso, imitata dagli astanti.
Alla luce di quanto abbiamo visto, verrebbe da congetturare dietro una simile tradizione (che ha senz'altro subito molti aggiustamenti nel corso dei secoli) una ORIGINARIA ESIBIZIONE ESTATICA, del tipo delle immaginarie discese al regno dei morti.
Proseguendo per la valle Oxentina e varcato di poco lo spartiacque tra la valle Argentina e quella del Nervia, si giunge al paese di Baiardo, dove, la domenica di Pentecoste, si celebra una rappresentazione, detta FESTA DELLA BARCA, che ha pure per argomento la morte di una GIOVANE.
La collocazione nel calendario sembrerebbe significativa sebbene, non diversamente dall'altro caso, non ci siano elementi che alludano a un VIAGGIO EXTRACORPOREO DELLA PROTAGONISTA.
In entrambi si è salvato però il contenuto blandamente erotico della vicenda amorosa, alquanto insolito nel REPERTORIO DELLE RICORRENZE CRISTIANE".
Nel Mercurio del decimosettimo secolo del gesuita Felice Girardi viene descritto il caso paradigmatico di un LICANTROPO, giustiziato a Liegi nel 1607, il quale per quattordici anni aveva fatto incantesimi e divorato cristiani, pure lui con preferenza per quelli in tenera età.
Nell'occasione si metteva addosso una cintura diabolica che gli faceva assumere le sembianze di lupo.
Catturato, si mostrò insensibile ai tormenti, finché non gli fu fatta bere, a sua insaputa, dell'acqua benedetta: allora confessò subito, spontaneamente, di aver divorato diciassette fanciulli e fu condannato alla pena capitale.
Prima di morire, si pentì delle passate imprese ed esorto le madri a insegnare ai figli a fare correttamente il segno della Croce, unico sussidio contro simili magiche fiere, e contra i diavoli.
Però, analogamente alle seguaci di Diana e agli stregoni protagonisti delle battaglie per la fertilità, i LICANTROPI non interpretarono in ogni tempo il ruolo di presenze ostili.
In origine le loro trasformazioni, che richiamavano alla memoria i mascheramenti degli antichi riti popolari, avevano l'obiettivo di affrontare con maggior potere di suggestione le forze spirituali avverse".
"La natura sacrale riconosciuta a simili imprese sta peraltro alla base dell'etimologia più probabile del termine LUPO MANNARO (lupus *omenarius, cioe "lupo per voto", piuttosto che lupus *hominarius, come viene congetturato in alcuni vocabolari, anche autorevoli).
Solo a partire dal secolo XV, in concomitanza con la demonizzazione delle adepte del "gioco", si codificò nei loro confronti lo stereotipo di divoratori di greggi e bambini.
Ancora in epoca tarda alcuni LUPI MANNARI continuarono a ritenersi interpreti di una missione divina, come il protagonista di un processo avvenuto in Lituania nella seconda meta del Seicento.
Relativamente a questo caso Carlo Ginzburg nota singolari punti di contatto con le vicende dei Benandanti, ipotizzando una radice comune ai due fenomeni, che si giustificherebbe alla luce della diffusione di USANZE SCIAMANICHE migrate non solo in direzione dell' Europa centrosettentrionale, ma anche delle zone alpine.
Intorno alla meta del Cinquccento, nella sua Historia de gentibus septentrionalibus, Olao Magno descriveva certi riti,
diffusi allora tra le popolazioni dell'estremo Nord, in cui persone predestinate sprofondavano in lunghi
periodi di incoscienza, durante i quali compivano viaggi extracorporei, per incontrare i morti o combattere spiriti rivali.
Un secolo dopo il religioso Pierre de Lancre, persecutore di streghe nei Pirenei francesi, li associava a quelli delle seguaci di Diana, intendendoli entrambi come casi di ESTASI DIABOLICHE.
Nel riconoscere una parentela tra le due manifestazioni, in effetti, non ci si sbagliava di molto, in quanto entrambe derivavano dalle usanze delle antiche civilta eurasiatiche delle steppe, poi divise in due filoni separati: quello del mito di Diana, mediato dalla cultura classica, e l'altro, in prevalenza maschile, delle battaglie per la fertilità.
Quest'ultimo, accolto in Occidente a seguito delle migrazioni dei popoli
barbari, influenzò, dalla parte opposta, le religioni dei popoli orientali e in particolare la dottrina propria del buddhismo tibetano...del viaggio del corpo sottile nell"'esistenza intermedia".
Secondo quanto è possibile ricostruire sui pochi indizi disponibili, tali credenze dovevano essere diffuse, in origine, presso genti di stirpe non indoeuropea, ma vennero in parte assimilate da quelle che si affacciavano ai confini dell'Impero romano.
Così i Germani attribuivano al dio Odino la capacità di trasformarsi in uccello o in drago e di recarsi in quella forma in luoghi lontani, oppure di seendere all' Inferno in groppa a un destriero con otto zampe, per interrogare i morti; o ancora di comunicare con gli spiriti ausiliari impersonati dai due corvi Huginn
(pensiero) e Muninn (memoria), facendosi aiutare da loro nelle sue imprese.
Nel corso del Medioevo poterono perciò svilupparsi, in diversi posti d'Europa, fenomeni di stregonismo maschile, come nel caso dei Taltos ungheresi, dei Kresniki di Croazia e Slovenia nonché, appunto, dei Benandanti friulani.
Le ESTASI di costoro, a differenza di quelle SCIAMANICHE vere e proprie, non erano pubbliche.
Essi cadevano comunque in un SONNO PROFONDO accompagnato, secondo il mito, dall'uscita dell'anima della bocca.
Quanto alle cause del letargo, non va escluso il ricorso a SOSTANZE PSICOTROPE, assunte in generale per ingestione e non attraverso la pelle, come nel caso delle streghe.
Una delle più adatte a provocare tall effetti era la muscarina, contenuta in un fungo, l'AMANITA MUSCARIA, che pare rappresentasse la droga più in uso presso le popolazioni del Nord, dove, a causa del clima, non erano presenti il papavero da oppio e la cannabis indica.
Si può infatti ritenere (sebbene ovviamente, gli effetti possano variare di molto da persona a persona) che, oltre al sonno, la muscarina avesse la caratteristica di stimolare visioni oniriche di battaglie, così come, secondo alcuni, le sostanze contenute negli unguenti dell ' altro filone propiziavano l'illusione del volo.
Al riguardo citeremo il caso, riferito al 1610 dal Mercurio di Felice Girardi, di un cittadino francese che, offeso per certe ingiustizie subite, decise di abiurare la fede cattolica per rifugiarsi alla Rochelle, roccaforte dei protestanti, dove bestemmiò Dio e la Vergine e rinnegò il battesimo.
Più tardi si pentì e decise di tornare sui suoi passi.
Sulla via del ritorno mangiò un PIATTO DI FUNGHI e cadde in un SONNO PROFONDISSIMO.
Sognò di andare all' Inferno, dove vide gli atroci tormenti riservati agli eretici.
Quindi conobbe il Purgatorio e invocò la misericordia divina, promettendo di cambiar vita.
Ma a quel punto gli saltarono addosso due demoni che cercarono di trascinarlo di nuovo verso l'Inferno, rinfacciandogli le bestemmie e l'apostasia.
Lottò contro di essi per alcune ore, finché apparve Santa Caterina circondata da due grandi luci nelle quali comparirono le figure di Gesù Cristo e della Madonna, alla cui vista i nemici si dileguarono.
L'uomo si svegliò dopo quarantotto ore di sonno ininterrotto, sentendosi per diversi giorni spossato dal combattimento.
Sebbene i testi di devozione non mancassero di riportare molti esempi del genere, l'idea che lo spirito delle persone non sante potesse abbandonare il corpo risultava inconcepibile ai teologi, se non nei termini di un intervento demoniaco.
Essa era invece accolta senza difficoltà nei MITI POPOLARI, come si è visto nel caso dei Benandanti, i quali non avevano dubbi sulla realtà dei combattimenti estatici.
In questo, come abbiamo già cominciato a vedere nella prima parte del lavoro, si rilevano notevoli affinita tra le credenze popolari dell'Occidente e dell'Oriente.
Dopo che l'anima era uscita dal corpo, gli SCIAMANI credevano di viaggiare nell'aria, trasformati in altri esseri, oppure in groppa ad animali e oggetti che acquistavano vita prodigiosa, per impegnare sanguinose lotte con gli stregoni
rivali.
Talvolta si recavano nel regno dei trapassati, combattendo contro di loro per impadronirsi di semi e frutti che sarebbero serviti a propiziare la fertilità dei campi.
Potevano fare ciò in quanto erano essi stessi dei morti, sia pur provvisoriamente: la loro anima, liberata dal corpo, assumeva 1'onnipotenza degli spiriti, ritrovando mitiche facoltà che l'uomo possedeva, agli albori della sua storia, e aveva in seguito perduto".