L'ARTE DELLA MEMORIA è tenuta in gran conto nel medioevo e ad ogni livello. Naturalmente è prerogativa massima degli eruditi, degli uomini di chiesa e dei colti, dei giurisperiti e dei mercanti. Da questa competenza non sono però esclusi i "pellegrini della fede" che alla "memoria" devono spesso affidare tutte le loro possibilità per finalizzare viaggi, all'epoca carichi di pericoli, in terre semisconosciute di cui la mente deve registrare ogni particolare nell'auspicio di un ritorno e comunque nell'utile eventualità, al rientro in patria, di trasmettere ad altri "viandanti" le nozioni utilmente apprese e memorizzate. Il principio base dell'ARTE DELLA MEMORIA o MNEMOTECNICA (la disciplina destinata alla celebrità pubblica grazie alla figura di Pico Della Mirandola) consiste in un preciso programma di relazioni, per cui viene creato un SISTEMA DI IMMAGINI e di "LUOGHI" fittizi (tipico il caso dell'edificio labirintico da visitare nelle sue particolarità, in modo che le sue diverse sezioni possano facilmente essere collegate a qualche cosa che si vuole memorizzare in modo però da poterlo richiamare con sveltezza alla coscienza critica). Nella miniatura di destra del manoscritto trecentesco sopra riprodotto (appunto una TAVOLA DI MNEMOTECNICA) la figura di un cherubino ospita nelle SEI ALI la citazione delle SEI AZIONI NECESSARIE AD UNA VITA VIRTUOSA. Poi sulle PENNE di OGNUNA DELLE SEI ALI sono espressi i CINQUE PRECETTI che stanno alla radice di ognuna delle SEI AZIONI. Quindi ai piedi del cherubino una RUOTA permette di individuare le SETTE OPERE DI MISERICORDIA: VESTO - DISSETO - CIBO -CONSOLO - OSPITO - VISITO -SEPPELLISCO (che, ben si intuisce, sono alla base delle RELAZIONI INTERPERSONALI esistenti alla base del PELLEGRINAGGIO DI FEDE ma anche del rapporto che ogni BUON CRISTIANO deve instaurare con ogni proprio CORRELIGIONARIO IN VIAGGIO per qualsiasi motivo). La miniatura di sinistra riproduce invece il più comune meccanismo mnemonico costituito dallo SCHEMA AD ALBERO. In questo caso si tratta dell'ALBERO DEI VIZI (strutturato secondo un disegno razionale per cui tutti i vizi -frutti, rami e foglie- traggono comunque origine dalla loro RADICE COMUNE -che appunto è radice dell'albero- cioé la SUPERBIA: si stratta in definitiva di uno schematismo di memorizzazione che in qualche modo Dante riprende nelle sue CANTICHE, specialmente l'INFERNO ed il PARADISO che in qualche modo sembrano elaborazioni sofisticate di una raffinata esperienza scrittografica di sostegno dell'ARTE DELLA MEMORIA)
INFORMATIZZAZIONE DA ESEMPLARE DI "TAVOLE MNEMOTECNICHE" CUSTODITO IN BIBLIOTECA LAURENZIANA DI FIRENZE - SEC. XIV - XV