Nell'immagine antiquaria si vede una SALINA ai primi del '900: la STORIA DEL SALE (minerale essenziale nell'antichità e la cui rilevanza competeva solo con quelle dell'ALLUME e delle SPEZIE) fu sempre collegata alla vasta distribuzione dei LUOGHI DI CONSUMO (in effetti ogni forma di insediamento umano, demico e non) in relazione alla ridotta concentrazione dei LUOGHI DI PRODUZIONE. La grande esigenza di SALE indusse di fatto tutte le civiltà ad incentivare ogni possibile forma di PRODUZIONE DI SALE.
In tal contesto è da menzionare non solo lo sfruttamento delle SALINE MARINE (sulla cui tecnica si propone qui un PERCORSO DIDATTICO/DOCUMENTARIO) o delle MINIERE DI SALE (SALGEMMA/SALGEMME) ma altresì la fruizione di POZZI E SORGENTI SALATE, oppure la LISCIVAZIONE DI TERRE E SABBIE SALATE, ed ancora l'USO DI CENERI DI PIANTE ALOFILE.
La costante esigenza del SALE per la sussistenza dell'umano consorzio ha comportato, anche in epoche di ridottissimi scambi mercantili come il medioevo, la SOPRAVVIVENZA DELLE VIE COMMERCIALI DEL SALE: e queste, per conseguenza, determinarono l'affermazione di altri elementi economici tra cui l'IMPOSIZIONE DI TASSE ED ONERI VARI [come ad esempio l'impegno di acquistare una determinata quantità di SALE PER FUOCO (nucleo di famiglia) sì da consentire al FISCO la costanza delle entrate].
L'IMPORTANZA DELLA PRODUZIONE DEL SALE e conseguentemente del COMMERCIO DEL SALE determinò una serie di contrasti politico-militari come quelli che intercorsero tra la REPUBBLICA DI GENOVA ed il PIEMONTE SABAUDO (peraltro alla stessa stregua impegnati nella lotta al CONTRABBANDO DI SALE): un ruolo storico per la MONOPOLIZZAZIONE DI PRODUZIONE E COMMERCIO DEL SALE fu comunque quello di Venezia che, liberatasi di ogni forma di concorrenza in ambito adriatico, ne fece una fonte basilare per le sue entrate e quindi la sua floridezza, al punto da potersi dire che è, per molti versi, ancora da investigare unha STORIA POLITICA DEL SALE importante alla stregua di quella ECONOMICA E ALIMENTARE.