CONVENTO DI S.AMPELIO

Durante l'evoluzione del Cristianesimo in Occidente, per semplicità di scriventi e confusione di fonti, si commisero errori nella stesura di notizie agiografiche.
A Bordighera trovò collocazione (solo caso nell'Occidente europeo) il culto per l'egiziano AMPELIO> la diffusione del Cristianesimo nella Liguria costiera e delle isole dipese peraltro dalla penetrazione (IV sec.) di correnti ascetiche egiziane, celebrate da S.Ambrogio e S.Girolamo, ma favorite dal soggiorno all'isola Gallinaria di Albenga di S.Martino di Tours, transfuga dalle persecuzioni ariane (360).
L'isola divenne base del monachesimo egiziano e influenzò, con l'arrivo di asceti ed eremiti seppur non di Ampelio, il territorio da Albenga alla Provenza (Priorato di Callian) e alla Catalogna (Priorato di Riudebittles e del castello di Cabra); tal esperienza religiosa fu connessa allo stanziamento in anfratti e grotte di costa di eremiti che "propagandarono" le gesta di personaggi della loro spiritualità (tra cui Ampelio di Tebaide) divulgando la fede con pratiche che "si sovrapponevano" a culti per divinità illanguidite o morte nella coscienza collettiva.
Dopo epoche fiorenti l'eretto Convento di S.Ampelio prese a decadere.
Una data importante per ricostruire la storia del CONVENTO DI S. AMPELIO IN BORDIGHERA e soprattutto lo sviluppo della DIOCESI DI VENTIMIGLIA è il 13-V-1260 quando il notaio de Amandolesio scrisse un atto per cui i Canonici del Capitolo della Cattedrale intemelia rigovernarono le loro proprietà, suddividendo i terreni in OTTO PROPRIETA' o PREBENDE da gestire direttamente o affittare a coloni.
Dal documento si apprende che i Canonici, della borghesia o di città, avevano vinta una secolare controversia cogli ordini monastici.
E' significativo che alla stesura dell'atto, nella Canonica della Cattedrale, vi fosse frate Paolo, Preposito del Monastero in Bordighera di S.Ampelio, dipendente (erano passati secoli dalle esperienze degli eremiti di origine orientale) dal Convento benedettino di Montmajour.
Il Convento di S.Ampelio era in crisi, dopo aver raggiunto fama nell'XI sec.>i suoi beni confluivano ora nelle 2 prebende "Dall'acqua del Nervia sin verso Genova" giunte al Preposito della Cattedrale ventimigliese Rinaldo.
Alcuni Ordini smobilitavano le case minori (o Priorati), ed i Canonici, rispolverando antichi diritti, ebbero schiusa la facoltà di assimilare possedimenti monastici e frateschi, anche di S. ONORATO DI LERINO, suddividendoli in 8 proprietà sulla costa intemelia.
Per fissare i confini prebendali agli insediamenti migliori si valsero di riferimenti topografici dati da chiese, cappelle ed altre strutture edili spesso erette su presumibili impianti romani: fu il caso di S.Pietro in Camporosso, della Chiusa di Latte, di S.Vincenzo/S.Rocco ai Piani di Vallecrosia, del complesso di S.Ampelio, della chiesa della Rota tra Bordighera e Ospedaletti.
I Canonici avevano probabilmente calcato, col territorio diocesano, la topografia costiera del municipio di Albintimilium, lasciando agli ordini monastici l'entroterra, ove gli insediamenti romani non s'erano evoluti oltre la "villa rustica".


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CRIPTA detta di S.Ampelio: si vedono reperti romani di pietra della Turbia riutilizzati all'interno, fra cui la lastra giudicata dalla tradizione come "giaciglio" dell'eremita.
La presenza del materiale romano nell'area di un tempio cristiano sembra riproporre il tema della sovrapposizione cultuale per omonimia e/o convergenza tipologica fra un'"antica divinità pagana" ed un "Santo" od un "Patrono cristiano".






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