Nell'immagine si vede una FISTULA (frammento dall'Aqua Traiana trovata a Roma nei pressi delle Terme di Traiano ed ora all'Antiquario Comunale di Roma) uno dei tanti TUBI DI PIOMBO che portavano l'acqua dagli acquedotti pubblici agli edifici pubblici e privati.
Nell'epoca greca e poi romana ci fu un grandissimo sviluppo dell'igiene.
I bisogni fisiologici non venivano più espletati nell'ambiente esterno o in luoghi aperti comuni (vicoli, spiazzi, etc.), ma in apposite costruzioni, le latrine pubbliche, dotate di sistema idrico e di sistema fognario.
A Roma (ma gradualmente -fatte le debite proporzioni- in moltissime città imperiali) si affermò un efficace apparato fognario oltre ad un efficientissimo sistema idrico. In ogni casa, non solo in quelle dei ricchi, ma anche nelle insulae, che erano le case popolari dell'epoca, vi era una fontana, l'acqua corrente, portata in ogni casa dagli acquedotti.
Questi acquedotti, costituiti da tubi di piombo, materiale molto malleabile, furono, con qualche enfatizzazione, ritenuti responsabili del crollo dell'impero romano, a causa della malattia causata dai sali di piombo, il SATURNISMO.
Il piombo, una volta penetrato nell’organismo attraverso le vie di penetrazione decanale digerente e dell’apparato respiratorio, si combina infatti con le albumine di sangue e dei tessuti, formando albuminati di piombo: questi in parte si eliminano con le urine ma parzialmente si fissano nei tessuti degli organi, provocando lesioni di tipo degenerativo sì che , nei casi più gravi, può manifestarsiil SATURNISMO conduce prima alla follia e quindi alla morte.
Secondo le ultime investigazioni archeologiche e scientifiche non pare tuttavia che sia stata l'acqua inquinata a determinare la diffusione del SATURNISMO in Roma antica (e nelle regioni più civilizzate dell'impero ove la sua tecnologia era in auge), ma che tale responsabilità sia piuttosto da addebitare ad un uso particolare del vino.
L'acqua, infatti, non depurata proveniente da zone montane, era ricca di sali di calcio, i quali, col tempo, depositandosi sulle pareti delle tubature, costituivano un rivestimento capace di trattenere i sali di piombo, che non venivano più a riversarsi nell'acqua corrente.
Il vino risultava invece, alla fine , ricco di sali di piombo, che sono solubili, in quanto questi venivano utilizzati, alla stregua del bisolfito usato oggi, per controllare la fermentazione del vino.