Data la carenza di immagini per intendere le problematiche del Nervia la lettura della CARTA, QUI PROPOSTA INTEGRALMENTE, MA COSI' GRANDE CHE LA SI E' DOVUTA PROPORRE IN QUATTRO SETTORI PROCEDENDO DALLA FOCE DEL NERVIA VERSO IL PRIMO TRATTO PROSSIMO AL BORGO DI CAMPOROSSO che architetti all'epoca famosi ed assai competenti quali furono STEFANO e PIETRO NOTARI, il 19-V-1820 presentarono alle autorità municipali interessate con una mai abbastanza studiata nella sua completezza dettagliata relazione ora qui proposta con la rappresentazione del tragitto dell'attuale via Braie e con l'indicazione delle tante proprietà periodicamente dannificate dalle tracimazioni del torrente, stesa in previsione di un rifacimento degli ARGINI STORICAMENTE MUTEVOLI del grande torrente NERVIA("far scorrere la carta per leggere ai suoi piedi un vasto commento critico") da ciò si apprende che al 1829 ed ancora sino al 1856 come si legge di seguito il torrente mai fu superabile con un Ponte in muratura . Su questa situazione esiste una storia pregressa che si può ricostruire = dopo le distruzioni dei Barbari di Alarico e Ataulfo diversi dati si sanno, per merito del De Reditu suo di Rutilio Namaziano, a proposito di siffatte calamità ma anche in relazione ai restauri
operati da Flavio Costanzo poi imperatore col nome di Costanz III = ma le informazioni riguardano i provvedimenti fatti a favore dell'agro di Savona e di Albenga ove tuttora si vedono antichi ponti romani: purtroppo per quanto conerne la litoranea le lacune del testo di Namaziano impediscono di apprendere quanto fu e se fu fatto a vantaggio del territorio intemelio egualmente colpito[in particolare il restauro di danni ai ponti era ritenuto giustamente dai Romani una priorità, come anche nel '600 in questi passi di un suo libro su Roma antica scrisse G.B.Casali, corrispondente e fautore di Angelico Aprosio]. Tutto questo e l'assenza di reperti significativi impedisce di ricostruire possibili opere di restauro a pro di questo territorio, compresi i danni apportati alla litoranea e di conseguenza per ciò che qui interessa in rapporto ai Ponti si sanno parecchie cose sull'agro intemelio solo a partire dall'età medievale come qui si legge = alcuni Ponti costituirono un problema mai risolto sino al 1800 venendo superati per via di guadi, effimeri ponti lignei, o addirittura tramite l'opera dwlla "barchetta di un traghettatore a pagamento" : e questo fu anche il caso del PONTE ALLA FOCE DEL TORRENTE NERVIA CHE SOLIDO ED IN MURATURA SI COMINCIO' A COSTRUIRE NEL 1856 [pur se giova sempre rammentare che il Bertolotti viaggiatore per questo contrade dopo aver specificata l'assenza di un ponte sul Nervia non lungi dalla riva del mare in questa sua pubblicazione citò l'esistenza sul torrente di due ponti, uno a Camporosso e un altro ancora, cioè il celebre ponte di Dolceacqua. LAREALIZZAZIONE DEL PONTE ALLA FOCE DEL NERVIA, è doveroso rammentarlo, avvenne grazie all'opera delle ripetute petizioni dell'avvocato di Camporosso FRUTTUOSO BIANCHERI che membro autorevole dell'allora Sabaudo Senato di Nizza tanto si adoprò per migliorare lo stato della napoleonica
Strada della Cornice moderno calco dell'antica litoranea romana, concentrando la sua attenzione nei dibattiti politici onde realizzare oltre che un ponte alla foce del Nervia, unaltro sul torrente Argentina e pure per correggere una pericolosa situazione viaria in Ventimiglia.
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