riproduzione a cura di B. Durante

NICOLA COPERNICO , fu il grande astronomo polacco che per primo mise in dubbio il sistema geocentrico delle teorie di Aristotele e di Tolomeo.
Per circa quattordici secoli, la visione tolemaica della Terra immobile al centro dell'universo e circondata dalle sfere celesti, non era mai stata messa in discussione.
Copernico, nel suo De Rivolutionibus Orbium Coelestium, ipotizzava innanzitutto che la Terra non fosse il centro dell'Universo, ma che ruotasse attorno al Sole.
Una tale idea, che toglieva alla Terra la sua posizione privilegiata al centro dell'Universo, avrà una straordinaria ripercussione nel modo di pensare in tutto l'Occidente e per questa ragione si parla espressamente di Rivoluzione Copernicana.
Nel De Rivolutionibus Orbium Coelestium, Copernico discute la concezione geocentrica tolemaica e propone la sua teoria eliocentrica.
Copernico presenta innanzitutto tre postulati fondamentali: la forma sferica dell'Universo, la sfericità della Terra e i moti dei pianeti che devono essere composti da moti circolari uniformi.
Egli non può ammettere la mancanza di uniformità perché "l'intelletto indietreggia con orrore, essendo indegno di sostenere una tale veduta intorno ai corpi, che sono costituiti nell'ordine più perfetto".
Copernico spiega poi il principio del moto relativo, per il quale, agli effetti dell'apparenza, è lo stesso se si muova il Sole o se si muova la Terra.
Attribuisce quindi alla Terra un movimento di rotazione attorno a se stessa per spiegare il moto complessivo di tutte le stelle, mentre suppone anche che essa ruoti intorno al Sole in un movimento di rivoluzione annuo per rendere ragione dell'apparente movimento annuale dell'astro lungo l'eclittica.
Era più semplice pensare che fosse la Terra a ruotare attorno a se stessa che non tutta la sfera celeste.
Inoltre non era assolutamente plausibile che la Terra fosse l'unico corpo celeste a restare immobile.
Una delle principali obiezioni di Copernico all' IPOTESI TOLEMAICA dell'immobilità della Terra aveva come base delle conoscenze fisiche che i greci non potevano possedere.
Tolomeo affermava infatti che se la Terra fosse in movimento, un oggetto lanciato in aria sarebbe ricaduto indietro.
Copernico obiettò che il moto di un oggetto lanciato in aria è dato da due componenti: una componente verticale dovuta al lancio in alto e una componente orizzontale (circolare) dovuta al movimento della Terra.
Un oggetto ricade verticalmente per il semplice fatto che noi stessi partecipiamo alla componente orizzontale del suo moto e quindi non ce ne possiamo accorgere.
Tolomeo inoltre affermava che se la Terra ruotasse attorno a se stessa si sarebbe disgregata.
Copernico rispose facendo osservare quanto maggiormente dovrebbe disgregarsi la sfera delle stelle, dato che le stelle, molto distanti, dovrebbero muoversi ad una velocità di rotazione molto più elevata di quella della Terra.
La sua TEORIA ELIOCENTRICA spiegava in maniera più semplice alcune caratteristiche incomprensibili del moto dei pianeti negli EPICICLI.
Ad esempio secondo Tolomeo i pianeti esterni dovevano compiere un giro sui loro epicicli nello stesso tempo impiegato dal Sole per girare attorno alla Terra.
Copernico, mettendo il Sole al centro, dimostrava che quelle strane caratteristiche dei moti planetari erano semplicemente una conseguenza del moto terrestre.
Inoltre mettendo la Terra al terzo posto nella sequenza delle distanze planetarie dal Sole (cioè tra Venere e Marte) era possibile dividere i pianeti in due gruppi: pianeti interni (Mercurio e Venere) e pianeti esterni (Marte, Giove e Saturno).
Veniva in questo modo chiarita semplicemente l'inspiegabile necessità tolemaica di differenziare il meccanismo degli epicicli di questi due gruppi di pianeti.
E' qui che si dimostra la notevole semplificazione introdotta dal sistema copernicano rispetto al tolemaico; in questo modo si risolveva il problema dei moti retrogradi e dei punti stazionari dei pianeti.
Nella sua opera tratta inoltre il problema della precessione degli equinozi spiegandone l'origine in un movimento lento dell'asse terrestre che ha un ciclo di 26.000 anni.
Con una particolare disposizione degli epicicli riesce a spiegare le principali irregolarità del moto lunare e di altri pianeti.
Il sistema copernicano non rappresenta quindi il sistema eliocentrico oggi noto, proprio per il difetto di conservare una struttura ad epicicli (pur semplificata rispetto a quella tolemaica).
I moti ellittici dei pianeti erano interpretati ancora come composizione di moti circolari.
Soltanto con le scoperte di Keplero si riuscì a superare questo "pregiudizio" della necessità dei moti circolari.






NICOLA COPERNICO (forma latinizzata della vera onomastica POLACCA: Nicolaus Koppernigk) nacque a Torun (Thorn) sulla Vistola il 19 febbraio 1473.
Nel 1491 si iscrisse all'Università polacca di Cracovia dove, pur essendo destinato alla carriera ecclesiastica, mostrò una decisa inclinazione per l'astronomia e la matematica.
A 23 anni si recò in Italia e trascorse cinque anni presso l'Università di Bologna (uno dei maggiori centri culturali d'Europa), dove lavorò sotto la direzione di Maria da Novara da cui apprese gli elementi di astronomia pratica.
Nel 1550 andò a Roma e l'anno seguente tornò nell'Europa nord-orientale, a Frauenberg, dove fu insediato canonico per opera dello zio Lucas Waczenrode, vescovo di Ermland.
Dopo pochi mesi dall'insediamento nella sua canonica, tornò ansioso in Italia, questa volta a Padova rimanendovi per altri cinque anni.
Durante i dieci anni che trascorse complessivamente in Italia studiò legge, teologia, medicina, matematica, astronomia e i classici.
Lo studio dei classici fu di importanza fondamentale poiché gli permise di leggere i lavori dei grandi astronomi greci nella loro lingua originale.
Nel 1506, ritornando definitivamente in patria, Copernico pose termine alla sua vita studentesca e si rititò nel castello di Heilsberg per prendersi cura del vecchio zio vescovo.
Prese quindi a meditare su un nuovo sitema cosmogonico, gettando le basi del suo monumentale lavoro, De rivolutionibus Orbium Coelestium, che fu pubblicato soltanto 37 anni dopo, poco prima della sua morte.
Copernico morì nell'anno 1543 all'età di settant'anni.