CITTA' DELLA FRANCIA SUD-ORIENTALE, NEL DIPARTIMENTO DELLE ALPI MARITTIME, ALLE FALDE MERIDIONALI DEL MONTE ROQUEVIGNON, IN POSIZIONE DOMINANTE UNA CONCA COLTIVATA AD ARANCI E FIORI, CIRCA A 27 KM. AD OVEST DA NIZZA. SI TRATTA DI UN IMPORTANTE CENTRO TURISTICO IN PERIODO INVERNALE (OLTRE CHE DI RILIEVO NELLA LAVORAZIONE DEI PROFUMI). LA PARTE ANTICA DELLA CITTA' E' FRA LE PIU' SIGNIFICATIVE E IMPORTANTI DELLA PROVENZA: HA CONSERVATO LE ANTICHE PIAZZE ADORNE DI FONTANE, LE VIE TORTUOSE E GLI EDIFICI AD ARCHI CHE LO CARATTERIZZAVANO NEL XVIII SECOLO. LA CATTEDRALE, DI NOTRE-DAME, E' GOTICA E RISALE AL XII SECOLO (AL SUO INTERNO CUSTODISCE TRE OPERE DI RUBENS ED UNA TAVOLA DI FRAGONARD, NATIVO DELLA CITTADINA). SON PURE DEGNE DI MENZIONE LE CHIESE DI S. MASSIMO E DI S. PAOLO CHE COSTITUISCONO ESEMPI IMPORTANTI E RARI DI MONUMENTI GOTICI IN FRANCIA MERIDIONALE (E TRA I MONUMENTI CIVILI MERITA DI ESSER RICORDATO SOPRA OGNI ALTRO L'"HOTEL DE VILLE" DEL XII SECOLO). LA STORIA DELLA CITTADINA E' ABBASTANZA IMPORTANTE: ESSA SI SEGNALA SOPRATTUTTO A PARTIRE DALL'ALTO MEDIOEVO QUANDO VENNE SACCHEGGIATA IN PIU' OCCASIONI DAGLI ARABI. PASSATO QUESTO PERICOLO IL CENTRO RAGGIUNSE UNA DISCRETA PROPERITA' ECONOMICA: COSTITUITOSI IN LIBERO COMUNE "GRASSE" STRINSE QUINDI UNA IMPORTANTE ALLEANZA ECONOMICA PRIMA CON GENOVA E QUINDI CON PISA. SUCCESSIVAMENTE (1227) LA CITTA' VENNE ASSIMILATA TRA I POSSESSI DEI CONTI DI PROVENZA. VERSO IL 1247 LA CHIESA CATTEDRALE DIVENE SEDE VESCOVILE: LA DECADENZA E' DA METTERE IN RELAZIONE AL PERIODO DELLE CINQUECENTESCHE GUERRE DI SUPREMAZIA TRA FRANCESCO I DI FRANCIA E CARLO V DI SPAGNA. SEMPRE NEL XVI SECOLO, SOPRATTUTTO IN RELAZIONE AL DIVAMPARE DELLE LOTTE DI RELIGIONE TRA CATTOLICI E RIFORMATI. UN ALTRO MOMENTO COMPLESSO NELLA STORIA DI "GRASSE" FU POI RAPPRESENTATO DAGLI EVENTI DRAMMATICI SETTECENTESCHI DELLA GUERRA DI SUCCESSIONE AL TRONO IMPERIALE QUANDO LA LOCALITA', DATA LA SUA CONDIZIONE DI PIAZZAFORTE MILITARE, VENNE OCCUPATA NEL 1746 DALLE FORZE NEMICHE AUSTRO-PIEMONTESI
riproduzione e adattamento da documentazione fotografica di Giulio Panciroli