NELL'IMMAGINE SI VEDE UN DOCUMENTO DEL 1038 (CUSTODITO PRESSO L'ARCHIVIO DI SATO DI GENOVA) CON CUI IL CONTE DI VENTIMIGLIA CORRADO RINUNCIAVA A PRO DEL VESCOVO GENOVESE AI SUOI DIRITTI SUL SITO CHE "LOCI SANCTI ROMULI DICITUR.
A FINE SECOLO, NEL 1095, IL NUOVO CONTE DI VENTIMIGLIA CORRADO III CONFERMO' QUELLA RINUNCIA DI DIRITTI FEUDALI SULL'AGRO DI SAN ROMOLO E SEMPRE A VANTAGGIO DELL'EPISCOPO GENOVESE.
LA PRESENZA DELL'EPISCOPATO GENOVESE RAPPRESENTO' UNA "VIA D'ACCESSO" ALLA PENETRAZIONE DI GENOVA: E COSI' NEL 1130 PRENDEVANO POSSESSO DI SAN ROMOLO, EDIFICANDOVI UNA TORRE MENTRE QUELLI DI BAIARDO E DI POIPINO, UNITAMENTE ALLO STESSO CONTE INTEMELIO, DOVETTERO PRESTARE ATTO DI FEDELTA' ALLA GRANDE REPUBBLICA MARINARA.
TRA GENOVA E VENTIMIGLIA INIZIO' QUINDI UNA SERIE DI GUERRE CUI SI POSE FINE CON IL TRATTATO DI AIX NEL 1262 CON CUI SI POSE DI FATTO FINE ALLA CONTEA INTEMELIA.
L'EPISCO PO SIRO, ARCIVESCO DEL 1133, SOSPETTANDO UNA CRESCENTE INVADENZA DI GENOVA, ANCHE NEI TERRITORI DI SUA COMPETENZA, ASSUNSE IL TITOLO DI DOMINUS ET COMES PRESENTANDOSI QUINDI COME DETENTORE SIA DEL POTERE SPIRITUALE CHE TEMPORALE, COI CONSEGUENTI DIRITTI DI NOMINARE NEI SUOI TERRITORI NOBILI E FUNZIONARI PREPOSTI A DIFENDERLO ED A GARANTIRNE IL FUNZIONAMENTO (VISCONTI, GASTALDI, SINDACI).
NEL 1153 IL VESCOVO DI ALBENGA ODOARDO CEDETTE AD ANSELMO DEI QUARANTA PARTE DEI DIRITTI SU SAN ROMOLO: E GENOVA NON POTE' OPPORRE GRANDI OPPOSIZIONI A TALE SOLUZIONE VISTO IL SUO DURO IMPEGNO NELLA GUERRA CONTRO VENTIMIGLIA.
SAN ROMOLO RISENTI' ALLORA DI UN DISCRETO RECUPERO SOCIO-ECONOMICO. CON IL TEMPO SORSERO LE CORPORAZIONI E QUINDI LA COMPAGNA, RAPIDAMENTE EVOLUTASI DA SEMPLICE ASSOCIAZIONE ECONOMICA IN ORGASNISMO POLITICO.
LA CAMPAGNA AVEVA UN SUO REGOLAMENTO GIURATO DA TUTTI GLI UOMINI DI ETA' FRA I 17 ED I 70 ANNI: COSTORO COSTITUIRONO IL PARLAMENTO GUIDATO DAI CONSOLI, DESTINATI A GOVERNARE LA GIUSTIZIA PER UN LUSTRO ED OBBLIGATI A CAPEGGIARE L'ESERCITO IN CIRCOSTANZE BELLICHE.
DA VOLONTARI LA COMPAGNA DIVENNE OBBLIGATORIA VERSO IL 1143 E L'ASCRIZIONE AD ESSA DIVENNE OBBLIGATORIA PER GLI UOMINI DELL'AGRO TUTTO CHE VENIVANO NOMINATI DALL'ARCIVESCOVO.
IL PARLAMENTO ACCORREVA A SEDUTA, GUIDATO DAL SUONO DEL CAMPANA DI CUI ERA PROVVISTO IL CINTRACO.
LE ADUNANZE SI TENEVANO NELLA CHIESA DI SANTO STEFANO: I CONSOLI AMMINISTRAVANO LA GIUSTIZIA IN UN LOCALE DEL CAPITOLO MENTRE LE FINANZE LOCALI ERANO AFFIDATE PER LA CUSTODIA A DUE CLAVARI.
UN COLPO DI FORTUNA PER QUESTA COMUNITA' DATA AL 1199 QUANDO A SAN ROMOLO, COME AD ALTRI LUOGHI, I GENOVESI CONCESSERO DELLE CONVENZIONI UNA SORTA DI DONO, FATTO AI TEMPI DELL'ASPRA GUERRA CON VENTIMIGLIA ONDE FRENARE ALTRE POSSIBILI INSURREZIONI.
SECONDO LE "CONVENZIONI DEL '99" GLI UOMINI DI SAN ROMOLO DOVEVANO PROCURARE, IN CASO DI NECESSITA', FANTERIA E NAVI DA GUERRA, SOSTENERE PER LORO PARTE A SPESE MILITARI, NAVIGARE OLTRE L'ISOLA DEI SARDI E SIN A BARCELLONA SOLO PREVIA AUTORIZZAZIONE, RISPETTARE I DIVIETI PRESENTI IN GENOVA E GIAMMAI SOTTOSCRIVERE CONVENZIONI CON ALTRI POTENTATI, SOPRATTUTTO FSR GUERRA CONTRO I NEMICI DI GENOVA TRA CUI LA STESSA VENTIMIGLIA E QUINDI GIURARE FEDELTA' ALLA 'COMPAGNA' DI GENOVA OGNI 5 ANNI.
IN CAMBIO DI QUESTI INDUBBI ONERI I GENOVESI, CON UNA CERTA ASTUZIA, CONCESSERO AI RESIDENTI DI SAN ROMOLO LA NON CITAZIONE DEL SIGNORE LORO SI' CHE IN LINEA FORMALE PAREVANO AVER CONQUISTATO UN SUPERIORE MARGINE DI AUTONOMIA.
NEL 1216 SI ACCESERO SCONTRI TRA LA FAZIONE LEGATA ALL'ARCIVESCOVO ED I PARTIGIANI DI GENOVA: NEPPURE MANCARONO AZIONI VIOLENTE ED OMICIDI.
L'ALTISSIMO PRELATO OTTENNE PERO' UN MOMENTANEO SUCCESSO CON IL RISTABILIMENTO DEI SUOI DIRITTI.
IL RIAFFERMATO PRESTIGIO DELLA CHIESA FECE SI' CHE, DURANTE IL 1221 PERSISTENDO NELL'AREA LO STANZIAMENTO DI INTEMPERANTI TRUPPE GENOVESI IMPEGNATE NELL'ASSEDIO DI VENTIMIGLIA, LA POPOLAZIONE, ANGARIATA DALLE PREPOTENZE DEI MILITI, SI APPELLASSE PER OTTENERE GIUSTIZIA ALL'AUTORITA' ARCIVESCOVILE.
PER SEDARE GLI INSORTI TUMULTI POPOLARI L'ARCIVESCOVO OTTONE SI RECO' NEI POSSEDIMENTI DELLA SUA CATTEDRA A SAN ROMOLO E RISTABILI' L'ORDINE TRA UN TRIPODIO DI FOLLA: MA CIO' NON IMPEDI' UNA PRONTA REAZIONE DI GENOVA, SEMPRE GELOSA DEI SUOI PRIVILEGI.
IL POTERE TEMPORALE FECE INFATTI SEQUESTRARE I BENI DELLA CHIESA DI MODO CHE, PER RITORSIONE, L'ARCIVESCOVO LANCIO' SULLA CITTA' DI GENOVA L'INTERDETTO GENERALE.
LA POPOLAZIONE DI SAN ROMOLO CERCO', BARCAMENANDOSI FRA LE DUE AUTORITA', DI TRARRE IL MASSIMO VANTAGGIO MA, QUANDO NEL 1223 FU DICHIARATA SIA RIBELLE ALL'ARCIVESCOVADO QUANTO POSTA AL BANDO DALL'IMPERO, DOVETTE SCENDERE A CONSIGLI PIU' MITI E PENSO' BENE DI SOTTOPORSI ALL'AUTORITA' DELL'ARCIVESCOVO OTTONE.
AL PROPOSITO VENNE REDATTO, IL 6 MAGGIO DEL 1225, UN ATTO IN CUI LA POPOLAZIONE DI SAN ROMOLO GIURO', PRESTANDO FEDE SOLENNE, I CAPITOLI DELLA LOCALITA': ATTESO CHE QUESTI STATUTI ERANO IN FUNZIONE DELL'AUTORITA' ECCLESIASTICA SI DEDUCE CHE DAL 1230 ALLA CONCLUSIONE DEL XIII SECOLO LA CHIESA POTE' ESERCITARE LA SUA AUTORITA' SULL'AREA: SI RICORDA GENERALMENTE IL COMPITO DRL PODESTA' LANFRANCO USODIMARE CHE, NEL 1251, VENNE NOMINATO DALL'ARCIVESCOVO CON IL COMPITO DI SOVRINTENDERE ALLA GIUSTIZIA ED ALL'ESAZIONE DELLE AMMENDE.
NON SI PUO' COMUNQUE DISCONOSCERE CHE A QUESTO STATO DI COSE NON CORRISPONDESSERO DELLE OPPOSIZIONI INCENTRATE SOPRATTUTTO SUL CONTRASTATO PAGAMENTO DELLE DECIME E SUL RICONOSCIMENTO DEGLI JURA O DIRITTI DELLA CHIESA ALLE CUI FORTUNE LOCALI DI CERTO NON AVEVA GIOVATO LA FISCALISSIMA AMMINISTRAZIONE IMPOSTA DALL'ARCIVESCOVO GUALTIERO DA VEZANO TRA IL 1253 ED IL 1274.
VERSO LA FINE DEL SECOLO, NEL 1292, SULLA CATTEDRA ARCIVESCOVILE DI GENOVA SALI' JACOPO DA VARAGINE ALL'EPOCA GIA' CELEBRE AUTORE DELLA CRONACA INTITOLATA LEGENDA AUREA.
I SUOI VASSALLI, IN UN PROGETTO DI RIFORME E MIGLIORIE DA LUI VARATO, EBBERO L'INCARICO DI PROCEDERE ALLA VENDITA ALL'ASTA DI SVARIATE GABELLE E CHIESE A PAPA BONIFACIO VIII L'AUTORIZZAZIONE AFFINCHE' LA CATTEDRA GENOVESE SI ALIENASSE TRAMITE VENDITA DELLE TERRE DA LEI POSSEDUTE NEI CIRCONDARI DI SAN ROMOLO E CERIANA.
ERA AVVISO DEL PRELATO -PERALTRO SUFFRAGATO DAL PARERE DEGLI EPISCOPI DI ALBENGA E NOLI- CHE SUSSISTENDO RILEVANTE DISTANZA FRA GENOVA (SEDE DELLA CATTEDRA ARCIVESCOVILE) ED I SUOI POSSEDIMENTI NELL'AREA DI SAN ROMOLO CHE FOSSE ARDUO GESTIRE QUESTI ULTIMI NELL'OCCASIONE CHE NE FOSSERO CACCIATI I FUNZIONARI ARCIVESCOVILI.
QUESTE ALIENAZIONI SONO DATATE ALL'8 GENNAIO 1297 QUANDO, A RATIFICA DI JACOPO DA VARAGINE, I CASTELLI DI SAN ROMOLO E DI CERIANA VENNERO CEDUTI, PER COMPRAVENDITA, AD OBERTO DORIA ED A GIORGIO DE MARI IN FORZA DELL'ESBORSO COMPLESSIVO DI 13000 LIRE GENOVESI.