Molte pagine redasse contro l'"Idra" della Frode in tutti i suoi aspetti non esclusi quelli della "Frode Mistica" contro i cui perpetratori anche perché giudice ecclesiastico dovette talora impegnarsi l'erudito ventimigliese Angelico Aprosio ma particolare acredine dimostrò sempre contro Usura e contro Avarizia (vedi qui Miniatura genovese dell'usura): avverso quest'ultima dopo aver composto già il Capitolo XV della sua Grillaia (qui digitalizzato) riprese il tema in un'opera rimasta inedita e specificatamente nel qui proposto "Cap. XV dello Scudo di Rinaldo II dedicato a F. Nomi sviluppò diverse e nuove tematiche = sui religiosi avari, sull'episodio di un Frate avarissimo o "Crestofilo" icona dell'avarizia in una vivace descrizione ambientata a S. Stefano presso Taggia - un' epocale riprovevole costumanza del tempo quale l'uso praticato anche da religiosi di portarsi l'oro nella tomba, anche, per sfuggire ad eventuali eredi, facendosi tagliare il cadavere per inserirvi nascostamente le proprie monete d'oro
VEDI NELL'INTERPRETAZIONE ECCLESIASTICA LA CONDANNA DI AVARIZIA ED USURA
[VEDI INVECE QUI IL "LECITO IMPIEGO DEL DENARO SECONDO L'AUTORITA' DELLA CHIESA"]
VEDI QUINDI NELL'INTERPRETAZIONE DELLO STATO: " LA CONDANNA DELL' USURA "
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