All'inizio il suo governo fu condotto con abilità e competenza: intelligenti riforme fecero rifiorire il piccolo principato di Braunschweig. Sotto l'influenza dell'abate Jerusalem e del pedagogo Gioacchino Enrico Campe, il duca fu un vero sovrano illuminato. Ma la sua vera passione fu l'attività militare e nel 1787 divenne Feldmaresciallo di Prussia.
Durante la guerra della Prima coalizione, a seguito dell'accordo di Pillnitz, divenne il comandante in capo delle truppe austro-prussiane che dovevano combattere contro le armate rivoluzionarie francesi (7 marzo 1792). Il 25 luglio dello stesso anno emise il famoso proclama destinato ai parigini, nel quale minacciava sanzioni gravi in caso di attentato alla incolumità di Luigi XVI e della famiglia reale. Ecco che cosa recitava il proclama, pubblicato a Parigi il 1º agosto:
"Nel caso in cui venga usata la più piccola violenza o venga recata la minima offesa nei confronti delle loro Maestà, il re, la regina e la famiglia reale; se non si provvede immediatamente alla loro sicurezza, alla loro protezione ed alla loro libertà, esse (la Maestà imperiale e reale) si vendicheranno in modo esemplare e memorabile, abbandoneranno cioè la città ad una giustizia militare sommaria ed i rivoltosi colpevoli di attentati subiranno le pene che si saranno meritati".
A metà agosto attraversò con la sua armata, composta da parecchi emigrée (cioè monarchici francesi fuggiti dinnanzi allo sconvolgimento della rivoluzione), il confine con la Francia. Sconfitto a Valmy il 20 settembre 1792 dai francesi di Dumouriez e di Kellermann, si ritirò. L'episodio non fece certo onore alla sua fama di stratega, non certo per codardia, ma per sopravvalutazione eccessiva delle forze nemiche e per indecisione, dovuta anche al cattivo stato di salute delle sue truppe, affette da dissenteria per cattiva alimentazione.
Il 23 luglio 1793, dopo un assedio durato poco più di quattro mesi, prese la città di Magonza. All'inizio del 1794 si dimise da comandante in capo a causa dei contrasti con il collega Wurmser. Venne tuttavia richiamato in servizio dal re di Prussia come comandante dell'esercito prussiano nel 1806. Nelle battaglie di Jena ed Auerstadt venne gravemente ferito ad entrambi gli occhi. Si rifugiò allora in territorio neutrale danese, presso Amburgo, ove morì a seguito delle ferite riportate.
Massone, nel 1783 si affiliò all'Ordine degli Illuminati con lo pseudonimo di "Aaron".
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