Le forme più usate sono: "Albium Intimilium", "Album Intimilium " e
il contratto "Albintimilium".
Le altre forme o sono erroneamente derivate dalle precedenti o sono
dovute ad un errore dei copisti: "Albintimilio", "Albintimillo", "Intimilium", "Intemelium", "Vintimilio", "Avinctimilio", "Avintimilium".
"*Albo" (o "*albio" o "*alba") è una base (ligure) preromana, connessa con
la nozione di altura ed è presente tanto al nord, "Albingaunum", "Albintimilium", "Alba Pompeia", "Alba Decelia", quanto al centro d'Italia, "Alba Longa" ed
"Alba Fucens".
La seconda parte del toponimo, il Rossi, seguito da cultori di cose locali, la giudicò sopravvivenza di un eponimo, ignorando che questo è sempre un espediente teso a giustificare, con la figura d'un eroe, un toponimo poco nobile o glorioso.
In una città modesta e in un'epoca arcaica, a stento si può credere ad un "Intimilium", mitico vincitore di nemici e costruttore di mura.
Ben più rigoroso il Lamboglia, assodato che "Intimilium" è connesso all'etnico Intemelii, scoprì che il termine aveva similari nella sfera del mondo ligure-
arcaico.
Sulla costa spagnola, tra Sagunto e Terragona, è citata dagli antichi la città di "Intibilis" o "Indibilis" cui si deve porre in relazione la grande quantità di esiti iberici consimili.
Nel termine si vede l'alternanza dei gruppi "-nt -nd", mentre la forma terminale in "-bilis" o in "-beles" sembra la corrispondente iberica delle forme liguri prelatine in "milis" o "-melo" (in cui, ma il discorso meriterebbe ulteriori conforti critici, sembrerebbe celarsi la forma "-belen" che potrebbe rimandare alla figura ed al culto della divinità solare celto-ligure, corrispondente occidentale di Apollo, Beleno appunto nel contesto di una persistente religione solare od apollinea non priva di valenze di paganesimo poi annichilite per via di rovesciamento cultuale dal trionfante cristianesimo.
E' un'ipotesi non senza sostanza: l'alternanza degli esiti "-nt -nd" e quella tra "-bilis" e "-milis", giustificata dal processo iberico di labializzazione della "-m-" intervocalica, puo tracciare una via storica per giustificare il termine "Intemelii".
Seguendo questa riflessione si possono scansare ipotesi assurde o di fantasia: del resto non dovrebbe sfuggire come, procedendo dalla Spagna verso levante, diminuiscano
gli esiti in "-bilis" e compaiano quelli in "-milis" sino all'alternanza delle due
forme nella cittadina presso Marsiglia, ora detta "Mastramela" ora "Mastrabela".
"Intemelii" potrebbe dunque essere un etnico esteso e comune nella
lingua preindoeuropea delle coste del Mediterraneo nord-occidentale.
Il toponimo del Municipio romano si compose secondo lo schema solito
per esiti di tale tipo: nome comune + genitivo dell'etnico.
Non si tratta però, per il secondo elemento, di un genitivo latino in quanto da "*Intemelii" sarebbe dovuto derivare, sulla base dei temi in "-o-",
"Intemeliorum" .
Con probabilità è la ripresa di un'antica desinenza ligure, al genitivo plurale, in "* om" o l'adattamento latino della forma greca "Intemelion" senza rispetto della lunghezza della "-o" finale.
E' comunque un toponimo preromano ed il suo concetto potrebbe essere quello di "altura o città degli Intemeli".
Presto dai composti "Album Intimilium" ed "Albium Intimilium" si ottenne per contrazione "Albintimilium" comune nelle iscrizioni, che presto soppiantò le altre forme.
Poi pure "Albintimilium" si trasformò anche per una instabilità grafica cui corrispondeva instabilita fonetica.
Con la volgarizzazione l'apocope del prefisso "Al-" (sentita come preposizione "ad") è attestata dall'"Itinerario marittimo"; quindi la "B-" iniziale divenne la spirante "V-", per depauperazione della sensibilità fonetica; fenomeno diffuso con altri simili in quel grande periodo di tempo che preparò e svolse la morte del latino classico.
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