Il TEMPO nel medioevo ha più concezioni tenendo anche conto della tardiva applicazione di una macchina esatta e personale di misurazione come sarà l'OROLOGIO.
Si menziona quindi il TEMPO LINEARE CRONOLOGICO (il succedersi delle ORE e dei giorni), il TEMPO LINEARE FINALE (che procede dalla Creazione al Giudizio Finale), il TEMPO CICLICO DELLA LITURGIA (la ripetitiva successione dei giorni secondo la Liturgia), il TEMPO CICLICO DELLA NATURA (articolato nelle 4 stagioni).
A fronte dell'assenza di sedi ufficiali in cui proporre i diversi CALENDARI interviene solitamente la CHIESA: soprattutto in Italia e in Francia abbondano calendari dipinti, lavorati a mosaico o scolpiti all'interno degli stessi edifici religiosi (anche su fonti battesimali o capitelli) oppure, e quasi con maggior frequenza, variamente effigiati sulla facciata delle varie chiese. Si tratta di un modo per fornire ai FEDELI uno STRUMENTO NON COMUNE PER CLASSIFICARE IL SUCCEDERSI DEI GIORNI. Nel XIII secolo la DIFFUSIONE DEI CALENDARI MONUMENTALI si intensifica proprio in rapporto all'aumento dei viaggi e all'arrivo in molte località di tanti PELLEGRINI, della fede e non. Questa fondamentale necessità di tenere il computo dei giorni, sia per ragioni comuni che per gli impegni liturgici ed agronomici, incentiva poi dal XIV secolo il fenomeno dei LIBRI D'ORE preziosissime opere miniate (e in origine, naturalmente manoscritte) in cui sono uniti il CALENDARIO, l'UFFICIO DELLA VERGINE, il SALTERIO.
A riprova di quanto affermato giova qui segnalare l'importanza di un'opera del francescano Lucio Ferraris la monumentale
BIBLIOTHECA CANONICA, JURIDICA, MORALIS, THEOLOGICA...
INFORMATIZZAZIONE DA "CALENDARIO" IN AFFRESCO DELLA CHIESA DI S. PELLEGRINO A BOMINACO (AR) SEC. XIII PP.293-297 CUI SI FA RIFERIMENTO PER LA BIBLIOGRAFIA