cultura barocca
D. V. misurazione romana e antica del tempo: idi, nonae, calendae

Il TEMPO nel medioevo ha più concezioni tenendo anche conto della tardiva applicazione di una macchina esatta e personale di misurazione come sarà l'OROLOGIO.
Si menziona quindi il TEMPO LINEARE CRONOLOGICO (il succedersi delle ORE e dei giorni), il TEMPO LINEARE FINALE (che procede dalla Creazione al Giudizio Finale), il TEMPO CICLICO DELLA LITURGIA (la ripetitiva successione dei giorni secondo la Liturgia), il TEMPO CICLICO DELLA NATURA (articolato nelle 4 stagioni).
A fronte dell'assenza di sedi ufficiali in cui proporre i diversi CALENDARI interviene solitamente la CHIESA: soprattutto in Italia e in Francia abbondano calendari dipinti, lavorati a mosaico o scolpiti all'interno degli stessi edifici religiosi (anche su fonti battesimali o capitelli) oppure, e quasi con maggior frequenza, variamente effigiati sulla facciata delle varie chiese. Si tratta di un modo per fornire ai FEDELI uno STRUMENTO NON COMUNE PER CLASSIFICARE IL SUCCEDERSI DEI GIORNI. Nel XIII secolo la DIFFUSIONE DEI CALENDARI MONUMENTALI si intensifica proprio in rapporto all'aumento dei viaggi e all'arrivo in molte località di tanti PELLEGRINI, della fede e non. Questa fondamentale necessità di tenere il computo dei giorni, sia per ragioni comuni che per gli impegni liturgici ed agronomici, incentiva poi dal XIV secolo il fenomeno dei LIBRI D'ORE preziosissime opere miniate (e in origine, naturalmente manoscritte) in cui sono uniti il CALENDARIO, l'UFFICIO DELLA VERGINE, il SALTERIO.
A riprova di quanto affermato giova qui segnalare l'importanza di un'opera del francescano Lucio Ferraris la monumentale
BIBLIOTHECA CANONICA, JURIDICA, MORALIS, THEOLOGICA...

in cui viene trattato approfonditamente, come altre voci, la voce
KALENDARIUM (CALENDARIO)
cui è demandato il compito di fornire ogni sorta di possibili informazioni sulla misurazione del tempo tra cui:
Calendario - Giorno - Ore del giorno e della notte - Ideazione delle ore del giorno e della notte: strumenti di misurazione delle ore - Ebdomada - settimana - Domenica - sabato - Mese lunare - solare - Mese civile - politico = Calende, None, Idi, Nundine - Mesi e loro nomi presso diversi popoli antichi - Mesi degli ebrei con i corrispondenti cristiani sia in campo civile che in campo religioso - Anno Solare e Anno Lunare - Anno Legale - Anno solare giuliano: pregi e limiti - Calendario gregoriano - Epacta - Indizione - Olimpiade - Ciclo solare - Ciclo lunare
.
A parte viene poi sviluppata la voce
ANNUS (ANNO)
utile per visualizzare le cadenze cronologiche attribuite a tutti gli atti eminentemente ecclesiastici ma anche civili e laici.
A fronte della mancanza di STRUMENTI ECONOMICI di registrazione e indicazione del tempo come delle informazioni [la "pergamena" è costosa, i "Libri d'Ore" sono accessibili a pochi, gli stessi "orologi ad acqua", a "candela" ed "a clessidra" costituiscono un lusso importante] la maggior parte dei VIAGGIATORI continua a servirsi di due strumenti fondamentali: il SUONO DELLE CAMPANE per misurare il TEMPO DEL GIORNO e i CALENDARI MONUMENTALI per prevedere il susseguirsi di giorni e ricorrenze. Vista la frammentazione geopolitica della morente economia curtenze sussistono però differenze nel computo del tempo (con tutte le varie e comprensibili implicazioni) fra distinte aree geografico-sociopolitiche. Il PELLEGRINO, e comunque il VIANDANTE, a compensazione della povertà del suo bagaglio deve apprendere quindi l'ARTE DELLA MEMORIZZAZIONE, un meccanismo intellettuale che, variamente perfezionato a seconda di capacità e livello sapienzale dei diversi protagonisti, è in grado di permettere la REGISTRAZIONE NELLA MEMORIA DI DATI DI VARIA UTILITA' (da quelli puramente calendariali ad altri di distinte finalità, anche professionali).
Un evento comunque significativo nel tardo XVI secolo risulta costituito dalla pubblicazione della prima MODERNA OPERA DI CRONOLOGIA ideata e in massima parte realizzata dal poligrafo tardo rinascimentale LODOVICO DOLCE

INFORMATIZZAZIONE DA "CALENDARIO" IN AFFRESCO DELLA CHIESA DI S. PELLEGRINO A BOMINACO (AR) SEC. XIII PP.293-297 CUI SI FA RIFERIMENTO PER LA BIBLIOGRAFIA