La MASCHERA DI FONTANA ROMANA (I o II sec. d.C.) dell'immagine (tratta dal "Secolo XIX" di Genova del 25-maggio-2001) è stata donata al Comune di Acqui Terme da un privato che l'aveva recuperata ed è stata sistemata nel recentissimo ma già prestigioso Museo Archeologico del Castello dei Paleologi.
Nelle sale di questa importante struttura culturale si trovano però testimonianze ancora più affascinanti della civiltà di AQUAE STATIELLAE: tra tanti reperti non si possono trascurare nè questo eccezionale CORREDO FUNEBRE (indubbia espressione di un alto tenore esistenziale proprio, come per VENTIMIGLIA ROMANA, dell'agiata borghesia della provincia imperiale) nè le ANFORE (espressione della vivezza dei TRAFFICI COMMERCIALI DELLA CITTA' VERSO IL MAR LIGURE) nè il particolarissimo reperto di un MOSAICO CON ISCRIZIONE ROMANA rinvenuto in zona "Piazza Orto".
Il gradevole articolo di Vittorio De Benedictis, cui fungono da corredo queste immagini, ci ragguaglia (integrando le acquisizioni di Egidio Colla) sulle vicende di questa città dei Liguri Statielli fiorita, dopo la feroce conquista romana di Popilio Lenate (173 - 172 a. C.) intorno alla SORGENTE la celebre FONTE TERMALE cui gli stessi Romani presero a fare riferimento per le qualità terapeutiche. La città, secondo calcoli attendibili, ai tempi di Augusto Ottaviano doveva contare la ragguardevole popolazione di 15.000 residenti: su questo sviluppo, come precisa la dott. Emanuela Zanda della Soprintendenza torinese, dovette dipendere dalla specifica posizione della città su un COMPLESSO VIARIO IMPORTANTE caratterizzato dalla fruizione della via Aemilia Scauria, antesignana della JULIA AUGUSTA, che appunto collegava il territorio di ACQUI con l'importante stazione marittima di VADA SABATIA.
Lo studio delle LAPIDI, nella V sala del Museo, permette di tracciare i contorni di una cittadina resa importante dalla realtà storico-economica del MERCATO APERTO IMPERIALE ROMANO: un pò come accadde per ALBINTIMILIUM, che si sviluppò dal lato urbanistico e demografico per la ragione connessa ai TRAFFICI MARITTIMI E TERRESTRI attirando molti operatori commerciali di altre regioni, anche AQUAE STATIELLAE (come si evince dalla lettura delle iscrizioni, nelle lapidi, di nomi di liberti di origine greca, notoriamente votati ad imprese mercantili) quasi certamente attirò molti affaristi inducendoli a sistemarsi sul suo territorio restando in contatto con altri impresari, dislocatisi invece proprio ai LIMITI OCCIDENTALI D'ITALIA, a VENTIMIGLIA ROMANA sulla fondamentale linea commerciale che portava dalla PENISOLA in PROVENZA e quindi nelle vaste e ricche regioni delle GALLIE e delle SPAGNE