 
La traduzione del testo sulla lapide affissa alla Colonna di Infamia riguardante il Vachero detta = 
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 "A memoria dell'infame/
 Giulio Cesare Vachero
 uomo scelleratissimo
 che, poiché cospirò contro la Repubblica,
 [avendo] tagliata la testa, [avendo] prelevati i beni,
 [avendo] esiliati i figli e [avendo] distrutta la casa,
 pagò le pene dovute".
[Giulio Cesare Vachero ottenne quanto in caso di pena di morte era riconosciuto a personaggi di rango ed in particolare ai nobili in forza dei privilegi che il diritto intermedio ambiguamente riconosceva ai ceti egemoni vale a dire la pena della decapitazione  mentre gli altri congiurati come qui si vede  furono soggetti ad impiccagione: pena propria dei non notabili ed assai più terribile come qui si può anche visualizzare]