cultura barocca
CHIESA RIFORMATA

CHIESA RIFORMATA (LA RIFORMA PROTESTANTE) E LA "CONTRORIFORMA CATTOLICA"

BREVE INDICE GENERALE TEMATICO
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1-LE RELIGIONI RIFORMATE
2-I RIFORMATORI RELIGIOSI
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3-RISPOSTA DELLA CHIESA CATTOLICO-ROMANA: LA "CONTRORIFORMA"
4-SANTI, TEORICI E "DOTTORI INQUISITORI" DELLA "CONTRORIFORMA"
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-ANGLICANESIMO
-CALVINISMO
-GENESI DELLA RIFORMA PROTESTANTE
-LUTERANESIMO
-PIETISMO
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-CALVINO
-LUTERO
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- (IL) CONCILIO DI TRENTO E LA CONTRORIFORMA
-(IL) CONCILIO DI TRENTO: TAPPE DELLA SUA STORIA E DEI "MOLTI PROVVEDIMENTI" ADOTTATI
-CONTRAPPOSIZIONE DI "FORZE" TRA "CATTOLICI" E "RIFORMATI"
-DISCUSSIONI DOTTRINARIE: VOCI FONDAMENTALI
-NUOVI ORDINI RELIGIOSI
- (LA) SANTA INQUISIZIONE E IL "S. UFFIZIO"
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-S. IGNAZIO DI LOYOLA E LA COMPAGNIA DI GESU'
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-LUTERANESIMO [I] s.m. Dottrina religiosa cristiana elaborata da M. Lutero e dai suoi seguaci, fondamento di una Chiesa riformata staccatasi dall' ortodossia cattolica nel XVI sec. e diffusa soprattutto in Germania e nei Paesi Scandinavi.
Il luteranesimo fu la "prima" ed una delle più significative manifestazioni di quel vasto movimento di protesta contro la Chiesa Romana che prese comunemente il nome di RIFORMA PROTESTANTE.
Fondato sulle opere di Lutero, sull'Apologia di Melantone, sulle conclusioni dottrinarie sancite in occasione delle dieta (od assemblea plenaria) di Augusta (CONFESSIONE DI AUGUSTA) e su altri testi spesso elaborati in vista di un confronto con altri movimenti riformisti, il luteranesimo si fondò sulla convinzione che la salvezza estrema dell'uomo è assicurata esclusivamente da un atto interiore della coscienza e quindi della sola fede (giustificazione per fede) negando valore a quel complesso di pratiche od opere mediante le quali, secondo i cattolici, l'uomo può collaborare alla propria salvezza.
L'unica fonte della dottrina cristiana venne posta nella Scrittura, che dev'essere resa pienamente comprensibile nelle lingue nazionali, mentre fu negato ogni valore alle decretali del papa e alle norme della tradizione cattolica.
Quindi i sacramenti vennero ridotti soltanto ai tre che trovano riscontro nelle Scritture: il battesimo, l'eucaristia (sacra cena) e la penitenza, che però nelle elaborazioni successive perse il valore di sacramento per diventare intima confessione del proprio stato di peccatori.
Inoltre l'efficacia dei sacramenti fu rapportata unicamente alla fede di chi li riceve. La messa perse il suo carattere sacrificale e la dottrina della transustanziazione, che appare contraria al testo evangelico, venne sostituita da quella della consustanziazione.
Infine alla distinzione tra clero e laicato il luteranesimo obiettò che la redenzione operata dalla Grazia è così potente da rendere uguali tutti coloro che l'accettano per fede e si sentono uniti in un comune servizio (sacerdozio universale), anche se rimase la figura di un sacerdote (pastore) con compiti di istruzione e di ispezione ma privo di carattere sacramentale e senza obbligo di celibato, mentre venne negato il primato papale.
Sul piano civile i fedeli dovevano sottomettersi all'autorità dei principi, il cui potere deriva direttamente da Dio e che hanno il compito di sostenere i buoni e di reprimere i malvagi. Legato a un crescente rifiuto del potere politico-religioso della curia romana (los vom Rom), il luteranesimo ebbe subito l'appoggio di molti principi tedeschi, che videro in esso un sostegno alla loro lotta contro l'imperatore e che si strinsero nella lega di Smalcalda (1527).
Ebbe pieno riconoscimento ufficiale però soltanto nel 1555 con la pace di Augusta, con la quale l'imperatore rinunciò a sottomettere con le armi i seguaci della Riforma.
La guerra dei Trent' anni (con la pace di Vestfalia, 1648) delineò in modo pressochè definitivo le zone luterane in Europa che comprendevano la Germania settentrionale e orientale e la Scandinavia, mentre nelle Fiandre, in Renania e in Boemia il luteranesimo diffusosi all'inizio con rapidità, fu poi ridimensionato da altre confessioni riformate, come il calvinismo, o dalla Controriforma.
Inoltre nel XVII sec. cominciò a diffondersi nei continenti extra-europei, specialmente nell'America Settentrionale, a opera di emigranti e missionari.

Sclerotizzatosi in un rigido formalismo, alla fine del Seicento il movimento luterano trovò nuova linfa nel PIETISMO, che portò in primo piano il rinnovamento cristiano del senso della vita, influendo largamente sulla spiritualità e sulla cultura del XVIII-XIX sec., allorché il luteranesimo visse un intimo travaglio dovuto al pullulare di libere Chiese e alla contrapposizione fra tradizionalisti e modernisti.
Nel Novecento invece sono emerse crescenti esigenze ecumeniche, che nel 1947 hanno portato alla fondazione della Federazione luterana mondiale, membro del Concilio ecumenico delle Chiese.
Attualmente si stanno sviluppando tentativi di riavvicinamento anche alla Chiesa cattolica.

-LUTERO MARTIN in ted. Luther (1483-1546 Eisleben), riformatore religioso tedesco. Figlio di un ex minatore arricchito, che gli permise gli studi nelle scuole latine di Magdeburgo e di Eisenach, nel 1501 entro nell'università di Erfurt, laureandosi in filosofia (1505).
Dominato da laceranti scrupoli religiosi e per soddisfare un voto fatto quando era fuggito ad un fulmine, nel 1505 entrò nel convento degli agostiniani di Erfurt dove insegnò filosofia e teologia, risentendo delle teorie occamiste sostenute dal vicario dell'ordine J. Staupitz.
Nel 1510 LUTERO fu mandato a ROMA per una missione del proprio ordine e la corruzione della curia vaticana gli motivò un crescente rigorismo morale.
Divenuto professore di Sacra Scrittura nell'università di Wittenberg (1513)[sede da cui avrebbe poi, in qualche modo, fatta partire la RIFORMA PROTESTANTE nel 1516-17 pubblicò le sue prime opere dedicate al commento dei Salmi e delle lettere di san Paolo dove già affiorò una tesi fondamentale della futura Riforma: l'uomo, intimamente corrotto dal peccato anche nelle opere buone, e destinato alla dannazione e può essere salvato soltanto da un atto gratuito di Dio, che non gli pone in conto i suoi peccati ma i meriti di Cristo; all'uomo quindi non resta che un continuo pentimento con la coscienza di non aver nulla da offrire a Dio se non attendere da Lui un imperscrutabile dono di Grazia.
Verso il 1516 -sul vasto terreno, ormai alterato dell'ISTITUTO DELLE INDULGENZE, si diffuse il COMMERCIO DELLE INDULGENZE e Lutero ne fu profondamente offeso.
Così nel 1517 affisse alle PORTE DELLA CATTEDRALE DI WITTENBERG le famose "95 TESI TEOLOGIGHE" nelle quali attaccò la vendita delle indulgenze, criticò le ricchezze della Chiesa e affermò, per la salvezza eterna, la necessità di un vero pentimento interiore.
Da quest'atto si è soliti datare l'inizio della Riforma, anche se Lutero voleva solo colpire gli abusi della Chiesa senza alcuna intenzione di frantumarne l'unità, tanto è vero che nelle tesi era un richiamo alla superiore autorità papale.
Le sue dottrine ebbero subito vasti consensi sia negli strati più poveri, che vedevano nella Chiesa cattolica il pi- lastro dell'ordine sociale che li opprimeva, sia in ambienti umanisti e presso molti principi tedeschi insofferenti dell'egemonia politico-religiosa di Roma.
I cattolici intervennero a controbattere le sue tesi e Lutero dovette affrontare accese dispute religiose, durante le quali finì per mettere in dubbio l'infallibilità del concilio ecumenico e lo stesso primato del papa.
Così nel 1520 Leone X gli intimò una ritrattazione delle sue dottrine con la bolla Exsurge Domine, che però Lutero bruciò pubblicamente su una piazza di Wittenberg sancendo una rottura che gli procurò l'immediata scomunica.
Nel 1520 inoltre pubblicò tre opere fondamentali che divennero la base dottrinale della Riforma: Alla nobiltà cristiana di nazione tedesca, in cui oppose al potere spirituale di Roma il sacerdozio universale dei cristiani proponendo la creazione di una comunità civile e religiosa non dominata dal potere ecclesiastico; La cattività di Babilonia, dove approfondì la dottrina dei sacramenti ammettendone solo tre (battesimo, comunione e penitenza) e riconducendo la loro effficacia soltanto alla fede di chi li riceve; La libertà cristiana, in cui affermò l'autorita della Scrittura su quella della tradizione cattolica, proponendo un'assoluta liberta interiore e fondando la libertà "esteriore" (vita pubblica) sul potere politico, al quale assegnò il compito di proteggere i buoni e di colpire i malvagi.
Convocato dall'imperatore Carlo V alla DIETA (o assemblea plenaria) di WORMS (1521) Lutero rifiutò di rinnegare le sue dottrine e fu quindi bandito dall'impero, ma venne salvato da un suo potente protettore, il principe Federico di Sassonia, che lo nascose nel castello di Wartburg dove tradusse in tedesco il Nuovo Testamento.
Nel 1522 tornò a Wittenberg per difendere la propria opera da interpretazioni radicali e rivoluzionarie, entrando in conflitto con Erasmo da Rotterdam (sul libero arbitrio), con Carlostadio (sulla Grazia) e infine con T. Munster, che, messosi a capo degli anabattisti, favori una estesa rivolta dei contadini contro i signori feudali (1524-25) trasformando il rigorismo luterano in con una ex monaca, Katharina von Bora (1525), si dedicò all'organizzazione di una Chiesa nazionale senza gerarchie ecclesiastiche affidandone la difesa ai principi tedeschi, che a sua volta sostenne quando si strinsero in alleanza contro Carlo V (lega di Smalcalda, 1527).
Un vivace confronto con le tesi di Zwingli gli permise nuovi approfondimenti della propria dottrina, che trovò ulteriore sistemazione nelle precisazioni dottrinali con cui Melantone e altri suoi seguaci difesero la Riforma alla dieta ("assemblea plenaria dei grandi elettori imperiali") di Augusta (CONFESSIONE DI AUGUSTA, 1531).
Nel 1532 infine pubblicò la traduzione dell' intera Bibbia che costituì il primo capolavoro della letteratura tedesca moderna e il modello della sua lingua letteraria.
La pace conclusa a Norimberga tra i principi tedeschi e Carlo V (1532) gli permise un'ampia opera di predicazione, che nei suoi ultimi anni di vita favorì una piena organizzazione della nuova Chiesa riformata in tutta la Germania.


-CALVINISMO: La dottrina di Giovanni Calvino e dei suoi seguaci.
Il calvinismo è uno dei due grandi rami della Riforma protestante (l'altro è il luteranesimo): sostiene pienamente l'accettazione dei principi della giustificazione, della Grazia e del libero esame delle Scritture sante della rivelazione.
II calvinismo fu tuttavia dottrinalmente più innovatore del luteranesimo: come quest'ultimo, conservò solamente i Sacramenti del battesimo e della cena, ma si tenne in una posizione intermedia nella controversia sulla cena sorta tra Lutero e Zwingli: rifiutando la presenza corporale di Cristo sostenuta da Lutero, non considerò la cena un sacramento simbolico, alla maniera di Zwinglio ma anche come un dono di Grazia che il credente riceve da Dio per mezzo dello Spirito.
Dal calvinismo, inoltre, sorsero le molteplici organizzazioni ecclesiastiche che permisero al protestantesimo di affermarsi in Europa, nonostante gli attacchi della Controriforma.

-PRESBITERANI, PURITANI, CONGREGAZIONALISTI:
Gli sviluppi del calvinismo portarono in primo piano la dottrina della predestinazione del fondatore, secondo cui solo la volontà di Dio sceglie tra gli uomini coloro che sono destinati alla salvezza: simili sono creati gli uomini, ma agli uni è preordinata la vita eterna, agli altri l'eterna dannazione", aveva affermato Calvino (dottrina della doppia predestinazione).
La discussione su questo principio teologico nel XVII sec. divise i calvinisti in supralapsari e infralapsari, a seconda che ritenessero la predestinazione anteriore o posteriore al peccato di Adamo, e diede vita al movimento dell'arminianesimo. La questione fu definita al sinodo di Dordrecht (1618-19), dove prevalse la soluzione dell'ortodossia moderata, che costituì la base del Consensus helvencus (1675). II calvinismo si distingue per il severo rispetto dell'etica, per una forte tendenza autonomistica e per la struttura nettamente democratica della sua organizzazione ecclesiastica fondata sul principio dell'elezione dal basso dei pastori e modellata secondo un sistema federativo nel quale ogni comunità conserva la propria indipendenza ed e collegata alle altre per mezzo di sinodi nazionali. Tale struttura ha permesso al calvinismo di adattarsi alle varie situazioni ambientali e gli ha conferito una solidità interna, grazie alla quale esso ha potuto sostenere le persecuzioni. La sua tendenza democratica e contraria all'assolutismo gli ha permesso inoltre di riscuotere successo tra quei gruppi sociali o nazionali ispirati a ideali di indipendenza. La convinzione dei calvinisti di essere un gruppo di salvati fra un gran numero di uomini destinati alla dannazione ha creato infine in loro un senso di grande responsabilita nei confronti della societa, spingendoli a ritenere l'autorita civile sottomessa a quella religiosa. le idee umanistiche avevano preparato il terreno per la Riforma, in Francia, dove a partire dalla meta del XVI sec. fece proseliti in tutti i ceti sociali; in Germania, soprattutto nel Palatinato, dove il calvinismo soppianto talvolta il luteranesimo; in Polonia, dove non riusci a superare le opposizioni controriformistiche in Boemia e Ungheria, dove fu influenzato dagli anabattisti e dagli hussiti; in Italia, dove aderirono al calvinismo i valdesi. II calvinismo riscosse pero i suoi maggiori trionfi nei Paesi Bassi, dove le sette province del nord, unificatesi nell'Unione di Utrecht (1579), si sottrassero alla dominazione spagnola, fondando una repubblica nella quale il calvinismo era religione di stato; e in Scozia e Inghilterra, dove John Knox discepolo di Calvino, istituì la Chiesa presbiteriana scozzese e sostenne i puritani, riformati inglesi insoddisfatti dell'anglicanesimo, ritenuto troppo cattolicheggiante. I puritani videro ristretta la loro libertà d'azione già sotto Elisabetta I, all'avvento al trono inglese degli Stuart (1603) essi, appartenenti perlopih ai ceti borghesi e popolari, si allearono con il parlamento contro la casa regnante, da loro osteggiata per il suo assolutismo. II calvinismo colse il suo maggior trionfo in Inghilterra quando Carlo I fu giustiziato (1649) e il potere passo nelle mani dei puritani sotto Cromwell, che istituì la repubblica.
In Inghilterra, più che altrove prolificarono movimenti religiosi nati dal calvinismo, spesso ispirati a ideali di stampo egualitario.
II calvinismo si diffuse anche nell'America del Nord a partire dal 1620 quando vi sbarcarono i primi "Padri pellegrini", che fuggivano le persecuzioni degli Stuart. Con il loro spirito di iniziativa, la loro aspirazione all' autogoverno, sancito dalla stipulazione dei patti (coventmt) tra eguali, la severità della loro condotta morale, intollerante di devianze, essi costituirono i più solidi nuclei della futura nazione americana. La diffusione del calvinismo tra gli strati borghesi, dediti cioè alle attività imprenditoriali e mercantili, e nelle zone, come l'Olanda e l'Inghilterra, più precocemente interessate dalle trasformazioni in senso capitalista dell'economia ha fatto parlare di uno stretto collegamento tra la concezione etico-religiosa del calvinismo e lo spirito del capitalismo; benchè il problema resti ancor oggi aperto, non v'è dubbio che l'esaltazione calvinista della responsabilita, dell'iniziativa e della vocazione individuale, anche in campo professionale, unita all'austerita di vita e di costumi, ben si confaceva alla natura delle attività borghesi e allo sviluppo delle capacita e dell'inventiva in campo tecnico, commerciale e bancario.
Per questo motivo Luigi XIV, revocando nel 1685 l'editto di Nantes (1598), che concedeva la tolleranza religiosa ai calvinisti francesi (ugonotti), sottrasse alla Francia le forze migliori nel campo delle attività artigianali, tecniche e mercantili, costrette ad andare a esercitare le loro professioni in Inghilterra, Olanda, Prussia e Russia (a questo riguardo si possono citare i calvinisti francesi che fra mille rischi, anche di morte, cercarono di penetrare nel Ponente ligure e specificatamente nell'area tra agro di Ventimiglia e Basso Piemonte).
Nel XVII sec. Ia crisi della potenza olandese e paradossalmente, I'affermarsi del principio di tolleranza religiosa negli stati europei, sorto dall' esperienza delle guerre di religione, misero un freno all'espansione del calvinismo. Una nuova epoca di fioritura dottrinale e spirituale, interessante peraltro tutto il movimento protestante, si ebbe all'inizio del XIX sec., con il cosiddetto "Risveglio". Attualmente il calvinismo annovera circa 40-50 milioni di fedeli.



-CALVINO GIOVANNI, in fr. Jean CALVIN (1509 Noyon - 1564 Ginevra), riformatore protestante francese. Di famiglia borghese, destinato in giovanissima età al sacerdozio, ricevette una brillante educazione umanistica a Parigi, dove studiò grammatica e filosofia, e compì gli studi di diritto a Orleans e a Bourges. Entrato in contatto con uomini già guadagnati alla Riforma, aderì alle nuove idee e le manifestò pubblicamente (1533) nel discorso annuale scritto per il rettore dell' Università di Parigi, il medico Nicolas Cop, che costrinse entrambi alla fuga.
Cominciò allora per Calvino la vita di esule per l'Europa, finché nel 1536 non fu chiamato a GINEVRA dal riformatore G. Farel, con l'incarico di organizzare la chiesa. Ma anche da Ginevra fu costretto alla fuga due anni dopo, per la reazione dei maggiorenti borghesi della città. Da Strasburgo, dove si era rifugiato, fu richiamato infine nuovamente a Ginevra (1541), dove rimase per il resto della vita, dedicando tutte le energie all'organizzazione della sua "città-chiesa", che si reggeva sulle Ordinanze ecclesiastiche da lui stesso redatte nel 1541. Esse prevedevano la costituzione di una Chiesa retta dalla congregazione dei pastori elettivi e dagli anziani, a cui era conferita autorita sui fedeli, sul modello delle comunita cristiane primitive; pastori e anziani costituivano il concistoro supremo organo di governo, che regolamentava ia vita privata e pubblica dei cittadini e ne sorvegliava il comportamento morale. L'istruzione cristiana dei fedeli era affidata ai dottori e ad apposite scuole fra cui la famosa Accademia, fondata nel 1559 da Calvino per la formazione dei pastori, la quale ebbe tra i suoi insegnanti illustri esponenti della Riforma e il cui primo rettore fu Teodoro di Beza. I cittadini dovevano pronunciare una confessione di fede o abbandonare la citta e dovevano in seguito tenere una condotta morale pubblica e privata coerente con la propria fede; erano proibiti il gioco, le feste, il ballo. La vita privata dei cittadini era tenuta sotto controllo, come pure le loro idee in materia di religione: vi furono non poche opposizioni di carattere dottrinale, suscitate da cattolici, anabattisti o antitrinitari che si erano rifugiati a Ginevra per sfuggire alle persecuzioni. Questioni di carattere disciplinare sorsero anche per la condotta morale dei cosiddetti "libertini", che sostenevano la loro libertà di scelta nelle questioni etiche. Molti oppositori di Calvino dovettero prendere la via dell'esilio, altri subirono il carcere e perfino la condanna a morte molto scalpore suscito la condanna al rogo del medico spagnolo Miguel Servet eretico antitrinitario. Calvino si preoccupo inoltre della diffusione della sua dottrina in altre nazioni europee e a questo scopo scrisse varie opere catechistiche e confessioni di fede. La sua opera principale è l'Institutio christianae religionis, pubblicata in lati no (Basilea, 1536), da lui stesso tradotta in francese (1541) e successivamente ampliata fino all' edizione definitiva (1559). Calvino aderì ai principi sostenuti dai riformatori precedenti a lui, Lutero e Bucero, ma sottolineò l'aspetto della maestà di Dio, che salva gli uomini mediante l'azione di Cristo, e il concetto di predestinazione, per cui gli uomini sono tutti invitati ad accettare la Grazia ma solo in alcuni di essi, destinati alla salvezza da Dio stesso, lo Spirito di Dio opera la rinascita alla fede; tutti gli altri sono conseguentemente dannati (dottrina della doppia predestinazione), l'uomo è comunque ritenuto responsabile e colpevole del male compiuto e del rifiuto della Grazia. I calvinisti derivarono da questa concezione un impulso a una coerente vita cristiana, da loro considerata segno estenno della predestinazione divina, anche se per Calvino la Chiesa e invisibile, ma comunque nconoscibile dalla predicazione della Parola e dall'amministrazione dei sacramenti (battesimo e cena); la Chiesa invisibile non corrisponde a quella visibile, dove si trovano molti ipocriti. Calvino sostenne la rigida divisione delle funzioni della Chiesa e dello stato, che non deve intervenire in questioni religiose che non gli competono ma affidò alla Chiesa il compito di attuare la legge di Dio nella vita politica e civile


-ANGLICANESIMO> [I] s.m. Insieme delle dottrine religiose e dell'organizzazione della Chiesa d'lnghilterra, nata al tempo della Riforma.
L'anglicanesimo, pur essendo stato fortemente influenzato dalla RIFORMA, nacque come separazione scismatica della gerarchia ecclesiastica inglese da Roma e non come rottura dottrinale e dogmatica dell'unità cattolica, a differenza di quanto era invece avvenuto per Lutero e Calvino.
Nei secoli precedenti il XVI si erano già manifestate nella Chiesa d'lnghilterra forti tendenze autonomistiche, derivanti anche dalla volontà dei sovrani di esercitare un sempre più stretto controllo sulle sue attività e sui suoi cospicui beni terrieri.
Pertanto le complicate vicende matrimoniali di Enrico VIII, che peraltro aveva in precedenza difeso il papa contro le dottrine luterane, furono soltanto il pretesto occasionale che permise al re di autoproclamarsi capo della Chiesa inglese con l'Atto di supremazia del 1534. Con tale atto tuttavia il sovrano non mutò nulla nè della dottrina nè dell'ordinamento gerarchico romano. L'anglicanesimo divenne una confessione riformata solo durante il regno del giovanissimo Edoardo VI (1547-53), soprattutto per opera dell'arcivescovo Cranmer e dei lord protettori del sovrano. A partire da tale epoca l'anglicanesimo fu influenzato prima dal luteranesimo e poi dallo zwinglianesimo e dal calvinismo. Con il Book of Common Prayer (poi riveduto varie volte), imposto alla Chiesa anglicana con l'Atto di uniformità nel 1549, e con i 42 Articoli di religione, approvati nel 1553, venne sancito il principio della Bibbia come norma suprema della fede, fu introdotta la lingua inglese al posto del latino nei riti, vennero ammessi il matrimonio dei sacerdoti e i soli sacramenti del battesimo e della santa cena (e sostenuta la presenza reale, ma soltanto spirituale, di Cristo nell'eucaristia, negando quindi la dottrina della transustanziazione) e la validità dei primi quattro concili ecumenici; furono però riaffermati nello stesso tempo la successione apostolica dei vescovi (contro le tendenze presbiteriane del calvinismo), il culto dei santi e la maggior parte del rituale cattolico. Dopo la parentesi restauratrice di Maria la Cattolica o la Sanguinaria, l'anglicanesimo si affermò definitivamente durante il regno di Elisabetta I (1558-603). Con il nuovo Atto di supremazia e di uniformità del 1559 il sovrano inglese fu designato come "supremo reggente" della Chiesa e non più come suo "supremo capo" di conseguenza egli non aveva più il potere di modificare le dottrine di fede.
Con la formulazione dei 39 Articoli di religione (1571) si precisarono le dottrine della giustificazione per la sola fede nei termini usati dalla luterana Confessione di Augusta (1530) e della predestinazione (ma con il riconosimento del carattere universale della salvezza portata da Cristo); venne rafforzata la struttura episcopale della Chiesa e la sua natura di Chiesa di stato con l'assegnazione al re del compito di eleggere i vescovi, dietro approvazione del parlamento, nel quale essi entravano come membri (lord spirituali) della Camera alta. Nella Chiesa anglicana era così avvenuta una fusione tra potere spirituale e monarchia tale da far ritenere interdipendenti le due istituzioni: celebre a questo proposito la formula di re Giacomo I "No Bishop, no King" ("Se non ci fosse il vescovo, non ci sarebbe il re"). Il compromesso tra struttura gerarchica, ancora simile a quella cattolica, e dottrina di tipo riformato portò nei secoli successivi l'anglicanesimo a veder nascere dentro di sè correnti religiose contrastanti: il puritanesimo impostosi con Cromwell fu presto soppiantato con la restaurazione degli Stuart (1660), che vide però fiorire vari gruppi religiosi riformati dopo l'Atto di tolleranza promulgato nel 1689 da Guglielmo III; in particolare, nel XVII sec. si svilupparono varie correnti a carattere deistico, sostenitrici di una religione naturale, e il metodismo, confessione riformata, ma contraria a un eccessivo ritualismo e a un rigido istituzionalismo. Nel secolo scorso, infine, l'anglicanesimo diede origine a varie correnti: la High Church (Chiesa alta), con tendenze favorevoli al cattolicesimo e fedele alla tradizione, il movimento trattariano o di Oxford uscito da essa, ancora più cattolicheggiante per quanto riguarda il celibato dei sacerdoti, la dottrina dei sacramenti, la gerarchia ecclesiastica romana, ecc., Ia Low Church (Chiesa bassa), sostenitrice della pieta interiore, dello spirito mussionario e dell'impegno del singolo nella societa, oltre che del primato della Bibbia (biblismo); la Broad Church (Chiesa larga), liberale e, in alcune sue correnti, sulla via di un socialismo cristiano che applica alla religione il metodo storico-critlco e sostiene la separazione del potere temporale dello stato da quello religioso della Chiesa.
Oggi è presente nell'anglicanesimo una forte componente ecumenica, che ha prodotto rapporti di distensione con la Chiesa romana dall'epoca di Giovanni XXIII (ne è testimonianza il primo viaggio di un papa, Giovanni Paolo II, nel 1982).


Il Libero arbitrio è il concetto filosofico e teologico secondo il quale ogni persona è libera di fare le sue scelte; ciò si contrappone alle varie concezioni deterministiche secondo le quali la realtà è in qualche modo predeterminata (destino), per cui in realtà gli individui non compiono scelte, in quanto ogni loro azione è predeterminata prima della loro nascita (predestinazione o servo arbitrio).
Il concetto di libero arbitrio è molto dibattuto nell'ambito religioso in relazione alla onniscienza attribuita alla divinità nelle religioni monoteistiche.
Esso è alla base della
religione cattolica mentre risulta uno dei punti di contrasto con la religione luterana per la quale l'uomo non può in alcun modo agire per liberare la propria anima, mentre il cattolicesimo considerava fondamentale le opere quanto le preghiere.
Alla stessa idea del luteranesimo aderiva anche il Calvinismo per il quale l'uomo era predestinato e per questo a niente servivano le proprie opere e le proprie azioni.
Il concetto di libero arbitrio ha implicazioni in campo religioso, etico e scientifico.
In campo religioso il libero arbitrio implica che la divinità, per quanto onnipotente, non possa utilizzare il suo potere sulle scelte degli individui.
Nell'etica questo concetto è alla base della responsabilità di un individuo per le sue azioni.
In ambito scientifico l'idea di libero arbitrio determina un'indipendenza del pensiero inteso come attività della mente e della mente stessa dalla pura causalità scientifica. Vedi: Erasmo da Rotterdam, Il libero arbitrio – Martin Lutero, Il servo arbitrio (passi scelti), a cura di Roberto Jouvenal, Claudiana, Torino 1969. Terza edizione a cura di Fiorella De Michelis Pintacuda, 2004 - Martin Lutero, Il servo arbitrio (1525), a cura di Fiorella De Michelis Pintacuda, Claudiana, Torino 1993.