I nomi in lingua volgare della CENTAUREA MINORE ( Eryrhraea centaurium Pers.
della Famiglia Genzianacee) sono "Santaurea - Erba china - Cacciafebbre - Granella - Chinin - Tersannina - Seghel marina - China salvadich - Brundajòla" e bastano di per se stessi a dar testimonianza delle proprietà principalmente riconosciutele di
febbrifuga (non a caso i romani la chiamavano gergalmente Febrifugia cioè "erba febbrifuga") e tonica.
Questa pianta già nota a Dioscoride e a Plinio ed era altresì molto apprezzata dai Celti e per tutto il Medioevo, fu diffusamente coltivata per le proprietà medicamentose che per le qualità ornamentali (che al giorno d'oggi ne suggeriscono parimenti l'uso).
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Alta da 10 a 60 cm., vegeta bene regioni marittime e montane, nei boschi e nelle radure anche fino a 1400 m.: in Italia essa è prevalentemente annua mentre nell’Europa centrale ha un ciclo biennale. Il suo fusto è gracile, glabro, quadrangolare coi rami eretti alla sommità e alquanto fioriferi; foglie sono color verde pallido, le basali a rosetta e quelle caulinari lineari, con fiori rosa (che sbocciano tra giugno e settembre), dal corto pedicello, raccolti in corimbi folti, ombrelliformi, con il calice tuboloso, la corolla a 5 petali, e le antere contorte a spirale dopo l’espulsione del polline: molti semi stanno nella specifica capsula.
Di questa pianta si usano i fusti, le sommità fiorite (tra giugno e agosto) fatti essiccare a mazzi in sacchetti di carta appesi a una corda: una volta ottenuto lo scopo si deve conservare il tutto entro recipienti perfettamente chiusi.
I costituenti (principi amari, resina) hanno proprietà aperitiva, carminativa, coleretica, depurativa, febbrifuga, stomachica, tonica, vermifuga: ma non bisogna esagerare nell'uso di infusi e tisane fatti con questa pianta perché a forti dosi può risultare irritante per l’apparato digerente.