cultura barocca
Testo ed informatizzazione a cura di Bartolomeo Ezio Durante

L'immagine (fotografia Durante da raccolta numismatica privata) rappresenta una delle poche immagini rimaste dell'imperatore PERTINACE impressa su una delle rarissime immagini di lui rimaste (fra molte primeggia questo splendido AUREO (CLICCA E VEDI) = a livello di Collezionismo Antiquario una citazione specifica merita comunque il bolognese Museo allestito dal Marchese Cospi poi non senza perdite di reperti fluito nel Museo Aldrovandi di cui Lorenzo Legati allestì questa corposa descrizione libresca il cui quarto libro, fra altri reperti romani che vi vengono esaminati, è però dedicato specialmente alla numismatica e alla medaglistica come qui si vede). PERTINACE nato ad Alba Pompeia da Elvio Successo nel 126 d. C. (come si evince da Cass. Dio, LXXIV, 3, 1 e soprattutto da S. H. A., Pert. 1,2; 9,4; 13,4) fece fortuna come imprenditore e commerciante di legnami su vasta scala che aveva i propri magazzini nell'area ligustica di Vada Sabatia (agro attuale di Savona e Vado).
Fu eletto imperatore dopo la morte di Commodo. Cercando di rifare dignità al titolo imperiale, dopo le dissolutezze di Commodo e soprattutto dopo le sue innumerevoli concessioni alla guardia imperiale dei Pretoriani, PERTINACE cercò di imporre un certo ritorno agli antichi costumi di moralità, imponendo soprattutto a questi contingenti privilegiati una severa disciplina. I Pretoriani, inaugurando un'epoca di estrema anarchia nel governo di Roma in fondo da essi controllato, ordirono una congiura e uccisero l'onesto PERTINACE ad appena tre mesi dalla sua ascesa al trono più importante del mondo conosciuto [Vedi qui una non comune pubblicazione settecentesca sulle "donne di potere": Jaques Roegers de Serviez (traduzione italiana) "Le Imperatrici Romane ovvero la Storia della Vita e de' Maneggi Segreti delle Mogli de' Dodici Cesari, di quelle degl'Imperadori di Roma, e delle Principesse del loro sangue... (3 volumi - con indici moderni = tra le altre si parla, alla maniera dei dati storici e morali del tempo, della moglie di Pertinace alla quale era nome di Tiziana)].
La sua fama fu quindi effimera ma alcune città provinciali, specie dell'Italia di nord ovest, quasi per trarre lustro dall'aver dato i natali ad un sovrano pur sempre degno presero a contenderselo: così fece Albenga, così ed a ragione Alba Pompeja e parimenti fece, in un'epoca naturalmente assai posteriore, il borgo nell'agro ventimigliese di San Biagio della Cima. In questo caso ad alimentare la confusione fu l'erudizione genovese del XVI secolo ed in particolare il letterato geografo Agostino Giustiniani che nella sua Descrittione della Lyguria dapprima scrisse ...e molti dotti tengono che Pertinace Imperatore sia nato in questa Diocesi di Ventimiglia... e che, alterando forse senza malizia il contenuto della Historia Augusta, annotò: "...nato in l'Appennino e non della madre come leggono molti sorrottamente, la qual dicono che era in queste circostantie ma haverà cambiato o in tutto perduto il nome..." [Senza rifarsi ad opere recenti che avvalorano la sua nascita ad Alba Pompeia od a ponderosi lavori ottocenteschi (come quello di D. Bertolotti intitolato Viaggio nella Liguria Marittima e qui digitalizzato basta scorrere un libro più agile come la Passeggiata per la Liguria Occidentale fatto nell'anno 1827 il cui autore Giacomo Navone nella Lettera Quattordicesima già riproduceva i seri dubbi degli abitanti del paese sull'esser esso da identificarsi col sito di nascita dell'antico Imperatore]

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