RIPR./INF. DURANTE
MUMMIA DI FANCIULLA ROMANA, VISSUTA CIRCA 1800 ANNI FA, RINVENUTA SULLA VIA CASSIA IN LOCALITA' "GROTTAROSSA" NEI PRESSI DI ROMA. E' FRA LE NON RARISSIME TESTIMONIANZE DELL'IMPORTAZIONE IN ITALIA, SPECIE TRA FUNZIONARI IMPERIALI CHE AVEVANO PRESTATO SERVIZIO IN EGITTO, DELLA PRATICA DELLA MUMMIFICAZIONE: ESEMPIO PREGRESSO E CELEBERRIMO FU QUELLO DEL RINVENIMENTO A ROMA (APRILE, 1485) DI UN SARCOFAGO CONTENENTE LA MUMMIA ASSAI BEN CONSERVATA DI ALTRA FANCIULLA ROMANA. LA "MUMMIA" COME REPERTO ANTIQUARIO E COME "MEDICAMENTO" DIVENNE PERO' COMUNE SOLO COI TRAFFICI SUSSEGUENTI ALLE CROCIATE, IN PARTICOLARE PER IL COMMERCIO CHE DELLA MUMMIA (INTESA COME RISULTATO FINALE DI UN RAZIONALE PROCESSO DI IMBALSAMAZIONE E NON ESTEMPORANEO FRUTTO DI UNA QUALCHE NATURALE MUMMIFICAZIONE) PRESERO VIEPPIU' AD INCENTIVARE, CON BUON SUCCESSO ECONOMICO, SOPRATTUTTO I CAVALIERI TEMPLARI.
LA MUMMIA FU COMMERCIATA SOSTANZIALMENTE SEGUENDO LE DIRETTRICI DEL GRANDE MERCATO NAVALE IMPERIALE ROMANO ED I REPERTI RECUPERATI, INTRODOTTI IN EUROPA, VENIVANO VENDUTI AD ALTISSIMO PREZZO NEL CONTESTO DELLA TRADIZIONE MEDICA EPOCALE PER LA CONFEZIONE DI FARMACI E SPECIFICATAMENTE ANCHE DELL'UNGUENTO ARMARIO PER LA CUI COMPOSIZIONE APPUNTO LA MUMMIA COSTITUIVA UN ELEMENTO ESSENZIALE: IN MERITO ALLE MUMMIA COME MEDICAMENTO ED ALL'ILLECITO TRAFFICO DI MUMMIE EFFIMERE O MUMMIE FALSE SI LEGGA ANCHE QUANTO NE SCRISSE UN CELEBRE MEDICO DI BRATISLAVIA DANIEL SENNERT (SENNERTUS)