BREVE INDICE GENERALE TEMATICO
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1-LE RELIGIONI RIFORMATE
2-I RIFORMATORI RELIGIOSI
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3-RISPOSTA DELLA CHIESA CATTOLICO-ROMANA: LA "CONTRORIFORMA"
4-SANTI, TEORICI E "DOTTORI INQUISITORI" DELLA "CONTRORIFORMA"
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-ANGLICANESIMO
-CALVINISMO
-GENESI DELLA RIFORMA PROTESTANTE
-LUTERANESIMO
-PIETISMO
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-CALVINO
-LUTERO
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- (IL) CONCILIO DI TRENTO E LA CONTRORIFORMA
-(IL) CONCILIO DI TRENTO: TAPPE DELLA SUA STORIA E DEI "MOLTI PROVVEDIMENTI" ADOTTATI
-CONTRAPPOSIZIONE DI "FORZE" TRA "CATTOLICI" E "RIFORMATI"
-DISCUSSIONI DOTTRINARIE: VOCI FONDAMENTALI
-NUOVI ORDINI RELIGIOSI
 
- (LA) SANTA INQUISIZIONE E IL "S. UFFIZIO"
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-S. IGNAZIO DI LOYOLA E LA COMPAGNIA DI GESU'
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 -LUTERANESIMO [I] s.m. Dottrina religiosa 
 cristiana elaborata da M. Lutero e dai suoi 
 seguaci, fondamento di una Chiesa riformata  staccatasi dall' ortodossia cattolica nel XVI sec. e 
 diffusa soprattutto in Germania e nei Paesi Scandinavi.
Il luteranesimo fu la "prima" ed una delle più significative manifestazioni di quel vasto movimento di protesta contro la Chiesa Romana che prese comunemente il nome di RIFORMA PROTESTANTE.
Fondato sulle opere di Lutero, sull'Apologia di Melantone, sulle conclusioni dottrinarie sancite in occasione delle dieta (od assemblea plenaria) di Augusta (CONFESSIONE DI AUGUSTA)
 
 
 
 e su altri testi spesso elaborati 
                           in vista di un confronto con altri movimenti 
                           riformisti, il luteranesimo si fondò sulla 
                           convinzione che la salvezza estrema dell'uomo è
                           assicurata esclusivamente da un atto interiore della 
                           coscienza e quindi della sola fede (giustificazione 
                           per fede) negando valore a quel complesso di 
                           pratiche od opere mediante le quali, secondo i 
                           cattolici, l'uomo può collaborare alla propria 
                           
                           salvezza.
 L'unica fonte della dottrina cristiana 
                           venne posta nella Scrittura, che dev'essere resa 
                           pienamente comprensibile nelle lingue nazionali, 
                           mentre fu negato ogni valore alle decretali del 
                           papa e alle norme della tradizione cattolica.
 
                           Quindi i sacramenti vennero ridotti soltanto ai tre 
                           che trovano riscontro nelle Scritture: il 
                           battesimo, l'eucaristia (sacra cena) e la penitenza, 
                           che però nelle elaborazioni successive perse il 
                           valore di sacramento per diventare intima 
                           confessione del proprio stato di peccatori.
 Inoltre 
                           l'efficacia dei sacramenti fu rapportata 
                           unicamente alla fede di chi li riceve. La messa 
                           perse il suo carattere sacrificale e la dottrina della 
                           transustanziazione, che appare contraria al testo 
                           evangelico, venne sostituita da quella della 
                           consustanziazione.
 Infine alla distinzione tra clero 
                           e laicato il luteranesimo obiettò che la redenzione 
                           operata dalla Grazia è così potente da rendere 
                           uguali tutti coloro che l'accettano per fede e si 
                           sentono uniti in un comune servizio (sacerdozio 
                           universale), anche se rimase la figura di un 
                           sacerdote (pastore) con compiti di istruzione e di 
                           ispezione ma privo di carattere sacramentale e 
                           senza obbligo di celibato, mentre venne negato il 
                           primato papale.
 Sul piano civile i fedeli dovevano 
                           sottomettersi all'autorità dei principi, il cui potere 
                           deriva direttamente da Dio e che hanno il 
                           compito di sostenere i buoni e di reprimere i 
                           malvagi. Legato a un crescente rifiuto del potere 
                           politico-religioso della curia romana (los vom Rom), 
                           il luteranesimo ebbe subito l'appoggio di molti 
                           principi tedeschi, che videro in esso un sostegno 
                           alla loro lotta contro l'imperatore e che si strinsero nella lega di Smalcalda (1527).
 
                                                     Ebbe pieno riconoscimento ufficiale però soltanto nel 
                                                     1555 con la pace di Augusta, con la quale l'imperatore 
                                                     rinunciò a sottomettere con le armi i seguaci della 
                                                     Riforma.
 La guerra dei Trent' anni (con la pace di 
                                                     Vestfalia, 1648) delineò in modo pressochè definitivo 
                                                     le zone luterane in Europa che comprendevano la 
                                                     Germania settentrionale e orientale e la Scandinavia, 
                                                     mentre nelle Fiandre, in Renania e in Boemia il 
                                                     luteranesimo diffusosi all'inizio con rapidità, fu 
                                                     poi ridimensionato da altre confessioni riformate, 
                                                     come il calvinismo, o dalla Controriforma.
 Inoltre nel 
                                                     XVII sec. cominciò a diffondersi nei continenti 
                                                     extra-europei, specialmente nell'America 
                                                     Settentrionale, a opera di emigranti e missionari. 
Sclerotizzatosi in un rigido formalismo, alla fine del 
                                                     Seicento il movimento luterano trovò nuova linfa nel 
                                                     PIETISMO, che portò in primo piano il rinnovamento 
                                                     cristiano del senso della vita, influendo largamente 
                                                     sulla spiritualità e sulla cultura del XVIII-XIX sec., 
                                                     allorché il luteranesimo visse un intimo travaglio 
                                                     dovuto al pullulare di libere Chiese e alla 
                                                     contrapposizione fra tradizionalisti e modernisti.
 Nel 
                                                     Novecento invece sono emerse crescenti esigenze 
                                                     ecumeniche, che nel 1947 hanno portato alla 
                                                     fondazione della Federazione luterana mondiale, 
                                                     membro del Concilio ecumenico delle Chiese.
 
                                                     Attualmente si stanno sviluppando tentativi di 
                                                     riavvicinamento anche alla Chiesa cattolica.
-LUTERO MARTIN in ted. Luther (1483-1546 
                                                     Eisleben), riformatore religioso tedesco. Figlio di 
                                                     un ex minatore arricchito, che gli permise gli 
                                                     studi nelle scuole latine di Magdeburgo e di 
                                                     Eisenach, nel 1501 entro nell'università di 
                                                     Erfurt, laureandosi in filosofia (1505).
 Dominato 
                                                     da laceranti scrupoli religiosi e per soddisfare un voto fatto quando era fuggito ad un fulmine, nel 1505 entrò nel convento degli agostiniani di Erfurt dove insegnò filosofia e teologia, risentendo delle teorie occamiste sostenute dal vicario dell'ordine J. Staupitz.
                                                     
                           
Nel 1510 LUTERO fu mandato a ROMA per una
                           missione del proprio ordine e la corruzione della
                           curia vaticana gli motivò un crescente rigorismo
                           morale.
 Divenuto professore di Sacra Scrittura
                           nell'università di Wittenberg (1513)[sede da cui avrebbe poi, in qualche modo, fatta partire la RIFORMA PROTESTANTE nel 1516-17
                           pubblicò le sue prime opere dedicate al commento dei Salmi e delle lettere di san Paolo dove già
                           affiorò una tesi fondamentale della futura Riforma: l'uomo, intimamente corrotto dal peccato
                           anche nelle opere buone, e destinato alla dannazione e può essere salvato soltanto da un atto
                           gratuito di Dio, che non gli pone in conto i suoi
                           peccati ma i meriti di Cristo; all'uomo quindi non
                           resta che un continuo pentimento con la coscienza di non aver nulla da offrire a Dio se non
                           attendere da Lui un imperscrutabile dono di Grazia.
 Verso il 1516 -sul vasto terreno, ormai alterato dell'ISTITUTO DELLE INDULGENZE, si diffuse il COMMERCIO DELLE
                           INDULGENZE e
                           Lutero, nel suo rigore, ne fu profondamente offeso.
Così nel 1517 affisse alle PORTE DELLA CATTEDRALE DI WITTENBERG le famose "95 TESI TEOLOGIGHE"  nelle quali attaccò la vendita delle indulgenze, criticò le ricchezze
                           della Chiesa e affermò, per la salvezza eterna, la
                           necessità di un vero pentimento interiore.
 Da
                           quest'atto si è soliti datare l'inizio della Riforma,
                           anche se Lutero voleva solo colpire gli abusi della
                           Chiesa senza alcuna intenzione di frantumarne
                           l'unità, tanto è vero che nelle tesi era un richiamo
                           alla superiore autorità papale.
 Le sue dottrine
                           ebbero subito vasti consensi sia negli strati più
                           poveri, che vedevano nella Chiesa cattolica il pi-
                           lastro dell'ordine sociale che li opprimeva, sia in
                           ambienti umanisti e presso molti principi tedeschi
                           insofferenti dell'egemonia politico-religiosa di
                           Roma.
 I cattolici intervennero a controbattere le
                           sue tesi e Lutero dovette affrontare accese dispute religiose, durante le quali finì per mettere in
                           dubbio l'infallibilità del concilio ecumenico e lo
                           stesso primato del papa.
 Così nel 1520 Leone X
                           gli intimò una ritrattazione delle sue dottrine con
                           la bolla Exsurge Domine, che però Lutero bruciò
                           pubblicamente su una piazza di Wittenberg sancendo una rottura che gli procurò l'immediata
                           scomunica.
 Nel 1520 inoltre pubblicò tre opere
                           fondamentali che divennero la base dottrinale
                           della Riforma: Alla nobiltà
                           cristiana di nazione tedesca, in cui oppose al potere spirituale di Roma il sacerdozio universale dei
                           cristiani proponendo la creazione di una comunità civile e religiosa non dominata dal potere ecclesiastico; La cattività di Babilonia, dove approfondì la dottrina dei sacramenti ammettendone solo
                           tre (battesimo, comunione e penitenza) e riconducendo la loro effficacia soltanto alla fede di chi
                           li riceve; La libertà cristiana, in cui affermò l'autorita della Scrittura su quella della tradizione
                           cattolica, proponendo un'assoluta liberta interiore e fondando la libertà "esteriore"  (vita pubblica) sul potere politico, al quale assegnò il compito
                           di proteggere i buoni e di colpire i malvagi.
Convocato dall'imperatore Carlo V alla DIETA (o assemblea plenaria) di WORMS (1521)
                           Lutero rifiutò di rinnegare le sue dottrine e fu
                           quindi bandito dall'impero, ma venne salvato da
                           un suo potente protettore, il principe Federico di
                           Sassonia, che lo nascose nel castello di Wartburg
                           dove tradusse in tedesco il Nuovo Testamento.
                            Nel 1522 tornò a Wittenberg per difendere la
                           propria opera da interpretazioni radicali e rivoluzionarie, entrando in conflitto con Erasmo da
                           Rotterdam (sul libero arbitrio), con Carlostadio
                           (sulla Grazia) e infine con T. Munster, che, messosi a capo degli anabattisti, favori una estesa
                           rivolta dei contadini contro i signori feudali
                           (1524-25) trasformando il rigorismo luterano in
                                                     con una ex monaca, Katharina von Bora (1525),
                                                     si dedicò all'organizzazione di una Chiesa nazionale senza gerarchie ecclesiastiche affidandone la
                                                     difesa ai principi tedeschi, che a sua volta sostenne quando si strinsero in alleanza contro Carlo V
                                                     (lega di Smalcalda, 1527).
 Un vivace confronto
                                                     con le tesi di Zwingli gli permise nuovi approfondimenti della propria dottrina, che trovò ulteriore
                                                     sistemazione nelle precisazioni dottrinali con cui
                                                     Melantone e altri suoi seguaci difesero la Riforma
                                                     alla dieta ("assemblea plenaria dei grandi elettori imperiali") di Augusta (CONFESSIONE DI AUGUSTA,
                                                     1531).
 Nel 1532 infine pubblicò la traduzione dell'
                                                     intera Bibbia che costituì il primo capolavoro 
della letteratura tedesca moderna e il modello della
                                                     sua lingua letteraria.
 La pace conclusa a Norimberga tra i principi tedeschi e Carlo V (1532) gli
                                                     permise un'ampia opera di predicazione, che nei
                                                     suoi ultimi anni di vita favorì una piena organizzazione della nuova Chiesa riformata in tutta la
                                                     Germania.
-CALVINISMO: La dottrina di Giovanni Calvino e dei 
suoi seguaci.
Il calvinismo è uno dei due grandi rami della
Riforma protestante (l'altro è il luteranesimo):
sostiene pienamente l'accettazione dei
principi della giustificazione, della
Grazia e del libero esame delle Scritture
sante della rivelazione.
 II calvinismo fu tuttavia
dottrinalmente più innovatore del luteranesimo:
come quest'ultimo, conservò solamente i
Sacramenti del battesimo e della cena, ma
si tenne in una posizione intermedia nella
controversia sulla cena sorta tra Lutero e Zwingli:
rifiutando la presenza corporale di Cristo
sostenuta da Lutero, non considerò la cena un
sacramento simbolico, alla maniera di Zwinglio
ma anche come un dono di Grazia che il
credente riceve da Dio per mezzo dello Spirito.
Dal calvinismo, inoltre, sorsero le molteplici
organizzazioni ecclesiastiche che permisero
al protestantesimo di affermarsi in Europa, nonostante gli attacchi della Controriforma.
-PRESBITERANI, PURITANI, CONGREGAZIONALISTI:
Gli sviluppi del calvinismo portarono in primo
piano la dottrina della predestinazione del fondatore, secondo cui solo
la volontà di Dio sceglie tra gli uomini
coloro che sono destinati alla salvezza:
simili sono creati gli uomini, ma
                           
                            
                            agli uni è preordinata la vita eterna, agli altri
                            l'eterna dannazione", aveva affermato Calvino
                            (dottrina della doppia predestinazione).
 La discussione su questo principio teologico nel XVII
                            sec. divise i calvinisti in supralapsari e infralapsari, a seconda che ritenessero la predestinazione
                            anteriore o posteriore al peccato di Adamo, e
                            diede vita al movimento dell'arminianesimo. La
                            questione fu definita al sinodo di Dordrecht
                            (1618-19), dove prevalse la soluzione dell'ortodossia moderata, che costituì la base del Consensus helvencus (1675). II calvinismo si distingue per
                            il severo rispetto dell'etica, per una forte tendenza autonomistica e per la struttura nettamente
                            democratica della sua organizzazione ecclesiastica fondata sul principio dell'elezione dal basso
                            dei pastori e modellata secondo un sistema federativo nel quale ogni comunità conserva la propria indipendenza ed e collegata alle altre per
                            mezzo di sinodi nazionali. Tale struttura ha permesso al calvinismo di adattarsi alle varie situazioni ambientali e gli ha conferito una solidità
                            interna, grazie alla quale esso ha potuto sostenere
                            le persecuzioni. La sua tendenza democratica e
                            contraria all'assolutismo gli ha permesso inoltre
                            di riscuotere successo tra quei gruppi sociali o
                            nazionali ispirati a ideali di indipendenza. La convinzione dei calvinisti di essere un gruppo di salvati fra un gran numero di uomini destinati alla
                            dannazione ha creato infine in loro un senso di
                            grande responsabilita nei confronti della societa,
                            spingendoli a ritenere l'autorita civile sottomessa
                            a quella religiosa.
                                                      le idee umanistiche avevano preparato il terreno
                                                      per la Riforma, in Francia, dove a partire dalla
                                                      meta del XVI sec. fece proseliti in tutti i ceti sociali; in Germania, soprattutto nel Palatinato, dove
                                                      il calvinismo soppianto talvolta il luteranesimo; in
                                                      Polonia, dove non riusci a superare le opposizioni
                                                      controriformistiche in Boemia e Ungheria, dove
                                                      fu influenzato dagli anabattisti e dagli hussiti; in
                                                      Italia, dove aderirono al calvinismo i valdesi. II
                                                      calvinismo riscosse pero i suoi maggiori trionfi nei
                                                      Paesi Bassi, dove le sette province del nord, unificatesi nell'Unione di Utrecht (1579), si sottrassero alla dominazione spagnola, fondando una repubblica nella quale il calvinismo era religione di
                                                      stato; e in Scozia e Inghilterra, dove John Knox
                                                      discepolo di Calvino, istituì la Chiesa presbiteriana scozzese e sostenne i puritani, riformati inglesi
                                                      insoddisfatti dell'anglicanesimo, ritenuto troppo
                                                      cattolicheggiante. I puritani videro ristretta la loro libertà d'azione già sotto Elisabetta I, all'avvento al trono inglese degli Stuart (1603) essi,
                                                      appartenenti perlopih ai ceti borghesi e popolari, si allearono con il parlamento contro la casa
                                                      regnante, da loro osteggiata per il suo assolutismo. II calvinismo colse il suo maggior trionfo in
                                                      Inghilterra quando Carlo I fu giustiziato (1649) e
                                                      il potere passo nelle mani dei puritani sotto
                                                       Cromwell, che istituì la repubblica. 
In
                                                      Inghilterra, più che altrove prolificarono movimenti religiosi nati
                                                      dal calvinismo, spesso ispirati a ideali di stampo
                                                      egualitario.
 II calvinismo si diffuse
                                                      anche nell'America del Nord a partire dal 1620
                                                      quando vi sbarcarono i primi "Padri pellegrini",
                                                      che fuggivano le persecuzioni degli Stuart. Con il
                                                      loro spirito di iniziativa, la loro aspirazione all'
                                                      autogoverno, sancito dalla stipulazione dei patti
                                                      (coventmt) tra eguali, la severità della loro condotta morale, intollerante di devianze, essi costituirono i più solidi nuclei della futura nazione
                                                      americana. La diffusione del calvinismo tra gli
                                                      strati borghesi, dediti cioè alle attività imprenditoriali e mercantili, e nelle zone, come l'Olanda e
                                                      l'Inghilterra, più precocemente interessate dalle
                                                      trasformazioni in senso capitalista dell'economia
                                                      ha fatto parlare di uno stretto collegamento tra la
                                                      concezione etico-religiosa del calvinismo e lo spirito del capitalismo; benchè il problema resti ancor oggi aperto, non v'è dubbio che l'esaltazione
                                                      calvinista della responsabilita, dell'iniziativa e
                                                      della vocazione individuale, anche in campo professionale, unita all'austerita di vita e di costumi,
                                                      ben si confaceva alla natura delle attività borghesi
                                                      e allo sviluppo delle capacita e dell'inventiva in
                                                      campo tecnico, commerciale e bancario.
Per questo motivo Luigi XIV, revocando nel 1685 l'editto
                                                      di Nantes (1598), che concedeva la tolleranza
                                                      religiosa ai calvinisti francesi (ugonotti), sottrasse
                                                      alla Francia le forze migliori nel campo delle
                                                      attività artigianali, tecniche e mercantili, costrette
                                                      ad andare a esercitare le loro professioni in Inghilterra, Olanda, Prussia e Russia (a questo riguardo si possono citare i calvinisti francesi che fra mille rischi, anche di morte, cercarono di penetrare nel Ponente ligure e specificatamente nell'area tra agro di Ventimiglia e Basso Piemonte).
                                                      
                                                      Nel XVII sec. Ia crisi della potenza olandese e
                                                      paradossalmente, I'affermarsi del principio di tolleranza religiosa negli stati europei, sorto dall'
                                                      esperienza delle guerre di religione, misero un
                                                      freno all'espansione del calvinismo. Una nuova
                                                      epoca di fioritura dottrinale e spirituale, interessante peraltro tutto il movimento protestante, si
                                                      ebbe all'inizio del XIX sec., con il cosiddetto "Risveglio". Attualmente il calvinismo annovera circa 40-50 milioni di fedeli.
-CALVINO GIOVANNI, in fr. Jean CALVIN (1509 Noyon - 1564 Ginevra), riformatore protestante
                                                       francese. Di famiglia borghese, destinato in giovanissima età al sacerdozio, ricevette una brillante educazione umanistica a Parigi, dove studiò
                                                       grammatica e filosofia, e compì gli studi di diritto
                                                       a Orleans e a Bourges. Entrato in contatto con
                                                       uomini già guadagnati alla Riforma, aderì alle
                                                       nuove idee e le manifestò pubblicamente (1533)
                                                       nel discorso annuale scritto per il rettore dell'
                                                       Università di Parigi, il medico Nicolas Cop, che
                                                       costrinse entrambi alla fuga.
Cominciò allora per
                                                       Calvino la vita di esule per l'Europa, finché nel
                                                       1536 non fu chiamato a GINEVRA dal riformatore
                                                       G. Farel, con l'incarico di organizzare la chiesa.
                                                       Ma anche da Ginevra fu costretto alla fuga due
                                                       anni dopo, per la reazione dei maggiorenti borghesi della città. Da Strasburgo, dove si era rifugiato, fu richiamato infine nuovamente a Ginevra
                                                       (1541), dove rimase per il resto della vita, dedicando tutte le energie all'organizzazione della sua
                                                       "città-chiesa", che si reggeva sulle Ordinanze ecclesiastiche da lui stesso redatte nel 1541. Esse
                                                       prevedevano la costituzione di una Chiesa retta
                                                       dalla congregazione dei pastori elettivi e dagli
                                                       anziani, a cui era conferita autorita sui fedeli, sul
                                                       modello delle comunita cristiane primitive; pastori e anziani costituivano il concistoro supremo
                                                       organo di governo, che regolamentava ia vita privata e pubblica dei cittadini e ne sorvegliava il
                                                       comportamento morale. L'istruzione cristiana dei
                                                       fedeli era affidata ai dottori e ad apposite scuole
                                                       fra cui la famosa Accademia, fondata nel 1559 da
                                                       Calvino per la formazione dei pastori, la quale
                                                       ebbe tra i suoi insegnanti illustri esponenti della
                                                       Riforma e il cui primo rettore fu Teodoro di
                                                       Beza. I cittadini dovevano pronunciare una confessione di fede o abbandonare la citta e dovevano in seguito tenere una condotta morale pubblica e privata coerente con la propria fede; erano
                                                       proibiti il gioco, le feste, il ballo. La vita privata
                                                       dei cittadini era tenuta sotto controllo, come pure
                                                       le loro idee in materia di religione: vi furono non
                                                       poche opposizioni di carattere dottrinale, suscitate da cattolici, anabattisti o antitrinitari che si
                                                       erano rifugiati a Ginevra per sfuggire alle persecuzioni. Questioni di carattere disciplinare sorsero anche per la condotta morale dei cosiddetti
                                                       "libertini", che sostenevano la loro libertà di scelta nelle questioni etiche. Molti oppositori di Calvino dovettero prendere la via dell'esilio, altri
                                                       subirono il carcere e perfino la condanna a morte
                                                       molto scalpore suscito la condanna al rogo del
                                                       medico spagnolo Miguel Servet eretico antitrinitario. Calvino si preoccupo inoltre della diffusione della sua dottrina in altre nazioni europee e a
                                                       questo scopo scrisse varie opere catechistiche e
                                                       confessioni di fede. La sua opera principale è
                                                       l'Institutio christianae religionis, pubblicata in
 lati                    
                                  no (Basilea, 1536), da lui stesso tradotta in francese (1541) e successivamente ampliata fino all'
                                  edizione definitiva (1559). Calvino aderì ai principi sostenuti dai riformatori precedenti a lui, Lutero e Bucero, ma sottolineò l'aspetto della maestà                                  di Dio, che salva gli uomini mediante l'azione di
                                  Cristo, e il concetto di predestinazione, per cui gli
                                  uomini sono tutti invitati ad accettare la Grazia
                                  ma solo in alcuni di essi, destinati alla salvezza da
                                  Dio stesso, lo Spirito di Dio opera la rinascita alla
                                  fede; tutti gli altri sono conseguentemente dannati (dottrina della doppia predestinazione), l'uomo
                                  è comunque ritenuto responsabile e colpevole del
                                  male compiuto e del rifiuto della Grazia. I calvinisti derivarono da questa concezione un impulso a
                                  una coerente vita cristiana, da loro considerata
                                  segno estenno della predestinazione divina, anche
                                  se per Calvino la Chiesa e invisibile, ma comunque nconoscibile dalla predicazione della Parola
                                  e dall'amministrazione dei sacramenti (battesimo
                                  e cena); la Chiesa invisibile non corrisponde a
                                  quella visibile, dove si trovano molti ipocriti. Calvino sostenne la rigida divisione delle funzioni
                                  della Chiesa e dello stato, che non deve intervenire in questioni religiose che non gli competono
                                  ma affidò alla Chiesa il compito di attuare la
                                  legge di Dio nella vita politica e civile
-ANGLICANESIMO> [I] s.m. Insieme delle dottrine religiose e dell'organizzazione della Chiesa d'lnghilterra, nata al tempo della Riforma.
                         
                          L'anglicanesimo, pur essendo stato fortemente
                         influenzato dalla RIFORMA, nacque come separazione scismatica della gerarchia ecclesiastica inglese da Roma e non come rottura dottrinale e
                         dogmatica dell'unità cattolica, a differenza di
                         quanto era invece avvenuto per Lutero e Calvino.
                         Nei secoli precedenti il XVI si erano già manifestate nella Chiesa d'lnghilterra forti tendenze autonomistiche, derivanti anche dalla volontà dei sovrani di esercitare un sempre più stretto controllo
                                                   sulle sue attività e sui suoi cospicui beni terrieri.
                                                   Pertanto le complicate vicende matrimoniali di
                                                   Enrico VIII, che peraltro aveva in precedenza
                                                   difeso il papa contro le dottrine luterane, furono
                                                   soltanto il pretesto occasionale che permise al re
                                                   di autoproclamarsi capo della Chiesa inglese con
                                                   l'Atto di supremazia del 1534. Con tale atto tuttavia il sovrano non mutò nulla nè della dottrina nè
                                                   dell'ordinamento gerarchico romano. L'anglicanesimo divenne una confessione riformata solo
                                                   durante il regno del giovanissimo Edoardo VI
                                                   (1547-53), soprattutto per opera dell'arcivescovo
                                                   Cranmer e dei lord protettori del sovrano. A
                                                   partire da tale epoca l'anglicanesimo fu influenzato prima dal luteranesimo e poi dallo zwinglianesimo e dal calvinismo. Con il Book of Common
                                                   Prayer (poi riveduto varie volte), imposto alla
                                                   Chiesa anglicana con l'Atto di uniformità nel
                                                   1549, e con i 42 Articoli di religione, approvati nel
                                                   1553, venne sancito il principio della Bibbia come
                                                   norma suprema della fede, fu introdotta la lingua
                                                   inglese al posto del latino nei riti, vennero ammessi il matrimonio dei sacerdoti e i soli sacramenti del battesimo e della santa cena (e sostenuta la presenza reale, ma soltanto spirituale, di
                                                   Cristo nell'eucaristia, negando quindi la dottrina
                                                   della transustanziazione) e la validità dei primi
                                                   quattro concili ecumenici; furono però riaffermati
                                                   nello stesso tempo la successione apostolica dei
                                                   vescovi (contro le tendenze presbiteriane del calvinismo), il culto dei santi e la maggior parte del
                                                   rituale cattolico. Dopo la parentesi restauratrice
                                                   di Maria la Cattolica o la Sanguinaria, l'anglicanesimo si affermò definitivamente durante il regno di Elisabetta I (1558-603). Con il nuovo Atto
                                                   di supremazia e di uniformità del 1559 il sovrano
                                                   inglese fu designato come "supremo reggente"
                                                   della Chiesa e non più come suo "supremo capo"
                                                   di conseguenza egli non aveva più il potere di
                                                   modificare le dottrine di fede.
 Con la formulazione dei 39 Articoli di religione (1571) si precisarono le dottrine della giustificazione per la sola fede
                                                   nei termini usati dalla luterana Confessione di
                                                   Augusta (1530) e della predestinazione (ma con il
                                                   riconosimento del carattere universale della salvezza portata da Cristo); venne rafforzata la
                                                   struttura episcopale della Chiesa e la sua natura
                                                   di Chiesa di stato con l'assegnazione al re del
                                                   compito di eleggere i vescovi, dietro approvazione del parlamento, nel quale essi entravano come
                                                   membri (lord spirituali) della Camera alta. Nella
                                                   Chiesa anglicana era così avvenuta una fusione
   
   
   tra potere spirituale e monarchia tale da far ritenere interdipendenti le due istituzioni: celebre a
   questo proposito la formula di re Giacomo I "No
   Bishop, no King" ("Se non ci fosse il vescovo,
   non ci sarebbe il re"). Il compromesso tra struttura gerarchica, ancora simile a quella cattolica, e
   dottrina di tipo riformato portò nei secoli successivi l'anglicanesimo a veder nascere dentro di sè
   correnti religiose contrastanti: il puritanesimo impostosi con Cromwell fu presto soppiantato con la
   restaurazione degli Stuart (1660), che vide però
   fiorire vari gruppi religiosi riformati dopo l'Atto
   di tolleranza promulgato nel 1689 da Guglielmo
   III; in particolare, nel XVII sec. si svilupparono
   varie correnti a carattere deistico, sostenitrici di
   una religione naturale, e il metodismo, confessione riformata, ma contraria a un eccessivo ritualismo e a un rigido istituzionalismo. Nel secolo
   scorso, infine, l'anglicanesimo diede origine a varie correnti: la High Church (Chiesa alta), con
   tendenze favorevoli al cattolicesimo e fedele alla
   tradizione, il movimento trattariano o di Oxford
   uscito da essa, ancora più cattolicheggiante per
   quanto riguarda il celibato dei sacerdoti, la dottrina dei sacramenti, la gerarchia ecclesiastica romana, ecc., Ia Low Church (Chiesa bassa), sostenitrice della pieta interiore, dello spirito mussionario e dell'impegno del singolo nella societa, oltre
   che del primato della Bibbia (biblismo); la Broad
   Church (Chiesa larga), liberale e, in alcune sue
   correnti, sulla via di un socialismo cristiano che
   applica alla religione il metodo storico-critlco e
   sostiene la separazione del potere temporale dello stato da quello religioso della Chiesa.
   Oggi è presente nell'anglicanesimo una forte
   componente ecumenica, che ha prodotto rapporti
   di distensione con la Chiesa romana dall'epoca di
   Giovanni XXIII (ne è testimonianza il primo
   viaggio di un papa, Giovanni Paolo II, nel 1982).