 
"[PIETRO METASTASIO (VEDI E APPROFONDISCI SUL POETA CELEBRE ESTENSORE DI EPITALAMI: MA ANALIZZA ANCHE ALTRI CASI TRATTATI)] andò a Napoli col proposito di far l'avvocato. Ma Napoli era già il paese della musica e del canto. E le sue arringhe furono cantate ed epitalami. In occasione di nozze prima si scrivevano SONETTI e CANZONI: allora erano in voga EPITALAMI, CANTATE e FESTE TEATRALI. Il Metastasio fu POETA DI NOZZE, e restano di lui tre epitalami, storie mitologiche e idilliche, dove è visibile l'imitazione del Tasso e del Marino" il POETA DI NOZZE fu comunque fenomeno panitaliano, sia che ricorresse alla tecnica dell'EPITALAMIO quanto a raccolte di SONETTI ed altro GENERE DI LIRICHE, preferibilmente da recitarsi ma spesso altresì ACCOMPAGNATE DA UNA MUSICA DI SOTTOFONDO: attraverso i secoli riscontriamo produzioni di POESIE PER NOZZE anche in Liguria occidentale come nel caso di quella sopra riportata integralmente e leggibile scorrendo le pagine come, in un altro contesto del pari piuttosto inesplorato, nel vario contesto delle COMUNITA' EBRAICHE. Il brano in corsivo, estrapolato dalla celeberrima storia della letteratura italiana di Francesco De Sanctis è dedicato all'attività di POETA PER NOZZE CIOE' ANCHE CELEBRE ESTENSORE DI EPITALAMI: n forza di questa attività PIETRO TRAPASSI poi celebre con lo pseudonimo di PIETRO METASTASIO risolse parecchi dei suoi problemi economici ma l'usanza non era peraltro inconsueta ed anche il genovese CARLO INNOCENZO FRUGONI si espresse con successo in produzioni del genere. Al riguardo giova ricordare una sua CANZONE PER NOZZE inserita nelle RIME IN OCCASIONE DEGLI SPONSALI DEL SIG. CARLANTONIO GAETANO GUIDICIONI PATRIZIO LUCCHESE E DELLA SIGNORA MARCHESE LIVIA ZAPPI NOBILE IMOLESE, DEDICATE ALLA SACRA REAL MAESTA' DI AUGUSTO RE' DI POLONIA che per la rarità intrinseca, per l'importanza degli sposi e del dedicatario e soprattutto per la rilevanza degli altri autori contribuenti alla realizzazione della SILLOGE, si è pensato bene, per utilità degli studiosi, di RIPRODURRE QUI NELL'INTEREZZA E NELL'ORIGINALITA' TIPOGRAFICA
"[PIETRO METASTASIO] andò a Napoli col proposito di far l'avvocato. Ma Napoli era già il paese della musica e del canto. E le sue arringhe furono cantate ed epitalami. In occasione di nozze prima si scrivevano SONETTI e CANZONI: allora erano in voga EPITALAMI, CANTATE e FESTE TEATRALI. Il Metastasio fu POETA DI NOZZE, e restano di lui tre epitalami, storie mitologiche e idilliche, dove è visibile l'imitazione del Tasso e del Marino"  [il POETA DI NOZZE fu comunque fenomeno panitaliano, sia che ricorresse alla tecnica dell'EPITALAMIO quanto a raccolte di SONETTI ed altro GENERE DI LIRICHE, preferibilmente da recitarsi ma spesso altresì ACCOMPAGNATE DA UNA MUSICA DI SOTTOFONDO: attraverso i secoli riscontriamo produzioni di POESIE PER NOZZE anche in Liguria occidentale come, secondo un piano ancora più esteso ed inesplorato, nel vario contesto delle COMUNITA' EBRAICHE]. Il brano, estrapolato dalla celeberrima storia della letteratura italiana di Francesco De Sanctis è dedicato all'attività di POETA PER NOZZE con cui PIETRO TRAPASSI poi celebre con lo pseudonimo di PIETRO METASTASIO risolse parecchi dei suoi problemi economici: l'usanza non era peraltro inconsueta ed anche il genovese CARLO INNOCENZO FRUGONI si espresse con successo in produzioni del genere. Al riguardo giova ricordare una sua CANZONE PER NOZZE inserita nelle RIME IN OCCASIONE DEGLI SPONSALI DEL SIG. CARLANTONIO GAETANO GUIDICIONI PATRIZIO LUCCHESE E DELLA SIGNORA MARCHESE LIVIA ZAPPI NOBILE IMOLESE, DEDICATE ALLA SACRA REAL MAESTA' DI AUGUSTO RE' DI POLONIA che per la rarità intrinseca, per l'importanza degli sposi e del dedicatario e soprattutto per la rilevanza degli altri autori contribuenti alla realizzazione della SILLOGE, si è pensato bene, per utilità degli studiosi, di RIPRODURRE QUI NELL'INTEREZZA E NELL'ORIGINALITA' TIPOGRAFICA
NON SOLO GLI EPITALAMI, O CANTI CELEBRATIVI PER NOZZE, FANNO PARTE DI QUELLE COMPOSIZIONI POETICHE CHE POTEVANO ESSER RECITATE (E IN ALCUNE CIRCOSTANZE CANTATE) CON L'ACCOMPAGNAMENTO DELLA MUSICA.
ACCANTO AD ESSI MERITANO D'ESSERE CITATI VARI ALTRI TIPI DI RECITATIVI D'OCCASIONE E TRA QUESTI MERITANO D'ESSERE RICORDATI IN PRIMO LUOGO CERTI DISCORSI COMMEMORATIVI O ELOGIATIVI SCRITTI PER ESSERE DIVULGATI IN DETERMINATE OCCASIONI PUBBLICHE DI RILIEVO.
L'ACCOMPAGNAMENTO MUSICALE POTEVA, PER ESEMPIO, FUNGERE DA SOTTOFONDO ANCHE PER PARTICOLARI TIPI DI ORAZIONI PUBBLICHE (QUALE PER ESEMPIO QUESTO SOLENNE ELOGIO DELLA SERENISSIMA REPUBBLICA PRONUNCIATO IL 19-LUGLIO-1744 NELLA CATTEDRALE DI S. LORENZO DAL GESUITA GIOVANNI GRANELLI PER L'ELEZIONE PER L'ELEZIONE DEL NUOVO DOGE) OD ANCORA NELL'EVENIENZA DI COMMEMORAZIONI SOLENNI COME IN OCCASIONE DI QUESTA CELEBRAZIONE POETICA DI TORINO NEL XVIII SECOLO).
L'ISOLA AMOROSA  La bella nave è pronta:   Di porpora è la vela,   Fregia le forti antenne   La Speme il timon regge,   Trecce di vaghi fiori  Sotto l'altero abete   Ed ecco Amor favella,   A1 mare, ei grida, al mare,   Tacque; e la bionda Fille,  Giunte a l'amena spiaggia,   poi la Pietà pudica  Venne la Tenerezza,   Quando l'astuto Inganno  Qualor più vive in pace   Tema che il foco antico  Poi quando tutta ormai   Disse; e le belle attente l'udiro,   Di là poscia tornate  
 
(di Carlo Innocenzo Frugoni)
ecco la sponda e il lido,  
dove nocchier Cupido,  
belle, v'invita al mar. 
Mirate come l'ancora  
già dall'arena svelsero  
mille Amorin, che apprestansi
festosi a navigar. 
 
che ai zeffiri si stende,  
e a governarla prende  
il Riso condottier. 
L'aure se ne innamorano  
e l'ali intorno battono  
scherzando, e la fan turgida  
di fiato lusinghier. 
 
ben lavorato argento;  
e l'arte all'ornamento  
pregio accrescendo va. 
La poppa è tutta avorio,  
d'oro contesta e d'ebano,  
dentro la qual s'assidono  
il Vezzo e la Beltà. 
 
e vanno in dolci giri  
i teneri Desiri  
movendo l'agil piè; 
cento Lusinghe amabili 
 il bel legno passeggiano;  
liete per man si tengono  
la Servitu, la Fé. 
 
 persi, vermigli e bianchi  
pendono giù dai fianchi 
 del ben spalmato pin; 
fra dilettose immagini  
siede l'allegro Genio,  
di rose odorosissime  
ornato il biondo crin. 
 
par di dolcezza acceso, 
 superbo del bel peso, 
 l'antico flutto andar; 
per l'acqua i pesci guizzano,  
quasi d'amore avvampino,  
e i duri scogli e gelidi  
sembrano anch'essi amar. 
 
e a' suoi soavi accenti 
 tacciono in aria i venti  
e il ciel si fa seren; 
ad ascoltarlo sorgono  
le belle dee marittime,  
e fuor dell'acque sporgono 
 il delicato sen. 
 
belle, che mi seguite: 
 meco a imparar venite  
l'arti che detta Amor. 
Non molto lungi è un'isola 
 tutta ridente e florida,  
dove ad amar s'addestrano 
 i semplicetti cuor. 
 
 la bruna Galatea, 
 la candida Nerea 
 sul bel legno salì;  
e Dori e Nisa e Cloride 
e cent'altre v'ascesero,  
e il pino velocissimo 
 dal margine fuggì. 
 
pronta le accolse in pria  
la fredda Ritrosia,  
che amor non fa gradir;  
e le Ripulse vennero 
 in atto schive e rigide,  
che contrastando rendono  
più fervido il desir; 
 
 loro si fece avanti; 
 degl'infelici amanti 
 le pene lor narrò:  
narrò le notti vigili, 
 le sconsolate lacrime; 
 la pura fede, il nobile 
 lungo servir lodò. 
 
e nelle lor pupille 
vivissime faville  
primiera risvegliò; 
 e ne' lor cuori tacita 
 scese e tentò d'accendere 
 i più sottili spiriti 
e amore consig liò. 
 
giunse e in lor gli occhi fisse: 
Belle, ascoltate, ei disse,  
consiglio più fedel: 
amate, sì; ma piacciavi 
 sempre voi stesse ascondere  
sotto un aspetto vario,  
or placido, or crudel. 
 
sicuro chi v'adora,  
sorga uno sdegno allora 
 da facile cagion. 
Pianga l'amante misero, 
 di duol si strugga e maceri, 
 e di vostr'ire sùbite  
vi chiegga invan ragion. 
 
 giaccia omai freddo e vinto;  
tema che l'abbia estinto  
altro nascente ardor; 
e quella fiamma fervida,  
che per voi l'arde e l'agita, 
 più viva e più sollecita  
cresca col suo timor. 
 
in chi s'affanna e teme  
muor l'opportuna speme, 
 dolce dei cuor velen, 
 fate improvvisa e provvida  
dal ciglio un po' men torbido  
qualche pietà tralucere,  
qual rapido balen. 
 
e sul lor viso 
 un tremolo sorriso  
repente baleno. 
Poi seco Amor condussele  
per verdi vie recondite,  
dove lor cento incognite 
 leggi d'amar dettò. 
 
 godon su l'alme prese 
 l'arti in mal punto apprese 
 feroci esercitar. 
Dori fa strugger Corilo; 
 Nisa languir fa Titiro;  
io per la bella Fillide 
 pur sieguo a sospirar.