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Nonostante non si conosca con precisione il suo luogo di origine, in quanto non ne è mai stata individuata la forma selvatica, il porro (Allium porrum) sembra provenire dall'area celtica, dove era già conosciuto attorno al 3.000 avanti Cristo.
Notizie più precise testimoniano che 1.500-2.000 anni prima di Cristo, in Egitto, il porro era coltivato assieme ad aglio e cipolla: i geroglifici delle piramidi raccontano, infatti, che questo ortaggio era consumato dagli schiavi impegnati nella costruzione delle tombe dei Faraoni.
Dalla valle del Nilo la coltivazione del porro si diffuse ben presto nell'area greco-romana. .
Della famiglia delle Liliacee, il porro possiede un ciclo di coltivazione biennale. Di questa pianta si consuma il bulbo, formato dalla parte basale delle foglie. Il fusto, che mantiene uno sviluppo ridotto nel primo anno, si allunga nel secondo e porta all'apice un'infiorescenza globosa ad ombrella, formata da numerosi piccoli fiori ermafroditi, bianchi o rosa. Il frutto è una capsula. Il porro si moltiplica per seme e la semina si effettua generalmente in semenzaio. Il terreno di coltura deve essere sciolto, fresco e sufficientemente ricco di sostanza organica. Nell'uso alimentare, si consumano le parti inferiori delle foglie, mentre il fusto, cotto, si presta molto bene alla preparazione di salse, sformati e zuppe.
Oltre a svolgere un'azione balsamica a livello dell'apparato respiratorio, il PORRO possiede anche proprietà diuretica, spasmolitica, carminativa (combatte l'accumulo di gas nell'intestino) ed antisettica a livello dell'apparato digerente; inoltre, è efficace contro l'ipertensione. Oltre ad un buon contenuto di vitamine, il porro è anche ricco di minerali preziosi per l'organismo umano: ferro (indispensabile per la formazione dei globuli rossi), magnesio (importante per il sistema nervoso), zolfo (indicato per contrastare la fermentazione intestinale), sodio (combatte l'acidità) silicio (prezioso per il tessuto osseo ed epiteliale). Per via esterna, applicato con un impacco, il porro è rubefacente e vescicatorio. In cosmesi, sembra giovare contro la caduta dei capelli. Infine una curiosità: qualcuno paragona gli effetti benefici della cura a base di porro con quelli delle cure termali. In cucina, il porro può essere consumato in insalata oppure entrare nella preparazione di minestre, zuppe, frittate, puree, salse e sformati. I porri vengono presentati in tavola in diverse appetitose maniere: lessati, stufati o cotti nel burro e poi ricoperti di panna o avvolti in una fetta di prosciutto. In frigorifero, ad una temperatura di 0-1 °C ed un'umidità relativa 90-95%, il porro si può conservare anche per qualche mese.