BREGLIO

Nell' antichità l'area di BREGLIO (oggi BREIL) costituiva un punto d'incontro fra la civiltà dei liguri costieri e le popolazioni dell'interno, di tradizioni montanare e nominate genericamente dai romani come Genti Alpine.
Dopo la conquista romana del I sec. a. C., questa località fu inserita nel municipio di Albintimilium e godette di un periodo di prosperità in cui la civiltà rurale si sviluppò in vere aziende agricole e zootecniche da cui, come ancora nel medioevo secondo atti notarili del XIII sec., i pastori portavano le loro mandrie sulla costa, per mercanteggiare nelle città.
Caduta Roma e passati i barbarisi venne affermando in queste terre il potere dei Franchi che, sotto Carlo Magno, costituirono il Sacro Romano Impero (IX secolo). Dopo la decadenza della dinastia carolingia e le invasioni saracene del X sec,, si affermò in valle Roia la dinastia dei conti di Ventimiglia, vassalli della marca Arduinica.
Dal loro castello di Ventimiglia i conti crearono un vero stato in queste contrade e Breglio divenne un loro feudo.
Trastormazioni si ebbero nel XIII sec. quando la Repubblica di Genova conquistò il libero comune di Ventimiglia che, intanto. si era liberato dei conti il cui potere feudale si era esteso. grossomodo, su un'area non dissimile da quella di Albintimilium.
Mentre Ventimiglia cadeva sotto Genova, i discendenti dei conti si rifugiarono nell'alta val Roia, ricostruendovi parte del loro feudo come conti di Tenda.
La media valle con Breglio e Saorgio (oltre a Pigna in val Nervia), il capoluogo Sospello sulla Bevera e tutta l' alta valle del Varo, sotto il titolo di "Bailaggio della Contea di Ventimiglia e Val Lantosca", pervennero poi ( 1257) a Carlo d'Angio che aveva occupato il Nizzardo da dov'era entrato in Piemonte occupando Cuneo.
Nel 1355 Ventimiglia divenne capoluogo di una Vicaria provenzale comprendente anche Breglio: nel 1388 Breglio, con Nizza, si diede al conte di Savoia, principe francese di Chambery.
La Repubblica di Genova creò allora due postazioni fortiticate (Piena e Libri) ai confini colla contea sabauda.
L'alta e media val Roia, Tenda, Briga, Saorgio, Breglio continuarono a costituire un complesso unitario che "sboccava" in Ventimiglia seguendo il flusso delle acque (in particolare dalla conca di Breglio la via del Roia per Ventimiglia risale la dorsale su cui stanno Penna e Olivetta per scendere alla confluenza del torrente Bevera).
La storia procedette nelle sue alterne vicende: quando per es. Luigi XIV di Francia entrò in guerra col duca di Savoia, annettendo Nizza e Breglio al suo regno sotto il titolo di Contea di Nizza.
Poi, attraverso la guerra di successione al trono d'Austria, il nizzardo tornò ai Savoia: poi nel 1792 le truppe della Rivoluzione Francese, in guerra col re di Sardegna (nuova tito- latura della dinastia piemontese) conquistarono Nizza mentre la guarnigione reale sabauda si ritirò a Saorgio.
Occorse oltre un anno prima che i francesi occupassero Saorgio che sbarrava lor la via per Torino. In tale circostanza (26-IV-1794) Napoleone, aiutante di campo del generale Massena si recò a Breglio per valutare la situazione: anche grazie al suo senso strategico, dopo poco, i francesi presero la piazzaforte di Saorgio.
L'area del Roia entrò a far parte della Repubblica Francese e successivamente dell'impero napoleonico, ma, dopo la caduta di Napoleone e la Restaurazione del Congresso di Vienna (1815), Nizza e la Savoia vennero restituite al casato di Savoia.
Poi, data l'insistenza dei suoi abitanti, Breglio seguì le sorti di Nizza, assegnata alla Francia cogli accordi di Plombiers a compensazione dell'intervento armato di Napoleone III a fianco di Vittorio Emanuele III nel corso della II Guerra d'lndipendenza italiana contro l'Impero di Francesco Giuseppe d'Austria, quando il regno di Sardegna conquistò tutta la Lombardia. Al contrario Tenda, Briga e Ventimiglia rimasero a far parte del nuovo regno d'Italia.
Le cose non mutarono fino al 10-VI-1940, quando il regime fascista italiano di Mussolini, entrato in guerra a fianco della Germania nazista, riprese queste contrade.
Dopo la sconfitta nazi-fascista e la ratificazione della pace, Tenda (Tende), Briga(La Brigue), Piena (Piene) e Libri (Libre) vennero unite alla Francia.

A livello architettonico il paese non manca d'interesse: nella chiesa di SANTA MARIA IN ALBIS (barocca, ma con architettura a croce greca) si conserva un antico organo da poco restaurato. La Cruella è un'antica torre d'avvistamento genovese e Les Crottes sono edifici per far seccare i fichi.
E' da visitare la cappella di Santa Caterina, sede storica dei Penitenti Bianchi da mettere a contronto con la cappella della Misericordia della Confraternita dei Penitenti Neri (XVII sec.): sono meritevoli però di una visita anche altre chiese e cappelle private.
Sul territorio sono fattibili escursioni varie (un centinaio circa). Sul lago-bacino idrico del luogo si svolgono attività acquatiche (kayak. mini-raft, tubing. hot dog o canoa a due posti), mentre molto praticato è il canyoning dalle sorgenti alla foce degli affluenti del Roia.
Gite a cavallo vengono offerte nella zona del Mercantour con guide. Con altre si raggiungere a piedi la valle delle Meraviglie e contemplarne le incisioni rupestri preistoriche.






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