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'incisione coeva rappresenta TOMAS DE TORQUEMADA il più lugubremente famoso INQUISITORE SPAGNOLO (immagine tratta da "Cortesia della Biblioteca Nacional, Madrid, Spagna") anche se non si può disconoscere, sempre in Spagna, una pur calante, ma anticamente vivida, "celebrità" alla tragica e per certi lati romanzesca figura di PIETRO ARBUES che fu GRANDE INQUISITORE DI ARAGONA
Come si evince dagli annali ecclesiastici (e specificatamente, per queste osservazioni, dal VOLUME VI dei FIORI CATTOLICI, pp.190-191) l'ultimo PAPA RE, vale a dire PIO IX [ difronte alla QUESTIONE ROMANA ed al tentativo italiano di conquistare ROMA e farne, come sarebbe avvenuto, la CAPITALE DEL MODERNO STATO ITALIANO] non si astenne di canonizzare discussi personaggi della STORIA DELLA CHIESA non esclusi INQUISITORI sul cui operato si erano addensati sospetti, sia per l'USO DELLA TORTURA sia per la drammatica realtà degli ATTI DI FEDE.
Così il 23 febbraio del 1865 il SOMMO PONTEFICE, nella sala del Trono [assistito dai Cardinali Patrizi vescovo di Porto e Santa Rufina, Prefetto della Sacra Congregazione dei Riti, Sacconi e Bofondi, da Monsignor Bertolini Segretario della Congregazione dei Riti, da Monsignor Minetti Promotore della Fede e da Monsignor Salvati Assessore sempre della Congregazione dei Riti] fece leggere al Segretario Salvati il decreto di CANONIZZAZIONE del BEATO PIETRO ARBUES.
Costui non era però un personaggio anonimo, o comunque non lo era stato: con il nome di MAESTRO DI EPILA era stato -poco prima di TORQUEMADA il più famoso INQUISITORE DI SPAGNA.
Per la precisione egli CANONICO REGOLARE DELLA CHIESA METROPOLITANA DI SARAGOZZA era asceso alla carica di PRIMO INQUISITORE DEL REGNO DI ARAGONA.
Secondo la versione cattolico-romana egli, il giorno 17 settembre 1485, fu ASSASSINATO per furia omicida, anticattolicesimo e fanatismo religioso, da CONGIURATI prevalentemente composti da MEMBRI DELLA COMUNITA' EBRAICA mentre stava nel coro della sua CHIESA CATTEDRALE e cantava le parole Quadraginta annis proximus fui del salmo 94: alcuni decenni dopo (nel 1544) il Papa Alessandro VII con la Costituzione Fortissima, lo elevò nel novero dei BEATI, concedendo alla CHIESA DI SARAGOZZA il privilegio di celebrarne annualmente la festività con messa ed officio proprio.
Una diversa TRADIZIONE (supportata da RICOSTRUZIONI ROMANZESCHE E NON DELLA VICENDA) ne fece un sanguinario tiranno che, mosso da interessi personali più che da autentico misticismo, perseguitò senza tregua sia i MARRANOS che i MORISCOS ponendo i presupposti della loro dispersione.
Due personaggi importanti della Spagna del XV secolo furono Gabriel Sanchez, tesoriere generale di Aragona ed il cancelliere dell'intendenza del re Ferdinando, Luis de Santangel che diede il suo personale appoggio all'impresa di Cristoforo Colombo.
Costui era nipote di un altro Luis de Santangel in qualche modo celebre perché risultò coinvolto nella CONGIURA e nell'UCCISIONE dell'INQUISITORE PEDRO ARBUES (anche PEDRO - PIETRO D'ARBUYS) avvenuta a Saragozza nel 1485.
Dopo il delitto si procedette ad una serie di arresti e quindi ad un processo che suscitò scalpore e fu caratterizzato dalla sanzione di durissime pene.
Tra i CONGIURATI compariva certo Don Sancho de Paternoy, parente del potentissimo Gabriel Sanchez che riuscì a fargli evitare la condanna a morte
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Questi quattro personaggi, tutti influenti o comunque significativamente presenti sulla scena politica spagnola del tardo quattrocento, erano COMPONENTI DI RILIEVO DELLA COMUNITA' DEI NUMEROSI EBREI RESIDENTI IN SPAGNA , i cui crescenti problemi avevano tratto origine dalla PERSECUZIONE aperta a questo popolo (oltre che agli islamici) proprio in quel tempo inaspritasi in contesto iberico, PERSECUZIONE il cui acme venne caratterizzato, dopo il decreto del 31 Marzo 1492, dall'indiscriminata ESPULSIONE DEGLI EBREI dalla terra di Spagna.