AUTOGRAFO DI FEDERIGO MENINNI IN "BIBLIOTECA UNIVERSITARI DI GENOVA - EPISTOLARIO DEI CORRISPONDENTI D'APROSIO
"Havendo inteso dal Signor Antonio Muscettola, che Vostra Paternità Molto Reverenda sia ritornata a salvamento in Ventimiglia, non ho voluto mancare di raccordarle la mia servitù, ch'è mai sempre ambiziosa de' ambiziosa de' suoi comandi...".
E' l'incipit di questa LETTERA sopra proposta con cui FEDERICO MENINNI (QUI IN UN RITRATTO) (Gravina di Puglia 1636 - 1712) andava chiedendo all'APROSIO di metterne a prova il talento per i suoi interessi culturali : (la corrispondenza Aprosio - Meninni si sviluppò attraverso queste 10 lettere scritte tra il 1661 e il 1680).
Il MENINNI era entrato a contatto con il frate ventimigliese in forza dell' intermediazione di ANTONIO MUSCETTOLA l'erudito napoletano intimo di Aprosio e suo punto di riferimento per i contatti con l'ACCADEMISMO MERIDIONALE (CLICCA E VEDI) con il quale furono in intensa RELAZIONE SIA APROSIO CHE IL SUO DISCEPOLO DOMENICO ANTONIO GANDOLFO
Nella LETTERA sopra proposta, datata Napoli 24 luglio 1662, FEDERICO MENINNI, dopo convenevoli d'uso che alludono a precedenti contatti con il frate di Ventimiglia, chiede specificatamente un giudizio aprosiano sulla seconda parte delle sue Poesie .
Compulsando la corrispondenza del MENINNI con il bibliotecario intemelio in particolare si evince come il poeta pugliese, fra il 1678 ed il 1680, sarebbe poi andato a chiedere reiteratamente all'Aprosio degli inediti ragguagli sulla
letteratura, specialmente, ma non solo, eroicomica e giocosa.
Atteso che su tale argomento Angelico, per quanto
SCRISSE IN MERITO AL DELECTARE DELL'ARTE
CON AMPIE SARCINE NARRATIVE DEDICATE AI MOLTEPLICI ASPETTI DELLA
LETTERATURA D'EVASIONE, DI CUI COME QUI SI LEGGE AVEVA AMPIA COMPETENZA, COMPRESA LA "POESIA EROICOMICA E GIOCOSA", ELENCANDO UN CORPOSO ELENCO DI AUTORI DA LUI LETTI E STUDIATI
entro il rimasto manoscritto per secoli e di recente trascritto dal sito "Cultura Barocca"
SCUDO DI RINALDO II.
Conoscenze che di sicuro sarebbero servite al marinista pugliese per la stesura de il suo progettato Ritratto de' Componimenti gioco-serij e giocosi: sopraggiunta la morte del letterato ventimigliese, il 23/02/1681, le notizie ambite non pervennero però al MENINNI che evitò quindi di finalizzare l'opera.
Per quanto questa sia stata una perdita giova però puntualizzare che la fama del MENINNI non fu alterata da simile disguido.
Benché medico di professione e nonostante sia da reputare un tardivo rappresentante del gusto barocco, FEDERICO MENINNI raggiunse giusta fama e meritatamente le sue Poesie son da collocare tra i più significativi prodotti della lirica marinista.
Oltre a ciò quale critico sostenitore del gusto moderno, sempre il MENINNI, nel contesto del suo editato Ritratto del sonetto, e della canzone, seppe delineare un valido disegno della storia della letteratura italiana sottoscrivendo giudizi fortemente indicativi della mentalità del suo tempo, quali ad esempio la grandezza del Marino e del Chiabrera, grazie ai quali la lirica italiana sarebbe giunta all'apice della sua perfezione.