DALLA BIBLIOTHECA CANONICA, JURIDICA... DI L. FERRARIS LA POSIZIONE DELLA CHIESA SULL' ALCHIMIA: LEGGI IN PARTICOLARE LA COSTITUZIONE SPONDENT DI GIOVANNI XXII.
IMMAGINE D'EPOCA TRATTA DA VOLUME "ITALIA MAGICA"
"1. Invero, certamente e senza dubbio: l'inferiore somiglia al superiore e il superiore somiglia all'inferiore, per compiere i miracoli di una cosa.
2. Così come tutte le cose sono nate da Uno e dalla contemplazione di un Singolo, così tutte le cose nascono, per adattamento, da questo Uno.
3. Suo padre è il sole e sua madre è la luna. Il vento lo portò nel proprio ventre e la sua balia è la terra.
4. E' il padre di tutti i miracoli del mondo.
5. La sua forza è perfetta se viene convertita in terra.
6. Separa la terra dal fuoco e la materia sottile da quella grossa, dolcemente e con grande cautela.
7. Sale dalla terra al cielo e ritorna poi alla terra perché possa raccogliere la forza dei supremi e degli infimi. Così tu possederai la luce del mondo intero e le tenebre fuggiranno da te.
8. Questa è la forza di tutte le forze perché essa è vittoriosa su tutto ciò che è sottile e pervade tutto ciò che è solido.
9. Il microcosmo viene così creato a immagine del macrocosmo .
10. Per tal ragione e in tal modo sono ottenute applicazioni meravigliose.
11. Eperché io posseggo le parti delia saggezza di tutto il mondo mi chiamano Ermete Trismegisto.
12. E' compiuto quello che dissi dell'opera del sole ".
(Tabula smaragdina, in T. Burckhardt, L'alchimia, tr. it., qui ripreso da CARDINI p.190).
"Su questa montagna è una fonte, la quale à odore e sapore d'ogni maniera di spezie, e ciascuna ora ella muta odore e sapore, e chiunche ne bee tre volte a digiuno, di questa è curato da qualunque infermità che abia, e li abitatori ivi d'intorno, che spesso ne beono, mai non anno malattia, e sempre, mentre che vivono, paiono giovani. Io ne bee' tre o quattro volte, e ancora mi pare ch'i' mi senta meglio; e' dicono, che questa fonte vene dal paradiso, e però è di tanta virtù. Alcuni la chiamano la FONTE DE' GIOVANI, perché quegli che l'usano a bere, tutta via paiono giovani".
(I viaggi di Giovanni da Mandavilla , volgarizzimento antico toscano, a c. di F. Zambrini, vol. II, Bologna 1968, pp. 37-38).
"Nei minerali, dunque, come si è detto sopra, a somiglianza delle operazioni della natura gli alchimisti hanno tentato di fare in breve tempo quel che la natura fa in migliaia di anni: e per questo hanno insegnato a fare una certa cosa che, cosparsa sui minerali, ne muta la sostanza. Questa cosa è chiamata ELIXIR, e la indicano come la PIETRA CHE NON E' PIETRA.
Pietra, perché si può polverizzare; non pietra, perché si può fondere. Fusa, non evapora, a somiglianza dell'oro. E alcun'altra cosa può vantare le sue proprietà [...].
ELIXIR è una parola greca che significa GRANDE TESORO, o IL MIGLIORE DEI TESORI.
Difatti ogni cosa che si mischia con qualcos'altra produce una miscela o inscindibile, come quella della cadmia con il rame, o scindibile, come quella del mercurio con certi minerali; oppure per miscuglio, in modo che ciascun componente resti isolato.
L' ELIXIR, mischiato ai minerali, si comporta come la cadmia con il rame; ma cresce di peso, come la cadmia con il rame.
Questo, per essa, è naturale: difatti la cadmia è terragna.
Ma l' ELIXIR è spirituale; e la natura del suo genere si volge a un altro genere [...].
Dunque questa pietra, cioè l'ELIXIR se come si è detto sopra viene infusa su un qualche corpo minerale, ha la proprietà di trasmutarlo.
Ma gli alchimisti debbono sapere di non aver il potere di trasformare le sostanze naturali, bensì soltanto di creare qualcosa di simile ad esse: per esempio di tingere in color d'oro qualcosa che ha color bianco, in modo che appunto sembri oro; o di raffinare il piombo sino a farlo sembrare argento; resterà sempre piombo, ma acquisterà qualità tali da ingannare chiunque".
(Vincenzo di Beauvais, Speculum naturale, VIII, 81-84, passim, Duaci 1624, Neudr. Graz. 1964, coll. 476-478)
"Non si vede forse come i maestri vetrai trasformano la felce in cenere e poi in vetro? Eppure, la felce non è vetro, né il vetro è felce. Quando brontola il tuono e i lampi brillano, si vedono spesso cadere pietre incandescenti che tuttavia non sono pietre. Il saggio può conoscere le cause di tali mutamenti di materia. Vi sono quindi delle speci che trasmutano o individui che cambiano, nelle apparenze o nella sostanza: e ciò per intervento dell'arte o per natura.
Così si potrebbe fare dei metalli, se si riuscisse a liberare taluni di essi dalle impurità che li deturpano e a renderli alla loro pura qualità, vicina l'una all'altra perché i metalli, quale che sia la disposizione dei loro elementi, sono tutti della stessa materia. Infatti i libri dei filosofi ci dicono che i vari tipi di metallo nascono tutti dalle miniere di zolfo o di argento vivo mercurio.
Chi fosse tanto abile da preparare gli spiriti in modo che questi avessero la proprietà di fissarsi nei corpi, a patto che li trovassero ben purificati e che lo zolfo, biano o rosso, non bruciasse, farebbe quel che vorrebbe dei metalli.
Giacché i MAESTRI ALCHIMISTI dall'argento, aggiungendovi peso e colore per mezzo di ingredienti non costosi, riescono ad ottenere dell'oro e poi dall'oro fino fanno pietre preziose pure e di gran valore e spogliano delle loro qualità gli altri metalli tanto bene da trasmutarli in argento, usando droghe bianche penetranti e fini".
(Guillaume de Lorris - Jean de Meun, Le roman de la rose, XIV, éd. A. Mary, Parigi, 1949, pp. 274 - 275).
"Su questa montagna è una fonte [oggettivamente che i rinvenimenti sian sempre fatti su monti e in sorgenti son relitti di una tradizione di cultura pagana mai completamente rimossa in Europa] la quale à odore e sapore d'ogni maniera di spezie, e ciascuna ora ella muta odore e sapore [la via delle spezie fu da sempre ritenuta luogo geografico sede di ogni fantastico ritrovamento], e chiunche ne bee tre volte a digiuno, di questa è curato da qualunque infermità che abia, e li abitatori ivi d'intorno, che spesso ne beono, mai non anno malattia, e sempre, mentre che vivono, paiono giovani. Io ne bee' tre o quattro volte, e ancora mi pare ch'i' mi senta meglio; e' dicono, che questa fonte vene dal paradiso, e però è di tanta virtù. Alcuni la chiamano la FONTE DE' GIOVANI, perché quegli che l'usano a bere, tutta via paiono giovani".
[I viaggi di Giovanni da Mandavilla , volgarizzimento antico toscano, a c. di F. Zambrini, vol. II, Bologna 1968, pp. 37-38 = Jehan de Mandeville (tradotto in inglese con sir John Mandeville:Nella prefazione del racconto dei viaggi l'autore si definisce un cavaliere ed afferma di essere nato e cresciuto in Inghilterra, nella città di St Albans ) è il nome del supposto compilatore di un libro di viaggi, scritto in antico francese e pubblicato tra il 1357 e il 1371. Il racconto raccolse una straordinaria popolarità, anche grazie alla traduzione in molte altre lingue. Molti esploratori successivi, tra i quali Cristoforo Colombo, furono notevolmente influenzati da quest'opera, nonostante vi siano descrizioni di cose irreali e di natura fantastica].
E' da precisare che una risoperta dell'ALCHIMIA -dopo il momento apicale rappresentato da NICOLA FLAMEL, "POTENTISSIMO ALCHIMISTA" ritenuto lo scopritore del tema della rigenerazione o comunque dell'immortalità, sia strettamente da connettere ad eventi nuovo come la "SCOPERTA DI SOPRENDENTI SEGRETI E CONVERGENZE CONCETTUALI CON L'ANTICA SCIENZA IN DIPENDENZA DELLA SCOPERTA DELL'AMERICA O NUOVO MONDO E DEL RINVENIMENTO DI STRAORDINARIE ATTESTAZIONI, PROVE E LEGGENDE PIU' O MENO ACCREDITATE E PROPRIO, MA NON SOLO, IN MERITO ALLA TRASMUTAZIONE DEI METALLI ED AL TEOREMA DELL'ETERNA GIOVINEZZA" [come qui si può ben vedere sulla base di rari documenti] e tutto questo interesse per rinnovati ed impensabili
FENOMENI NORMALI E SOPRATTUTTO CONNESSI AL PARANORMALE ottenne con il tempo l'effetto di influenzare , alla stregua di nuova linfa, la creatività di tanti celebri narratori, incentivando il successo crescente di una nuova e potente
LETTERATURA FANTASTICA DAL TEMA DI FAUST A QUELLO DEI VAMPIRI, LICANTROPI ED UOMINI-BESTIA SIN ALLA "LEGGENDE" DI MOBY DICK E KING KONG ED ALTRO ANCORA
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La posizione della CHIESA fu comunque di condanna come si evince dalla lettura della DALLA BIBLIOTHECA CANONICA, JURIDICA... DI L. FERRARIS specificatamente alla voce = ALCHIMIA: leggi qui in particolare la COSTITUZIONE SPONDENT DI GIOVANNI XXII.
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