CIMA MARTA

MARTA (CIMA) deriva il toponimo da *Marta (massiccio rotondeggiante a prati derivato da un' espressione gotica per "martora", entrato nel latino volgare dal IV sec.).
E' da connettersi con un'antichissima sequenza di percorsi d'alta valle.
Al proposito è significativo il toponimo Porta Bertrara (un passaggio ricavato artificialmente fra rocce, percorso dalla mulattiera per "Cima Marta", cui fu aggiunto posteriormente l'aggettivo di nome germanico Bertrand) da connettersi con qualche sfondamento Longobardo in val Nervia del VII sec.: dal nord padano, per la direttrice della via Pigna-Saorgio, al passo Muratone.
Sulla base dei toponimi si può ricostruire questo tragitto: Muratun, Vergeira (dove era probabilmente una strata vurgaira o "strada che gira" intorno ad un pendio), Restu-a (la prossimità a tal strada di ruderi di una grande casa han fatto pensare a un luogo di sosta simile al quasi omonimo hospitale Restae in Val Polcevera, presso il Passo della Bocchetta), Baussun (ponte dell' omonimo vallone), Mirabèr ("poggio bello" che si protende sulla sottostante valletta), Passosciu, Lagu Pigu (Lacus Putidus ora "Lagopigo" al terminale di Pigna citato in un atto del 1226 come sede di un ponte e di un mulino: vi si ratificò la Pace di Lagopigo che sottolinea la valenza strategica e viaria del posto causa di scontri fra le comunità di Pigna e Castelvittorio).
L'importanza strategico-viaria del nodo di CIMA MARTA è altresì confermata dai ruderi di strutture militari (CASERME E BALCONI DI MARTA) dove si sono riscontrate sovrapposizioni di complessi difensivi di epoche diverse.
E' peraltro emblematico che procedendo dai pascoli di CIMA MARTA si raggiunga la FASCIA SACRA zona in cui si ebbe una battaglia tra Austro-Sardi e Francesi il 27 aprile 1794: altri rinvenimenti di più antico materiale bellico hanno indotto a pensare che questa fosse una direttrice importante di penetrazione verso il Piemonte: e peraltro non bisogna dimenticare che nel passato questa zona aveva goduto di una superiore frequentazione umana come denotano i terrazzamenti ancora visibili seppur abbandonati e soprattutto la frequentazione della vicina mulattiera di collegamento (peraltro ancora indicata nella CARTOGRAFIA DEL XVIII SECOLO) che partendo da SANREMO raggiungeva BAIARDO per innestarsi quindi sull'alta valle del Nervia a PIGNA e procedere verso SAORGIO, TENDA, LIMONE PIEMONTE.