Sodoma è un'antica città nominata ripetutamente nella Bibbia.
Nell'Antico Testamento si narra della distruzione di questa città e di Gomorra, Adamar, e Zeboim (la cosiddetta Pentapoli del Mar Morto), per opera divina, a causa dell'empietà dei suoi abitanti.
Sodoma è attualmente una zona industriale sulla riva occidentale del Mar Morto, più o meno nella zona della penisola che ne distingue la parte settentrionale da quella meridionale; è attiva nella produzione di cloruro di potassio, bromo e magnesio. Nelle vicinanze, esiste un'altura chiamata Monte di Sodoma (Geb el Usdom, nella penisola di El Lisan), che secondo alcuni archeologi corrisponderebbe al sito dell'antica città.
La distruzione è narrata in Genesi 19.
Nella Bibbia, il libro della Genesi menziona Sodoma a partire dal capitolo 10 e la situa nel territorio popolato dai Cananei. Secondo quanto riferisce la Bibbia nel cap. 18 del Genesi, Dio rivelò a Abramo che stava per distruggere Sodoma perché il suo peccato era molto grave. Abramo intercedette per le persone giuste della città contrattando con Dio e Dio gli rispose che non l'avrebbe distrutta se avesse incontrato dieci persone giuste nella città. Secondo il prosieguo nel cap. 19, ai versetti 1-38, due angeli di Dio entrarono a Sodoma. Nel vederli, Lot li invitò nella sua casa e insistette affinché trascorressero la notte nell'abitazione. Tuttavia, prima che ciò potesse avvenire, gli abitanti di Sodoma attorniarono la casa ed esigettero che Lot consegnasse loro i suoi invitati
per poter abusare di loro macchiandosi del peccato di
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(come spesso accade connesso a quello dello Stupro).
Lot rifiutò, offrendo al loro posto le sue due figlie vergini pur di non commettere un grave peccato agli occhi di Dio contro la legge dell'ospitalità, ma essi rifiutarono, insistendo nelle loro pretese [N. d. R a titolo esemplificativo = [i Romani che rappresentarono per vari aspetti l'apice tecnologico dell'antichità portarono a tal punto la diversificazione dei servizi per semplificare la vita pubblica spesso davvero intensa quelle che potremmo definire oggi "carte per vari usi" o Tesserae tra cui un ruolo assai importante era conferito alle "Tessere d'Ospitalità" espressione dell'importanza -anche sociale- attribuita a questa soluzione per i viaggiatori].
Gli abitanti di Sodoma provarono così a fracassare la porta d'ingresso, ma i due invitati impedirono l'accesso all'interno della casa agli assalitori accecandoli tutti con un'abbagliante luce. Dopodiché essi dissero a Lot di abbandonare subito con la sua famiglia la città, intimandogli di non voltarsi indietro. Lot avvisò i suoi generi, che però non gli diedero retta e così Lot abbandonò la casa e la città solo con sua moglie e le sue figlie, chiedendo e ottenendo che si salvasse la piccola città di Zoar, nei pressi di Sodoma. Quindi Dio inviò una pioggia di fuoco e zolfo che incenerì del tutto Sodoma con i suoi abitanti, assieme ad altre città della pianura. L'ordine di non voltarsi indietro a vedere quanto Dio aveva decretato accadesse alla città non fu eseguito dalla moglie di Lot che, per quell'atto di disubbidienza, fu trasformata in una statua di sale. Lo zio di Lot, Abramo, da una montagna vide la colonna di fumo che si alzava da quella che era stata Sodoma.
Tale racconto, una narrazione mitica ed allegorica, ha ispirato per millenni predicatori, artisti, legislatori, politici. Secondo alcuni il racconto trae origine dal mito di Filemone e Bauci.
Quello della distruzione di Sodoma è un racconto eziologico, che cioè "spiega" la ragione per cui quel territorio attorno al Mar Morto fosse e sia tuttora così desolato. La ragione scientifica è ovviamente che il Mar Morto non ha alcun emissario e man mano che l'acqua evapora, il sale vi si concentra a tal punto da rendere impossibile la vita (ad eccezione di qualche batterio alofilo): la sua acqua è, letteralmente, salamoia.
Secondo alcuni esegeti, la narrazione della catastrofe che distrugge le "cinque città della pianura" si presenta come un doppione del mito del diluvio universale, che è stata collazionata con la narrazione dello stupro della concubina del levita di Efraim a Gibea/Gabaa (Giudici 19,20-30). Il parallelo fra catastrofe di Sodoma e Diluvio Universale si svilupperebbe nei seguenti punti:
L'umanità viene sterminata:
(diluvio) con l'acqua
(Sodoma) col fuoco
Si salva solo una famiglia: che questo in origine avvenisse anche nel mito di Sodoma lo si ricava dall'esplicita frase delle figlie di Lot, "Non c'è più nessuno sulla terra per venire da noi" (Genesi 19,31)
La prole ha un rapporto sessuale incestuoso col padre: che lo "scoprire la nudità" (Genesi 9,22) di Noè da parte di Cam abbia significato sessuale anche in questo brano biblico, oltre che altrove, lo afferma addirittura il Talmud di Babilonia (Sanhedrin 70a, Ghemarah); su tale interpretazione si veda anche: Anthony Phillips, Uncovering the father's skirt, "Vetus Testamentum", XXX 1980, pp. 38-42) = [l'incesto era caso dibattuto nel XVI-XVIII secolo ma le argomentazioni sul tema risalgono a "Concili Ecumenici" di secoli prima = lo stesso Angelico Aprosio se ne occupò accostando anche l'incesto allo stupro entro il complesso Capitolo o "Grillo XI della sua Grillaia].
Per questo coito la prole approfitta in entrambi i casi dell'ubriachezza del padre (e questo parallelo spiega un dettaglio decisamente incongruo del mito di Sodoma: Lot e le figlie scappano con la massima fretta, mentre l'angelo li pungola "Fuggi, per la tua vita!" (Genesi 19,17), eppure si assicurano di portare con sé vino sufficiente a ubriacarsi!.
Dai colpevoli dell'incesto in seguito nascono le tribù non ebree della Palestina: [l'incesto era caso dibattuto nel XVI-XVIII secolo ma le argomentazioni sul tema risalgono a "Concili Ecumenici" di secoli prima = lo stesso Angelico Aprosio se ne occupò accostando anche l'incesto allo stupro entro il complesso Capitolo o "Grillo XI della sua Grillaia].
(diluvio) da Cam, figlio di Noè: Cananei
(Sodoma) dalle figlie di Lot: Moabiti e Ammoniti,
le cui origini vengono in questo modo macchiate dal comportamento sessuale ignobile dei loro avi che, nel caso dei Cananei, è addirittura giustificazione di un destino di schiavitù sancito dal Dio della Bibbia stesso (Genesi 9,25-26).
Sulla base di queste postulazioni si è da alcuni fatto notare che chi ne scrisse in origine non avrebe avuto in mente come la trasgressione sessuale, bensì un altro tipo di trasgressione: quella contro l'ospitalità [N. d. R a titolo esemplificativo = [i Romani che rappresentarono per vari aspetti l'apice tecnologico dell'antichità portarono a tal punto la diversificazione dei servizi per semplificare la vita pubblica spesso davvero intensa quelle che potremmo definire oggi "carte per vari usi" o Tesserae tra cui un ruolo assai importante era conferito alle "Tessere d'Ospitalità" espressione dell'importanza -anche sociale- attribuita a questa soluzione per i viaggiatori].
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Il comportamento di Lot, che a Sodoma è uno straniero ma che è il solo ad offrire ospitalità a viaggiatori sconosciuti, è descritto come quello d'una persona che tiene in tale considerazione il dovere sacro dell'ospitalità, da compiere un gesto assolutamente paradossale, per l'epoca in cui fu scritto il racconto: offrire le figlie al posto degli ospiti alla folla che tumultua fuori dalla sua porta [N. d. R a titolo esemplificativo = [i Romani che rappresentarono per vari aspetti l'apice tecnologico dell'antichità portarono a tal punto la diversificazione dei servizi per semplificare la vita pubblica spesso davvero intensa quelle che potremmo definire oggi "carte per vari usi" o Tesserae tra cui un ruolo assai importante era conferito alle "Tessere d'Ospitalità" espressione dell'importanza -anche sociale- attribuita a questa soluzione per i viaggiatori].
Per capire questo gesto va tenuto in considerazione il fatto che nelle società del Vicino Oriente antico, maschiliste e patriarcali secondo il punto di vista dell'odierna civiltà occidentale, l'"onore" delle donne della famiglia era uno degli elementi sulla cui base si giudicava l'onore personale del capofamiglia e quindi il suo valore come essere umano. Eppure Lot è disposto a sacrificare tale onore pur di non sacrificare un onore ancora più importante, quello che gli deriva dal rispetto del suo obbligo sacro di ospitalità [N. d. R a titolo esemplificativo = [i Romani che rappresentarono per vari aspetti l'apice tecnologico dell'antichità portarono a tal punto la diversificazione dei servizi per semplificare la vita pubblica spesso davvero intensa quelle che potremmo definire oggi "carte per vari usi" o Tesserae tra cui un ruolo assai importante era conferito alle "Tessere d'Ospitalità" espressione dell'importanza -anche sociale- attribuita a questa soluzione per i viaggiatori].
Il suo comportamento va insomma capito nel contesto della sua epoca: il gesto di offrire le figlie, che suscita orrore ai nostri occhi, è un comportamento paradossale per mostrare, con un'esagerazione retorica, a quale punto incredibile potesse arrivare un uomo "giusto" (quale era Lot) pur di onorare il dovere di ospitalità [N. d. R a titolo esemplificativo = [i Romani che rappresentarono per vari aspetti l'apice tecnologico dell'antichità portarono a tal punto la diversificazione dei servizi per semplificare la vita pubblica spesso davvero intensa quelle che potremmo definire oggi "carte per vari usi" o Tesserae tra cui un ruolo assai importante era conferito alle "Tessere d'Ospitalità" espressione dell'importanza -anche sociale- attribuita a questa soluzione per i viaggiatori].
Il profondo mutamento della pratica dell'hospitalitas, la cui importanza è diminuita nelle società occidentali moderne [N. d. R a titolo esemplificativo = [i Romani che rappresentarono per vari aspetti l'apice tecnologico dell'antichità portarono a tal punto la diversificazione dei servizi per semplificare la vita pubblica spesso davvero intensa quelle che potremmo definire oggi "carte per vari usi" o Tesserae tra cui un ruolo assai importante era conferito alle "Tessere d'Ospitalità" espressione dell'importanza -anche sociale- attribuita a questa soluzione per i viaggiatori].
La medievale diminuizione della costumanza classica dell'Hospitalitas ha portato secondo alcuni ad una maggiore evidenziazione del tema della trasgressione omosessuale. La quale però può essere vista come il mezzo attraverso cui si esprime la colpa degli abitanti di Sodoma, e non costituisce la colpa stessa. L'interpretazione ebraica non si è del resto mai discostata da questa interpretazione, che è chiaramente espressa in altri punti della Bibbia in cui Sodoma è nominata quale esempio d'inospitalità e mancanza di carità, e non per la sua perversione sessuale. Si veda per un esempio Ezechiele, 16, 49 che si riferisce ai molteplii vizi che egli attribuisce agli abitanti di Gerusalemme : "Ecco, questa fu l'iniquità di tua sorella [intesa come città e paragona di vizi] Sodoma: lei e le sue figlie [la Pentapoli del Mar Morto] vivevano nell'orgoglio, nell'abbondanza del pane e in una grande indolenza, ma non sostenevano la mano dell'afflitto e del povero".
Sulla base di questo ragionamento diversi autori che hanno scritto sulla condanna cristiana della Sodomia intesa nella varie espressioni di Omosessualità ma del pari come di ricerca di Piacere Sessuale prescindendo dai "rischi" di un indesiderato concepimento (in primo luogo nel 1955 il teologo anglicano Derrick Bailey, alle cui tesi si è rifatto nel 1980 lo storico cattolico John Boswell in un celebre saggio), hanno sostenuto che il "vero" peccato di Sodoma non fu la Sodomia intesa nella varie espressioni di Omosessualità ma del pari come di ricerca di Piacere Sessuale prescindendo dai "rischi" di un indesiderato concepimento, ma l'inospitalità [N. d. R a titolo esemplificativo = [i Romani che rappresentarono per vari aspetti l'apice tecnologico dell'antichità portarono a tal punto la diversificazione dei servizi per semplificare la vita pubblica spesso davvero intensa quelle che potremmo definire oggi "carte per vari usi" o Tesserae tra cui un ruolo assai importante era conferito alle "Tessere d'Ospitalità" espressione dell'importanza -anche sociale- attribuita a questa soluzione per i viaggiatori].
In particolare Boswell notò che il verbo eufemistico usato dagli abitanti di Sodoma per dire a Lot cosa intendano fare agli stranieri, yâdha‘, nella Bibbia è usato sì anche nel senso di "avere rapporti sessuali", ma vuol dire in realtà quasi esclusivamente "conoscere": il verbo ha un significato sessuale appena 10 delle 943 volte in cui appare nella Bibbia. Boswell conclude quindi che gli abitanti di Sodoma tumultuarono solo per "conoscere" (non necessariamente con intenzioni amichevoli) chi fossero gli estranei che Lot, straniero, s'era permesso d'ospitare, introducendo così potenziali spie nemiche in città.
Una lettura attenta del brano permette però di osservare che, se da un lato non è la trasgressione sessuale ciò che preoccupa l'autore di questo brano, d'altro canto la preoccupazione per l'inosservanza dell'ospitalità non implica che al racconto sia estranea la punizione d'una trasgressione sessuale. Boswell ha trascurato di rendere conto del parallelo con la narrazione della vicenda del levita di Efraim, che ci mostra che l'atto di imperdonabile inospitalità che gli abitanti di Sodoma intendevano compiere ai danni degli angeli era di tipo sessuale. Se progettassero o meno un
"atto sodomitico" vero e proprio, questo il racconto biblico non ci permette di capirlo, tuttavia sul fatto che progettassero uno stupro la dice abbastanza lunga il fatto stesso che Lot abbia offerto le due figlie al posto dei due ospiti
, proprio come il levita, nel passo parallelo, ha gettato alla folla la sua concubina affinché la stuprasse.
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Derrick Sherwin Bailey, Homosexuality and the Western Christian tradition, Longmans, London 1955 & Archon, Camdem 1975
John Boswell, Cristianesimo, tolleranza, omosessualità. La Chiesa e gli omosessuali dalle origini al XIV secolo, Leonardo, Milano 1989
John McNeil, sj, La Chiesa e l'omosessualità, Mondadori, Milano 1979
Mark D. Jordan, The invention of sodomy in christian theology, Chicago; London 1997
[testo ricavato da "Wikipedia, l'Enciclopedia libera on line: con aggiustamenti e collegamenti ipertestuali].br>
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