INFORMATIZZAZIONE DURANTE

Sbarra, Francesco , Il pomo d'oro festa teatrale rappresentata in Vienna per l'augustissime nozze delle sacre cesaree e reali maesta di Leopoldo e Margherita, componimento di Francesco Sbarra, consigliero di S.M.C, In Vienna d'Austria: Cosmerovius, Matthaus, l'anno 1667
Sbarra, Francesco , La tirannide dell'interesse tragedia politica morale di Francesco Sbarra rappresentata in musica in Lucca nel Teatro de' Borghi ..., In Venetia: Pezzana, Nicolo, 1668
Sbarra, Francesco , La Naue d'Argo idillio da cantarsi nella terza giornata delle Tasche ..., In Lucca: Pieri, Bernardino Paci, Giacinto & C., 1654
Sbarra, Francesco , La tirannide dell'interesse tragedia politicamorale di Francesco Sbarra rappresentata in musica in Lucca nel teatro de' Borghi. Dedicata al ... signor Antonio Cernezzi, In Venetia, 1662
Sbarra, Francesco , La verita raminga, e 'l disinganno drammi musicali di Francesco Sbarra. All' illustriss. sig. contessa Porcia Serbellona Langa, In Milano: Monza, Lodovico, 1655
Sbarra, Francesco , Alessandro vincitor di se stesso dramma musicale del signor Francesco Sbarra gentilhuomo lucchese, In Bologna: Longhi, Giuseppe <1.>, 1683
Sbarra, Francesco , I castighi d' amore dramma musicale di Francesco Sbarra dedicato all' eminentiss.mo ... cardinale Spada S. Susanna, In Lucca: Paci, Giacinto & C.
Sbarra, Francesco , L' amor della patria superiore ad' ogn' altro. Drama musicale del signor Francesco Sbarra, In Bologna: Longhi, Giuseppe <1.>, 1673
Sbarra, Francesco , La forza dell' opinione dramma morale di Francesco Sbarra rappresentato in musica nel seminario di Lucca l' anno 1658. Dedicato all' eminentissi.mo ... Cardinale Buonuisi ..., In Lucca: Paci, Giacinto & C.
Sbarra, Francesco , Alessandro vincitor di se stesso dramma musicale del signor Francesco Sbarra gentilhuomo lucchese. Dedicato all'altezza sereniss. di Leopoldo Guglielmo arciduca d'Austria &c. da Gio. Battista Balbi inuentore degli apparati di scene, machine, e balli. Rappresentato in Venetia nel theatro di S. Gio. e Paolo, In Venetia: Batti, Giacomo, 1651
Sbarra, Francesco , L' Erminia di Francesco Sbarra rappresentata in musica per intermedi del Clearte tracomedia del medesimo, In Lucca: Del Giudice, Baldassarre, 1643
Sbarra, Francesco, L' *amor della patria superiore ad ogn'altro : Drama musicale / del signor Francesco Sbarra, In Bologna, 1673
Sbarra, Francesco , La contesa dell'aria, e dell'acqua. Festa a cavallo rappresentata nell'augustissime nozze delle sacre, cesaree, reali m. m. dell'imperatore Leopoldo e dell'infanta Margherita delle Spagne. Inventata, e descritta da Francesco Sbarra consigliero di sua maesta cesarea, In Vienna d'Austria: Cosmerovius, Matthaus, 1667
Sbarra, Francesco , Le disgrazie d'amore dramma giocosomorale. / Francesco Sbarra. Rappresentato in musica per comando della S.C.R.M. dell'imperatore. Dedicato all'ill. ... Tomaso Rospigliosi. ..., In Roma: Manari, GirolamoErcole, Michele, 1667
Sbarra, Francesco , La tirannide dell'interesse. Tragedia politica-morale di Francesco Sbarra, rappresentata in musica in Lucca nel Teatro de' Borghi. Dedicata al clariss. sig. e padron collendiss. il signor Antonio Cernezzi, In Venetia: Pezzana, Nicolo, 1668
Sbarra, Francesco , La moda fauola morale di Francesco Sbarra, rappresentata in musica in seminario di Lucca, In Bologna: Zenero, Carlo, 1652
Sbarra, Francesco , La magnanimita d'Alessandro dramma musicale rappresentato in Insprugg / Francesco Sbarra alla maesta d'Alessandra Christina regina di Svetia, Innsbruck: Wagner, Michael, 1662
Sbarra, Francesco , Al nome immortale dell'incomparabile regina di Suetia tra piu' deuoti ammiratori della sue glorie il minimo Francesco Sbarra quest'humilissimo tributo d'ossequio reuerentemente consacra, senza nome, [c. 1655]
Sbarra, Francesco , La moda fauola morale di Francesco Sbarra rappresentata in musica in Seminario di Lucca, dedicata all'illustrissimo, ... monsig. Franciotti ..., In Lucca: Bidelli, Pellegrino, 1652
Sbarra, Francesco , La tirannide dell'interesse tragedia politicomorale di Francesco Sbarra. Rappresentata in musica in Lucca nel teatro de' Borghi. Dedicata al ... signor Francesco Maria Caldari, In Roma: Fei, GiacomoLupardi, Bartolomeo, 1664
Sbarra, Francesco , Alessandro il vincitor di se stesso tragicomedia musicale di Francesco Sbarra, In Roma: Fei, GiacomoLupardi, Bartolomeo, 1664
Sbarra, Francesco , La moda fauola morale di Francesco Sbarra, rappresentata in musica nel seminario di Lucca. Dedicata ... Andrea Bouio, In Venetia: Lupardi, Bartolomeo, 1664
Sbarra, Francesco, La *moda : Fauola morale / Francesco Sbarra, In Venetia, 1664
Sbarra, Francesco, La *tirannide dell'interesse : Tragedia politicomorale / Francesco Sbarra, In Roma, 1664
Sbarra, Francesco, Le *disgrazie d'amore : Dramma giocosomorale ... / Francesco Sbarra, In Roma, 1667
Sbarra, Francesco , La moda fauola morale di Francesco Sbarra settima impressione. Con la Verita raminga, e'l Disinganno drammi musicali dell'istesso. Dedicata all'illustrissimo sig. ... Adriano Gaetano, In Lucca: Marescandoli, Francesco, 1654
Sbarra, Francesco , Alessandro il vincitor di se stesso tragicomedia musicale. Di Francesco Sbarra - In questa terza impressione ridotta all'intera sua forma, e di nuouo consecrata all'altezza serenissima di Leopoldo Guglielmo arciduca d'Austria, & c, In Lucca: Marescandoli, Francesco, 1654
Sbarra, Francesco , La corte dramma morale di Francesco Sbarra rappresentato per intermezzi, in Lucca nel teatro de Borghi l'anno 1657. E dedicato all'illustriss. ... abbate Grimani Calergi, In Lucca: Marescandoli, Francesco, 1657
Sbarra, Francesco , La tirannide dell'interesse tragedia politicomorale di Francesco Sbarra rappresenta in musica in Lucca nel teatro de Borghi, In Lucca: Marescandoli, Francesco, 1653
Sbarra, Francesco , 2: La moda fauola morale, et La verita' raminga col disinganno. Drammi musicali di Francesco Sbarra, Venetia, 1682
Sbarra, Francesco , Opere di Francesco Sbarra. Cioe La tirannide dell'interesse. La corte. La moda. La verita raminga, e l'amor della patria, Venetia: Pezzana, Nicolo, 1682
Sbarra, Francesco , 1: La tirannide dell'interesse tragedia politicamorale di Francesco Sbarra rappresentata in musica in Lucca nel teatro de' Borghi, Venetia, 1682
Sbarra, Francesco , 3: L' amor della patria superiore ad ogn'altro. Dramma musicale del signor Francesco Sbarra, Venetia, 1682
Sbarra, Francesco , La corte dramma morale di Francesco Sbarra rappresentato in musica per intermezzi in Lucca nel Teatro de' Borghi l'anno 1657, Paci, Giacinto
Sbarra, Francesco , La manzana de oro. Comedia famosa en las augustissimas bodas delas sacras Cesareas Reales Magestades del Augu.mo Senor el Emperador Leopoldo, y dela Augustissima Senora la Emperatriz Margarita. Compuesta en italiano por Francisco Sbarra, ... y traducida por ... Juan Silvestre Salva, En Viena de Austria: Cosmerovius, Matthaus, 1668
Opere di Francesco Sbarra custodite presso la C.B.A.:
1 - La tirannide dell'interesse, tragedia politicomorale di Francesco Sbarra, rappresentata in musica in Lucca nel teatro de Borghi In Lucca : appresso Bernardino Pieri e Jacinto Paci, etc., 1653 192 p. ; 12°
2 - Alessandro il vincitor di se stesso, tragicomedia musicale di Francesco Sbarra. In questa terza impressione ridotta all'intera sua forma .. In Lucca : per Francesco Marescandoli, 1654 177, [1] p. ; 12°.


Il Pomo d’oro
di
Antonio Cesti (1623-1669)
libretto di Francesco Sbarra
Festa teatrale in un prologo e cinque atti
Prima:
Vienna, Teatro di corte, 12 e 14 luglio 1668.
Prologo: la Gloria austriaca (S), Amore (S), Himeneo (T)
Personaggi:
Giove (B), Giunone (S), Pallade (S), Venere (S), Apollo (A), Nettuno (B), Marte (T), Bacco (B), Mercurio (A), Hebe (S), Momo (B), Ganimende (A), Eolo (B), Zeffiro (S), Austro, Euro (T), Volturno, l’elemento del Foco (A), Aglaie (S), Eufrosine (S), Pasithea (A), Plutone (B), Proserpina (S), la Discordia (S), Caronte (B), Tesifone (S), Aletto (S), Megera (A), un sacerdote (B), Paride (T), Ennone (S), Filaura (T), Aurindo (A), Cecrope (B), Adrasto (A), Alceste (A), un soldato (T); deità, soldati atheniesi, servi di Paride, ministri del tempio di Pallade.
'Prima di terminare la sua breve vita, per altro tanto produttiva quanto avventurosa, Cesti scrive la musica per la più straordinaria opera del secolo, Il pomo d’oro . Straordinaria per ampiezza (cinque atti allestiti in due giornate successive) e per impiego di mezzi: quasi cinquanta cantanti, cori e comparse a non finire (con leoni ed elefanti), balli e armeggiamenti, e ben 26 cambi di scena per la cui complessità fu necessario costruire un teatro apposito. L’eccezionale apparato è ovviamente frutto di una produzione di corte (i teatri pubblici non avrebbero mai potuto sostenere simili spese), ma anche in quest’ambito l’operazione va oltre le aspettative. Siamo nella Vienna di Leopoldo I, sovrano che, oltre a essere compositore egli stesso, si rivela assai sensibile all’aspetto cerimoniale e propagandistico della sua politica imperiale. In occasione del suo secondo matrimonio con la principessa Margherita, infanta di Spagna, Leopoldo mette in moto un apparato di festeggiamenti e celebazioni che dureranno quasi due anni. Cesti, con la collaborazione del librettista di corte Francesco Sbarra, scriverà per l’occasione anche due introduzioni ai balletti di Johann Heinrich Schmelzer ( Nettuno e Flora festeggianti nel luglio del 1666, e La Germania esultante per il genetliaco della sposa dell’anno successivo) e Le disgrazie d’Amore (febbraio 1667). Sbarra preparerà poi i testi di altri lavori messi in musica da Antonio Bertali e da Pietro Andrea Ziani. Anche per Il pomo d’oro il libretto è di Sbarra e se l’opera è conclusa con l’inizio del 1667, non così è per il teatro destinato a ospitarla. Nell’attesa va in scena un vecchio lavoro di Cesti, Semirami , scritta nel 1665, ma fino a quel momento non ancora allestita. Finalmente il secondo compleanno di Margherita imperatrice vede i trionfi dell’attesissima festa. Il pomo d’oro spicca soprattutto per la magnificenza delle scene di Ludovico Burnacini (riprodotte nel libretto) - impressionante la sesta del secondo atto, dove la città di Dite in fiamme è circondata dalle acque su cui naviga la barca di Caronte, il tutto contenuto nella gola di un enorme mostro infernale con le fauci spalancate grandi quanto il boccascena (fauci che poi, incredibilmente, si richiuderanno); e altrettanto stupefacente la Via Lattea (IV,6) in cui compare la Sfera del Fuoco con Venere trionfante (da fare invidia alla più stravagante fra le regine della notte); così il crollo a vista dell’enorme torre che contiene il pomo d’oro (in fine d’opera), e in generale tutto il quarto atto, con ben otto mutazioni, stupisce per macchine e azzardi scenografici (per non parlare degli apparati di città celesti pronti a splendere fra le nuvole a ogni divina apparizione). La storia raccontata da Sbarra, contrariamente a quanto ci si potrebbe aspettare, si distingue per linearità e coerenza. Le vicende secondarie di cui sarebbe affastellato l’enorme libretto (come s’è detto spesso) sono assai meno secondarie e certamente meno pretestuose di moltissime altre opere seicentesche. Anzi si può dire che la storia sia una sola, quella scatenata dal pomo della discordia. In breve: l’opera si apre con il noto episodio della mela destinata "alla più bella" - la Discordia che la getta ai piedi delle tre matriarche del cielo (Pallade, Giunone e Venere), le gelosie di queste, l’intervento di Giove, l’elezione di Paride a giudice supremo, e la consegna del pomo a Venere (che ha corrotto Paride offrendogli l’amore di Elena, la più bella della terra) - e tutto è raccontato con arguzia e divertimento nel primo atto (irresistibile il terzetto ‘di gelosia’, che tanto ricorda il clima della Belle Hélène di Offenbach). Il seguito racconta di Paride che lascia Ennone per Elena, di Ennone che prima si dispera e poi si consola con il bel pastorello Aurindo, delle reciproche vendette di Pallade (che assolda Marte) e Giunone (aiutata da Nettuno), di Venere che difende Paride dalla furia delle due e di Giove che, stanco di tanto trambusto, si riprende il pomo e lo dona alla celebrata imperatrice Margherita (i cui trionfi, suoi e del marito, erano già stati preannunciati nel prologo delle nazioni). Sbarra, come sempre, offre un libretto dalla versificazione semplice, snella, scherzosa, ricca di rime attente al metro e alla destinazione musicale, ma al contempo ironico, intelligente, arguto, spesso malizioso e disincantato - per esempio con un Momo al limite dell’eresia: "il viver nostro è giusto una commedia (...). Ma doppo l’ultim’atto in van s’attende De l’humana vicenda Altra nuova apparenza, Per che quando la favola è finita Restano spenti i lumi De la speme non men che della vita". Cesti non trasforma sempre tanta abbondanza di rime in altrettante arie e ariette: spesso per amor di varietà riduce strofe dal metro regolarissimo in più liberi recitativi. Per la sua immensità e unicità il lavoro poco si presta a identificare il teatro d’opera seicentesco (in genere più contenuto e assai meno costoso, malgrado le esuberanze del secolo), ma quale summa d’ogni possibile soluzione musicale (alla cui stesura ha contribuito lo stesso Leopoldo) offre una panoramica quasi completa delle forme dell’opera italiana coeva: presenti i tipi più diversi di aria, arioso, recitativo, e poi infinite le ariette, i lamenti, i duetti, terzetti, quartetti, cori con o senza soli, scene pastorali, infernali, comiche, amorose, trionfali, sinfonie, balli, tempeste e quant’altro - fra cui un’arditezza di colorature per Pallade (“Non più pugne giocose”, II,14) che tanto ricorda le successive arie ‘di furore’. L’orchestra a cinque parti prevede l’utilizzo di tutti gli strumenti solitamente usati nelle opere di corte (di cui l’ Orfeo monteverdiano è modello): trombe, tromboni, cornetti, fagotti, viole da gamba, un regale e un graviorgano, sono esplicitamente indicati; e possiamo facilmente immaginare un continuo particolarmente ricco di liuti, tiorbe, cembali, chitarroni, ma anche arpe, mandole e percussioni. La partitura ci è pervenuta quasi integralmente: per gli atti terzo e quarto dobbiamo però accontentarci solo di alcune arie (nove per atto sopravvissute). d.d.'


LA VITA DI ANTONIO CESTI
Dopo aver prestato servizio come cantore nel coro di Arezzo, Cesti prese gli ordini Francescani alla Congregazione provinciale di Volterra nel 1637.
La carriera di Cesti conobbe una significativa svolta con la rappresentazione di "Orontea" al Teatro dei S.S. Apostoli, a Venezia, nel 1649.
La rappresentazione dell’opera gli diede fama assicurata per molti decenni, ed essa venne rappresentata in tutta Italia.
Due nuove opere, "Alessandro vincitor di se stesso" e "Il Cesare amante", vennero poi rappresentate a Venezia nel 1651.
"L’Argia", invece, ebbe la sua prima a Innsbruck per celebrare la regina Christina di Svezia, donna particolarmente sensibile alla cultura italiana in generale, e della musica in particolare.
La produzione di Cesti rappresenta in parte la competizione che si svolse col contemporaneo Cavalli (la divulgazione delle cui opere sarebbe comunque continuata sino alla morte di Monteverdi).
A parte gli aspetti competitivi tra contemporanei, rimane il fatto che l’estetica di Cesti è sempre limpida, caratterizzata da sprazzi di stupenda cantabilità, e anche la parte strettamente strutturale ha un costrutto sempre logico e incredibilmente solido.
Nondimeno la parte strumentale di accompagnamento delle voci scorre fluida e sempre sorretta da una cantabilità che vive di per sé, anche senza il conforto della voce, proprio come si addice a un vero compositore teatrale italiano.
[Fonte parziale: Karadar Bertoldi Ensemble - Studio Informatico Anesin]