Dal significato originale di apparizione (dal greco fantazo), intesa quale espressione magica estranea al mondo naturale il termine FANTASMA [su cui il moderno neorazionalismo ha sviluppato e proposto un'INTERPRETAZIONE SCIENTIFICO-OGGETTIVA] ha quindi assunto un significato più limitato come apparizione di un defunto:
da qui deriva il francese revenant="colui che ritorna.
I FANTASMI, o i RITORNANTI come scrive Antonio Zencovich , sono anche detti SPIRITI e SPETTRI [LARVE e LEMURI in ambito culturale classico romano] e si vuole che siano forme incorporee di defunti che si manifestano in genere in luoghi lugubri come i Cimiteri od i castelli vecchi e spesso in parte diruti: a livello etnologico e culturale la rilevanza di tutto ciò, espressa nello sviluppo di una CULTURA MEDIANICA e di un non sempre banale SPRITISMO ha finito per coinvolgere discipline scientifiche (o parascientifiche) dalla PSICOLOGIA alla ben più discussa PARAPSICOLOGIA
Nel Fantasma la nota orrorifica di altre manifestazioni preternaturali si carica spesso di elementi faceti sì da far ascrivere queste "entità" in un campo particolare del sovrannaturale.
Storie di Fantasmi erano comunissime nel mondo classico e soprattutto in quello greco: assai più certo che nell'epoca nostra permeata di scetticismo.
Poco diffuse fra gli Ebrei (tuttavia la Bibbia fa apparire a Saul il fantasma di Samuele) le storie di fantasmi erano in sintonia con la concezione tutta del mondo greco: non costituivano affatto apparizioni orribili ma espressioni luminose, spesso innestate nel complesso culturale-terapeutico dell'ARETALOGIA, che ben si inserivano sul tessuto luminescente e sereno della concezione greca dell'aldilà.
Note di paura (con la comparsa di figure di fantasmi dai connotati paurosi come le larve ed i lemuri) si riscontrano nella visione romana più predisposta, anche per influenza etrusca, al senso del mistero incomprensibile: tale interpretazione dei fantasmi si conservò per tutta l'antichità.
E' comunque nel Medio Evo, tanto pervaso dall'idea della trascendenza, che le storie di fantasmi si moltiplicano, entrando a far parte dell'immaginario collettivo.
Ancora nel Rinascimento le storie di FANTASMI vissero di una forte tradizione che si attutì nell'epoca dell'Illuminismo il secolo anticlericale e razionalista delle rivoluzione che al fantasma antepose sempre, per dissacrazione soprattutto, il tema del VAMPIRO (e più ambiguamente del RITORNANTE od ancora del NON MORTO) "creatura" costituzionalmente avversa alla spiritualità cristiana.
Il Romanticismo fu invece assai portato al culto del fantasma in cui riscopriva l'anima del mondo, la fantasia e la grande anima popolare.
Il Positivismo assunse una posizione altalenante e nel suo tentativo di spiegare tutto propose anche una scienza che studiasse i fantasmi per inquadrarli appunto nella grande costruzione razionale di tale corrente di pensiero.
La moderna Etnologia si è accostata scientificamente ai fantasmi evidenziando che presso tutti i popoli primitivi i nomi dei morti divenivano dei tabù per il timore che al solo pronunciarli potessero ritornare i fantasmi.
Il fenomeno di siffatte apparizioni è oggi studiato su parametri al possibile scientifici dalla PARAPSICOLOGIA che affronta tematiche che costituiscono invece dei limiti invalicabili per altre scienze, compresa la psicologia.
Appunto la PSICOLOGIA, a fronte delle numerose storie di apparizioni di fantasmi, le riconduce [al pari di altre presunte MANIFESTAZIONI PRETERNATURALI a creazioni puramente soggettive, a suggestioni, ad allucinazioni di vario genere dovute a stati patologici od a momentanee, peculiari esperienze di un soggetto.
Sarebbero le IMMAGINI EIDETICHE che si presenterebbero alla mente con vivezza tale da esser considerate immagini concrete.
In contrasto a tale interpretazione una forte discussione critica va sondando la presenza di forze capaci di produrre oggettivamente, con modificazioni ambientali, tali apparizioni.
Un primo dato scientifico deriva dal fatto che il soggetto fruitore è più sensibile a recepire apparizioni di fantasmi se si trova coinvolto in forti condizioni emotive: sarbbe il caso in cui, torvandosi il soggetto, ad esempio, in pericolo di vita, il suo fantasma, facendosi messaggero della precaria situazione, ne porterebbe notizia, prima del suo accadimento, ad un amico o ad un famigliare.
Nello stesso contesto i Fantasmi dei castelli e delle case abbandonate -ritenuti causa delle famose infestazioni- si manifesterebbero soprattutto in luoghi di forte suggestione, magari caratterizzati da morti violente e tragedie paurose, tali quindi da condizionare fortemente l'emotività del singolo individuo.
Naturalmente sussistono poi i FANTASMI che appartengono alla sterminata CULTURA MEDIANICA che i seguaci dello SPIRITISMO ritengono al pari di un'estrinsecazione nel sensibile di una realtà extrasensibile, quella cioè dell'anima di persone defunte; ben si intende che con lo SPIRITISMO si entra di diritto nel campo del mistero per cui al momento la scienza può fornire sostegni concettuali e probatori ancora minimi e semmai fermarsi sulla soglia della semplice registrazione dei fenomeni.
Il CASTELLO DELLA ROTTA presso Torino è considerato dagli spiritisti come il luogo più infestato d'Italia.
Gli studiosi che lo hanno esplorato (Claudio Sacchi, Paolo Masseli, Guido Costingo, Dario Spada) non vi hanno individuato processioni di fantasmi di monaci od ombre di cavalieri erranti ma hanno percepito fenomeni sorprendenti.
Si sono viste luci multicolori rincorrersi per il castello e poi luci bianche aggirarsi per il parco dello stesso.
Si è avvertito un rumore devastante, come di una grande lastra di pietra che s'abbatte a terra: stando alla leggenda sarebbe la pietra tombale della contessina fantasma.
Sarebbero altresì comparse macchie nebulose antropomorfiche sulle fotografie in occasione del loro sviluppo.
Si sarebbe avuta percezione dei punti freddi cioé degli improvvisi abbassamenti di temperatura connessi all'apparizione di manifestazioni extrasensoriali.
Particolarmente interessante, nel corso dell'investigazione, sarebbe risultata l'apparizione bianca e nebulosa, certo antropomorfica, individuata in una cappella abbandonata e quindi vista spostarsi in una rimessa abbandonata del castello entro il parco: come si vede da una fotografia dello stesso gruppo di ricerca.
I FUOCHI FATUI sono fiammelle azzurrognole, mobili ed evanescenti, prodotte dalla fermentazione di sostanze organiche animali seppellite che si vedono nei cimiterie sui terreni paludosi, specialmente in estate e nei tempi di calura: il " fenomeno dei fuochi fatui " percorse molte paure popolari, la superstizione e parecchia letteratura di consumo tra '700 e '800 specie quando il fenomeno chimico era più frequente data anche la " consuetudine di inumare " in terra i cadaveri, avvolti nudi in lenzuoli di lino ed a profondità molto inferiore all'attuale = anche avverso di essi per sedare superstizioni e timori atavici oltre che per ragioni igieniche in senso più esteso si procedette variamente dai tempi dell'illuminismo e a titolo esemplificativo qui si possono menzionare: 1 - Progetto Gautieri (1802) = Progetto italiano di riforma dei Cimiteri in conformità alle nuove esigenze igienico-profilattiche e per scongiurare la superstizione dei ritornanti dalla morte (Tavola delle Morti Apparenti) - 2 -
Regolamentazione francese introdotta in Italia nella strutturazione e/o ristrutturazione dei Cimiteri secondo il crescere delle esigenze di pubblica igiene = vedi qui il napoleonico Editto di Saint-Cloud 1806, specificatamente i capi 75 e 76