CHIESA DI SAN SIACRIO, in ALTA VAL NERVIA, con tracce di carsismo e di culto celto-ligure delle acque sacre.
SAN SIACRIO,
[propriamente SIAGRIO] vescovo di Nizza dell' VIII sec. [nipote di Carlo Magno] e fondatore dell'
ABBAZIA DI
S. PONSO [SAINT-PONS]
[distrutta dai Saraceni nell'890 e quindi dai Turcheschi nel 1543] a CIMIEZ oggi sarebbe ignoto se non gli fosse stata intitolata (espressione di un influsso francone su un'area longobarda) questa vetusta chiesetta d'alta val Nervia.
L' ABBAZIA DI S. PONSO [SAINT-PONS] STUDIATA DA D. BERTOLOTTI in questo VOLUME ANTIQUARIO QUI DIGITALIZZATO risultava profondamente innestata in quel VASTO AREALE TRA FRANCIA E ITALIA che fu caratterizzato da antichissime VICENDE STORICHE tra tante altre cose contraddistinte dall'OPERA DI CAVALIERI E CROCIATI, ORDINI RELIGIOSI ED ORDINI CAVALLERESCHI, PELLEGRINI E VIANDANTI DI VARIA ESTRAZIONE OPERANTI SU UNA DIRAMAZIONE DELLA VIA "FRANCICENA/FRANCHIGENA" E SUI "PERCORSI DELLA FEDE" operanti nel contesto di un sistema geopolitico e territoriale caratterizzato dalle tracce di un formidabile
INTERSCAMBIO CULTURALE E SPIRITUALE TRA CIVILTA' PAGANA E CRISTIANA
L'agiografia cristiano-cattolica non manca di una sua descrizione della storia terrena e delle vicende spiritulai del personaggio:
Nel terzo secolo dopo Cristo, Marco Ponzio, senatore di Roma, e Giulia, una nobile patrizia, si unirono in matrimonio. I due sposi, per lungo tempo, pur desiderandolo, non ebbero figli, quando con sorpresa nacque loro un bambino al quale diedero il nome PONZIO. Appena seppe di essere in attesa, Giulia si recò insieme al marito in un Tempio Sacro a Giove, per ringraziare gli dei con un sacrificio, ma un Sacerdote pagano predisse che il bambino avrebbe distrutto il tempio .
Dopo la sua nascita, a causa della predizione, la madre voleva farlo morire, ma il padre era contrario e disse che ci avrebbe pensato Giove a vendicarsi del suo nemico.
Quando diventò grandicello, fu affidato a dotti maestri per acquisire un’istruzione adeguata che gli consentisse di mantenere il grado che era destinato a tenere nel mondo romano, quindi, studiò filosofia, scienze e belle lettere; era dotato di un’ottima memoria e di impegno, tanto da fare rapidi progressi.
Valerio, è il compagno di Ponzio, a cui è dovuto quello che sappiamo sulla vita del santo, perché gli fu compagno e amico nel corso degli studi e anche testimone degli avvenimenti più salienti della sua vita, lo seguì a Cimella, assistette al suo matrimonio e lasciò degli scritti che giunsero a noi.
A Ponzio si preparava un avvenire splendido da fervente cristiano, predicò il verbo cattolico in modo talmente enfatico ed appassionato, che fece convertire ben due Imperatori. Riuscì così ad interrompere per un po’ la persecuzione cristiana .
Dopo un periodo di relativa tranquillità, salì al potere Decio, che ripristinò il culto degli dei: ricominciarono così le persecuzioni. Molti fatti inducono a credere che fosse un sacerdote e non è certo che sia stato Vescovo di Cimella , anche se è proprio qui che inizia la sua opera di predicatore .
Trucidato il vescovo di Cimella, Ponzio viene chiamato a sostituirlo; intanto sale al potere Claudio, che vuole portare i cristiani all’adorazione degli dei, ma trova in Ponzio un ostacolo.
Claudio fa quindi arrestare Ponzio e gli impone di fare sacrifici agli idoli, e ad un suo rifiuto lo fa imprigionare. Il giorno successivo, Claudio fa nuovamente la richiesta e, alla risposta negativa di Ponzio, decide di farlo sottoporre alla tortura del cavalletto, dalla quale Ponzio esce indenne.
Successivamente Claudio decide di darlo in pasto agli orsi, ed anche in questo caso Ponzio si salva, il successivo supplizio è quello del rogo ed anche da questo miracolosamente si salva.
A questo punto Claudio decide di donargli ricchezza e potere in cambio dell’adorazione degli dei, ma, poiché Ponzio rifiuta, lo fa decapitare. Così l’11 maggio 257 Ponzio muore, il suo corpo viene sepolto sotto gli occhi di tutti ed il suo amico Valerio narrerà del suo martirio.
IL CULTO DI SAN PONZIO
Subito dopo il martirio avvenuto a Cimella, nacque il culto di San Ponzio che, successivamente, scese alla sottostante Nizza. Tale culto nel X secolo attraversò i confini della Provenza e penetrò nella Linguadoca.