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BUFFON GEORGES-LUIS LECLERC (Montbard, Côte-d'Or 1707 - Parigi 1788), di cui sopra si può vedere un ritratto d'età matura, naturalista francese destinato ad interferire costruttivamente con il pensiero di CARLO LINNEO e ad esercitare una significativa influenza anche sul pensiero di CARLO DARWIN, autore di uno dei primi compendi di storia della biologia e della geologia che si stacchi dalla visione biblica.
Nato da una famiglia aristocratica, studiò legge a Digione, quindi si trasferì ad Angers nel 1728 per studiare medicina , botanica e matematica.
Alla fine del 1730 un duello lo costrinse a fuggire e a trascorrere i due anni successivi viaggiando tra la Francia meridionale e l'Italia.
La carriera scientifica di Buffon ebbe inizio nel 1732, quando, al suo ritorno in Francia, iniziò a frequentare un gruppo di intellettuali francesi e nel 1734 fu ammesso all'Accademia delle Scienze.
Nel 1740 fu nominato intendente del Jardin de Plantes, del quale ampliò e arricchì le importanti collezioni.
Tra il 1749 e il 1789 si dedicò a scrivere l'Histoire naturelle, un trattato in 36 volumi che descrive la storia della Terra dal punto di vista mineralogico, botanico e zoologico, proponendo ipotesi scientifiche basate sull'osservazione e sul confronto e rifiutando le spiegazioni bibliche.
Grazie anche alle doti stilistico-letterarie dell'autore, gli scritti di Buffon furono tra le opere più celebri dell'illuminismo














L'idea che risultò dominante fino alla seconda metà del XVIII secolo, fu quella della fissità delle specie, cioè della loro immutabilità, e della loro formazione per intervento divino (teoria che prende il nome di creazionismo).
Tale idea fu, in particolare, codificata dal naturalista svedese CARLO LINNEO che nel 1751 nella sua opera Philosophia botanica affermava che le forme viventi furono create per progetto divino e disposte in un ordine che si adattava a essere classificato.
Carlo Linneo introdusse la nomenclatura binomia come metodo di classificazione del mondo animale e vegetale.
Essa consisteva nell'individuare raggruppamenti significativi di esseri viventi in base alle somiglianze fisiche e nell'attribuire a ciascun organismo una denominazione latina duplice: un nome per il genere di appartenenza e un aggettivo per la specie.
Gran parte della sua classificazione si è dimostrata corretta anche alla luce dei più moderni criteri sistematici di tipo embriologico, biochimico e di anatomia comparata.