inform. a cura di B. Durante

Nella miniatura del XIV secolo è rappresentato il VIAGGIO DI FEDE fuori dell'ALLEGORIA, in cui per esempio fu proposto nella DIVINA COMMEDIA, per presentarlo quale esso fu nel reale: viaggio di fede e ancor più VIAGGIO DI PENITENZA per fuggire dalla COLPA e dal PECCATO. Nel contesto medievale la FUGA DAL PECCATO (che gradualmente si fisserà principalmente sull'istituto specificatamente giubilare dell'INDULGENZA) può avvenire in vari modi sino alla pratica dell'AUTOFLAGELLAZIONE PUBBLICA o PRIVATA. I PENITENTI per eccellenza sono nella visione dell'epoca i PELLEGRINI, i CROCIATI (nonostante le devianze che caratterizzarono molti di loro) e gli appartenenti agli ORDINI RELIGIOSI MENDICANTI. La miniatura, tratta dalle CRONACHE del SERCAMBI, propone una visione del PELLEGRINAGGIO come VIAGGIO ATTRAVERSO LE TENTAZIONI E LE COLPE alla ricerca del RISCATTO e della REDENZIONE. Nell'IMMAGINE sono realisticamente proposte varie delle COLPE che il VIANDANTE DI FEDE (ma estesamente il BUON CRISTIANO) deve fuggire dai SETTE PECCATI CAPITALI: IRA, ACCIDIA, AVARIZIA, GOLA, LUSSURIA E SUPERBIA da cui discendono tutti gli altri compresa la gravissima colpa della FRODE. Il messaggio allegorico delle massime espressioni poetiche diventa qui EDUCAZIONE PRATICA ALLA PURIFICAZIONE. Naturalmente nel pieno rispetto della TRADIZIONE EPOCALE (religiosa e non) la FUGA DAL PECCATO si esalta in una "ESASPERAZIONE DIABOLICA DELLO STESSO PECCATO": presentandolo come una COLPA ESTREMA suggerita dai "DIAVOLI" O "DEMONI" che popolano l'universo della fede medievale

INFORMATIZZAZIONE DA MINIATURA DELLE "CRONACE" DEL SERCAMBI (XIV SECOLO)