cultura barocca
Informatizzazione a cura di Bartolomeo Ezio Durante

A Lucrezia detta Tata nl suo V anno:
dalla povera penna e dal cuore del nonno

Nei sogni, presagi del nulla,
o del tutto forse, quando le larve
sbucano dalla nebbia, poco conta
se all'alba nascente o nell'oscurità,
ti ho vista come mai ti vedrò:
pari a Neobule, senza esserlo,
spero, per sorte tua e ventura
d'un uomo ch' ora è solo un bimbo!
Eri bella, coi capelli sciolti
sulla spalle ambrate, e con una rosa,
un fiore selvatico e struggente par tuo,
tra le mani affusolate: malizioso un
sorriso t' ornava il volto, carico
di incognite promesse: come sarà
sempre, per molte donne, per incanto
apparse, al modo degli antichi,
sulla spiaggia dell'isola assolata
e dolcemente ventosa evocata
da speranze, talora disattese dal Fato:
ho così visto il possibile futuro,
dopo la concretezza del passato,
il futuro effimero, che a sua volta
diviene passato perché non siamo
né saremo Dei: anche se Dea a me
parevi nell'incanto!: ti prego, però,
adorata mia bimba di mai correre
frettolosa, al pari di tante, di troppe forse,
sulla strada incerta del tempo, di godere,
prima dell'attimo che d'una bimba
fa una donna, questa tua fanciullezza,
e i giuochi senza perigli, e i pianti persino,
per cose che nulla un giorno sembreranno
a te donna:....ascolta....la tua voce di
cristallo ascende per la casa, serpeggia
nel bosco, si perde tra la pioggia o il sole,
i tuoi cinque anni gridano, agli ulivi
ed ai faggeti che ingrigiscono, ai prati,
alle ginestre che impavide ci assalgono,
la gioia d'esser bimba, con la dolce
compagnia della mamma, l'amore
del babbo, lo sguardo tenero di
quel bimbo dolce e timido,
capricciosamente tenero, che,
se sei lontana, né ti vede, invoca
preoccupato "E Tata dove è?"!
Lo sai chi dico!....il tuo, il nostro
imparagonabile Samuele!

(il nonno Ezio) .



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