cultura barocca
da vol. "S. Stefano..."

vedi reperti del MONASTERO BENEDETTINO DI VILLAREGIA

L'immmagine sopra è invece un particolare tratto da una rara IMMAGINE D'EPOCA pubblicata da E. Fornari: su piazza Scovazzi, un tempo pavimentata a ciottoli di mare, sorgono i due principali monumenti sacri. Si tratta della CHIESA PARROCCHIALE DI S. STEFANO PROTOMARTIRE e dell'ORATORIO. La CHIESA presenta aspetti dell'architettura romanica e vi si trovano colonne e capitelli del Quattrocento, secolo nel quale l'edificio fu eretto in parrocchia. Facciata, campanile e interno sono stati ristrutturati nel Novecento. L'interno è a una navata, retto da colonne in pietra con delicati capitelli ornati di palme stilizzate: le colonne ed il battistero, scolpito in un solo blocco di pietra, sono certamente di origine medievale. E' arduo datare l'inizio della costruzione ma il Fornari nota che nel 1444, quando il Vescovo di Albenga la erigeva in Parrocchia con il titolo di INVENZIONE DI S. STEFANO PROTOMARTIRE, essa era già funzionante. La costruzione era pressoché terminata nel 1522 quando l'olandese Adriano Flores provenendo via mare dalla Spagna, dove era stato confessore e maestro del futuro Carlo V, e diretto a Roma perché era stato eletto Papa, come successore di Leone X, con il nome di Adriano VI il 14 agosto 1522, è costretto a rifugiarsi nel piccolo porto di Santo Stefano per una mareggiata. Il giorno successivo egli celebra la Messa nella Chiesa Parrocchiale all'altare che tuttora è detto "DELLA TEMPESTA" per cui il Papa lasciò un grande crocifisso. Nella chiesa si trovano il fonte battesimale del Quattrocento, una statua lignea barocca dell'olandese J. Dyck, un martirio di San Sebastiano eseguito in occasione di un suo soggiorno presso una famiglia nobile nel '700. Interessanti sono anche i dipinti i dipinti di valenti artisti come Rodi, Carrega e i fratelli Brea. A fianco della parrocchiale, l'ORATORIO DEL SANTO CRISTO, di fine XVII sec., restaurato nell'84, al cui interno sta un crocifisso ligneo, ritenuto miracoloso, forse appartenuto ai Benedettini. Sul portale della facciata si vede un bassorilievo in pietra di Vicenza effigiante la Madonna della Misericordia, due Angeli con i simboli della Passione nelle nicchie laterali e, nelle nicchie più in alto, l'Annunziata e l'Angelo annunziante.