Erycius Puteanus [qui nella Bibliotheca chalcographica .... (1652-1669) di
Jean-Jacques Boissard]
alla moda dell'epoca latinizzò il suo originario nome (ERRIJCK DE PUT) man mano che il successo nel mondo lettrario gli apriva confini sempre più vasti.
Nato a Venloo il 4 novembre, 1574; morto a Lovanio, il 17 settembre, 1646, fu un umanista e filologo belga che studiò alle scuole di Dordrecht e di Colonia, donde terminata la sua formazione si portò a Lovanio a seguire le conferenze di storia antica di Justus Lipsius. Nel 1597 riparò in Italia e ne frequentò gli eruditi, particolarmente il cardinale Federigo Borromeo: fu nominato professore di latino alla scuola Palatina di Milano dal 1600 al 1606, quando ebbe l'occasione di sostituire il Lipsio a Lovanio. Vi insegnò per quaranta anni e godette i favori dei potenti: l'arciduca Alberto nominò suo consulente onorario (1612). Acceso polemista si attirò l'avversione del re inglese Giacomo I.
Sognò di far fiorire nel Belgio il periodo classico ed il culto dell'eloquenza che aveva appreso in Italia. Quando vide il crollo dei suoi sforzi per l'indifferenza di un'età già utilitaristica e maggiormente propensa verso le scienze positive, si immerse nella sua opera di scrittore enciclopedico e diede i suoi frutti migliori. I suoi meriti come filologo sono piuttosto limitato ma le sue dissertazioni, spesso riprodotte nei compendi di Graevius e Gronovius, possono ancora essere consultate e talora risultare utili.