cultura barocca
informatizzazione a cura di B. E. Durante
cultura barocca

Super arboribus consanguinitatis, affinitatis et cognationis spiritualis, Lovanio, Johann de Paderborn (Westphalia) 1480 fu la prima edizione di questo INCUNABOLO del 1484 (stampato a Venezia) che si conserva all'Aprosiana dall'incipit circa lecturam arboris diuersis olim diuersum modum tenentibus, opera di GIOVANNI D'ANDREA alla latina JOHANNES ANDREAE (ca 1270-1275 - 1348) il canonista forse più celebre dell'età di mezzo al punto che i suoi contemporanei erano usi definirlo "la fonte e la tromba della legge canonica".
GIOVANNI D'ANDREA vide la luce al Mugello, vicino a Firenze e studiò legge romana e canonica all'università di Bologna: divenne in seguito a professore a Padova, poi a Pisa e finalmente nella celeberrima sede universitaria di Bologna ove operò dal 1301-02 fino alla morte, prescindendo da brevi soggiorni di lavoro ancora a Padova nel 1307-09 e nel 1319 di cui nel 1317 redasse gli statuti destinati a regolare la vita della cittadella universitaria veneta.
Si spense a Bologna per causa della morte nera del 1348 e fu ricordato tramite un epitaffio nella chiesa dei Dominicani in cui venne sepolto.
Johannes Calderinus fu suo allievo e quindi suo figlio adottivo: Paulus de Liazariis e Johannes de Sancto Georgio parimenti furono tra i suoi allievi ed ha contato fra i suoi amici parecchi preumanisti tra cui il Petrarca [Vedi le Familiares di Francesco Petrarca V, 7, 8, 9]
Vastissima fu la sua produzione editoriale ed un cenno merita la lectura al Liber Sextus di Bonifacio VIII. Questa lectura, licenziata nel 1298 in un contesto storico di fondamentale importanza per gli equilibri della chiesa di Roma, rappresenta insieme al commentario alle Decretali l’apice della sua produzione scientifica. Così scrive in merito Francesco Calasso (Medio Evo del diritto, Milano, 1954, p. 585): "L’opera scientifica di Giovanni d’Andrea, di fronte a un compito di questa portata, ci appare semplicemente prodigiosa, e per la sua mole e, sopra tutto, per le sue qualità intrinseche... [nella] Novella in Sextum... coordinò e sistemò organicamente la elaborazione scientifica di circa un quarantennio che si era accumulata su questa importante compilazione... L’autorità indiscussa che l’opera di Giovanni d’Andrea mantenne per secoli, con un pieno dominio della scienza canonistica e civilistica, che salutò questo giurista come fons et tuba iuris, è la testimonianza più sicura del suo intrinseco valore”(vedi al proposito questa pregiata edizione cinquecentesca da collezione privata Novelle... in Sextum librum Decretalium... Cum locupletissimis summariis et repertorio... Venetiis, per Aurelium Pincium, 1530
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[Repertorio fotografico Civica Biblioteca Aprosiana di Ventimiglia]