Site all'esterno delle mura, all'ingresso di Porta Marina, le TERME SUBURBANE sono un complesso termale pubblico di età augustea, concepite con un solo settore e uno spogliatoio unico, per uomini e donne, arricchito da quadretti a tema erotico.
Costruite diversamente dai precedenti edifici termali pompeiani, come le terme del Foro e le terme Stabiane, ma simili a quelle più recenti - le terme centrali in via di costruzione al momento dell'eruzione - le terme suburbane presentano, oltre allo spogliatoio (apodyterium), gli ambienti in sequenza con vasca a bagno freddo (frigidarium), una stanza con vasca a temperatura moderata (tepidarium), un piccolo ambiente per bagni di sudore e una stanza con vasca per bagno caldo (calidarium). In seguito, a questa sequenza, fu aggiunto un ulteriore ambiente, con una grande piscina riscaldata, realizzata (così come in un altro edificio ad Ercolano) con una tecnica molto innovativa che, attraverso la creazione di una doppia camera, manteneva la temperatura dell'acqua costante.
All'interno, tra gli elementi decorativi di spicco c'è una fontana a mosaico policroma, nell'area della piscina fredda, decorata anche con affreschi raffiguranti soggetti marini e navi. Nella stanza antistante sono da segnalare gli stucchi a rilievo.
Lo spogliatoio è invece affrescato con quadretti erotici, complessivamente sedici, di cui solo otto sono oggi visibili, mentre degli altri otto restano solo le tracce.
Sotto ogni scena erotica c'è il disegno di una cassetta in legno numerata che richiamava quella in cui si ponevano gli abiti.
Gli otto affreschi visibili presentano varie posizioni e prestazioni sessuali che, secondo la ricostruzione di alcuni studiosi, erano una sorta di "catalogo" del mercimonio che avveniva al piano superiore delle terme.
Tra le particolarità, oltre all'immagine del poeta nudo, c'è anche una scena di amore tra due donne, unica di amore saffico dell'epoca romana arrivata sino a noi.
Sulla funzione di questi quadretti ci sono due contrapposte interpretazioni da parte degli studiosi: un ruolo puramente ornamentale, addirittura ironico, per rallegrare la clientela delle terme, e quello invece di "vetrina", una sorta di catalogo di possibili prestazioni offerte dagli schiavi (uomini e donne) che lavoravano all'interno dello spogliatoio.
L'attività di prostituzione si sarebbe svolta al piano superiore, che sarebbe stato quindi una sorta di lupanare.
Per i sostenitori di quest'ultima tesi i proprietari delle terme non dichiaravano esplicitamente l'attività di prostituzione per non cadere nelle sanzioni e nei divieti previsti allora dalla legge, per i quali sarebbero diventati infames, cittadini "di serie b" con il divieto di alcuni diritti, quali il voto o la possibilità di presentarsi alle elezioni.
[Questa scheda sulle terme suburbane è stata presa -con l'aggiunta di integrazioni tra parentesi quadre- dal sito della Soprintendenza archeologica di Pompei].