informatizzazione a c. B. Durante

Nell'IMMAGINE, riprodotta dal repertorio fotografico dell'Aprosiana, si vede il frontespizio del MANIFESTO di SARA COPIO SULLAM.
BALDASSARRE BONIFACIO a questa pubblicazione oppose una sua RISPOSTA AL MANIFESTO (del 1621, in appendice alla quale editò una lettera di SARA del 10 gennaio 1619 che a suo parere era frutto del genio del grande intellettuale ebreo LEONE MODENA come presubilmente dello stesso, a giudizio di Giorgio Busetto, era lo stesso MANIFESTO attribuito alla SULLAM).
LEONE MODENA costituì una delle somme figure della CULTURA EBRAICA DEL SEICENTO e probabilmente, assieme, al ricco mercante veneziano SIMONE COPIO, padre di SARA, e il di lei marito (sposato dal 1613) GIACOBBE SULLAM fu una delle tre personalità che influenzarono profondamente l'INTELLIGENTE EBREA guidandola in svariate opzioni erudite: tra siffatte opzioni rientra verisimilmente la stesura o quantomeno la stretta consulenza che il MODENA offrì a riguardo del MANIFESTO visto che l'accusa mossa a SARA dal BONIFACIO di non credere nell'IMMORTALITA' DELL'ANIMA era sicuramente pericolosa per tutta la comunità israelitica di Venezia, se non per la stessa SIGNORIA (anche per questa ragione nel MANIFESTO si precisa non solo l'assoluta improponibilità delle accuse massime ma l'assurdità del fatto che si sia pensato che "massime in Vinegia" venisse fatta professione di tali blasfeme opinioni materialistiche ed atee)