Il nome di questo Comune
scaturisce, secondo una leggenda, dai primi abitanti del
luogo: tre pastori fuggiti dall'isola di Cipro ed
approdati sulla spiaggia degli Aregai (l'antica sponda
degli Annegati).
A questi tre pastori si dovrebbe anche il nome delle tre
contrade storiche del borgo: Piazza, Poggio e
Collautra.
La realtà storica, come sempre accade, è molto più semplice e prosaica anche se è bello ricordare le leggende che il folklore e l'etimologia popolare hanno elaborato per ingentilire la vicenda terrena di una paese o di una città.
Come scrive la Petracco Sicardi, illustre glottologa, nel suo contributo al DIZIONARIO DI TOPONOMASTICA della casa editrice torinese U.T.E.T. il toponimo, come si evince leggendo gli antichi documenti in cui viene usato per le prime volte (sempre quindi in relazione con la storia del "Principato di Villaregia") , riflette con ogni probabilità il fitonimo, cioè il nome di pianta, "CIPRESSUS" da cui l'italiano CIPRESSO: il termine "CIPRESSUS" è però qui usato come aggettivo e concordato con un sostantivo ("TERRA") o con un plurale neutro ("LOCA") di modo che ha finito per assumere valore collettivo.
La storia di Cipressa si lega a vicende
anteriori l'anno 1000.
Distrutta dai corsari di Frassineto, fu riedificata e
giunse ad una intensa vitalità quale comunità agricola
sottoposta ai Benedettini di Villaregia che acquistarono
anche alcuni diritti che i Conti di Ventimiglia vantavano
sulla zona. Per un breve periodo appartenne alla famiglia
Lengueglia, ma subito ritornò nel possesso Benedettino.
Nel 1277 ebbe i suoi primi STATUTI : poi, decaduto il Principato benedettino, il paese passò sotto il CONTROLLO DIRETTO DI GENOVA e, accorpato con SANTO STEFANO, PIAN DELLA FOCE (RIVA LIGURE) e TERZORIO, ebbe forma giurisdizionale di PODESTERIA CON PROPRI STATUTI a fine '400.
Cipressa conobbe nuovamente le distruzioni
causate dai Saraceni nella seconda metà del '500 e di
quel periodo la costruzione della torre «Gallinara»,
vero simbolo della municipalità odierna.
Divenuto Comune autonomo con il venire
meno del potere Benedettino, fu soggetta direttamente al
dominio Genovese. Oggi Cipressa comprende, oltre al borgo
centrale posto su di un colle, anche la frazione Lingueglietta
e si spinge fin sulle rive del mare con le zone «Piani»
e «Aregai». E' in fase di progettazione un grande polo
turistico attrezzato comprendente impianti sportivi, un
albergo ed un campo da golf.