Il CARDO DEI LANAIOLI (Dipsacus fullonum
Famiglia: \Dipsacacee)
dal fusto alto e spinoso (0,5-2 m.) vegeta bene in luoghi con macerie o rifiuti, rive; Europa, specialmente in meridione, Asia sudoccidentale.; con foglie concrescenti a coppie, lanceolate larghe, con margine da intagliato-seghettato a intero. Fiori (a luglio e agosto) con corolla tubolare a 4 punte, violetta, più raramente bianca, più corta degli stami appuntiti, in capolini ovati lunghi da 3 a 8 cm che hanno alla base diverse lunghe foglie rigide, lineari-lanceolate, ascendenti e arcuate.
|Altezza|:
Le sostanze usate della pianta in fiore sono: glicoside scabioside, acidi organici, saponine.
Il CARDO MARIANO (Silybum Marianum anche detto "Cardo della Madonna" con molte discussioni identificato con il CARDO DEI LANAIOLI)
è indicato nella profilassi e terapia delle patologie epatiche da intossicazione (tossine, alcool) e quindi risulta un efficace epatoprotettore.
In passato veniva usato nella medicina popolare per la pelle screpolata e per le fistole anali. Viene ancora utilizzato raramente in omeopatia in caso di malattie cutanee croniche e tubercolosi.
Detto anche CATINO DI VENERE o LABRUM VENERIS era usato dalla medicina classica e viene citato dal medico SAMMONICO nel suo Liber Medicinalis alla RICETTA 55 come un efficace rimedio contro la LETARGIA (dal lat. lethargia(m), donde anche letargo, termine medico indicante uno stato di sonnolenza patologica, più o meno prolungata, che provoca atonia muscolare e perdita di sensibilità).
E' stato esperimentato in intossicazioni da composti che inducono la degenerazione degli epatociti.
I flavonolignani contenuti nel cardo si legano alla membrana cellulare stimolando la produzione di RNA agendo sulla RNA-polimerasi A, così che come conseguenza si ha un'aumentata sintesi enzimatica con conseguente facilitazione della detossificazione delle molecole dannose.
Inoltre in legame di flavonolignani riduce l'ingresso di composti all'interno del citoplasma cellulare.
Il cardo contiene anche altri principi attivi, come i flavonoidi e gli steroli, che favoriscono l'eliminazione biliare e renale dei metaboliti tossici e riducono in deposito dei grassi a livello del parenchima epatico.
E' pure un ottimo colagogo, depurativo, tonico e stimolante della digestione.
Costituisce rimedio principale com'epatoprotettore nelle intossicazioni da sostanze epatotossiche, utile nelle insufficienze epatiche (cirrosi, epatiti, ecc.) ma risulta utile anche come colecistocinetico.
Giova pure quale digestivo e nelle discinesie biliari ed è poi eccellente quale fluidificante biliare.