informat. B. Durante La CACCIA era forse il massimo divertimento dei ceti patrizi come si nota in questa miniatura del '400 tratta da manoscritto della Biblioteca Nazionale di Parigi intitolato "Histoire d'Olivier de Castille". Era soprattutto gradita la CACCIA NEI BOSCHI, soprattutto quella al CINGHIALE con l'ausilio di ottimi CANI DA PRESA. Oltre al CINGHIALE, animale per elezione da cacciare vista la forza e l'aggressività, erano praticate le battute a daini, cervi, caprioli. Per riempire le pause dell'attività venatoria si predisponevano lussuosi BANCHETTI nel corso dei quali, dopo il PRANZO, si praticavano vari giochi da tavola tra cui gli SCACCHI, i DADI, gli ASTRAGALI. Si diffuse rapidamente anche il GIOCO DELLE CARTE (destinato però al massimo successo nel Seicento): un grande appassionato delle CARTE fu FILIPPO MARIA VISCONTI che spese l'ingente somma di ben 1500 ducati, al fine esclusivo di acquistare un preziosissimo MAZZO DI CARTE interamente realizzato con la tecnica della miniatura .