Sarcofago di PUBLIO ELIO SABINO

Gli storici sono ormai concordi nel ritenere che il primo insediamento abitativo nel sito dell'attuale TORTONA (col toponimo DERTONA una delle principali città del Piemonte cispadano] si sia realizzato in epoca preistorica, tra VIII e V secolo a.C., ad opera dei Liguri, che, con un villaggio fortificato sulla collina (castelliere), dominavano la pianura, allora malsana e paludosa. Lo farebbe supporre l'antica denominazione Derton (il castello) e lo confermerebbero i ritrovamenti di materiale archeologico (ceramica ligure), risalente all'Età del Ferro, nella zona del "castello" di Tortona. La deduzione di una colonia da parte dei Romani nell'agro dertonino è datata intorno al 120 a.C. Lo storico latino Velleio Patercolo, nella sua Historia Romana (I, 15), cita Dertona tra le dodici colonie senatorie dedotte dopo quelle volute da Caio Gracco nel 123 a.C. e prima di Narbo Martius nel 118 a.C. Stando sempre alla testimonianza di Velleio, Tortona sarebbe la più antica colonia romana del Piemonte, precedendo di 23 anni Eporedia (Ivrea), fondata nel 100 a.C., quando già Dertona viene ricordata come città illustre dal geografo greco Artemidoro di Efeso. Tra il 40 ed il 30 a.C., il territorio di Dertona è oggetto di una seconda colonizzazione romana: Ottaviano assegna terre dertonine ai suoi veterani di guerra e, a ricordo dell'avvenimento, la città adotta l'appellativo di Julia Dertona. L'importanza che Dertona assume in epoca romana è legata alla sua posizione "strategica", già individuata dai Liguri e rafforzata dal tracciato delle grandi vie consolari Postumia (Genova-Piacenza-Aquileia), Fulvia (Pollenzo Asti-Tortona) ed Emilia Scaura (Vado Ligure-Acqui-Tortona), che proprio qui si incrociavano, contribuendo a rendere la città un nodo commerciale e militare notevolissimo per tutta l'Alta Italia. Le tracce della centuriazione del territorio, i resti delle mura, dell'acquedotto, dei monumenti sepolcrali, l'abbondante, vario e spesso pregevole materiale archeologico, restituito da scavi più o meno recenti, forniscono riscontri concreti alle testimonianze antiche (in particolare, di Livio Ad Urbe condita, XXXII, 28, di Plinio Naturalis Historia, III, 5, 49, e di Strabone Geographicon, V, I, 1) che collocano Dertona fra le città romane nobili e degne di considerazione. E' ormai accertato, infatti, che essa ebbe vita fiorente fino al tardo impero, che si estendeva nella parte settentrionale della città odierna, tra Porta Voghera e Piazza del Duomo, che era dotata di un arx superior fortificata sulla collina ed era ricca di edifici pubblici (portico, foro, teatro, terme, biblioteca) e di templi (INFORMATIZZAZIONE A CURA DI BARTOLOMEO DURANTE)